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    Torino: lesione al bicipite femorale per Singo

    TORINO – Al Toro il primo guaio dopo la ripartenza: si è fermato Singo. Gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto l’esterno granata hanno evidenziato una lesione di primo grado del bicipite femorale destro. La prognosi verrà valutata secondo l’evoluzione clinica dell’infortunio. L’incidente non è grave, anche se in casi del genere ci vuole prudenza. La speranza, comunque, è quello di averlo a disposizione per la ripresa del campionato, quando i granata affonteranno al Grande Torino il Verona in una partita che può dare ancora più spessore alla classifica granata. Juric aspetta di avere i tre serbi a cui è stato concesso qualche giorno di riposo per smaltire le fatiche del Mondiale e, anche, la grande delusione per l’eliminazione. Probabilmente i tre raggiungeranno la squadra nel ritiro spagnolo e l’allenatore avrà a disposizione la rosa quasi al completo. Mancheranno soltanto lo svizzero Rodriguez e il croato Vlasic. In questo periodo il tecnico proverà alcune soluzione nuove da utilizzare magari a partita in corso.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Calciomercato Torino, le idee dal Qatar: da Boufal a Ito e Weah

    Non si è risparmiato, muovendosi di stadio in stadio per seguire dal vivo quante più partite possibili del Mondiale qatariota. «Ha visto una quindicina di partite, adesso aspetto la sua relazione per valutare se ci sia qualche talento sul quale investire», ha spiegato Cairo giovedì riferendosi ovviamente alla missione di Vagnati. Che ha segnato diversi nomi, su quel taccuino dal quale svilupperà la relazione da consegnare al presidente quale punto di partenza per le prossime trattative: alcune potranno essere chiuse anche a gennaio, altre per ragioni di passaporto dei profili seguiti soltanto in estate, quando presumibilmente saranno due, gli slot che il Toro potrà utilizzare per l’acquisizione di calciatori con lo status di extracomunitari. Ovviamente il dt si è concentrato su elementi funzionali al 3-4-2-1 di Juric, visto che la volontà comune ai vertici dirigenziali granata è continuare il rapporto con il tecnico croato. Anzi, presidente e direttore tecnico puntano a convincere l’allenatore a prolungare un contratto, che adesso scade nel 2024, entro la fine del mese. Una firma che sarà più facile ottenere attraverso una strategia di mercato ambiziosa in vista di gennaio come dell’estate.Sullo stesso argomentoToro: Vagnati al giro del Qatar. Assisterà a Serbia-Brasile per cominciareCalciomercato Torino

    I nomi sul taccuino di Vagnati

    Nel primo mese del nuovo anno, i granata potranno ad esempio bussare alla porta dell’Angers per l’attaccante esterno Sofiane Boufal. Marocchino con cittadinanza anche francese che Vagnati ha visto in occasione di Marocco-Belgio 0-2. Una tra le molte che il dt ha seguito direttamente dalla tribuna, incrociando vari agenti con i quali si è intrattenuto pure per impostare discorsi futuri. Giocatore già esperto (29 anni), Boufal ha una valutazione crescente: attorno agli 8 milioni di euro. E nella selezione del ct Hoalid Regragui si sta distinguendo anche Azzedine Ounahi, che però può essere trattato solo in vista dell’estate avendo unicamente passaporto marocchino: mediano di 22 anni, come il compagno nel Marocco è di proprietà dell’Angers. Anche in questo caso il Mondiale ne sta facendo aumentare i costi: qualche mese fa lo si poteva prendere per meno di 5 milioni, adesso ne vale già 6 o 7. Nel Toro – che se decidesse di aprire i discorsi con l’Angers dovrebbe duellare con il Lille – sarebbe il sostituto naturale di Ricci. Sempre guardando alla prossima stagione è piaciuta la corsa sulla destra dell’attacco giapponese di Junya Ito, altro 29enne che pure gioca in Francia, ma nello Stade Reims, e sul quale si sono registrate mosse della Roma. Anche qui ci si aggira sui 7 milioni, per il cartellino. Stessi, eventuali tempi dell’operazione per Tajon Buchanan, che gioca nella Nazionale canadese avendo pure la nazionalità giamaicana: l’attaccante esterno, tra i migliori di una squadra che lascia il Mondiale con buone prestazioni (contro Belgio e a tratti Marocco), ma senza punti (l’unica altra selezione è stata il debolissimo Qatar), gioca nel Bruges, ha 23 anni e costa parecchio. Servono 15 milioni, per portarlo in Italia.

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    Kaminski nel mirino del Toro

    Tornando alle possibilità per gennaio, anche in virtù della giovane età (20 anni) sta attirando le mire di molti club Jakub Kaminski, esterno offensivo polacco del Wolfsburg. Se i costi non dovessero schizzare in alto potrà essere una possibilità, per il Toro (valore attuale sui 12 milioni). La partenza col botto di Timothy Weah, in gol all’esordio contro il Galles, ugualmente ha canalizzato su di sé l’attenzione di parecchi direttori sportivi. Difficile strappare l’esterno offensivo al Lille, dove nel 2020- 21 ha pure vinto il titolo di Francia: in aggiunta costa più di 15 milioni. Servirebbe un colpo di mercato sulla falsariga di quello che Vagnati ha saputo mettere a segno con Schuurs, per condurlo a Torino. Nella Danimarca si è poi visto Mikkel Damsgaard, jolly spendibile tra centrocampo e attacco che la Samp ha ceduto ad agosto al Brentford: in Premier il 22enne sta incontrando qualche difficoltà, e a gennaio lo si potrebbe trattare in prestito con diritto di riscatto
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    Torino, Berisha in tuffo tra Spezia e Reggina

    TORINO – Inutile nasconderlo, al Torino c’è il problema Etrit Berisha. Non è un caso, ci mancherebbe, visto che il numero uno albanese ha giustamente chiesto di giocare di più e il Torino gli ha fatto presente che intende puntare su Vanja Milinkovic-Savic che, tra l’altro, anche al mondiale sta confermando di essere un ottimo portiere. Chi l’avrebbe mai detto sino a pochi mesi fa?

    Berisha cerca squadra

    Detto questo, torniamo a Berisha. Davide Vagnati gli sta cercando una collocazione. In queste ore si è fatta avanti la Reggina di Pippo Inzaghi. Squadra di serie B ma seconda in classifica con l’ambizione di conquistare la Serie A. Una possibilità che il granata sta prendendo in serie considerazione anche se preferirebbe andare allo Spezia che dopo l’incidente a Dragowski. A questo punto i granata cercano un dodicesimo, oppure più semplicemente un terzo se decideranno di promuovere il giovane Gemello. Questa, infatti, è una possibilità concreta.
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    Il Toro vuole trasmettere le due amichevoli in Spagna in diretta tv

    TORINO – Agli ordini di Ivan Juric, il Toro ha ripreso la preparazione. Il secondo step sarà la tournée in Spagna. Lavori in corso per organizzare la doppia trasmissione su Torino Channel, il canale tematico del club: le partite si giocheranno vicino a Murcia (a San Pedro del Pinatar) il 10 dicembre contro l’Espanyol e il 16 contro l’Almeria. Entrambi gli incontri si disputeranno in orario pomeridiano, ancora da ufficializzare. Il Torino sarà in ritiro in Spagna dall’8 dicembre al 17. Una volta rientrata in Italia, la squadra di Juric disputerà altre due amichevoli contro la Cremonese (il 23 dicembre, in casa) e il Monza (il 28, in Brianza). Ripresa del campionato il 4 gennaio al Grande Torino contro il Verona. LEGGI TUTTO

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    Juventus, il gip di Torino: “Possibile buona fede sul caso plusvalenze”

    TORINO – La delicata situazione in casa Juventus sulla questione delle plusvalenze è stata commentata da Ludovico Morello, il gip del Tribunale di Torino che lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure interdittive per Andrea Agnelli e gli altri indagati nell’inchiesta sui conti della società bianconera. Alla luce degli atti disponibili in quel momento, il giudice ha scritto che se la Juventus si è davvero attenuta alla prassi standard “risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste”. Per Morello è comunque opportuno “un accurato approfondimento”, perchè la società potrebbe essere in buona fede. LEGGI TUTTO

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    Torino, in Spagna per la ripresa: amichevoli con l'Espanyol e l'Almeria

    TORINO – Comunicato del club ranata: «Il Torino FC sosterrà un periodo di lavoro in Spagna, a San Pedro del Pinatar, dall’8 al 17 dicembre, in preparazione alla seconda parte della stagione sportiva 2022/’23, che riprenderà mercoledì 4 gennaio con la partita di Serie A Tim contro l’Hellas Verona. Oltre agli allenamenti verranno anche disputati due test amichevoli di livello contro formazioni che militano nella Liga, il massimo campionato spagnolo: il primo, contro l’Espanyol, in programma sabato 10 dicembre. Il secondo, contro l’Almeria, venerdì 16 dicembre. Entrambe le sfide avranno luogo presso la Pinatar Arena». LEGGI TUTTO

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    Torino, Pellegri e i postumi dell'infortunio di Bologna

    TORINO – Non c’è mai pace fino in fondo per Pietro Pellegri. Incredibile come la sfortuna continui a perseguitare un ragazzo schiavo dei suoi tantissimi infortuni. L’ultimo in ordine di tempo è l’emblema della malasorte: si fa male immediatamente dopo il calcio d’inizio contro il Bologna, scivolando malamente sulla propria caviglia. Una caduta che gli costa l’uscita dal campo, ma anche i seguenti forfait contro Sampdoria e Roma (sebbene si sia seduto in panchina all’Olimpico, ma solo per onor di firma). Un vero peccato, perché Pellegri stava vivendo un momento magico. Poteva diventare il bivio decisivo della sua stagione: il gol pesantissimo contro l’Udinese, ma anche la grande prestazione contro il Milan lo avevano rilanciato. Pietro sembrava avesse imboccato il sentiero della continuità, ma ancora una volta il suo corpo ha avuto idee diverse. E la caviglia, quella uscita malconcia dalla sfida contro il Bologna, non è del tutto sistemata. Ieri al Filadelfia, infatti, l’attaccante granata ha svolto una seduta personalizzata. Non ha lavorato coi compagni a puro scopo precauzionale: meglio prepararsi nella maniera migliore possibile alla partenza per il ritiro a Murcia piuttosto che forzare la mano a 36 giorni di distanza dalla prima gara ufficiale del 2023 contro il Verona. Sullo stesso argomentoTorino: Pellegri vuole bruciare i tempiTorinoGuarda la galleryBologna-Torino, Pellegri che sfortuna: si fa male dopo 2 secondi

    Il recupero di Pellegri

    Pellegri adesso pensa solo a stare bene. Anche durante la sosta ha lavorato tantissimo: tanta palestra, tanti dettagli curati alla perfezione per rispondere presente alla ripresa. Per farsi trovare in perfetta forma da Ivan Juric, il suo primo grande estimatore. Il tecnico non si è mai tirato indietro sulle qualità del giocatore: «Pietro ha la potenza giusta e i movimenti idonei per poter diventare un centravanti moderno. Senza dubbio, ha molte cose ancora da imparare perché è giovane e ha ancora poca esperienza di campo nella sua carriera, però ha il merito di essere un ragazzo che vuole imparare tanto. Mi auguro che, ora, trovi la continuità fisica per acquisire anche una giusta sicurezza mentale». Tutto passa dalla testa, ma se c’è un ambiente in cui Pellegri può esplodere è proprio quello granata. Intorno a lui si respira tantissima stima: aspetto indispensabile per un ragazzo molto sensibile, per un attaccante che si nutre della fiducia di società e compagni. Juric ci ha creduto per primo a Genova e adesso l’attaccante classe 2001 vuole ripagarlo: con i gol e con grandi prestazioni. Con poche parole e tanti fatti, il modo giusto per coltivare il rapporto con un allenatore che fa decidere soltanto il campo. Si giocherà un posto con Sanabria, ma è chiaro che l’attaccante del futuro del Toro non possa che essere Pietro. Quando sta bene le potenzialità di Pellegri non hanno limiti.  

    Sullo stesso argomentoPellegri è ancora koTorinoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Schuurs: Dubai, Filadelfia e una convalescenza che prosegue bene

    TORINO – La sua voglia di Toro è irrefrenabile. Non era scontato che Perr Schuurs si ambientasse così bene nei suoi primi mesi in Italia: il centrale difensivo olandese, arrivato in estate dall’Ajax per colmare il vuoto lasciato dalla cessione di Gleison Bremer alla Juventus, finora è stato sorprendente sotto ogni punto di vista. Era lecito aspettarsi che, sul terreno di gioco, avrebbe impiegato un po’ di tempo per assimilare i tatticismi del calcio italiano. In particolare, si pensava che trovasse maggiori difficoltà nell’impostazione difensiva di Juric: non tanto per i movimenti, molto simili a quelli della scuola olandese, quanto per lo schieramento a tre. Mai sperimentato, dunque motivo di curiosità e di apprendimento immediato. Schuurs ha subito capito il Toro, integrandosi alla perfezione nei meccanismi granata.

    Poi, durante la sfida contro la Sampdoria, il contatto con Amione al limite dell’area e la conseguente caduta dopo il fallo hanno portato al brutto infortunio alla spalla. La lussazione gleno-omerale alla spalla destra fortunatamente non ha avuto bisogno di un intervento chirurgico: spauracchio scongiurato con l’ultimo controllo effettuato il giorno dopo il pareggio di Roma. Ma la terapia conservativa comporta un lungo lavoro di fisioterapia, che Schuurs adesso svolgerà a Torino. Si è presentato ieri al Filadelfia: non era scontato, visto che avrebbe potuto proseguire la prima parte della riabilitazione in Olanda, ma ha voluto a tutti i costi esserci. Per stare coi compagni, per vivere l’atmosfera dello spogliatoio, per sposare in maniera ancor più avvolgente il Toro. E soprattutto perché sta meglio: non poteva esserci notizia migliore per Juric.

    Dunque, Schuurs è in Italia. Probabilmente – ma tutto dipenderà dalla velocità di ripresa dell’olandese – il 7 dicembre non partirà con la squadra alla volta di Murcia. Il Toro preferisce farlo restare al Filadelfia, per permettergli di recuperare con tutta la calma del mondo. Non perché non rappresenti una colonna della difesa granata, ma perché un’eventuale ricaduta costerebbe sicuramente l’operazione. Prospettiva da evitare a tutti i costi, visto e considerato che i tempi di lontananza dal campo si allungherebbero notevolmente. Schuurs ha riabbracciato i propri compagni di squadra, i quali nei giorni scorsi lo avevano festeggiato sui social in occasione del compleanno: l’olandese il 26 novembre ha infatti compiuto 23 anni. Nei giorni scorsi Perr si è goduto qualche giorno di relax a Dubai in compagnia della fidanzata, dedicandosi individualmente al recupero dall’infortunio alla spalla: aveva un programma fra palestra e piscina che ha svolto con estremo scrupolo. Schuurs, che avrebbe sognato di essere ai Mondiali ma si è dovuto accontentare di tifare a distanza i suoi connazionali in Qatar, è un professionista serissimo. Ma è soprattutto un giocatore forte: tecnicamente, fisicamente e mentalmente. Juric ha descritto così il suo primo approccio al calcio italiano: «Ha una mentalità pazzesca. Ci sono cose che fa veramente bene e altre in cui deve migliorare tanto. Sono convinto che abbia una grande visione di gioco e una velocità incredibile, ma per diventare un difensore importante deve crescere. Lavorare con lui è un piacere». Il tecnico non vede l’ora di ritrovarlo. Schuurs è una risorsa indispensabile: il suo arrivo a Torino lo deve alla caparbietà di Vagnati, il primo ad aver messo nel mirino uno dei talenti più brillanti in circolazione.
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