Karamoh, Toro e rinnovo: i gol per l'Europa valgono il futuro
TORINO – Sotto la Mole non era arrivato come ultima ruota del carro offensivo, ma addirittura come ruota di scorta del carro. Perché il 31 agosto il mondo granata si aspettava il secondo capitolo del romanzo Dennis Praet. Non è andata così, ma quando Davide Vagnati ha capito che non ci sarebbero stati spiragli per prendere il belga non ha avuto dubbi: si è tuffato su Yann Karamoh. Lo ha fatto col salvagente, però. Al dirigente granata l’operazione col Parma non è costata nemmeno un caffè. No, non era giorno di saldi e non c’era nemmeno Natale di mezzo. L’intuizione di prelevare l’uomo partita contro il Bologna – che già aveva deciso al Grande Torino una sfida di simile importanza contro l’Udinese – è stata perfetta. Vagnati ha liberato il Parma dell’ingaggio, visto che Karamoh percepisce circa un milione netto a stagione. Ma soprattutto ha fatto sì che Ivan Juric avesse un giocatore in più davanti. Un elemento che il tecnico croato sta valorizzando come meglio non potrebbe. Karamoh, infatti, è arrivato in fretta e furia. A campionato già iniziato e con una condizione fisica non accettabile. Non da subito, almeno. Si è messo a disposizione senza fiatare. Con la consapevolezza che a 24 anni ha ancora tutto il tempo per dipingere una carriera diversa da quella altalenante vissuta finora.Guarda la galleryLa magia di Karamoh stende il Bologna: il Torino a -1 dalla Juve LEGGI TUTTO