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    Torino, le mosse anti Napoli: una gabbia per Kvara

    TORINO – Nelle quattro trasferte affrontate in questo inizio di stagione, il Toro non è mai riuscito a concludere la partita senza subire reti, anche quando ha vinto, come è successo a Monza e a Cremona. Non sono tanti i gol incassati (sei, tre dei quali a Bergamo contro l’Atalanta), ma Juric sta lavorando intensamente anche sull’aspetto legato alla concentrazione e alle disattenzioni. A maggior ragione visto che, sabato, alla ripresa del campionato, i granata sono attesi dal Napoli, primo in classifica insieme con l’Atalanta e miglior attacco del torneo con l’Udinese. Nulla di che stupirsi, intendiamoci: la squadra di Spalletti è una delle principali candidate allo scudetto, trascinata per l’appunto dal georgiano Kvaratskhelia, rivelazione di questo avvio della Serie A, da Raspadori, che anche in Nazionale ha dimostrato di essere in forma strepitosa, e Simeone. Juric sta riflettendo su chi schierare allo Stadio Maradona. Rodriguez è la certezza principale, anche se bisognerà vedere come rientrerà dagli impegni con la Svizzera. Ma, anche non al top, il capitano è elemento imprescindibile. La sensazione è accanto a lui ci sarà Schuurs, che in queste due settimane ha potuto allenarsi al Filadelfia non essendo stato convocato dall’Olanda e che, quindi, ha ulteriormente approfondito le conoscenze che il tecnico croato gli chiede. Schuurs potrebbe essere centrale oppure interpretare la posizione di braccino destro. Il ballottaggio è per la terza maglia da titolare e in corsa sono Buongiorno, ansioso di riscattare la prestazione con il Sassuolo e in questi giorni leader anche nelle convocazioni, e Djidji, che garantisce livelli standard più che notevoli. Uno dei due dovrà accomodarsi in panchina dove, tra i difesnori, ci sarà anche Zima.Guarda la gallerySuperga e Buongiorno, il Torino dentroIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, l’agente Antonelli: “Dell’Aquila vi stupirà”

    TORINO – L’ultimo giocatore di fama internazionale uscito dalle giovanili della Nuova Tor Tre Teste, compagine dilettante di Roma, è Luca Pellegrini. Proprietà Juventus, oggi in prestito all’Eintracht Francoforte. Ma anche Kevin Bonifazi, centrale difensivo del Bologna, è cresciuto calcisticamente nel club rossoblù. Il vivaio è florido e fra i tantissimi talenti spuntati fuori c’è anche Francesco Dell’Aquila, nome del momento del campionato Primavera. Il Toro, a gennaio dello scorso anno, si è assicurato un gioiellino che sta già attirando l’attenzione di diverse big del calcio italiano. E soprattutto ha catturato l’occhio di Ivan Juric, che lo segue passo dopo passo: lo monitora in allenamento, con l’auspicio di portarlo nel gruppo della prima squadra in pianta stabile nel più breve tempo possibile. L’intuizione di prelevarlo dalla Spal (che lo comprò dalla Nuova Tor Tre Teste nell’estate del 2018) è nata da Ruggero Ludergnani, capo del vivaio granata. Ha suggerito a Davide Vagnati di inserire lui e il centrocampista Gvidas Gineitis (il lituano rinforzò subito la rosa di Federico Coppitelli nella scorsa annata, mentre Dell’Aquila è arrivato a Torino solo a luglio) nella trattativa con gli emiliani per Demba Seck, pagato quasi 5 milioni di euro: mossa azzeccata, che ha permesso al Toro di prelevare un ragazzo di grande valore, che l’anno scorso ha trascinato l’Under 18 della Spal allo Scudetto di categoria. Il suo procuratore è Stefano Antonelli. Già, proprio lui, che conosce molto bene il mondo granata. Nel 2007 divenne amministratore delegato del Toro per volontà del presidente Cairo: il mandato durò appena dodici mesi, prima che le strade si dividessero. C’è di mezzo il suo zampino – e quello del figlio Lorenzo, che sta muovendo i primi passi in questo ruolo – nel trasferimento di Dell’Aquila sotto la Mole. E ne parla con grande orgoglio, dopo le prime prestazioni superlative offerte dall’attaccante classe 2004 nella Primavera guidata da Giuseppe Scurto. Stupito anche lei da questo avvio di stagione di Dell’Aquila? Se lo sarebbe aspettato così decisivo già a questo punto del campionato? «No, non sono stupito. L’unica cosa che mi sorprende è la capacità di Francesco di andare oltre ad una condizione fisica non ancora ottimale, per via di una pubalgia che lo ha tartassato nel finale della passata stagione. Ma Dell’Aquila lo conoscono tutti: è uno dei 2004 più forti d’Italia, è stato bravissimo il Toro a metterci le mani prima degli altri».Com’è nato l’interesse del Toro? «L’intuizione determinante è stata di Ruggero Ludergnani, che lo aveva portato anche alla Spal dalla Nuova Tor Tre Teste. Cairo ha posto come condizione della chiusura dell’affare Seck per quasi 5 milioni di euro l’inserimento di Dell’Aquila nell’affare, cosa che ha creato non pochi problemi con la Spal, che però economicamente parlando non ha potuto dire di no a quella proposta. Il presidente è stato scaltro e si è fidato di Ludergnani, segno di un’unità d’intenti unica». Quali sono le altre squadre che hanno provato a prendere Francesco? «Il ragazzo era promesso sposo da tempo del Toro, che da fine gennaio lo ha seguito a distanza per quanto riguarda la parte fisica e alimentare. Mai nessun’altra squadra si è avvicinata concretamente al ragazzo: tutti sapevano che, prima o dopo, avrebbe vestito la maglia granata».Dell’Aquila ha già respirato un po’ di prima squadra. Fra quanto potrà essere pronto per Juric? «Dopo il gol da centrocampo contro il Cesena ho avuto modo di parlare con Cairo del ragazzo: non vogliamo bruciare le tappe, ogni cosa avrà il proprio tempo. Lui in questi giorni ha lavorato tantissimo con Juric ed è una grandissima fortuna: il bagaglio di competenze che il mister mette a disposizione è unico, per cui bisogna approfittarne. E come se Francesco stesse frequentando l’università del calcio».Quanto è stato rilevante il ruolo di Ludergnani in questa trattativa? «Ludergnani è stato indispensabile, perché è una persona che capisce di calcio e che sa perfettamente che oggi i giocatori offensivi, soprattutto gli esterni d’attacco che giocano a piede invertito, fanno gola a tutto il mondo. Francesco ricorda giocatori come Politano e Brekalo, ma la sua fortuna è anche quella di avere il gol nel sangue. In ogni caso, ci sarà tempo per crescere e per ambire a grandissimi palcoscenici».Infine, domanda da un milione di dollari: dove immagina Francesco fra 12 mesi? «In una prima squadra, sono sicuro che il Toro ci voglia puntare: è già un nome che frulla nella testa di Cairo. Mentalmente Dell’Aquila è molto avanti: ha voglia di fare sacrifici, di costruire il proprio futuro passo dopo passo e appena sarà al top dal punto di vista fisico farà ulteriori passi avanti. Non gli manca nulla per sfondare, deve solo continuare a credere in se stesso e nelle sue enormi capacità». LEGGI TUTTO

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    Torino, il settore giovanile si ritrova a Superga

    TORINO – Le squadre del Settore Giovanile e della Scuola Calcio del Torino si sono ritrovate a Superga per un momento di condivisione e di aggregazione in vista della partenza della tagione calcistica. Prima della pandemia questo era un appuntamento che chiudeva l’annata calcistica: quest’anno, invece, la società ha inteso anticiparlo a settembre, nell’imminenza della nuova stagione agonistica, anche per saldare ancora di più il legame del vivaio granata con la propria storia. Un luogo simbolo del Grande Torino nel quale è stata affrontata una giornata di riflessione con le preghiere condivise in basilica con don Riccardo Robella, cappellano del Torino, che hanno consentito alle ragazze e ai ragazzi granata di rivivere per un giorno, tutti insieme, la storia. Particolarmente emozionante, come sempre, la lettura davanti alla lapide delle 31 persone scomparse nella tragedia aerea del 4 maggio 1949.Guarda la gallerySuperga e Buongiorno, il Torino dentroIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, Dell’Aquila ha stregato Juric

    TORINO – L’attenzione nei confronti dei giovani è ormai un diktat in casa Toro. Una missione iniziata già 15 mesi fa con l’approdo di Ivan Juric, allenatore virtuoso per eccellenza, soprattutto perché il materiale che ha a disposizione è quasi sempre grezzo, dunque facilmente modellabile per le sue idee di calcio. Basti ripercorrere il lavoro svolto nel suo biennio alla guida del Verona: Dimarco, Rrahmani, Kumbulla, Amrabat e tanti altri sono diventati grandi proprio sotto la gestione Juric. Sono arrivati da sconosciuti e sono andati via a suon di milioni, incassati dal presidente scaligero Maurizio Setti. L’intenzione del Toro è ormai quella: cercare talenti da forgiare, farli maturare al Filadelfia e poi permettere loro di spiccare il volo al momento giusto, ovviamente non alla prima tentazione di mercato. Il mirino della società, tuttavia, non è puntato soltanto sulla prima squadra, ma anche sulla Primavera e a cascata sulle categorie giovanili. Il primo nome della lista, quello potenzialmente più vicino a finire nel giro dei grandi nei prossimi mesi, è Francesco Dell’Aquila. Un ragazzo che ha già impressionato nell’avvio di campionato scintillante dell’Under 19 granata: tre gol in cinque partite, di cui due alla corazzata Atalanta (ora in grande difficoltà, ma rimane sempre una big di questa categoria) e uno al Cesena, realizzato da centrocampo con una magia che ha letteralmente conquistato il Piola di Vercelli. Roba da rimanere a bocca aperta, per un attaccante che sta ancora ricercando la migliore condizione fisica.Guarda la galleryIl derby è servito: con la maglia della SerbiaIn settimana ha avuto modo di allenarsi con la prima squadra, impressionando in chiave positiva anche Juric, sempre attento ai giocatori giovani ed estrosi. Quelli che saltano l’uomo, quelli che creano superiorità numerica con una giocata, quelli che sanno infiammare il pubblico ogni volta che toccano palla. Dell’Aquila è fatto di questa materia, pur essendo ancora acerbo. Ovviamente è presto per sbilanciarsi in maniera esageratamente netta: la stagione è appena cominciata e i margini di miglioramento del ragazzo sono enormi, da coltivare settimana dopo settimana. Ma intanto l’ex Spal è già finito sul taccuino di Juric: non è cosa da poco, visto che il tecnico croato è solitamente molto esigente anche con la linea verde. La scoperta di Dell’Aquila, però, ha una paternità definita. Il merito è tutto di Ruggero Ludergnani, bravo a suggerire a Vagnati di inserire il suo cartellino nella trattativa che ha portato Demba Seck dall’Emilia per quasi 5 milioni di euro. Intuizione risalente a gennaio, rivelatasi vincente nel tempo: il classe 2004 è rimasto alla Spal ancora per sei mesi, trascinando l’Under 18 alla vittoria dello Scudetto nella storica finalissima contro il Bologna. Ultimo atto in cui ha messo a segno la doppietta decisiva. Cartolina d’addio, ma anche biglietto da visita da urlo per il Toro, che lo ha accolto a braccia aperte. Scurto ci sta lavorando: sul piano fisico sta crescendo e alla ripresa, nel derby contro la Juventus, ci si aspetta che il bomber punga i cugini bianconeri. Farebbe molto felice anche Juric, che osserverà scrupolosamente ogni singola tappa del suo percorso di crescita.
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    Torino, Lukic top player da rinnovare. E Vlahovic lo… insegue

    TORINO – Sasa Lukic e Dusan Vlahovic, i due volti della Serbia che annichilisce la Svezia di Dejan Kulusevski. Il granata segna uno splendido gol mancino a giro alla Insigne dal limite dell’area, il bianconero sforna un assist per bomber Mitrovic (tripletta e si porta a casa il pallone) e insegue Sasa dopo la sua prodezza balistica per abbracciarlo. Prove di derby tra amici, con il match sotto la Mole previsto per il 15 ottobre. Nel frattempo, il Toro riscopre il suo top player dopo un inizio di stagione choc: prima l’ammutinamento alla vigilia del debutto contro il Monza, poi il lento ripensamento e la “degradazione” (via la fascia da capitano a favore di Ricardo Rodriguez, altro grande protagonista delle gare di Nations con la Svizzera che ha affondato la Spagna di Luoi Enrique).
    LA STRATEGIA La forma sta crescendo e Lukic sta trovando di nuovo quelle sensazioni giuste che lo spingono a insinuarsi tra le linee e colpire in modo devastante. Il Toro di Ivan Juric ha bisogno di questo Lukic per riprendere a vincere e il Toro ha bisogno di rinnovare il contratto con adeguamento dell’ingaggio, tra i più bassi della rosa. Il tutto è sull’agenda del presidente Urbano Cairo: senza un’azione immediata, si rischia con il mercato invernale di arrivare ancora a mosse forti e controproducenti.
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    Izzo, il Torino, Juric e la rinascita a Monza

    TORINO – Ivan Juric l’ha messo tra i fuori progetto con Simone Verdi e Simone Zaza. Zaza ha rescisso, Verdi è andato a Verona e lui, Armando Izzo, è già idolo al Monza. «Sono venuto qui – dice a Mediaset il difensore – perché è una società molto ambiziosa, un po’ come sono io. Qui si può crescere molto, si respira una bellissima aria, c’è tanta positività. Sono in prestito secco dal Torino, con i tifosi granata e il presidente Cairo ho un bellissimo rapporto. Il mister (Juric, ndr) ha fatto altre scelte, anche se non le condivido le accetto». LEGGI TUTTO

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    Ricci per la ripartenza Toro: quanto è mancato a Juric

    TORINO – (e.e.) Samuele Ricci è l’equilibratore. Quello che è mancato negli ultimi tempi al Torino dopo un grande avvio. E’ mancato al centrocampo dove è emersa la coperta corta e dove il giovane Ilkhan ancora non è all’altezza, pur possedendo dei numeri. L’ex empolese lavora duro per tornare titolare e Ivan Juric punta ad rimetterlo dentro con il Napoli. Anche Aleksej Miranchuk mette la ripresa nel mirino: da quel gol splendido al Monza, nella prima gara, seguito dal guaio muscolare, non si è più rivisto. Con lui il tecnico croato ha più varianti in attacco (Pellegri è a rischio dopo il guaio muscolare emerso con l’Under 21, lunedì nuovi accertamenti) e soprattutto più chance di buttarla dentro.  LEGGI TUTTO