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    Torino Primavera, ufficiale: panchina a Cottafava

    TORINO – Importante novità in casa del Torino: la formazione Primavera dei granata dalla prossima stagione avrà in panchina un nuovo tecnico. “Il Torino Football Club è lieto di comunicare che Marcello Cottafava è il nuovo allenatore della Primavera. Cottafava, che sarà coadiuvato dal vice Michele Coppola, è nato l’8 settembre 1977 a Genova. Ex calciatore professionista, ha vestito, tra le altre, le maglie di Treviso, Lecce, Triestina, Gubbio, Latina e Spal. Proprio nella Società emiliana ha iniziato la carriera da tecnico allenando dapprima l’Under 17 e nei due anni successivi la Primavera. Nell’ultima stagione ha guidato la formazione Primavera della Sampdoria. Il Torino Football Club ringrazia il tecnico Marco Sesia e tutto il suo staff per il lavoro svolto nello scorso campionato”.

    Ecco lo staff tecnico della formazione Primavera per la nuova stagione:
    ALLENATORE: Marcello CottafavaALLENATORE IN SECONDA: Michele CoppolaPREPARATORE DEI PORTIERI: Gianfranco RandazzoPREPARATORE ATLETICO: Vincenzo FrancoCOLLABORATORE TECNICO: Andrea Licciardi LEGGI TUTTO

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    Torino, Giampaolo è già sulle spine

    TORINO – Non c’è affatto da stupirsi che Giampaolo sia già sulle spine: d’altra parte sarebbe stato strano il contrario, conoscendo il tecnico. Nelle sue tante chiacchierate pre-contrattuali con Vagnati e Cairo, l’allenatore aveva ampiamente chiarito le proprie esigenze. E a maggior ragione lo ha fatto in queste ultime settimane e poi in questi ultimi giorni, valutando di volta in volta la piega delle trattative in corso. Così come Vagnati, anche Giampaolo si è già accorto dell’esistenza di un doppio Cairo: ma sempre meglio lo comprenderà sulla propria pelle, strada facendo. Anche perché non ci risulta che il presidente del Torino sia stato benedetto da illuminazioni sulla via di Damasco. Al massimo, Damascan: ma inteso come uno dei problemi da risolvere, anche se di certo uno dei minori (il giovane attaccante moldavo, reduce dal prestito al Fortuna Sittard, è sul mercato: se il Torino non riuscirà a monetizzare, discuterà con lui di prolungamento oltre la scadenza del 2021, per poi avviare un nuovo prestito). Vagnati era stato il primo a consigliare calorosamente a Cairo di attuare una mezza rivoluzione, in vista della prossima stagione. E il Toro, all’epoca, non era neanche sicuro di restare in A. Ma il nuovo ds aveva subito toccato con mano tutte le problematiche gravi tra cui si dibatteva Longo: lacune palesi nell’organico, rosa sfaldata in sottogruppi, giocatori in aperta tensione con la società, calo delle motivazioni in più di un granata, distrazioni e scarsa professionalità, contratti da rinnovare e altri da dimenticare. E persino forme di anarchia, data l’inesistenza di una solida e attrezzata società al fianco dell’allenatore.
    Torino, La Gumina soluzione low cost

    Punto primo: la salvezza. Punto secondo: la rivoluzione. Questi erano i due cardini attorno ai quali ruotavano le sliding doors del Torino. Poi, raggiunta faticosamente la salvezza e dato l’ennesimo benservito a qualcuno (a Longo, in questo caso), è decollata anche ufficialmente l’operazione Giampaolo. Il 7 agosto l’annuncio. Ma gli accordi nero su bianco erano già stati trovati da giorni: e la strada tracciata da inizio maggio. Siamo al 17 agosto: e di quella rivoluzione auspicata da Vagnati, subito condivisa da Cairo e assolutamente propugnata anche dal nuovo allenatore, non si vede l’ombra. Nessuna trattativa vicina alla conclusione per quanto riguarda le cessioni più pesanti (Izzo, tanto per fare un nome), alcuni casi a dir poco spinosi totalmente aperti e ancora in bilico (Sirigu su tutti: e a noi pare soltanto una follia dar via un portierone così!) e un solo giocatore nuovo ingaggiato: il terzino sinistro Rodriguez, strappato per 3 milioni a un Milan che comunque lo aveva già levato dai propri programmi dallo scorso gennaio. Tanti sogni (da Torreira in giù), tante chiacchiere, innumerevoli sondaggi, ma poi il Torino resta sempre fermo al palo: ora tratta un 34enne svincolato per un ruolo chiave come quello del regista (Biglia). […]
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    Torino, ecco lo staff di Giampaolo. Conti allenatore in seconda

    TORINO – Il Torino ha resto noto lo staff tecnico per la stagione 2020/21. Allenatore, come noto, sarà Marco Giampaolo, mentre il vice sarà Francesco Conti, tra i fedelissimi del tecnico ex Milan. Stefano Rapetti, invece, ricoprirà il ruolo di responsabile dei preparatori atletici, che saranno Samuele Melotto e il confermato Paolo Solustri. Collaboratori tecnici: Daniele Croce, Salvatore Foti e Fabio Micarelli. Come preparatore dei portieri, confermato Paolo Di Sarno. 
    Lo staff
    Allenatore: Marco GiampaoloAllenatore in seconda: Francesco ContiResponsabile Preparatori Atletici: Stefano RapettiPreparatore Atletico: Samuele MelottoPreparatore Atletico: Paolo SolustriCollaboratore Tecnico:Preparatore dei Portieri: Paolo Di Sarno LEGGI TUTTO

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    Torino, Longo recupera Izzo per Bologna: Singo non convocato

    TORINO – L’allenatore del Torino Moreno Longo ha convocato 23 giocatori per la partita di stasera al Dall’Ara di Bologna, che concluderà la stagione dei granata e dei felsinei. Nelle fila piemontesi torna Izzo, che ha smaltito i recenti fastidi, mentre non ci sarà il giovane Singo.

    Portieri: Rosati, Sirigu, Ujkani.
    Difensori: Aina, Ansaldi, Bremer, Celesia, Djidji, Enrici, Ghazoini, Izzo, Nkoulou.
    Centrocampisti: Adopo, Berenguer, Greco, Lukic, Onisa, Rincon, Sandri.
    Attaccanti: Belotti, Edera, Verdi, Zaza. LEGGI TUTTO

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    “Cairo, ti offriamo 200 milioni. Per il Toro un fondo lussemburghese”

    TORINO – È trascorsa un’ora abbondante dalla fine della conferenza stampa a dir poco surreale andata in scena nella sede torinese della “Console and Partners”, in questa elegante, prestigiosa, storica palazzina nel cuore più lussuoso della Crocetta di Torino, quando proprio Francesco Paolo Console (52 anni, ovvero il fondatore, il titolare, il presidente e il Ceo di questa società di consulenza finanziaria dal respiro internazionale) si mette in contatto con Tuttosport. Per telefono: è a Napoli. Impegnato a realizzare una nuova operazione di alto livello: «Nel pomeriggio acquisterò personalmente, cioè con un mio fondo, una storica, importante azienda napoletana, la Mecfond. Grandi presse»: industria metallurgica, stampaggio di lamiere con visione su una prossima quotazione in Borsa e su un possibile passaggio radicale nel settore dell’automotive. «Una bella realtà industriale da aiutare a crescere. Ci credo enormemente: difatti la compro direttamente io, con i miei soldi».
    Torino-Roma, le pagelle
    Curiosità: quanto spenderà tra poche ore per la Mecfond, firmando l’atto di compravendita davanti al notaio Capuano?
    «E’ un’operazione da 5 più 8 milioni» (aperta parentesi: lo risentiremo nel tardo pomeriggio. «Tutto fatto. Abbiamo firmato, ho comprato». Felice? «Felicissimo». Chiusa parentesi).
    Dottor Console, la conferenza stampa negli uffici della sede della sua società a Torino è andata malissimo: e per educazione usiamo un eufemismo. Un incontro surreale, con giornalisti che a un certo punto urlavano persino «alla pagliacciata». Allegate, le immediate reazioni infuocate della piazza, dei tifosi. Fuoco o sarcasmo che sia, comunque un volano soltanto negativo.
    «So tutto, ho saputo tutto. Mi spiace molto. Purtroppo sono stati commessi errori di comunicazione, ma non per volontà nostra: è da qualche giorno che il problema sta emergendo, purtroppo. Ma d’ora in poi la comunicazione cambierà completamente. Fermo restando che io sono solo l’advisor e quindi devo rispettare la volontà dei miei clienti. Sono loro che decidono. E loro volevano in qualche modo cercare di stanare Cairo al più presto, ora. Anche solo così, vista la sua chiusura. Quasi una forma di provocazione. Ci hanno chiesto di ospitare una conferenza quasi a tutti i costi… Mi spiace davvero, è stato un errore, ma adesso passiamo oltre, per favore. Un salto di qualità anche nella comunicazione davanti all’opinione pubblica è necessario a vantaggio di tutti. Non si deve mai dimenticare che qui si vuole comprare una squadra di calcio. E non una qualsiasi, ma il Toro. Che rappresenta una parte fondamentale e gloriosa della storia del calcio. Con tifosi molto attaccati alla fede granata. Quello che finora abbiamo fatto noi è stato creare il veicolo utile per realizzare questo progetto. Ma occorre anche tutelare il rispetto della comunicazione nei confronti dei media e dei tifosi. Proprio per questo vorrei muovere un passo in avanti e andare oltre».
    “Vogliamo il Toro: Cairo, trattiamo?”

    Allora facciamo chiarezza, per favore. I suoi imprenditori, i suoi clienti: ma chi?
    «Sono 4, al momento. Ma non posso fare nomi: abbiamo firmato un patto di riservatezza con indicate penali chiare, devo attenermi alla loro volontà di restare coperti per adesso. Finora hanno voluto proteggere la loro identità e i loro affari, visto che Cairo ripete di non voler vendere. Ma le preciso subito una cosa: la mia è un’importante e radicata società di consulenza finanziaria con interessi in tutto il mondo, con il cuore a Torino ma con sedi in molte metropoli del pianeta. In particolare gestiamo 8 fondi di cui uno totalmente mio. Creiamo business, facciamo e favoriamo affari in tutta Europa, in Cina, nel Nord America, nel Qatar, negli Emirati Arabi… E via elencando. Non metterei mai il mio nome al fianco di operazioni strampalate. La metto io la faccia, adesso. Con voi, davanti a tutti i tifosi. Per questo ho voluto parlare con lei».
    Cairo: “Vendere il Toro? Mai dopo una stagione simile”
    Sappiamo che dei 4 imprenditori coinvolti, tutti italiani, uno è quello leader e opera nella finanza. Il suo core business è soprattutto all’estero: in Europa, ma con svariati interessi anche in Italia. Ha quasi 60 anni ed è tifosissimo del Torino. Ce lo ha comunicato l’altro advisor in azione, che rappresenta direttamente l’imprenditore: lo studio Pipicella e Associati, con sede a Milano.
    «Mi ascolti: un gruppo di imprenditori e interlocutori ci ha contattato un mese fa. In azione ci sono 4 imprenditori e di questi uno è chiaramente il leader dell’operazione, sì. Anche se uno dei 3 partner possiede la stessa disponibilità finanziaria: 2 su 4 ci hanno già dimostrato autonomamente di avere le risorse per comprare il Toro e gestire una crescita nella parte sinistra della classifica, con un palcoscenico nelle Coppe europee. Tecnicamente, anche solo un imprenditore di questi 2 potrebbe acquistare il Toro e poi investire anche più di 100 milioni nella prima finestra del calciomercato». […]
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    Torino, Longo: “Bremer può diventare uno dei top in serie A”

    TORINO – Ai microfoni del canale ufficiale del Torino, l’allenatore piemontese Moreno Longo ha presentato la gara casalinga con la Roma di domani: “Non poter allenare nel quotidiano è di grande difficoltà, così come giocare a porte chiuse: è un handicap non poter contare sui tifosi, specialmente sulla nostra gente che è molto passionale. 10 partite in un mese? Me l’aspettavo così dura, la stanchezza fisica e mentale si accumula e mantenere alta la concentrazione è stato probante. La capacità di adattamento è stata di aiuto, alla fine chi si adattava meglio ne traeva i benefici più alti. Abbiamo lavorato nel modo migliore, faccio i complimenti allo staff e ai ragazzi. Hanno fatto una vita fuori dal campo rispettosa dei canoni. Dobbiamo affrontare le ultime due gare nel migliore dei modi, cercando di trarne il massimo come abbiamo sempre cercato di fare. Insisto sempre sulla professionalità, bisogna dare sempre il 110% e a maggior ragione con la maglia del Toro, che è da onorare ogni volta che si scende in campo, al di là di ogni smanceria”.

    “C’è chi ha tratto benefici nel post-lockdown, la Roma è una di queste. Hanno cambiato modulo e hanno tanti giocatori da poter ruotare, sono tra i più in forma del campionato. La Roma è una squadra in salute, ma dobbiamo creare una mentalità vincente: dobbiamo cercare di meritarci sempre questa maglia e un posto in questa società. Formazione? Potrebbe esserci qualche cambio, anche se controlleremo bene dopo l’allenamento. Mi auguro di poter dare spazio a qualcuno ma mettendo in campo una squadra equilibrata e all’altezza. Lukic domani sarà della partita, spendo parole positive per lui: ha grandi qualità sportive e umano. Ha sempre lavorato sodo, è un ragazzo che con più consapevolezza potrà far parlare ancora più di sé. Verdi? Non è da tutti assumersi responsabilità e fare autocritica, ma lui lo ha fatto. E’ un ragazzo con qualità importanti, che deve sbloccarsi nell’approccio alle partite: quando gestisce bene le pressioni, può essere decisivo. Mi auguro che il suo percorso sia più continuo. Bremer giocherà. Credo molto nel ragazzo, il Toro potrà affidarsi a lui perché ha grandi prospettive e margini di miglioramento. Può diventare un top del campionato”. LEGGI TUTTO

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    Longo: “Futuro? Spero che il Torino valuti quello che ho fatto”

    FERRARA – Solo 1-1 in casa della Spal, ma il Torino può comunque festeggiare la salvezza matematica. Il tecnico granata, a Sky Sport, ha commentato così la gara del “Mazza”: “Innanzitutto c’è il rammarico di non aver vinto, a prescindere dal fatto che sarebbe bastato un punto. Abbiamo avuto occasioni per chiuderla per prima, ma abbiamo sbagliato gli ultimi 10 minuti. Credo sia stata una situazione difficile da spiegare, lottare per un obiettivo per cui la squadra non era stata costruita è stato difficile. Il lavoro per portare la squadra a saper soffrire è stato incredibile, ma siamo stati bravi e faccio i complimenti ai ragazzi e allo staff, raggiungere questo obiettivo non era scontato. Potrei fare riferimento a squadre costruite per l’Europa e poi retrocesse, come l’Espanyol in Spagna dopo i preliminari d’Europa League. Ma siamo felici di aver raggiunto questo obiettivo fondamentale nonostante i tanti momenti bui. Verdi? Stiamo parlando di un calciatore di grande qualità, calcia con entrambi i piedi, ma deve sapersi sbloccare e approcciare le gare con meno ansia e timori: deve liberare la testa, ha tutto per fare bene. Il mio futuro? Ho lavorato in mezzo ad un mare di difficoltà e sono sincero, mi aspetto venga valutato il mio lavoro dalla società e poi decida. Ma devo decidere anche io, riferirò le mie idee e ci confronteremo, poi si vedrà. Ma sono felice di aver dato me stesso per portare la squadra a raggiungere l’obiettivo. Il Torino ha una storia incredibile e deve diventare una squadra ambita, va scelta e non presa così perchè arriva. Questo farà la differenza” ha concluso.
    SPAL-TORINO 1-1: LA CRONACA LEGGI TUTTO