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    Torino, Rodriguez dà la carica: “Qui c’è un grande gruppo, Juric è il top”

    Una trepidante attesa di cui non ha fatto mistero: “Siamo carichi per la nuova stagione, qui c’è un grande gruppo che si conosce. Si respira una bella aria, possiamo vincere con tutti”.
    Torino, Rodriguez e l’aspetto da migliorare
    Idee chiare all’alba di una nuova avventura, la quarta di fila con il Torino per il centrale svizzero: “Dovremo segnare di più, se andiamo in vantaggio c’è bisogno di raddoppiare e sappiamo che, a tal proposito, possiamo migliorare rispetto allo scorso anno”.

    Torino, Rodriguez: “Juric ha grandi qualità”
    Il capitano promette il massimo impegno per il condottiero del Toro: “Sono sincero con Juric e lui lo è con me, ho avuto tanti allenatori e lui è un top. Sono convinto che possa fare uno step ulteriore perché ha grandi qualità” ha aggiunto e concluso Rodriguez attraverso i canali ufficiali della Lega Serie A. LEGGI TUTTO

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    Lens-Torino, pagelle: Schuurs un muro, bene Gemello. Tameze tuttofare

    Lens-Torino 0-0, pagelle

    Gemello 7.5: Tre parate tre che se non sono proprio decisive, ci vanno vicinissimo. Ventitré anni e la sicurezza di un quarantenne. Applausi.

    Schuurs 7.5: Eccolo, il muro olandese: qualsiasi degli uomini in maglia giallorossa si avvicini all’area torinista lui c’è, si fa vedere e pure sentire. E così per Sotoca, Pereira Da Costa e Guilavogui rendersi pericolosi dalle parti della retroguardia torinista diventa tutto tranne che facile.Buongiorno 7.5: Con Schuurs rende d’acciaio la retroguardia granata: tanto precisa ed efficace da mettere la museruola alla seconda forza dell’ultima Ligue 1.

    Rodriguez 5.5: Dei 3 davanti a Gemello è l’elemento che va più in sofferenza quando Haidara e Le Cardinal provano a mettere il turbo.- Bayeye (12′ st) 6: Non si distrae e dimostra buona attitudine.

    Singo 5.5: Machado è un cliente scomodissimo e per l’esterno ivoriano c’è superlavoro. Fatica a contenere l’avversario diretto e spesso è costretto a ricorrere al fallo, che gli costa un giallo. Zima (12′ st) ng La sua partita dura 19′, poi è costretto a uscire per infortunio. N’Guessan (31′ st) ng

    Ricci 6.5: A centrocampo prova a fare ordine e pure i tempi giusti per le offensive granata. In chiusura è attento. Un pezzo pregiato a disposizione di Juric: cederlo sarebbe un’eresia.- Tameze (1′ st) 7: Dà fisicità e una presenza costante sia in fase di copertura che quando aiuta la squadra a salire in attacco. Un gran bell’elemento, non c’è che dire.

    Ilic 5.5: Da un fenomenino come è il serbo è legittimo aspettarsi qualcosa in più che non una gara senza acuto alcuno.- Gineitis (27’ st) ng

    Vojvoda 5: Fatica, eccome se fatica, sulla sinistra a centrocampo. Per fare il definitivo salto di qualità il Torino, là a sinistra, ha bisogno di qualcosa di ben più incisivo.-Dembele (36’ st) ng

    Seck 6.5: Si batte e si sbatte e delizia i quasi 37 mila del Félix Bollaert con qualche numero che mette in mostra la sua tecnica più che apprezzabile.- Verdi (27’ st) ng

    Karamoh 5: Quando prova a scatenare i cavalli che ha nel motore il Lens va se non proprio in sofferenza, quantomeno in ansia. Peccato per l’ivoriano, però, che il numero 7 si accenda poco, troppo poco.- Radonjic (1′ st) 5 Non si vede mai.

    Sanabria 5.5: Il gol che si mangia, a tu per tu con Samba a inizio della ripresa grida francamente vendetta. Per fortuna, però, è solo calcio d’agosto…- Pellegri (12′ st) 6: Lotta, ma Danso non è uno che si lascia superare facilmente.

    All. Juric 7.5: Che Toro, quello che gioca ad armi pari col Lens che ha terminato la scorsa Ligue 1 al secondo posto a -1 dalla supercorazzata Psg. Il croato prepara il match da applausi: ora però dategli ciò che chiede, due trequartisti e un terzino sinistro! LEGGI TUTTO

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    Torino, Karamoh: “Resto in granata per fare grandi cose”

    PINZOLO – Yann Karamoh si racconta, con entusiasmo e fiducia, dai canali di comunicazione del club. Promette massimo impegno come sempre e non si accontenta del rinnovo del contratto. Crede del Toro, parla di futuro, dei compagni, di Juric, di questi primi giorni di ritiro a Pinzolo. Le sue giocate sempre imprevedibili gli hanno permesso di salire nelle gerarchie del tecnico e i suoi gol hanno fatto il resto: nell’ultimo campionato 20 presenze e 4 reti.
    Karamoh, come si sente dopo aver rinnovato il contratto?
    «Sono contento, ma lo considero solo il primo passo perché voglio migliorarmi e diventare ancora più importante per il Torino, non mi fermo al presente. E so che con Juric posso crescere ancora molto».
    Per lei quello granata è l’ambiente giusto?
    «Sì. Qui si possono fare grandi cose».
    E allora come vede la prossima stagione?
    «Siamo una squadra solida, un gruppo ben formato: ci sono giovani bravi e giocatori d’una certa esperienza che completano il gruppo. Qui a Pinzolo, poi, ci sono diversi compagni della passata stagione e questo è un aspetto importante. Sono sicuro che faremo ancora meglio perché c’è il giusto equilibrio».
    Perché?
    «Ci conosciamo l’un con l’altro, sappiamo come muoverci, basta un’occhiata per intenderci. E con il futuro miglioreremo ancora».
    Che cosa le ha consigliato Juric in questi primi giorni di ritiro?
    «Di fare le cose semplici, di non strafare. Poi con il passare del tempo arriveranno le giocate più complesse».
    Quelle che, in alcune circostanze, ha fatto vedere la scorsa stagione.
    «L’ho detto prima, punto a fare ancora meglio, sempre meglio, non voglio farmi scappare l’occasione. Qui mi trovo bene, riesco ad esprimermi con serenità».
    Un primo commento al lavoro dell’inizio ritiro?
    «Durissimo. Due allenamenti al giorno e un gran caldo: non è uno scherzo, credetemi. Ma ce lo ritroveremo nel corso della stagione».
    E come supera la fatica?
    «Dormendo il più possibile. Il poco tempo libero lo passo a letto. Il modo più efficace per recuperare».
    Poco tempo fa hai dichiarato di essere maturato come uomo. Questa sua trasformazione cosa porta al Karamoh calciatore?
    «Sono libero di testa e questo si traduce in campo con buone prestazioni». LEGGI TUTTO

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    A Pinzolo un Toro da costruire. E venerdì tutti in piazza

    Ecco i calciatori selezionati dal tecnico Juric per il ritiro estivo. Portieri: Vanja Milinkovic Savic; Mihai Popa; Luca Gemello; Matteo Brezzo. Difensori: Perr Schuurs, David Zima, Brian Bayeye, Alessandro Buongiorno, Ange N’Guessan, Fabio Desole, Koffi Djidji, Wilfried Singo, Ricardo Rodriguez, Mergim Vojvoda, Jacopo Antolini, Ali Dembele. Centrocampisti: Ivan Ilic, Gvidas Gineitis, Karol Linetty, Emirhan Ilkhan, Lhassine Ben Kone. Attaccanti: Yann Karamoh, Nemanja Radonic, Magnus Warming, Simone Verdi, Zannetos Savva, Demba Seck, Pietro Pellegri, Antonio Sanabria. Nei prossimi giorni si aggregheranno al gruppo Raoul Bellanova, Alessandro Dellavalle e Samuele Ricci. LEGGI TUTTO

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    Torino, Radonjic 10: avrà il numero dell’estro

    No, niente spacconeria. Un po’ di vanità sì, ma nella storia recente del Toro non ci sono certo tanti miti ingombranti ad aver indossato quella maglia. Dalla 10, infatti, sono passati giocatori di ogni lignaggio. Dall’ottimo Sasa Lukic alla meteora Amer Gojak, dal dirompente Iago Falque all’estroso Adem Ljajic, dal goleador Ciro Immobile alla delusione Barreto.
    Nell’era Cairo, poi, spiccano anche altri nomi decisamente minori: Sgrigna, Antonelli Agomeri, Iunco e Ferrarese si sono cuciti sulla schiena le cifre più importanti. Quelle che, messe vicine, fanno accendere la fantasia. Adesso tocca a Nemanja Radonjic. Uno che ha le doti per poterla indossare senza il rischio di vestirla male, quella maglia che per i tifosi granata rimarrà indelebile nel ricordo di giocatori fatati come Gigi Meroni, Claudio Sala e Martin Vazquez, per esempio. Gente che col pallone fra i piedi era sempre in luna di miele. Guai, ovviamente, a paragonare Radonjic a dei mostri sacri della storia: quelli non si toccano mai. Ma la mossa del serbo è una vera e propria dichiarazione d’intenti, che è chiamato a non disattendere. La 10, infatti, è un atto di fede. Un impegno, una promessa, un modo per dire alla gente granata che in questa stagione ci sarà da divertirsi.
    Radonjic, il 10 da Toro: la maglia per svoltare!
    Torino, Radonjic e il feeling con Juric
    Non è un caso che ieri, sui social, il fermento sia stato notevole: Maradonjic è un giocatore che divide, per i suoi continui alti e bassi, ma le capacità che ha non sono discutibili. Quando mette il turbo non lo prende nessuno, quando decide di sverniciare le difese avversarie sono dolori per chiunque. A lui l’eredità di Lukic, un “diez” quasi per caso: elemento importante per tanti allenatori del Toro recente, ma scappato via agli sgoccioli del mercato invernale per sposare la Premier League, per accettare la corte del Fulham. Squadra nella quale oggi, il serbo, è semplicemente uno dei tanti. Radonjic, invece, si è posto un obiettivo: essere il trascinatore del Toro che verrà. Ha preso questo numero per dimostrare a Juric che di lui si può fidare. Già, sembra davvero incredibile che dopo l’ultimo derby i due siano tornati ad essere due perfetti sposini. Quei 16’ in pantofole rischiavano di costare cari a Rado, che per poco non faceva esondare la pazienza del mister. Il confronto da Far West a bordocampo è acqua passata. Per merito di entrambi: di Juric che ha saputo mettere da parte l’orgoglio ferito di un allenatore che dopo il Mondiale ha allenato per due mesi il cugino scarso di Nemanja, ma anche di Radonjic, che dopo la figuraccia dello Stadium si è rimesso a lavorare a testa bassa. Riconquistando credibilità a suon di grandi prove, sia da subentrato che dall’inizio. Il Toro lo ha riscattato ad una cifra di saldo: due milioni al Marsiglia e tanti saluti al passato di un giocatore che in granata si è espresso ad ottimi livelli per tante partite. Tante, sì, ma non abbastanza per fugare tutti i dubbi su di lui. Ora, però, indossa la 10. Per sua precisa volontà. Un gesto per dimostrare un salto di qualità in termini di maturità. Una maniera, allo stesso modo, per alzare la pressione e l’attenzione intorno a lui, unico vero trequartista presenta in rosa. Tutti aspettano Miranchuk e Vlasic, ma intanto c’è Radonjic, da lunedì madido di sudore al Filadelfia per dimostrare di valere il ruolo di leader tecnico che si è attribuito.
    Toro, Radonjic corre e suda in vacanza: è il tempo di svoltare LEGGI TUTTO

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    Scurto resta al Torino: ufficiale il rinnovo del tecnico Primavera

    Scurto rinnova, il comunicato
    Questo il comunicato del club: “Il Torino Football Club è lieto di comunicare di aver rinnovato il contratto del tecnico della formazione Primavera Giuseppe Scurto fino al 30 giugno 2025. Sotto la guida dell’allenatore siciliano, la Primavera granata ha concluso il campionato al secondo posto in classifica e poi ha disputato la semifinale scudetto. Avanti insieme: buon lavoro e Sempre Forza Toro!”. LEGGI TUTTO

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    Juric resta al Toro: avanti insieme!

    Avanti assieme: ci sarà un terzo anno con il Torino guidato in panchina da Ivan Juric. Ieri il tecnico – che aveva annunciato l’incontro con Cairo subito dopo la gara persa contro l’Inter nell’ultima di campionato – si è visto a Milano con il presidente e con il dt Vagnati. In questi minuti è trapelato che le parti hanno trovato le linee comuni per continuare assieme. Juric, quindi, rispetterà il contratto in scadenza nel 2024. L’obiettivo sarà migliorare i 53 punti ottenuti in questa stagione, sempre con la speranza che la quota raggiunta possa poi portare l’Europa. Dopo il rompete le righe, il Toro si ritroverà a metà luglio per il ritiro di Pinzolo. LEGGI TUTTO

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    Torino: Adopo ai saluti, sceglie l’Atalanta. Da svincolato

    TORINO – Il campionato sta per finire – per il Toro ultimo match con l’Inter, l’ottavo posto da conquistare – e già è tempo di calciomercato. I granata perdono a parametro zero Michel Adopo. Il centrocampista francese, 22 anni, poco utilizzato da Ivan Juric, ha scelto di accasarsi all’Atalanta: firmerà un quadriennale. Di lui i tifosi ricorderanno il gol in Coppa Italia a San Siro contro il Milan. E poco altro, visto che ha scaldato soprattutto la panchina: 8 presenze, 6 in campionato. LEGGI TUTTO