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    Torino: Ramirez torna caldo, Joao Pedro in attesa

    TORINO – Le fatiche di un Vagnati armato di buoni propositi, ma al dunque disarmato da Cairo proseguono tra priorità immediate, il difensore centrale, il trequartista e l’attaccante, e strade più o meno percorribili, ma che il ds granata tiene vive nella speranza di poter magari piazzare la zampata giusta. Al capitolo difensore centrale si resta sulla mattonella Andersen: il Lione si è preso qualche giorno, ormai qualche ora di tempo prima di dare l’ok al Toro per imbastire la trattativa finale. Sappiamo esserci l’accordo tra gli agenti del danese e Vagnati, mentre l’attesa è per il via libera del club francese. L’entourage del centrale (già a disposizione di Giampaolo nella Samp) conferma che la giornata buona potrebbe essere quella odierna, ma che eventuali, ulteriori ragionamenti da parte della società di Aulas potranno far slittare l’apertura del tavolo a domani. Alla voce trequartista puro l’attenzione è tornata a concentrarsi con forza su Gaston Ramirez, ugualmente già con il tecnico abruzzese, in blucerchiato, e giocatore appetito da Giampaolo per le qualità tecniche (importanti, il difetto è talvolta la continuità), e da Cairo per il costo del cartellino più che ragionevole (attorno ai 5 milioni, l’uruguaiano, 29 anni, ha solo più un anno di contratto, con la Samp). Per quanto riguarda l’attaccante si rimane su Joao Pedro. Non da giorni, né da settimane, ma da mesi, la priorità per il reparto offensivo.
    Torino-Atalanta, la Dea castiga il mercato zero

    Era il 25 maggio, quando Tuttosport dava conto in anticipo dell’aggancio da parte del ds granata al brasiliano. Anche qui raggiungendo un accordo di massima con gli agenti del cagliaritano, a distanza di quattro mesi ancora nella scomoda attesa di una offerta fosse anche minimamente proponibile da rivolgere a Giulini. Aprire un discorso senza poi arrivare al dunque, cioè a una offerta credibile, non può che urtare il Cagliari, cioè Giulini. Il quale correttamente è disposto a mantenere la parola data un anno fa, e per la quale a fronte di una offerta congrua l’attaccante sarebbe potuto partire, ma pure presidente che non può aspettare le ultime ore del mercato, per vendere un giocatore da 18 gol (nella scorsa A), e quindi non rimpiazzabile nell’arco di poche ore. In definitiva o il Toro si muove, o i rossoblù toglieranno Joao Pedro dal mercato proponendo al sudamericano il rinnovo di contratto. Joao Pedro che tatticamente serve più a Giampaolo che non a Di Francesco, nonché giocatore che dopo 6 anni a Cagliari sarebbe disposto a cambiare aria. Ben inteso, non perché non si trovi bene in Sardegna, ma per dare una rinfrescata agli stimoli, come succede quando si cambia casacca. Tutto è predisposto: senza tuttavia prevedere una spesa di 15 milioni, plausibile per un giocatore di 28 anni reduce da un campionato da 18 gol, non se ne farà niente (il Cagliari parte da 20, ma è disposto a scendere. […]
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    Torino, Rincon svolge terapie dopo l'affaticamento

    TORINO – Per preparare al meglio la trasferta di sabato a Marassi contro il Genoa, il Torino ha svolto oggi un allenamento pomeridiano. Marco Giampaolo ha suddiviso la rosa in due gruppi di lavoro: i calciatori reduci dalla sfida contro l’Atalanta hanno svolto una sessione di scarico, tra campo e palestra. Gli altri elementi a disposizione hanno eseguito esercitazioni tecnico-tattiche e poi concluso l’odierno programma con una partita a tempo e campo ridotti. Rodriguez ha continuato il percorso riabilitativo, allenamento personalizzato per Vojvoda post affaticamento agli adduttori della coscia sinistra. Terapie per Rincon, uscito anzitempo sabato per un affaticamento muscolare ai flessori della coscia sinistra: le sue condizioni verranno monitorate di giorno in giorno. Domani per Belotti e compagni previste due sedute di lavoro. LEGGI TUTTO

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    Torino: Joao Pedro è bloccato, Izzo ha poco mercato

    TORINO – Pare una litania, mandata a memoria e proposta da molti agenti che si trovino a tentare di imbastire operazioni con protagonista il Toro: «C’è una intesa di massima sull’ingaggio, ma nessuna offerta per il cartellino dal momento che il mercato in uscita dei granata è bloccato. Più il tempo passa, più sarà difficile chiudere l’affare. Continuando così, il Torino si troverà in seria difficoltà». Ieri Vagnati si è speso in più direzioni, e qui concentriamo l’attenzione sul lavoro preparatorio al confronto decisivo con il Lione per Andersen, e sul tentativo di mantenere in caldo Joao Pedro. Dopo il summit di mercoledì, ieri c’è stato un nuovo giro di orizzonte, sul brasiliano. Il discorso è comunque semplice, nel confronto di ieri non è che ci sia stato molto da aggiungere: il ds granata e l’entourage dell’attaccante d’altronde hanno da lungo tempo un accordo di massima, per l’ingaggio, ma l’uno e l’altro continuano a sbattere sul muro alzato da Cairo. Se il presidente del Torino continua a negare a Vagnati la possibilità di presentare una offerta credibile, Joao Pedro resterà a Cagliari e i granata vedranno sfumare il primo obiettivo, per l’attacco. Ogni strada può essere tentata, ma ogni risposta è pure lecita. E allora ci sta che nella trattativa il Toro provi a infilare Zaza, ma ci sta pure che il Cagliari non prenda in considerazione il centravanti assai deludente, in granata; come non è affatto assurdo che a Di Francesco, al quale piacciono gli esterni alti, sia stato proposto Verdi, ma d’altra parte è comprensibile che dopo la pessima stagione dell’ex del Napoli la società rossoblù dia un certo peso, alla valutazione del granata. Reduce da 2 reti in campionato, a fronte delle 18 messe a segno da Joao Pedro.
    Torino, miracolo Torreira. Altrimenti Vera

    Dodici mesi fa il cartellino del brasiliano valeva decisamente meno di quello dell’ex azzurro, oggi non più. Ma è nell’ordine delle cose che per un Maksimovic ci sia uno Zaza, per un Bruno Peres un Verdi, anzi la proporzione favorisce un Cairo che mediamente ha realizzato plusvalenze alte, da giocatori acquistati e poi rivenduti. Pensare di guadagnare da ogni operazione, semplicemente, è irrealistico. Non riconoscere che ora come ora Verdi sia sia svalutato, pure. E nel gruppo, ampio, dei giocatori che hanno perso appeal dopo una stagione rientra pure Izzo. Un uomo che ha un peso specifico molto importante, nel mercato del Torino. E’ l’elemento sul quale Cairo avrebbe pensato, più di altri, di monetizzare, mentre rispetto a un anno fa ha ben poco mercato. […]
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    Torino, in gruppo Lyanco. Tamponi tutti negativi

    TORINO – Giornata di lavoro per il Torino che, al Filadelfia, ha continuato a preparare la gara con l’Atalanta. Tra campo e palestra i granata hanno svolto allenamenti individuali e per piccoli gruppi di calciatori, dove mister Giampaolo ha potuto ritrovare anche Lyanco. Rodriguez, invece, ha svolto una sessone personalizzata. Sul fronte Coronavirus una buona notizia: tutti negativi i tamponi a cui si è sottoposto il gruppo squadra e domani, giovedì, il Torino si allenerà ancora rispettando i parametri di lavoro imposti dal Protocollo. LEGGI TUTTO

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    Torino, Iago Falque libera un posto per Joao Pedro

    TORINO – Quello che sembrava un bisogno in “aggiunta” ad altre necessità è diventato a sua volta una priorità, o quantomeno un’urgenza. Nel senso che anche la partita di Firenze ha confermato la ristrettezza offensiva della squadra dove il solo Belotti non riesce ad alzare l’asticella della competitività. Il Gallo è sempre solo, isolato nelle sperdute praterie avversarie, e come se non bastasse ha pochissimi palloni a disposizione per intraprendere la via della gloria. Simone Zaza, infatti, continua a dimostrarsi un compagno povero di idee e qualità. E’ da quando è arrivato al Toro, pagato 14 milioni dal Valencia, che si arrabatta senza successo. Un passo in avanti e due indietro. I dirigenti granata hanno capito che senza gol non si va avanti. Vicino al capitano ci vuole un attaccante che lo aiuti e che possa garantire almeno dieci gol. Perché con una sola punta, sia pure tra le più forti del campionato, non si va da nessuna parte. Regista e trequartista servono eccome – e rimangono appunto priorità tecniche e tattiche – ma per questi due ruoli la società ritiene di aver tempo per intervenire, o almeno così fa credere, visto che in questo momento Giampaolo sta provando alcuni giocatori nel tentativo di sopperire a queste mancanze. Berenguer e Rincon su tutti.
    Torino, chiesti 20 milioni per Izzo: l’Inter dice no

    Senza dimenticare che tra un paio di mesi dovrebbe tornare a disposizione anche Baselli, un centrocampista che se in condizione può portare un po’ di qualità e che Giampaolo non vede l’ora di allenare. Quindi caccia a un attaccante di valore. Lo stesso Cairo lo ha fatto capire, per quanto a modo suo: «Giampaolo mi dice che non è il regista la sua priorità, anche se è diventata una telenovela. Se il tecnico mi chiede qualcosa questo non è il regista, vedremo». Frase che sta a significare due cose. La prima è che il Toro andrà forte per trovare la spalla giusta per il Gallo, secondo che il presidente cerca di confondere le idee all’Arsenal su Torreira: nel senso che l’uruguaiano resta un obiettivo forte ma il numero uno del club non vuole sbandierarlo più di tanto con la speranza di giocarsi la partita al ribasso, magari con un semplice prestito con diritto di riscatto negli ultimi giorni di mercato. Torniamo al problema del gol. Iago Falque ha accettato il trasferimento al Benevento: prestito secco. E quindi libera un posto in avanti, fatto tutt’altro che trascurabile. Giampaolo vorrebbe Joao Pedro, 28 anni, brasiliano del Cagliari, nell’ultimo campionato 18 reti e 4 assist in 36 partite. Lo aveva inseguito già ai tempi della Sampdoria e negli ultimi giorni lo ha espressamente segnalato a Cairo e Vagnati. La società di Giulini non è però disposta a fare sconti: chiede dai 15 ai 20 milioni […]
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    Torino, chiesi per Izzo 20 milioni. L'Inter dice no

    TORINO – Armando Izzo rischia di diventare un tormentone di mercato di difficile risoluzione. Con la sua cessione il Torino sperava (e spera) di ricavare una cifra importante da reinvestire sul mercato ma le pretendenti al giocatore si stanno pericolosamente allontanando. Per due motivi. Primo: fino a poco tempo fa Cairo chiedeva 25 milioni, una cifra considerata sproporzionata per le prestazioni del giocatore. E per questo il presidente granata è sceso a 20 trattabili, che comunque sono ancora molti. Secondo: Izzo è adatto a giocare solo nella difesa a tre, nel sistema a quattro va in grande difficoltà, lo si è visto una volta di più da terzino destro obbligato a Firenze. Dove l’ex genoano ha “arrancato” per tutta la partita e alla fine è stato uno dei peggiori. Senza dimenticare che nel credo calcistico di Giampaolo (difesa rigorosamente a quattro) Izzo da terzino è solo un ripiego e nel ruolo Vagnati ha preso il kosovaro Vojvoda. Detto questo, passiamo alla cronaca.
    Torino, assalto Andersen. Ferrari, tensione col Sassuolo
    Toro Shock: altro caso Covid. Allarme e ritiro!

    La trattativa
    Ieri mattina Vagnati ha sentito Ausilio per cercare di dar forza ad una trattativa che si era bruscamente interrotta per le richieste economiche (25 milioni) dei granata. ll ds ha abbassato il prezzo di 5 milioni, ma i nerazzurri hanno nuovamente detto no. Il giocatore interessa a Conte che lo considera utile per il suo gioco, come alternativa ai titolari, ma i dirigenti nerazzurri, pur senza fare una controproposta, hanno ricordato che nell’ultimo periodo Izzo non ha più dato le garanzie d’un tempo. Quelle, per esempio, del primo anno di Toro quando collezionò 37 presenze e 4 gol, risultando uno dei giocatori più forti della squadra. E proprio per questo motivo Cairo, il 19 luglio del 2019, dopo la sua strepitosa annata, gli prolungò il contratto sino al 2024. Le sue prestazioni – giusto ribadirlo – lo catapultarono in Nazionale. Nell’ultima stagione, invece, è stato uno dei peggiori e la trasferta di Firenze ha rimarcato certi limiti tattici.[…]
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    Toro shock: altro caso Covid. Allarme e ritiro!

    TORINO – Un disastro. Il Covid torna a bussare alle porte della prima squadra del Toro: ed è la quarta volta che succede, a questo punto. Prima di tutto il pensiero vada al calciatore risultato positivo: a ieri pomeriggio risultava asintomatico, la speranza ovvia è che così continui a essere anche oggi e nei prossimi giorni. Il giocatore è stato subito isolato. Lo raggiungano i nostri auguri più sinceri. Fin qui l’aspetto medico-sanitario, le preoccupazioni per lo stato di salute del ragazzo, che peraltro ieri al Filadelfia (ripresa degli allenamenti dopo la sconfitta di sabato a Firenze e la giornata di riposo domenicale) si era presentato senza manifestare problemi, dubbi, timori. Non immaginava di essere positivo, non accusava sintomi evidenti. Ma poi, come detto, la brutta sorpresa in serata, una volta conosciuti gli esiti degli ultimi controlli anti Covid. I giocatori erano già tornati a casa.
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    Torino, Boyè saluta: va all’Elche in prestito con diritto di riscatto

    Gli altri episodi
    Da quel momento è iniziata una corsa contro il tempo per avvisare tutti prima possibile. Telefonate intrecciate tra Cairo, Vagnati, Giampaolo, il team manager Moretti e via dicendo, per adottare al più presto le misure protocollari obbligatorie. Un (brutto) film che il Torino aveva già visto (o meglio: vissuto) una prima volta durante il breve interregno di Longo, quando risultò positivo un giocatore. E poi di nuovo in occasione del raduno di metà agosto, con Giampaolo, quando emersero due positività tra i giocatori. E ancora lo scorso 9 settembre, col Toro che si era appena trasferito a Biella per un mini-ritiro, con allegate due amichevoli poi ovviamente annullate. All’epoca era risultato positivo un membro dello staff. In tutti questi casi le positività erano risultate asintomatiche, per fortuna. I problemi si sommano, si dilatano, si moltiplicano. Sabato arriverà al Grande Torino l’Atalanta. E intanto il mercato non solo è aperto, ma sta anche entrando nel momento più caldo e delicato. […]
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    Torino, Giampaolo: “C'è poca autostima dopo lo scorso anno”

    FIRENZE – Comincia con un passo falso l’avventura sulla panchina granata di Marco Giampaolo, dopo l’1-0 subito in casa della Fiorentina: “Il Torino ha fatto un buon primo tempo, fino a quando siamo stati lucidi e abbiamo avuto birra nelle gambe. Nella seconda parte siamo calati concedendo troppo, ma siamo rimasti in partita”. È la disamina di Marco Giampaolo dopo la sconfitta in casa della Fiorentina ai microfoni di Sky Sport. “Lo sapevo e la mia preoccupazione era la durata nei 95′ minuti, dopo sole 3 amichevoli è normale. Non sono riuscito a mettere minuti nelle gambe, ma siamo in costruzione. La squadra non ha lesinato impegno ed ha cercato di fare le cose che stiamo provando. C’era poca birra, non è loro responsabilità. Rincon? Professionista serio, è uno dei leader nella mia squadra. Nei comportamenti non sbaglia niente e con le sue caratteristiche può fare il regista, non sarà un play palleggiatore ma mi dà garanzie. La priorità sul mercato? Ha parlato Vagnati, chiedetelo a lui (ride, ndr). Cerchiamo di portare avanti delle idee funzionali al nostro modo di pensare. Più qualità? Intanto serve più lavoro, quando arriverà la condizione inizieremo a fare le cose per bene. Ora devo badare al sodo senza guardare gli estetismi e capire la forza della squadra”.
    FIORENTINA-TORINO 1-0: LA CRONACA

    “Ritroveremo autostima”
    “Il Torino lo devo ricostruire nell’autostima dopo l’anno scorso, i calciatori mi danno tanta disponibilità e io sono contento. Per buona parte della gara la squadra ha fatto vedere una sua fisionomia, con errori e cose da sistemare, ma mi dispiace che la sconfitta sia arrivata a 10′ dalla fine. Ma siamo lì, siamo sul pezzo e lavoriamo. Questo non ci spaventa. Tra i due tempi ho detto ai ragazzi che ci si può difendere tenendo la palla, ma quando perdi forza e convinzione per gestire i momenti difficili di una gara… quella è la differenza. Serve più forza a livello mentale. Credo i calciatori che i calciatori si siano messi a disposizione da quando sono arrivato, poi l’autostima si costruisce anche con i risultati, non solo a parole. I ragazzi sono attaccati, seri e lavoratori. Con il tempo non possiamo far altro che migliorare e diventare più forti, anche a livello mentale. Verdi? È stato un acquisto importante, per me è forte. In questo mese ha avuto qualche problema e lì ho provato Berenguer. Se hai qualità puoi giocare”. LEGGI TUTTO