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    Torino, positivo al Covid un calciatore della Primavera

    TORINO – Dall’ultima tornata di tamponi svolti in casa Torino è emersa la positività al Coronavirus di un calciatore della Primavera che non è stato in contatto con nessun componente del gruppo squadra. Asintomatico, è già in isolamento come spiegato dalla nota del club granata: “Il Torino Football Club comunica che nell’ambito dei test per la rilevazione del Covid-19 è stato riscontrato un caso di positività al Coronavirus in un componente della formazione Primavera. Il tesserato in questione, che è asintomatico e non è stato in contatto con nessuno del gruppo squadra, è già stato messo in isolamento. Il Torino FC continuerà a seguire tutto l’iter previsto dai protocolli sanitari”. LEGGI TUTTO

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    Toro, Cairo contestato anche al Giro!

    PESARO – Altro che «alé Ganna» o «viva Sagan»: lo striscione che si è fatto più notare – ieri al Giro d’Italia, durante l’11ª tappa da Porto Sant’Elpidio a Rimini – è stato quello srotolato dai tifosi granata davanti ai corridori al passaggio in Pesaro: “Cairo vattene”, con tanto di firma della città marchigiana dove ha sede uno storico e nutritissimo Toro Club. Un gesto non clamoroso ma molto significativo, considerando che il contestatissimo proprietario del Torino Fc è organizzatore proprio della corsa rosa.
    Toro, il fallimento in stile Cairo LEGGI TUTTO

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    Torino, doppia seduta. Belotti si allena in gruppo

    TORINO – Torino alle prese oggi con una doppia seduta di allenamento, al Filadelfia, in vista del prossimo impegno di campionato. Nella seduta mattutina la squadra ha lavorato in palestra e poi ha svolto un programma tattico, in campo. Al pomeriggio sessione tecnica e poi sulla parte atletica. In gruppo con i compagni Andrea Belotti, tornato anzitempo dalla Nazionale perché squalificato e quindi impossibilitato a giocare stasera contro l’Olanda. Per domani è in programma una seduta pomeridiana, al Filadelfia. LEGGI TUTTO

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    Torino, pronta la coppia Belotti-Bonazzoli

    TORINO – Rieccolo, il Gallo. Rieccolo a casa sua, al Fila, assieme ai suoi compagni per preparare la sfida di domenica contro il Cagliari di Joao Pedro. Squalificato per la sfida azzurra di stasera contro l’Olanda, Andrea Belotti oggi sarà in campo per non perdere tempo e dare il suo contributo. Ieri, di rientro a Torino, ha ottenuto un giorno di permesso per riposarsi e smaltire la stanchezza azzurra. E anche un po’ di delusione per non essere riuscito a segnare anche se la sua prestazione è stata come al solito confortante. Ora si butta sul Toro. Sa bene che, pur essendo all’inizio della stagione, il momento è già difficile visto che la squadra arriva da due sconfitte che l’hanno portata ad occupare l’ultimo posto in classifica anche se con una gara da recuperare il 4 novembre contro il Genoa. Niente di buono, dunque: se contro i sardi dovesse venire a mancare un risultato positivo, il campionato si metterebbe subito male.
    Torino, gennaio è Vecino… Izzo torna in ballo per l’Inter

    Tre giorni pieni
    Il Gallo è tornato facendo sorridere Giampaolo. Il tecnico, infatti, ha adesso tre giorni di allenamenti pieni per lavorare su Belotti e Bonazzoli e, quindi, proporli dall’inizio domenica pomeriggio con Verdi trequatista. Una B&B per il nuovo corso granata. Così l’allenatore potrà andare avanti con il suo lavoro tutto impostato sul 4-3-1-2. L’ex sampdoriano, oltretutto, si sta allenando al Fila da una decina di giorni e ha “provato” con Simone Zaza. Bonazzoli – da quel che è trapelato dal Filadelfia – si sta integrando bene, al di là del fatto di aver trovato subito il gol nella partitella contro la Primavera dell’altro giorno. Buon segno, comunque. La nuova B2, quindi, è nella testa di Giampaolo il quale pure, come abbiamo sottolineato più volte, non ha ottenuto i giocatori che voleva. Per l’attacco aveva chiesto proprio Joao Pedro, il brasiliano che domenica conta di dargli qualche dispiacere. È invece arrivato appunto Federico Bonazzoli, 23 anni, in prestito con obbligo di riscatto a 8 milioni. Potrebbe diventare un investimento importante per il futuro, mentre per il presente non ci sono certezze. Il ragazzo nell’ultimo periodo ha fatto però molto bene nella Sampdoria e tutto questo lascia ben sperare. […]
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    Torino, Cairo e i 50 milioni sprecati in attacco: per Zapata e Joao Pedro si spendeva di meno!

    TORINO – Il vero problema del Toro di questi ultimi anni è che sono sempre stati sbagliati i colpi di mercato che potevano, e dovevano, far compiere alla squadra il salto di qualità. Non sono stati seguiti (e dopo vi spiegheremo il perché) i consigli degli allenatori e per pochi soldi sono sfumati affari che oggi hanno fatto grandi e arricchito altre squadre. Dal 2017 ad oggi, per non andare troppo lontani con il tempo, non si è trovata la spalla ideale di Belotti, che è sempre stata a portata di mano ma che è saltata quasi esclusivamente via per motivi economici. Poi, magari, con l’acqua alla gola si è speso di più con giocatori che hanno fallito. Adesso si spera che Bonazzoli possa fare meglio dei suoi predecessori, ma anche in questo caso l’obiettivo di Giampaolo era un altro: la prima scelta, il giocatore che aveva chiesto, era Joao Pedro, che domenica pomeriggio sarà l’avversario più pericoloso. Con 14 milioni più Millico la trattativa poteva decollare e prendere una forma concreta; invece Cairo non si è mai presentato con una proposta da prendere (almeno) in considerazione. Ha sempre puntato sul prestito con diritto di riscatto, mentre Giulini chiedeva l’obbligo di riscatto o un pagamento immediato.
    Torino, Izzo vicino all’Inter

    A cifre adeguate. Quindi non se ne è fatto niente. Un errore dopo l’altro. Il primo e (forse) più clamoroso riguarda Duvan Zapata nel 2017: ricordate? Il Toro c’era, Cairo e De Laurentiis ne avevano parlato a lungo, tant’è che il giocatore non veniva impiegato dagli azzurri nelle amichevoli estive di quel periodo. Un tira e molla che facilitò la Samp che lo acquistò per 20 milioni: 3 per il prestito e 17 per il riscatto obbligato. E in quella sessione di mercato i granata ripiegarono poi su Niang, strappato al Milan per 13 milioni. E tutti sappiamo come andò a finire. Ma vi immaginate, ora, una coppia Belotti-Zapata? […]
    Toro, il fallimento in stile Cairo
    Facendo i conti della serva, Zapata e Joao Pedro sarebbe costati meno di quanto il Toro non abbia speso per prendere Niang (13), Zaza (14) e Verdi (23). Per tutti e tre, infatti, dal 2017 a oggi, sono stati spesi 50 milioni, mentre Zapata a suo tempo si poteva prendere con 20 e, oggi, Joao Pedro con 15-18. Con 35-38 milioni, Cairo avrebbe portato a casa due grandi attaccanti e in questo momento, probabilmente, il Toro lotterebbe per traguardi ambiziosi. […]
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    Toro, il fallimento in stile Cairo

    TORINO – Non è vero che ha sempre torto, Cairo. Ha anche ragione, a volte. Tipo quando dice, come l’altro ieri, che «il Torino è già fallito 15 anni fa». Già: c’è scritto perfino su wikipedia. Nessuno del resto può ricordarselo meglio del signor Urbano, visto che quel fallimento, atteso dietro le quinte, gli consentì nel 2005 di rilevare per pochi spicci quasi simbolici le ceneri di una gloriosa società; una società tra le più affascinanti e benvolute al mondo e comunque all’epoca – e ancora oggi, malgrado lui – tra le più vincenti del calcio italiano. Peccato che parta da questo assunto storico, il proprietario e presidente del rimarchiato Torino FC, non per coltivare una memoria collettiva ma per perseguire un interesse personale: il suo. Quello di giustificarsi per il progressivo, inesorabile depauperarsi – nei suoi tre lustri di reggenza – del patrimonio sportivo e passionale di un club, e di una tifoseria, che sapeva farsi forza della propria leggenda e dei propri valori anche nei periodi più grami. Che sono stati indubbiamente tanti, mai però al punto di frustrare così e alla lunga narcotizzare il senso di appartenenza dei cuori granata.
    Torino, ecco Gojak: più qualità per Giampaolo

    Quando Cairo rievoca il fallimento del Torino – per giunta a latere di un evento organizzato dai suoi media per promuovere e raccontare dalla sua ottica distorta «l’incredibile avventura alla guida del Toro»: incredibile, davvero, nel senso che non ci si crede – lo fa, ipse dixit, per spiegare le sue politiche di mercato. «Avrei voluto fare di più, ma dobbiamo essere prudenti: il Toro è già fallito 15 anni fa», appunto, adducendo il fantasma di futuri bilanci negativi. Ormai nemmeno cerca più di prendersi i meriti; gli basta (tentare di, senza riuscirci troppo) scrollarsi di dosso i demeriti. Detto che ci si chiede come in generale si possa parlare di passivi e perdite per una società che era stata pagata poco più di zero e adesso, per quanto si sia deprezzata negli ultimi due anni, vale comunque tra i 150 e i 200 milioni, la malizia di Cairo è duplice. Da un lato si cimenta in un’improbabile mozione degli affetti lasciando trapelare un dispiacere al quale ormai non crede quasi più nessun tifoso, per la serie “ah, se AVESSI potuto AVREI fatto”: ma per piacere.
    Cairo: “Non vendo il torino”
    Dall’altro agita per l’ennesima volta lo spettro della paura, ricalcando le parole con cui da anni i suoi sodali rimbalzano le critiche, i malumori, la rabbia, le accuse. “Ah, vuoi fallire?”; “Rivuoi Cimminelli e Vidulich?”; “Se vuoi vincere tifa per quelli di Venaria”, cioè la Juventus nel gergo tifoso. Una sorta di ricatto morale per cui non ci sarebbe alternativa fra questa modestia sportiva, a tratti pena, tra questo nulla emozionale, tra questo basso profilo istituzionalizzato e, appunto, il fallimento. […]
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    Toro, Gojak è tecnico e potente: una manna per Belotti

    TORINO – Le qualità tecniche, con quella capacità un po’ alla Rui Costa di ballare sulla trequarti per poi disegnare la freccia che trapassa le posizioni difensive altrui da una parte, le perplessità sui tempi di inserimento dall’altra. Questi gli estremi entro i quali è contenuta l’operazione Amer Gojak. Trequartista o mezzala, o precisamente mezzala che via via in carriera ha alzato il baricentro del gioco e aumentato pericolosità e incisività delle giocate, che il Torino ha preso dalla Dinamo Zagabria a tre minuti dallo stop al mercato, martedì. La spesa è di 6,5 milioni bonus compresi: è arrivato in prestito con diritto di riscatto e ha rimpiazzato Ramirez, per il quale la richiesta di 2,2 milioni netti a stagione è stata ritenuta eccessiva. E così l’uruguaiano è rimasto alla Samp, provocando la furia di Ferrero che sperava di monetizzare, mentre lo perderà a scadenza. La spesa ragionevole, le indubbie doti fisiche e le qualità tecniche pur da confermare in Italia lo rendono acquisto intrigante e condivisibile. Mentre i dubbi si stagliano sui tempi. Gojak si sarebbe potuto prendere a inizio mercato, consegnando da subito a Giampaolo un potenziale titolare cui sottoporre i movimenti da compiere alle spalle delle punte.
    Torino, ufficiale Gojak dalla Dinamo Zagabria

    Ora invece i tempi si allungano, e ad accendere la luce lungo la via del gol toccherà almeno inizialmente ancora a Verdi, reduce da una stagione buia e misteriosa e poco propositivo anche in questo principio di nuova annata. Su Gojak si sarebbe potuti intervenire subito, consapevoli della rigidità di Betancourt in relazione all’ingaggio di Ramirez, e prendendo immediatamente atto della ritrosia del Leicester a trattare l’uscita di Dennis Praet. Tant’è, i tempi su Gojak, sommati alla mancata uscita di almeno tre o quattro elementi e alla rinuncia a un regista che latita da innumerevoli stagioni sono i limiti di una sessione di mercato che, stringendo il focus al lato squisitamente tecnico, comunque porta in dote due giovani interessanti: Gojak che in quanto a Serie A è tutto da scoprire e Bonazzoli che, invece, il campionato ha iniziato ad azzannarlo nel girone di ritorno della scorsa stagione, quando in 11 partite (nemmeno tutte giocate dall’inizio), ha segnato 5 gol. Numeri che, sempre a 23 anni, giustificano l’investimento di 8 milioni preventivato per un altro prestito con obbligo di riscatto. Con Bonazzoli che, respirando la prima aria granata, così si è rivolto, ai suoi nuovi tifosi: «Un saluto grande e un abbraccio forte a tutti i tifosi del Toro. Sempre forza Toro!», ha dichiarato dall’interno dello stadio Olimpico Grande Torino. […]
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    Ufficiale, Rincon rinnova con il Torino fino al 2022

    TORINO – L’avventura di Tomas Rincon al Torino continua. Il centrocampista venezuelano, arrivato in granata nel 2017 dalla Juve, ha prolungato il proprio contratto con il Toro. A comunicarlo è stato lo stesso club che in una nota scrive: “Il Torino Football Club è lieto di annunciare di aver rinnovato il contratto per le prestazioni sportive del calciatore Tomas Rincon fino al 30 giugno 2022, con opzione per la stagione successiva”.
    Torino, Ferrero libera Ramirez: “Vuole Giampaolo”
    Torino, ufficiale Berenguer all’Athletic Bilbao: firmerà un quadriennale

    Rincon: “Orgoglioso di continuare a essere parte del Torino”
    Grande gioia per il classe ’88 che, su Instagram, postando la foto sorridente con Urbano Cairo al momento della firma, commenta: “Sono molto contento e orgoglioso di continuare a essere parte di questo storico club, spero che insieme ci potremo togliere delle soddisfazioni, con il lavoro quotidiano, professionalità e continua voglia di migliorare. SEMPRE FORZA TORO”.
    Cairo: “Non vendo il Torino. Giampaolo maestro. Ramirez? Compriamo ancora”
    Incredibile ma vero: il Torino punta Niang!

    Toro, Ferrero libera Ramirez
    Berenguer va all’Athletic Bilbao LEGGI TUTTO