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    Torino, per Giampaolo buona la prima: poker al Novara

    TORINO – Buona la prima per il nuovo Torino di Marco Giampaolo che supera 4-1 il Novara. All’Olimpico Grande Torino i granata sono scesi in campo per la prima amichevole stagionale con un 3-5-2 composto da Sirigu; Izzo, NKoulou, Bremer; Rodriguez, Meite, Rincon, Linetty, Berenguer; Belotti, Zaza. La gara viene sbloccata quasi subito, già al 7′ del primo tempo: a segnare il primo gol stagionale ci pensa Simone Zaza con un preciso mancino dal limite. Il raddoppio arriva tre minuti più tardi: è capitan Belotti con un potente destro dal vertice dell’area a trafiggere Marricchi. Alla mezz’ora il Novara rimette in piedi il risultato con il colpo di testa Bortolussi che accorcia e chiude il primo tempo sul 2-1 in favore dei granata.

    Nella ripresa 4-3-1-2 e Vojvoda
    Come era facilmente prevedibile nella ripresa cambiano tutti, modulo compreso. In campo si rivede il 4-3-1-2 vero marchio di fabbrica di mister Giampaolo che schiera gli altri due nuovi acquisti Vojvoda (“scippato” all’Atalanta) e Segre: Milinkovic-Savic; Vojvoda, Djidji, Buongiorno, Ansaldi; Kone, Segre, Aina; Falque; Edera, Rauti. Il secondo tempo scorre fino al 75′ quando Segre realizza il 3-1 con un bel destro al volo su respinta della difesa novarese. A 5′ dalla fine è Edera a chiudere i giochi e firmare il poker con un mancino dal limite dell’area. LEGGI TUTTO

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    Torino, 4 supercolpi: Piatek, Torreira, Andersen e Praet

    TORINO – Senza fretta. Davide Vagnati sta consegnando a Giampaolo i giocatori che servono per poter esaltare il suo credo calcistico. Ha preso Rodriguez, Linetty e Vojvoda sistemando le zone esterne e una parte, importantissima, di centrocampo perché l’ex sampdoriano stava al primo posto nella lista della spesa del neo allenatore granata. E qualche altro giocatore lo porterà a casa nelle prossime ore. Poi comincerà a sfoltire la rosa visto che sono tanti gli esuberi che andranno sistemati. Alcuni con più facilità con la possibilità di portare a casa soldi, altri invece con qualche difficoltà visto che arrivano da esperienze negative. E in mezzo a tutto questo c’è l’intenzione di mettere a segno un grande colpo, uno di quelli che riscalda e risveglia una tifoseria scettica nei confronti del presidente Urbano Cairo. I nomi sono quattro e tutti hanno giocato con Giampaolo, chi alla Samp e chi al Milan: Torreira, Praet, Andersen e Piatek nel mirino. E guarda caso sono tutti elementi che giocano all’estero e che hanno problemi con il club in cui militano e con i rispettivi allenatori. Poco impegnati, messi da parte, ma con tanta voglia di riscattarsi. Elementi che sono stati pagati tanto e che mediamente hanno reso poco. Per ora non vengono svenduti e neppure prestati. Ma se da qui alla fine del mercato non dovessero trovare una collocazione adeguata qualche club potrebbe anche accettare di cederli in prestito con diritto di riscatto, magari obbligato. E su questo Vagnati sta lavorando. Ma analizziamo nei dettagli la situazione di ogni obiettivo.
    Torino, per la fascia destra preso Vojvoda
    Torreira – Arsenal
    Il classico regista, il sogno di Giampaolo. L’uruguaiano a Londra non è riuscito ad ambientarsi e a dimostrare il suo valore. Spesso è partito dalla panchina, con il tecnico Mikel Arteta non è mai riuscito a legare, anzi con il passare del tempo i rapporti si sono deteriorati a tal punto che l’allenatore lo ha messo in disparte nella parte finale della scorsa Premier. Non è intoccabile, anzi è cedibile. Il grande problema è il costo del cartellino. Due stagioni fa il club inglese ha sborsato alla Samp addirittura 30 milioni adesso vuole rientrare, almeno in parte, della cifra spesa. Giampaolo lo ha già contattato per telefono. […] LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: il Toro ha chiesto Piatek!

    TORINO – Colpi già realizzati a suon di milioni e colpacci prenotati in prestito: sono le “convergenze parallele” di Cairo e Vagnati. Perché se il Torino ha già messo sul piatto 17,5 milioni tra versamenti sicuri e bonus “facili” per arpionare Rodriguez, Linetty e Vojvoda, è anche vero che il presidente e il suo ds stanno continuando anche a lanciare ami in giro per l’Europa, nella speranza di portare a casa in affitto un rinforzo di alto livello. Ballando su più tavoli e su più ruoli. Individuando punti deboli altrui e provando ad allargare le crepe. Stiamo parlando di giocatori già allenati con successo da Giampaolo nella Samp o nel Milan. Difensori, centrocampisti e attaccanti: giustamente, il tecnico non si fa mancare nulla. Piatek. Krzysztof Piatek: 25 anni, nazionale polacco, ex Milan (e Genoa), di professione attaccante. Connotati particolari: goleador da rilanciare. Ecco l’ultimo nome, l’ultima novità, l’ultima indiscrezione, l’ultima sorpresa.
    Torino, tempi lunghi sul mercato. Vagnati: “Non dobbiamo avere ansia”

    Proprio lui, sì: l’ex centravanti del Diavolo, in rossonero dal gennaio del 2019 dopo un inizio straripante in rossoblù, dall’estate dell’anno prima in poi in un crescendo da primato (19 gol in 21 partite, tra A e Coppa Italia). Il Milan spese un cifrone: 35 milioni più bonus. Ma poi, tra pressioni inedite e difficoltà di squadra, il polacco non riuscì a brillare, di stanza a San Siro: 16 reti (comunque 16, non poche), però in 41 partite complessive, considerando anche l’ultimo semestre in rossonero. Vissuto all’inizio proprio con Giampaolo in panchina. Per 7 volte il tecnico guidò il Milan, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. E 7 presenze mise assieme Piatek, buttandola dentro in 2 casi. Ma poi lo scorso gennaio, con Pioli da 3 mesi al comando, l’addio da sconfitto. Fatto fuori, con il ritorno al Diavolo di sua maestà Ibrahimovic. L’Hertha Berlino spese 27 milioni per assicurarsi il polacco. Battezzato da un nuovo superingaggio da circa 4 milioni a stagione.
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    Torino, per la fascia destra preso Vojvoda

    TORINO – E tre! Dopo Rodriguez e Linetty, per il quale oggi sono programmate le visite mediche e le firme sui papiri ufficiali, ecco in arrivo anche Vojvoda. Il 25enne terzino destro dello Standard Liegi è atteso già in giornata, entro la sera, a Torino. Di conseguenza, difficilmente potrà effettuare le visite nelle prossime ore, ma nell’agenda del Torino queste sono previste al più tardi per domani. A seguire, anche in questo caso, le firme sul contratto che legherà il terzino destro, nazionale kosovaro, al Torino per cinque anni. Il massimo possibile, fino al 2025. Ieri mattina l’accelerata decisiva. L’Atalanta nei giorni scorsi era scattata in pressing su Vojvoda, che già era nel mirino granata da inizio maggio. I bergamaschi, tuttavia, erano arrivati a offrire al massimo 4 milioni più bonus. Troppo poco per lo Standard Liegi. Proprio quando l’Atalanta pareva ormai aver sorpassato il Torino nella corsa a questo brillante stantuffo di fasciaecco il rilancio improvviso di Cairo. Ieri il presidente granata, grazie al grande lavoro di mediazione del procuratore di Vojvoda, Adrian Aliaj, è infatti riuscito a scavalcare la Dea mettendo sul piatto 5 milioni più bonus.
    Torino, Vagnati chiede 12 milioni per Lyanco

    Un’accelerata determinante che ha cominciato a indirizzare le trattative finali già nel primo pomeriggio. Tuttavia lo Standard continuava a chiedere 5,5 milioni sicuri, per dare il via libera. Verso sera il nuovo rilancio di Cairo, tanto che i due club cominciavano già a pianificare tutti i dettagli contrattuali del trasferimento. Alla fine si materializzerà un’operazione da circa 5,5 milioni di euro, più diversi bonus. Alcuni facilmente raggiungibili, altri meno: come ad esempio l’eventuale conquista della qualificazione in Europa League. Nessun problema, invece, con il giocatore, per il quale il Torino aveva già trovato un sostanziale preaccordo nelle scorse settimane, prima che l’Atalanta poi balzasse al comando. Anche i bergamaschi, infatti, avevano trovato un’intesa con Vojvoda e nei giorni scorsi il ragazzo aveva speso anche pubblicamente parole al miele per i nerazzurri. Ma ieri, di fronte al rilancio del Torino, la Dea si è fatta da parte. Di qui il salto di Vojvoda sul carro del Toro con altrettanto entusiasmo. […]
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    Torino, doppia seduta agli ordini di Giampaolo

    TORINO – Doppia seduta di allenamento per il Torino, al Filadelfia. Nella sessione mattuina il gruppo granata ha svolto un lavoro prevalentemente tattico, mentre nel pomeriggio (dopo l’attivazione muscolare e un programma sulla parte atletica) il tecnico granata Marco Giampaolo ha fatto disputare ai giocatori a disposizione una partita a ranghi misti, con tempo e campo ridotti. Da oggi è stato aggregato in gruppo anche Jacopo Segre, reduce dalla stagione in prestito al Chievo. LEGGI TUTTO

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    Toro, Giampaolo chiama Torreira

    TORINO – Non può tutto, ma può molto. Può – Giampaolo – far resuscitare trattative che parevano attaccate, ormai, solo al respiratore delle illusioni. E’ il caso delle manovre disegnate da Cairo e Vagnati attorno a Torreira, 24enne regista dell’Arsenal. Su cui si sono già mossi in sequenza anche la Fiorentina e la Roma, oltre al Torino. E per il quale ora manifesta un chiaro interesse pure la Lazio. E sono di marca soprattutto italiana le offerte per il centrocampista uruguaiano. Perché Torreira da noi ha già giocato per tanti anni, in un crescendo di continuità e di risultati. Dapprima in B, dal 2014 al 2016 a Pescara, e poi per un altro biennio in A, nella Sampdoria. Con Giampaolo allenatore, per l’appunto. Per una società italiana mettere le mani su Torreira significherebbe portarsi a casa dall’estero un regista straniero di qualità e di esperienza anche internazionale, che però è italiano di formazione. Il discorso vale doppiamente per il Toro di Giampaolo, che lo ha già allenato con profitto. E lo stesso Torreira guarda con maggior favore a un trasferimento in Italia rispetto ad altri campionati, ora che ha manifestato all’Arsenal il desiderio di essere ceduto.
    Torino, Giampaolo vuole Caprari

    Il problema è meramente, brutalmente, terribilmente economico. Torreira, con i bonus, guadagna quasi 3 milioni di euro, al cambio. E due anni fa l’Arsenal aveva speso 30 milioni per acquistarlo dalla Sampdoria. Nessuna società è riuscita finora a venire incontro alle volontà del club londinese, che sta cercando di recuperare una ventina di milioni, così da non registrare minusvalenze. Il Torino, al lavoro con intermediari in contatto con l’Arsenal, ha rimodellato una richiesta di prestito oneroso con diritto di riscatto e manifestato una disponibilità e riconoscere al regista un paio di milioni di ingaggio. Il nazionale uruguaiano è considerato una prima scelta da Giampaolo. Il quale ha ridato impulso e linfa alla trattativa diretta con il ragazzo. I due si sono di nuovo parlati al telefono. […]
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    Torino, Giampaolo vuole Caprari: si ridiscute con la Sampdoria

    TORINO – Giampaolo insiste, vuole Caprari. Ed ha spinto Vagnati a cercare di ricucire con il collega Osti dopo lo strappo con Ferrero per la trattativa Linetty. Ma forse un po’ di “polverone” serve a sdrammatizzare e a risedersi in un tavolo per riprendere il discorso (o i discorsi). Il neo tecnico granata ha avuto per un anno il giocatore, che nell’ultima stagione ha militato con alterna fortuna nel Parma, e ne apprezza le qualità. Soprattutto lo considera importante nel spaccare la partita: Caprari, infatti, può giocare sia da punta, sia da secondo attaccante ma anche da esterno e in certi frangenti pure da trequartista. La Samp chiede tanto (8-10 milioni) ma lascia intendere che ci sono margini di trattativa e in questo Vagnati proverà ad entrarci con le dovute cautele. Con i blucerchiati, tra l’altro, si parlerà ancora di Linetty, un nome che i granata non lasciano ancora cadere nel vuoto delle trattative a perdere ma che in queste ultime ore si è avvicinato molto alla Fiorentina. Sempre a centrocampo, per il ruolo di mezzala, torna ad essere rispolverato il nome di Antonin Barak, 25 anni, di nazionalità ceca e nell’ultima stagione al Lecce dove per poco non è riuscito a contribuire alla salvezza della squadra persa solo nell’ultima giornata. Il giocatore è di proprietà dell’Udinese che dopo la partenza di Fofana verso la Francia e le diverse richieste che continua a ricevere per De Paul si è presa un po’ di tempo. Il giocatore è considerato interessante e su di lui c’è qualità e prezzo.
    Torino, due calciatori positivi al Covid-19

    I granata, tra l’altro, sono in attesa di chiudere il discorso burocratico con Lucas Biglia, 34 anni, argentino che si è appena svincolato dal Milan. Le due parti hanno già trovato un accordo sulla base di due milioni netti a stagione più un’opzione su quella successiva che scatterebbe automaticamente nel momento in cui dovesse raggiungere un certo numero di presenze. Verbalmente è tutto a posto ma manca ancora la firma che potrebbe arrivare da un momento all’altro.  […]
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    Torino, 5 aiuti per Giampaolo

    TORINO – C’è sempre un 13 di mezzo. Perché Giampaolo sarà il 13° allenatore utilizzato da Cairo dal 2005 e giusto 13 anni fa sempre Giampaolo fece scrivere dal suo avvocato, in una nota trasmessa agli organi di informazione: «Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L’orgoglio e la dignità non hanno prezzo». Cellino gli aveva appena chiesto di ricominciare a guidare il Cagliari, dopo averlo già esonerato due volte: l’ultima, un mese prima. Ma per Giampaolo era davvero troppo, ormai. Rinunciò ai soldi, rinunciò a tutto: però è vero, «l’orgoglio e la dignità non hanno prezzo». Soprattutto certe volte, quando la frase suona ancor più vera. Giacché a questo mondo anche i compromessi possono ammantarsi di una loro onesta motivazione vincente, tra buon senso, realismo e ragion di stato. Ma certe volte, per l’appunto. Non sempre. Da oggi questo signore di 53 anni da poco compiuti, reduce dalla maledetta e brevissima avventura al Milan (7 partite al comando, esonero già all’inizio dell’ottobre scorso: tutto davvero molto diabolico), è chiamato a restituire al Toro proprio «orgoglio e dignità», con l’entusiasmo in mezzo come maionese. Una nuova impresa: un’impresa ciclopica, dopo quella già compiuta da Longo, ovvero tenere la squadra attaccata al respiratore e condurla alla salvezza. Giampaolo ha rescisso col Milan e firmato col Toro un biennale dalle cifre inferiori, un milione e mezzo netti a stagione, bonus a parte: evidentemente ha molto coraggio.
    Ansaldi rinnova con il Torino
    Perché sapeva bene, il tecnico, che poi avrebbe avuto a che fare con un Cairo divenuto proverbiale ormai da anni e anni: con le sue promesse altisonanti, con le sue giustificazioni a posteriori, con le sue omissioni palesi e ripetute, con i suoi braccini, la sua linguetta e le sue smorfie, ma anche con le sue pressioni, le sue pretese, le sue ingerenze e pure quell’abitudine consolidata, quando le cose vanno male, a giocare allo scaricabarile. Cioè lo sport più praticato da questo Torino: anche più del calcio. Sapeva anche (sempre Giampaolo) che avrebbe poi avuto a che fare con una “semi-società”. Qui il problema non è certo Vagnati, in sé e per sé. Ovvero il ds inserito nel club a inizio maggio da Cairo, che intanto aveva già mandato allo sbaraglio e poi gambizzato Bava, retrocesso dopo neanche 12 mesi e riportato al vivaio. Il Torino di Cairo è da sempre una “semi-società”. Dimezzata, stretta e costretta come un cuscino messo sottovuoto, stitica nel numero di professionisti di livello (e alcuni indossano cariche “non realistiche”), scarna da 15 anni, inevitabilmente non efficiente a 360 gradi nella gestione quotidiana. E mostruosamente Cairo-centrica: pissi pissi compresi. […]
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