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    Torino, per De Silvestri stagione finita. Izzo torna in gruppo

    TORINO – Il Torino torna a lavorare al Filadelfia, in vista della trasferta di domenica sera a Ferrara contro la Spal. Palestra e piscina, con lavoro defaticante e programma di scarico, per i calciatori ieri impegnati nella gara contro il Verona. Allenamento tecnico, con partita a campo ridotto, per tutti gli altri elementi a disposizione. Izzo, smaltito il dolore al ginocchio, ha lavorato regolarmente in gruppo. Domani prevista una seduta tecnico-tattica pomeridiana.

    Arrivano anche notizie dall’infermeria sulle condizioni di Lorenzo De Silvestri, uscito malconcio dalla sfida di ieri contro gli scaligeri: “Gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto in data odierna Lorenzo De Silvestri, post contusione alla spalla destra di ieri sera nella partita contro l’Hellas Verona, hanno evidenziato una lussazione acromion claveare di secondo grado. Dopo la valutazione collegiale e il consulto con il professor Alessandro Castagna, medico ortopedico specialista nella chirurgia della spalla, lo staff medico granata ha prescritto al terzino due settimane di riposo, con tutore”, si legge nel report granata. LEGGI TUTTO

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    Il Toro e Cairo, flop oltre i numeri

    TORINO – L’esito del campo, i risultati pessimi di un Toro che sta faticosamente arrancando verso la salvezza sono la naturale e triste conseguenza di quanto avviene fuori da esso: i lavoro del Robaldo che sarebbero dovuti iniziare ieri, anzi no partiranno domani, ma in definitiva oggi non sono mai inaugurati; la decisione di “ospitare” i tifosi da curva di Inter e Napoli nel settore Primavera per un «esperimento sociale» con correlati incidenti e sconcertanti Daspo ai danni quasi solo dei granata; le promesse non mantenute di dotare il Fila di un minimo di comfort almeno per i calciatori (300 mila euro di spesa prevista, ma mai sostenuta); il totale disinteresse per il Museo del Torino e della Leggenda Granata che non è mica difficile capire quanto possa essere importante e che vive grazie all’impegno volontario dei tifosi; i rinnovi di contratto garantiti a parole e mai firmati con la penna: sono soltanto alcuni tra i temi scottanti, in casa granata. Scottanti nel senso che fanno ribollire una tifoseria sull’orlo di una crisi di nervi, per quanto potrebbe essere, e mai è.
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    Torino, Longo: “Anche la Fiorentina aveva un giorno di riposo in più di noi”

    FIRENZE – Moreno Longo scuote la testa: la Fiorentina batte 2-0 il suo Torino e per i granata la salvezza non è ancora una certezza. Ecco le parole dell’allenatore a Dazn: “Sicuramente non abbiamo approcciato bene, abbiamo regalato il primo gol alla viola, non ce lo possiamo concedere, piano piano siamo cresciuti, creando i presupposti nella ripresa per pareggiarla, come col palo di Belotti. E’ la seconda volta che ci capita che ci bloccano la possibilità di fare gol fischiando prima dell’azione, ma di solito si fa concludere l’azione e si va a vedere cosa è successo, non mi sembra che ci sia stato fallo prima del gol di Edera; abbiamo avuto una grandissima occasione con millico che però ha tolto la palla a Lukic per poter fare gol. E’ normale che ci siamo sbilanciati e abbiamo preso gol su di un passaggio nostro sbagliato in uscita e il contropiede della Fiorentina. La squadra comunque non era quella del Genoa, le partite iniziano a essere davvero tante e dobbiamo recuperare le energie”.

    “Sicuramente la Viola stava meglio di noi, non cerco alibi ma è la terza partita di fila che la squadra avversaria ha un giorno di recupero in più, e questo per la corsa alla salvezza è molto importante. Affronteremo col riposo in meno anche il Verona, e questo in un format così diventa difficile, la Fiorentina è anche molto giovane e fresca. Crederci fino alla fine? Ci mancherebbe altro, dobbiamo pensare solo a noi stessi, dopo una sconfitta la cosa positiva è che possiamo rigiocare subito. Belotti-Zaza? E’ troppo presto per sapere se li riproporrò, la sfida è finita da 20 minuti”.
    FIORENTINA-TORINO 2-0: NUMERI E STATISTICHE LEGGI TUTTO

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    Torino, Longo: “Non siamo ancora salvi, ma ho visto lo spirito giusto”

    TORINO – Esulta Moreno Longo: il suo Toro ha appena sconfitto il Genoa in un febbrile scontro salvezza, che manda i granata a +7 sul Grifone. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “Spirito giusto? Non ce l’aveva solo Belotti, ma anche tutto il resto della squadra, in campo e fuori. Tutti quelli in panchina incitavano i compagni”. L’obiettivo salvezza ora è più tangibile: “Non siamo ancora salvi, non lo dico per scaramanzia. Abbiamo fatto un passo avanti, ma finché non c’è la certezza matematica dobbiamo continuare a macinare punti, lavorando con concentrazione. Vivo questo momento con grande senso di appartenenza. Sono arrivato qui da bambino e ho fatto tutta una trafila per arrivare qui. Ho una grande  responsabilità, per me contano solo il Toro e la salvezza: le mie energie sono focalizzate su questo”.

    Longo si sofferma poi su Zaza: “Può giocare insieme a Belotti, ma c’è bisogno di tempo: noi non ce l’abbiamo. Adesso non ci stiamo allenando se non per recuperare dopo le partite. Ma i due si completano bene e la soluzione si può riproporre. De Silvestri è importante dal punto di vista umano e tecnico”. Non sono stati mesi facili per il gruppo granata: “Quando sono arrivato la situazione era probante. La cosa più importante da fare è convincere una squadra costruita per un obiettivo a sudare per un altro. Lavorare per la salvezza vuol dire farlo lottando, plasmando uno spirito positivo dopo ogni batosta. Il Toro ha questo grandissimo nome, purtroppo ogni tanto bisogna guardare in faccia la realtà”. Longo poi commosso ricorda Ricky, il piccolo tifoso del Toro da poco scomparso: “Siamo vicini alla famiglia, abbiamo seguito la sua storia. Facciamo le nostre più sentite condoglianze al papà e alla mamma”.
    TORINO-GENOA 3-0: NUMERI E STATISTICHE LEGGI TUTTO

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    Torino, quel precedente col Genoa brucia ancora

    TORINO – Non c’è più Milito, ma Iago Falque nutrito dalla voglia di rivalsa di chi è stato scaricato in inverno; il tecnico non è più Gasperini, ora mago di Bergamo, ma Nicola che pure è spinto dal forte desiderio di fare bella figura, al cospetto di un Toro nel quale ha militato da giocatore e che fin qui ha solo sfiorato da tecnico. Anche la classifica è diversa: nella stagione 2008-09 il Genoa viaggiava a ritmi europei e i granata lottavano per non retrocedere. Quando però si parla della sfida tra granata e rossoblù in casa del Torino è scontato tornare a quel 24 maggio 2009, a una sfida vinta dai liguri che sancì la retrocessione in B del club di Cairo. E che ebbe per conseguenze una rissa in campo tra giocatori e componenti delle panchine, e la rottura di un gemellaggio storico tra le due tifoserie.

    La voglia di Iago
    Undici anni dopo i granata scendono in campo da favoriti. Non c’entra più di tanto il fattore campo che in questa fase a porte chiuse ha poco valore, ma la differenza di valori tra le rose delle squadre. Se quella di Longo per tutto quanto combinato (anche in precedenza, con Mazzarri) merita di ritrovarsi in fondo alla classifica, ma ha pur sempre iniziato la stagione con chiare ambizioni europee, quella di Nicola (e prima di Andreazzoli e Thiago Motta) sapeva fin dal via che avrebbe dovuto soffrire per mantenere la categoria. Nonostante sulla carta sia più forte, per il Toro tante sono le insidie annidate nel confronto di stasera. Ancora più delicato di quello vinto col Brescia: unico successo centrato nelle ultime 5 sfide, che per il resto hanno portato 4 sconfitte. Soltanto una Spal con un piede e mezzo in B e un Parma che naviga fin troppo sereno a metà classifica (40 punti, 11 in più del Lecce terz’ultimo, comunque) hanno fatto peggio, nel medesimo arco di tempo. La prima insidia per il Toro è quindi… il Toro stesso. Convalescente se non proprio malato cronico da mesi a questa parte. Tanto che Longo, al quale sono bastati un paio di allenamenti e altrettante partite guidate dalla panchina per capire l’aria che tira, sta lavorando innanzitutto sulla testa dei giocatori, sulle motivazioni che i granata fin qui non hanno saputo riaccendere.
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    Torino, Longo riprende gli allenamenti in vista del Genoa

    TORINO – Il Torino è sceso in campo al Filadelfia nella giornata di oggi: i granata hanno iniziato a mettere in cantiere la prossima partita di campionato, contro il Genoa, in programma giovedì 16 luglio allo stadio Olimpico Grande Torino. L’allenatore Moreno Longo, come di consueto dopo ogni appuntamento ufficiale, ha suddiviso in due la rosa a disposizione: seduta di scarico per i calciatori ieri sera impegnati nel match contro l’Inter, lavoro tecnico per tutti gli altri elementi a disposizione. Per domani è in programma una sessione tecnico-tattica pomeridiana. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Toro: Verdi già sparito, progressi di Aina

    SIRIGU 6 Nulla può sui gol, bravo nella ripresa su Sanchez e addirittura miracoloso due volte su Gagliardini ma per poco non combina un frittatone con un rinvio maldestro che per poco Martinez non ribatte in porta.
    IZZO 4 Pronti-via e mura il tiro a botta sicura di Lautaro sul fi ltrante di Sanchez. A inizio ripresa rovina quanto di buono fatto risultando colpevole su tutti i gol interisti: prima lascia troppi metri a Lautaro (che serve l’assist a Young), quindi tiene tutti in gioco sulla rete del sorpasso interista infi – ne si fa scippare il pallone da Sanchez nell’azione che porta al tris di Martinez.
    NKOULOU 5.5 Primo tempo da leone, nella ripresa gli avversari gli sfrecciano via da tutte le parti. BREMER 5 Oscar della sfortuna per la deviazione sul 3-1 di Martinez.
    DE SILVESTRI 5 Young è il più in forma della compagnia. Pessimo cliente, nonostante provi ad arginarlo con la sua fi – sicità. Singo (19′ st) 6 Buon impatto sul match.
    MEITÉ 5.5 Buon primo tempo (eccezion fatta per l’ammonizione presa per allontanare il pallone) ripresa da dimenticare. Lukic (19′ st) 5.5 Gara senza lampi.
    RINCON 5.5 Nel primo tempo è un muro davanti ai centrali. Nella ripresa viene travolto dall’impeto degli interisti. LEGGI TUTTO

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    Torino, Longo: “Concesso 2 gol evitabili all'Inter, sconfitta che fa male”

    MILANO – Al Torino stasera non è bastato il solito super Belotti: i granata si sono arresi all’Inter, capace di rimontare nella ripresa il gol del Gallo. Ecco le parole del tecnico Moreno Longo in conferenza stampa: “E’ un ko che fa male perché c’erano le basi per fare un altro tipo di partita. L’aver dato in poco tempo all’Inter la possibilità di segnare due gol evitabili, quando non eravamo concentrati al massimo, ha cambiato la sfida tanto da farcela perdere. Noi siamo una squadra che deve lottare su tutti i campi per raggiungere i punti necessari alla salvezza. Sapevamo di venire qui per lottare e ottenere punti, ma l’Inter è stata più brava di noi”.

    Longo ha ben chiaro il fatto che i suoi non debbano fermarsi: “La mia formazione deve migliorare in tanti aspetti, altrimenti non ci troveremmo in questa situazione di classifica. Per tutta la prima frazione siamo riusciti a tenere alta l’attenzione, all’intervallo avevo detto ai miei che avremmo dovuto partire forte. Ma se concedi all’Inter di fare gol per colpa di errori evitabili, alla fine resti penalizzato”. E’ bastato poco a Belotti e compagni per ritrovarsi con zero punti in tasca, dai tre virtuali che avevano: “Per fare punti a San Siro contro l’Inter devi essere perfetto in fase difensiva. Il problema di questo format è che non c’è tempo di allenarsi molto, la concentrazione e l’attenzione devono restare alte”, continua Longo.

    L’ex allenatore del Frosinone si sofferma poi sulla gara: “L’Inter pressava in maniera molto aggressiva e non ci permetteva di ripartire. Noi siamo una squadra fisica, nelle ultime partite siamo cresciuti molto. Anche oggi abbiamo avuto 4 o 5 chance”. Longo ha anche parlato di Belotti: “Andrea  ha qualità straordinarie, è una punta davvero completa. Protegge la palla, attacca la profondità, è bravo di testa, sa calciare con entrambi i piedi. Noi vogliamo metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio”. Pensiero finale sulla possibilità di rivedere i tifosi negli stadi: “Se succedesse, per noi sarebbe molto importante. Il calcio è dei tifosi, necessita del pubblico. Una tifoseria come la nostra sa essere il dodicesimo uomo in campo”.
    INTER-TORINO 3-1: NUMERI E STATISTICHE

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