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    Praet pronto a tagliarsi l’ingaggio per tornare al Torino

    TORINO – Per Ivan Juric questo e altro. Che poi, detta così, è fin riduttivo, per quanto la presenza del tecnico sia fondamentale per il dipanarsi delle nuove trattative per Dennis Praet, sulla cresta dell’onda delle sue volontà. Per cui è meglio scrivere: per il Toro questo e altro. Perché Praet si è trovato a suo agio nella scorsa stagione a 360 gradi: protagonista in campo sulla spinta di una stima tanto conclamata quanto ripetutamente declinata dal tecnico croato, ottimi legami con i compagni, un buon rapporto con i vertici societari e una sintonia crescente anche con il mondo della tifoseria, ripensando a quanti applausi ha ricevuto Dennis nelle sue 23 partite di campionato. Non sempre e non tutte brillanti, d’accordo. Ma la qualità delle sue giocate, il suo estro e il suo senso tattico lo hanno portato più volte ad accendere la luce alle (e sulle) manovre della squadra: ben oltre le 2 reti e gli altrettanti assist-gol firmati. «Per me è insostituibile, tecnicamente è il giocatore di maggior qualità che ho e nessuno è bravo come lui a mantenere i raccordi tra il centrocampo e l’attacco»: copyright Juric 2021-’22.

    Un profilo di nuovo attuale

    Il belga, e questo si sa, si è scritto, si è ripetuto in queste ultime due settimane, è pronto a battere di nuovo i pugni sul tavolo del Leicester per riuscire una buona volta a liberarsi. A fine agosto la sua lotta finì nel nulla, si concluse con un pugno di mosche per l’intreccio “colposo” di due club distanti nel fatturato, ma anche nel balletto delle offerte e delle richieste. Troppo poco offrì il Toro, troppo continuarono a chiedere gli inglesi. Adesso ci risiamo: dopo mesi senza storia (Leicester nelle parti basse della classifica, Praet quasi sempre in panca con appena 2 presenze da titolare e 5 comparsate nei secondi tempi) e a fronte dei nuovi contatti tra Juric, Vagnati e il trequartista belga, il profilo di Dennis torna d’attualità per gennaio. E gli inglesi hanno già limato la cifra richiesta: ora sono scesi a 9 milioni di euro (8 più bonus come minimo, si può immaginare al momento), continuando a non prendere in considerazione un prestito con diritto di riscatto (nel caso, sì a un obbligo di acquisto non condizionato, invece).  

    Le cifre dell’accordo

    Ordunque, 9 milioni: questa è la cifra dispensata a quei procuratori e intermediari che hanno bussato per capire (in azione anche il Bologna, il Sassuolo e la Samp, che però non può andare oltre a un prestito con diritto, dati i guai societari e la crisi economica che attraversa). Emerge, ora, una disponibilità di Praet a favorire la ricerca di un accordo pure mettendoci del suo. E non poco. Anche perché il Torino non è disposto a raggiungere le cifre a oggi fatte baluginare dagli inglesi, valuta assai meno il belga proprio in considerazione della sua condizione ai margini. E tanto più avendo Dennis il contratto in scadenza già nel 2024, senza alcuna ipotesi di rinnovo. Nelle chiacchierate telefoniche più recenti con Vagnati, prima che il dt partisse per il Qatar, Praet ha dato la disponibilità ad abbassarsi decisamente l’ingaggio a costo di rimetterci parecchi soldi, così da venire incontro alle esigenze del Torino: che a gennaio cercherà un’intesa non solo con gli inglesi, ma anche col giocatore per sostituire il suo attuale contratto con uno tutto nuovo, vergato con l’inchiostro di Cairo.  

    La telenovela continua

    La durata al momento pianificata è di 3 anni e mezzo: dunque sino al giugno del 2026. In Inghilterra, “traducendo” la sterlina, Praet guadagna grossomodo 2,5 milioni netti di euro a stagione. Il Torino, però, vuole stare ben sotto quota 2. Più vicino a 1,5. Il belga ha compreso le problematiche che limitano il raggio d’azione di Vagnati. E si è detto disposto a scendere sotto i 2, anche se a tutto c’è un limite: uno sconto sino a 1,9 milioni netti a stagione, fors’anche 1,8 è nelle sue corde. Significa, da gennaio a giugno (6 mesi) una riduzione di circa 300 mila euro netti. A cui aggiungere altri 700 mila euro o giù di lì per la stagione 2023-’24, attualmente “coperta” dal contratto in essere col Leicester. Pur di tornare da Juric, insomma, Praet è pronto a rinunciare a una milionata di euro di qui a un anno e mezzo, rispetto a quanto guadagnerebbe se restasse in Inghilterra. Tant’è: andava detto, scritto, per sottolineare non solo le mire di Juric e il raggio d’azione di Vagnati, ma anche l’attivismo, l’impegno propositivo del belga. E così la telenovela Praet continua. 
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    Torino: Vojvoda, dove sei finito? Ora devi svoltare

    La passione per l’Nba non è mai facile da far combaciare con gli impegni di campionato. Così Mergim Vojvoda ha approfittato della sosta per i Mondiali per volare negli Stati Uniti ed esplorare New York: visita alla città, con tappa serale obbligata al Madison Square Garden. Si è goduto da vicino la sfida di Eastern Conference degli Knicks contro i Trail Blazers, terminata 129-132. La sconfitta casalinga della compagine newyorkese, tuttavia, non ha spento il sorriso di Vojvoda, che in questi giorni ha comunque svolto un programma di allenamenti personalizzati, perfetti per non fargli perdere la condizione fisica. Il suo rientro al Filadelfia assumerà, nei prossimi giorni, importanti significati. Già, perché il suo 2022 in campionato non si è chiuso bene: il cambio alla mezz’ora con Singo, durante il match contro la Roma prima della pausa, ha lasciato strascichi di negatività. Vojvoda sa di essere una pedina fondamentale per il Toro e la sostituzione dell’Olimpico non ha scalfito il rapporto con Ivan Juric.Sullo stesso argomentoTorino in Qatar: in campo, in tribuna e pure sul lettinoMondiali 2022

    Alla ricerca della continuità

    Il kosovaro è uno dei pupilli del tecnico granata, che nella seconda parte di stagione avrà bisogno di lui. Della sua tecnica, dei suoi cross, del suo contributo alla squadra e di un giocatore che torni ad essere quello dello scorso campionato. Prima dell’infelice giornata di Roma, comunque, Mergim era stato protagonista di un’ottima prestazione contro la Sampdoria, condita da un assist. Anche se il miglior Vojvoda, soprattutto a causa degli infortuni, ancora non si è visto. Il 2023 dovrà essere il suo anno: l’obiettivo è quello di trovare una continuità di rendimento finora contraddistinta da troppe pause. Può cambiare le gerarchie sulle fasce, visto che ora il suo posto è prenotato da Singo (o Aina) e Lazaro. Ma deve tornare l’esterno brillante dello scorso torneo: solo così convincerà Juric.

    Guarda la galleryRicci signore della mediana, Miranchuk accende e difende: le pagelle di Roma-TorinoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Il Grande Torino: quanti tifosi a Grugliasco per “Granata rosso e verde”

    TORINO – Ecco un nuovo libro sull’amore per il Toro e sulla sua storia, intrecciata con le tragedie che hanno colpito inglesi e brasiliani: “Granata rosso e verde”. Lo ha scritto il regista (granata) Paolo Quaregna. Il suo percorso di intellettuale si mescola con le vicende di 3 squadre: una lunga ricerca, tante testimonianze e riflessioni sul calcio di oggi. Il libro è stato presentato venerdì sera nel Museo del Grande Torino a Grugliasco: dibattito con l’autore alla presenza di molti tifosi. LEGGI TUTTO

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    Torino, visto Sonego nell'arena di Malaga? Un Toro. Il club: «Orgogliosi di te»

    TORINO – (e.e.) Lorenzo Sonego batte Denis Shapovalov nel primo match della semifinale di Coppa Davis contro il Canada ed esplode la curva. Prima quella azzurra, a Malaga. Poi quella granata, in salotto e sui social. Il club di Urbano Cairo lo festeggia con un post: «Orgogliosi di te, ragazzo del Toro! Forza azzurri, avanti così!». Lorenzo ha giocato un match con gli attributi, non mollando mai, stando sempre sul pezzo. Il ko nel tie break del secondo set non lo ha smosso e anzi lo ha tenuto bello vivo dentro il match, giocato punto su punto, da autentico combattente granata. Grazie Sonego, vero Toro nell’arena di Malaga. LEGGI TUTTO

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    Djidji a zero: occhio Torino, l’Inter ha un alleato

    MILANO – Trova conferme nell’ambiente nerazzurro l’indiscrezione di giovedì del nostro giornale, ovvero l’interesse dell’Inter per Koffi Djidji, 30enne difensore franco-ivoriano del Torino in scadenza di contratto nel giugno 2023. Il centrale, che con Ivan Juric ha scoperto una seconda vita calcistica, non sembra al momento così vicino al rinnovo col club granata, anzi. La prospettiva di poter disputare gli ultimi anni di carriera in una società come l’Inter, dunque potendo lottare per lo scudetto e giocare la Champions, lo intriga. Il fatto poi che fra i suoi procuratori ci sia Paolo Busardò chiude il cerchio. L’agente internazionale ha lavorato moltissimo con l’Inter la scorsa estate, operando da intermediario nelle operazioni Bremer e Skriniar, poi non concretizzate, e quella per il trasferimento di Casadei al Chelsea; il tutto ricordando che Busardò fa parte dell’agenzia Caa Base Ltd di Frank Trimboli e che fra i suoi assistiti c’è Bellanova passato proprio in estate dal Cagliari all’Inter. Djidji, che con Juric gioca per lo più da braccetto di destra, è stato individuato dalla dirigenza dell’Inter – che ragiona su un contratto da 2-3 anni a 1.5 milioni – come perfetto rinforzo low-cost per completare il pacchetto di alternative ai titolari della difesa nella stagione ’23-24, in attesa di capire cosa succedere con i tanti elementi in scadenza, ovvero Skriniar, De Vrij, D’Ambrosio e Darmian, oltre ad Acerbi che andrà eventualmente riscattato dalla Lazio.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino: Pellegri vuole bruciare i tempi

    TORINO – Cinque giocatori del Toro sono al Mondiale (il croato Vlasic, i serbi Milinkovic-Savic, Lukic e Radonjic e lo svizzero Rodriguez), tutti gli altri stanno godendosi i giorni di vacanza concessi da Juric (anche se da ieri tutti hanno iniziato un lavoro atletico personalizzato da svolgere in smart working). Tutti tranne Pietro Pellegri. L’attaccante, che ha riportato un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia a Bologna – dopo appena due secondi di gioco -, era stato costretto a saltare la successiva partita con la Sampdoria e, pochi giorni più tardi, si era accomodato in panchina contro la Roma all’Olimpico ma non era stato utilizzato dal tecnico. Infortunio, tra l’altro, capitato in un momento ottimo, perché Pellegri era andato a segno contro il Cittadella in Coppa Italia e a Udine in campionato (con un tiro di potenza e precisione degno di Pulici) ed era poi stato protagonista di una convincente prestazione nella vittoria con il Milan. Adesso ha fretta di accelerare, per farsi trovare pronto quando la squadra andrà in ritiro a Murcia e soprattutto quando ci sarà la ripresa del campionato.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Praet al Torino? Il Leicester deve decidere il prezzo

    TORINO – Dennis Praet ha perso i Mondiali, per colpa del Leicester. Di Brendan Rodgers, in particolare. L’allenatore della squadra inglese non ha mai considerato l’ex granata come un vero rinforzo, una volta che Dennis era rientrato Oltremanica per fine prestito al Toro. E durante questi primi mesi di campionato lo ha utilizzato a dir poco col contagocce. Sette presenze in campionato (ma, di queste, solo 2 da titolare), per un totale di 263 minuti. Più un altro paio di gettoni in Efl Cup, condite da un assist-gol firmato da Praet. Le qualità del belga si conoscono bene. Ma Rodgers non le ha mai abbastanza riconosciute, e così ha confinato Praet in panchina, quasi costantemente. In questa maniera il ragazzo, ormai 28enne, ha finito per perdere anche i Mondiali, la convocazione in quella Nazionale belga di cui invece era stato un punto di riferimento per un paio di anni, fino allo scorso giugno.Sullo stesso argomentoTorino, grana Lukic, Adopo e Ilkhan: tutti già in bilico per gennaioTorino

    Praet-Torino, la situazione

    Le richieste esagerate del Leicester a fine agosto avevano nei fatti gambizzato le speranze di Juric, che ne aveva chiesto il ritorno. E Praet sarebbe stato felice di rientrare a Torino, dove aveva sempre giocato con continuità, a parte quando aveva dovuto alzare temporaneamente bandiera bianca per alcuni problemi fisici. A gennaio il Torino sarebbe anche disposto a riportarlo a casa. Non siamo più ai tempi di un diritto di riscatto da 15 milioni. La situazione di Praet, ai margini nel Leicester, e il contratto in scadenza già nel 2024 senza nessuna possibilità di rinnovo possono far crollare il prezzo. Ma di quanto? Sotto i 5 milioni? E’ quanto si augura Juric, in attesa di novità da Dennis. 
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