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    Longo: “Vatta, scompara dolorosa. Spal? Non abbassiamo la guardia”

    TORINO – “La scomparsa di Vatta è stata un dolore per tutti quelli che lo conoscevano, per tutto il mondo granata. E’ stato un maestro di calcio e di vita oltre che un allenatore. Lo ricordiamo con affetto”. Un pensiero dedicato al “maestro” granata per il tecnico del Torino, Moreno Longo, alla vigilia della gara con la Spal: “una notizia dolorosa, è stato un personaggio ricco di sapienza. Un ricordo? Tra tanti, quello che mi disse quando ho cominciato ad allenare mi disse: ‘ricordati che non è difficile insegnare, è difficile insegnare a saper apprendere’. In quella frase c’è tanta verità. Nel 2015 fu lui a consegnarmi il premio Maestrelli. Fu una serata molto bella per il Torino: Ventura venne premiato come miglior allenatore della prima squadra, io del settore giovanile. Fu un orgoglio ricevere un premio da una persona che nel settore giovanile aveva fatto grandi cose. Onorarlo domani con il lutto al braccio mi sembra doveroso”. 

    Verso la Spal
    “Dal fischio d’inizio in poi dovremo approcciare la partita con uno spirito importante e combattivo: ci dovrà contraddistinguere. Non bisogna commettere l’errore di abbassare la guardia. Come abbiamo visto col Verona, queste squadre non hanno nulla da perdere e giocano con la testa sgombra e possono di conseguenza mettere tutti in difficoltà. Non possiamo permetterci di abbassare la pressione, anzi andrà aumentata rispetto alle altre gare, consapevoli di cosa ci sia in palio. Io analizzo quanto fatto dalla Spal. Ha battuto Atalanta e Lazio, ha pareggiato con il Napoli. Ci ha battuti all’andata e poche giornate fa vinceva col Milan nel recupero. Noi cresciamo nelle riprese, è un dato positivo, la squadra dimostra di avere ancora birra, nelle gambe e in testa. 
    Le scelte
    “Perdiamo De Silvestri, ci mancherà come giocatore e come uomo spogliatoio. Dopo Baselli è un altro infortunio importante. Ci sarà spazio per chi è stato sempre a disposizione, come Singo o Aina. Credo che abbiamo voglia di gicare queste ultime partite. Izzo ha recuperato del tutto, è in gruppo. Zaza? Credo che la rete col Verona possa avergli dato fiducia e autostima. Da tempo non giocava con continuità. La sua disponibilità al sacrificio gli ha portato grandi benefici, da lui mi aspetto una nuova prestazione di questo tipo”.  LEGGI TUTTO

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    Torino, morte Vatta: lutto al braccio e minuto di silenzio contro la Spal

    TORINO – In memoria di Sergio Vatta, “Grandissimo Maestro per generazioni di ragazzi  nel settore giovanile del Torino”, domenica la squadra granata scenderà in campo con il lutto al braccio contro la Spal. Lo comunica il club attraverso una nota. Inoltre, in onore di Vatta, uno dei volti storici del club granata, scomparso ieri all’età di 82 anni, prima del calcio d’inizio, verrà osservato un minuto di raccoglimento. 
    Torino, morto Vatta, “mago” dei ragazzi del Filadelfia LEGGI TUTTO

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    Toro, tifosi in rivolta: Filadelfia affittato agli ingegneri

    TORINO – Proiettore, scrivania e posti occupati nella tribuna del campo principale al Filadelfia: sembra una lezione sulla gloriosa storia granata, e invece è un convegno dell’Ordine degli Ingegneri – c’è chi dice architetti – della provincia di Torino. La rabbia è esplosa ieri dopo che sui social sono apparse le immagini dell’evento svoltosi – con il placet, come da contratto, del Torino e della Fondazione che ha incassato l’affitto – sui seggiolini della tribuna acquistati dai tifosi per la ricostruzione del tempio. Irritazione e sconcerto per chi ha rivendicato la sacralità del luogo. «Proprio nel giorno dell’addio del Maestro Vatta. Indecente» il pensiero di un tifoso, «Una di quelle sedie ha il nome della mia famiglia» quello di chi ha acquistato il seggiolino in memoria di un genitore o un congiunto. «Abbiamo concesso la struttura – l’ammissione di Luca Asvisio, presidente del cda della Fondazione -, in ossequio alle disposizione contrattuali, agli ingegneri che hanno versato un contributo e potuto apprezzare un luogo storico». Sic. I tifosi più moderati sottolineano lo scarso tatto e l’assenza di buonsenso; i più infuriati urlano allo scandalo e alla mancanza di rispetto, mentre condividono sui social foto di ingegneri juventini che si fanno i selfie al Fila sorridenti sotto le mascherine bianconere. Clima teso che potrebbe arroventarsi domenica alle 18, quando in via dell’Arcivescovado 1 (sede del Torino Fc) andrà in scena l’ennesimo flash mob di contestazione. I tifosi si sono dati appuntamento: sul volantino che sta girando, dal titolo «Cairo Vattene», è specificato che ciascuno potrà scrivere la sua protesta su uno striscione. Stavolta avranno un motivo in più. LEGGI TUTTO

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    Torino, per De Silvestri stagione finita. Izzo torna in gruppo

    TORINO – Il Torino torna a lavorare al Filadelfia, in vista della trasferta di domenica sera a Ferrara contro la Spal. Palestra e piscina, con lavoro defaticante e programma di scarico, per i calciatori ieri impegnati nella gara contro il Verona. Allenamento tecnico, con partita a campo ridotto, per tutti gli altri elementi a disposizione. Izzo, smaltito il dolore al ginocchio, ha lavorato regolarmente in gruppo. Domani prevista una seduta tecnico-tattica pomeridiana.

    Arrivano anche notizie dall’infermeria sulle condizioni di Lorenzo De Silvestri, uscito malconcio dalla sfida di ieri contro gli scaligeri: “Gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto in data odierna Lorenzo De Silvestri, post contusione alla spalla destra di ieri sera nella partita contro l’Hellas Verona, hanno evidenziato una lussazione acromion claveare di secondo grado. Dopo la valutazione collegiale e il consulto con il professor Alessandro Castagna, medico ortopedico specialista nella chirurgia della spalla, lo staff medico granata ha prescritto al terzino due settimane di riposo, con tutore”, si legge nel report granata. LEGGI TUTTO

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    Il Toro e Cairo, flop oltre i numeri

    TORINO – L’esito del campo, i risultati pessimi di un Toro che sta faticosamente arrancando verso la salvezza sono la naturale e triste conseguenza di quanto avviene fuori da esso: i lavoro del Robaldo che sarebbero dovuti iniziare ieri, anzi no partiranno domani, ma in definitiva oggi non sono mai inaugurati; la decisione di “ospitare” i tifosi da curva di Inter e Napoli nel settore Primavera per un «esperimento sociale» con correlati incidenti e sconcertanti Daspo ai danni quasi solo dei granata; le promesse non mantenute di dotare il Fila di un minimo di comfort almeno per i calciatori (300 mila euro di spesa prevista, ma mai sostenuta); il totale disinteresse per il Museo del Torino e della Leggenda Granata che non è mica difficile capire quanto possa essere importante e che vive grazie all’impegno volontario dei tifosi; i rinnovi di contratto garantiti a parole e mai firmati con la penna: sono soltanto alcuni tra i temi scottanti, in casa granata. Scottanti nel senso che fanno ribollire una tifoseria sull’orlo di una crisi di nervi, per quanto potrebbe essere, e mai è.
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    Torino, Longo: “Anche la Fiorentina aveva un giorno di riposo in più di noi”

    FIRENZE – Moreno Longo scuote la testa: la Fiorentina batte 2-0 il suo Torino e per i granata la salvezza non è ancora una certezza. Ecco le parole dell’allenatore a Dazn: “Sicuramente non abbiamo approcciato bene, abbiamo regalato il primo gol alla viola, non ce lo possiamo concedere, piano piano siamo cresciuti, creando i presupposti nella ripresa per pareggiarla, come col palo di Belotti. E’ la seconda volta che ci capita che ci bloccano la possibilità di fare gol fischiando prima dell’azione, ma di solito si fa concludere l’azione e si va a vedere cosa è successo, non mi sembra che ci sia stato fallo prima del gol di Edera; abbiamo avuto una grandissima occasione con millico che però ha tolto la palla a Lukic per poter fare gol. E’ normale che ci siamo sbilanciati e abbiamo preso gol su di un passaggio nostro sbagliato in uscita e il contropiede della Fiorentina. La squadra comunque non era quella del Genoa, le partite iniziano a essere davvero tante e dobbiamo recuperare le energie”.

    “Sicuramente la Viola stava meglio di noi, non cerco alibi ma è la terza partita di fila che la squadra avversaria ha un giorno di recupero in più, e questo per la corsa alla salvezza è molto importante. Affronteremo col riposo in meno anche il Verona, e questo in un format così diventa difficile, la Fiorentina è anche molto giovane e fresca. Crederci fino alla fine? Ci mancherebbe altro, dobbiamo pensare solo a noi stessi, dopo una sconfitta la cosa positiva è che possiamo rigiocare subito. Belotti-Zaza? E’ troppo presto per sapere se li riproporrò, la sfida è finita da 20 minuti”.
    FIORENTINA-TORINO 2-0: NUMERI E STATISTICHE LEGGI TUTTO

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    Torino, Longo: “Non siamo ancora salvi, ma ho visto lo spirito giusto”

    TORINO – Esulta Moreno Longo: il suo Toro ha appena sconfitto il Genoa in un febbrile scontro salvezza, che manda i granata a +7 sul Grifone. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “Spirito giusto? Non ce l’aveva solo Belotti, ma anche tutto il resto della squadra, in campo e fuori. Tutti quelli in panchina incitavano i compagni”. L’obiettivo salvezza ora è più tangibile: “Non siamo ancora salvi, non lo dico per scaramanzia. Abbiamo fatto un passo avanti, ma finché non c’è la certezza matematica dobbiamo continuare a macinare punti, lavorando con concentrazione. Vivo questo momento con grande senso di appartenenza. Sono arrivato qui da bambino e ho fatto tutta una trafila per arrivare qui. Ho una grande  responsabilità, per me contano solo il Toro e la salvezza: le mie energie sono focalizzate su questo”.

    Longo si sofferma poi su Zaza: “Può giocare insieme a Belotti, ma c’è bisogno di tempo: noi non ce l’abbiamo. Adesso non ci stiamo allenando se non per recuperare dopo le partite. Ma i due si completano bene e la soluzione si può riproporre. De Silvestri è importante dal punto di vista umano e tecnico”. Non sono stati mesi facili per il gruppo granata: “Quando sono arrivato la situazione era probante. La cosa più importante da fare è convincere una squadra costruita per un obiettivo a sudare per un altro. Lavorare per la salvezza vuol dire farlo lottando, plasmando uno spirito positivo dopo ogni batosta. Il Toro ha questo grandissimo nome, purtroppo ogni tanto bisogna guardare in faccia la realtà”. Longo poi commosso ricorda Ricky, il piccolo tifoso del Toro da poco scomparso: “Siamo vicini alla famiglia, abbiamo seguito la sua storia. Facciamo le nostre più sentite condoglianze al papà e alla mamma”.
    TORINO-GENOA 3-0: NUMERI E STATISTICHE LEGGI TUTTO

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    Torino, quel precedente col Genoa brucia ancora

    TORINO – Non c’è più Milito, ma Iago Falque nutrito dalla voglia di rivalsa di chi è stato scaricato in inverno; il tecnico non è più Gasperini, ora mago di Bergamo, ma Nicola che pure è spinto dal forte desiderio di fare bella figura, al cospetto di un Toro nel quale ha militato da giocatore e che fin qui ha solo sfiorato da tecnico. Anche la classifica è diversa: nella stagione 2008-09 il Genoa viaggiava a ritmi europei e i granata lottavano per non retrocedere. Quando però si parla della sfida tra granata e rossoblù in casa del Torino è scontato tornare a quel 24 maggio 2009, a una sfida vinta dai liguri che sancì la retrocessione in B del club di Cairo. E che ebbe per conseguenze una rissa in campo tra giocatori e componenti delle panchine, e la rottura di un gemellaggio storico tra le due tifoserie.

    La voglia di Iago
    Undici anni dopo i granata scendono in campo da favoriti. Non c’entra più di tanto il fattore campo che in questa fase a porte chiuse ha poco valore, ma la differenza di valori tra le rose delle squadre. Se quella di Longo per tutto quanto combinato (anche in precedenza, con Mazzarri) merita di ritrovarsi in fondo alla classifica, ma ha pur sempre iniziato la stagione con chiare ambizioni europee, quella di Nicola (e prima di Andreazzoli e Thiago Motta) sapeva fin dal via che avrebbe dovuto soffrire per mantenere la categoria. Nonostante sulla carta sia più forte, per il Toro tante sono le insidie annidate nel confronto di stasera. Ancora più delicato di quello vinto col Brescia: unico successo centrato nelle ultime 5 sfide, che per il resto hanno portato 4 sconfitte. Soltanto una Spal con un piede e mezzo in B e un Parma che naviga fin troppo sereno a metà classifica (40 punti, 11 in più del Lecce terz’ultimo, comunque) hanno fatto peggio, nel medesimo arco di tempo. La prima insidia per il Toro è quindi… il Toro stesso. Convalescente se non proprio malato cronico da mesi a questa parte. Tanto che Longo, al quale sono bastati un paio di allenamenti e altrettante partite guidate dalla panchina per capire l’aria che tira, sta lavorando innanzitutto sulla testa dei giocatori, sulle motivazioni che i granata fin qui non hanno saputo riaccendere.
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