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    Toro-Juventus, derby social: Torino è bianconera!

    La Juve risorge nel Derby della Mole e vince di “corto muso” il derby contro il Toro. Ai bianconeri è bastato il gol di Vlahovic per portare a casa tre punti preziosi e per rialzare la testa dopo la sconfitta contro il Maccabi in Champions. Durante i primi 45 minuti di gioco la squadra di Allegri è stata poco brillante e ci sono stati molti errori tecnici individuali: il più bersagliato dai social è stato Juan Cuadrado che si è beccato anche un rimprovero da Vlahovic. La rete decisiva di Vlahovic e i tre punti hanno riportato serenità e anche quel pizzico di felicità tra i tifosi Juve. LEGGI TUTTO

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    Determinazione e Vlahovic: passo avanti Juve

    TORINO – Non si può definirla una Juventus guarita, quella che dopo il ko con il Milan e il tracollo con il Maccabi Haifa è tornata alla vittoria conquistando il derby, ma è stata se non altro una Juventus assolutamente attenta e determinata nel seguire tutte le precauzioni necessarie a non aggravare la propria malattia e a imboccare la strada che può portarla a guarire davvero. E se dovrebbero essere doti basilari di qualsiasi squadra, dopo Haifa aver ritrovato attenzione e determinazione è un passo avanti enorme, anche perché entrambe costituiscono segni di quella compattezza su cui l’ultima prova di Champions aveva fatto sorgere dubbi.Guarda la galleryTorino-Juventus, decide Vlahovic: il gol

    La Juve ritrova Vlahovic

    Nel derby però la squadra di Massimiliano Allegri ha ritrovato qualcos’altro, oltre ad attenzione e compattezza. Anzi, qualcun altro. Ha ritrovato quello che è mancato al Torino, ossia un centravanti, e per giunta non un centravanti qualunque ma un grande centravanti. Ha ritrovato Dusan Vlahovic, la Juventus, e lo aveva ritrovato già prima che il serbo firmasse con un guizzo da serpente dell’area di rigore il suo primo gol in trasferta e la prima vittoria bianconera lontano dallo Stadium. DV9, al netto di due conclusioni non perfette, una nel primo tempo in cui era stato bravo anche Milinkovic Savic a chiudergli lo specchio, e una ciccata nel secondo, è stato un costante punto di riferimento, bravo svariare per trovare spazi, a ricevere palla e girarla sulle fasce da regista offensivo. Sempre concentrato e mai nervoso: e in questo il derby potrebbe aver rappresentato uno scalino fondamentale per lui e per la Juventus.

    Toro, senza Belotti è dura

    Avesse avuto un Vlahovic, il Torino avrebbe forse potuto approfittare dei timori e della preoccupazione che avevano irrigidito la squadra bianconera nella prima mezzora. O avrebbe potuto essere più incisivo nell’assalto finale. L’indisponibilità di Sanabria, gli acciacchi di Pellegri (impalpabile nel finale), ma soprattutto la lacuna non colmata in quel ruolo dopo la partenza di Belotti, hanno invece reso sostanzialmente sterile la squadra di Ivan Juric. Il resto lo ha fatto la già citata attenzione della squadra di Allegri, che si è via via scrollata di dosso un po’ di preoccupazione e dalla mezzora del primo tempo ha cominciato a impegnare Milinkovic Savic, fino al gol che le ha permesso di ritrovare i tre punti. Ora deve ritrovare un’altra dote fondamentale: la continuità nell’esprimere quell’attenzione e quella determinazione. E magari potrà guarire davvero. E di guarire ha bisogno anche il Torino, dopo quattro sconfitte e un pareggio: dovrà inventarsi qualcosa Juric, in attesa che a gennaio possa arrivare la medicina giusta.
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    Torino-Juventus, Nedved: “Cosa direi ai giocatori se fossi capitano”

    TORINO – Vincere il derby per riuscire a ripartire: questo l’obiettivo della Juventus in vista del match con il Torino. A pochi minuti dal fischio d’inizio è il vicepresidente dei bianconeri, Pavel Nedved a parlare: “Tutti sanno che andare in ritiro non è bello. Al momento siamo in una situazione complicata, ma vogliamo reagire tutti insieme, dirigenza a squadra. Vogliamo cominciare da questa sera a risollevarci”. Un Nedved determinato che risponde alle domande di un grande ex, Andrea Barzagli: “Sono d’accordo, inizio piatto. Sentiamo la pesantezza della maglia, delle parole che ha detto il presidente. Ci hanno toccato, ma dobbimao reagire, tu sai bene cosa significa stare qui, abbiamo perso le ultime due partite e questo qui non può succedere”.
    Nedved: “Allegri? Agnelli è stato chiaro”
    Il dirigente della Juve prosegue: “Prima c’era un gurppo italiano motlo forte e tutto era più facile. Ora è più difficile, giocano anche meno italiani e questo è molto preoccupante. Dobbiamo reagire come squadra comunque e non come singoli giocatori. Oggi dobbiamo metterci il cuore e l’anima per combattere, altrimenti è una sconfitta”. Un match decisivo dunque contro il Torino, Nedved parla da capitano: “I nervi fanno al differenza. Ai giocatori arriva negatività dall’esterno e abbiamo voluto spronarli e dargli fiducia cercando di farli stare tranquilli. In quetse partite devi avere cuore caldo e mente fredda”. Chiusura su Allegri: “Il presidente Agnelli è stato chiaro, sappiamo che la strada è lunga e non finsice a questa partita. Vogliamo uscire da quetsa situazione”.
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    Prima il Toro, poi la Juve: che festa per i tifosi in strada, aspettando il derby

    TORINO – Tre minuti. Appena tre minuti di differenza per entrare allo stadio tra il pullman del Torino e quello della Juventus. I primi a varcare i cancelli sono stati i giocatori granata, accolti all’ingresso tra corso Agnelli e via Filadelfia da una folla festante che ha iniziato a suonare trombette e i clacson delle auto vicine. Centottanta secondi dopo, è toccato al bus bianconero compiere la stessa svolta a sinistra per entrare allo stadio Olimpico Grande Torino e naturalmente la scena è stata l’opposto, con urla e cori contro la squadra di Massimiliano Allegri, nascosta dai vetri oscurati. Nessun incidente, tutto è filato liscio. Goliardia e sfottò, nient’ altro che quelli. Ottime premesse, il derby della Mole può cominciare. LEGGI TUTTO

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    Torino, Vlasic è pronto a tutto. Anche a fare il finto 9

    TORINO – Genio e sregolatezza del Toro, l’uomo che può risolvere la partita in qualunque momento con un guizzo improvviso. Stiamo parlando di Nikola Vlasic, 25 anni, esterno croato, il giocatore che in questo momento con i suoi 3 gol (in 9 presenze) è il capocannoniere della squadra di Ivan Juric. Un elemento che andrà ai mondiali e che i granata hanno preso dal West Ham in estate con un diritto di riscatto a 15 milioni. Segno evidente che Ivan Juric punta molto sulle sue qualità per regalarsi e regalare ai tifosi granata quella soddisfazione che aspettano da tanto tempo: la vittoria contro la Juve.

    Vlasic è il giocatore granata più pericoloso in attacco

    Ed in effetti il trequartista croato si è inserito alla perfezione nel sistema di gioco granata, riesce a scappare dagli avversari e puntare deciso a rete con grande rapidità. Attenzione, però: con le possibili assenze di Sanabria e Pellegri il croato potrebbe anche essere impiegato in qualità di falso nove, più avanti del solito. Lui, Seck e Karamoh, infatti, sono gli unici che potrebbero ricoprire questo ruolo al momento scoperto se uno delle due punte non riuscirà a recuperare. Vlasic ha l’esperienza e le qualità giusta. Insomma, per una volta si potrebbe. Il problema è che il più delle volte fallisce delle occasioni d’oro che lui stesso si è costruito. I tre gol realizzati, infatti, potevano essere molti di più, più del doppio considerando le e palle gol buttate via. Questo, comunque, non toglie il fatto che è il giocatore granata più pericoloso perché non sai mai la giocata che ti tira fuori. Salta l’uomo sia con il piede destro sia con quello sinistro e, a differenza di tanti altri, sa anche “costruire” l’assist per il compagno più libero. Sotto l’aspetto fisico, poi, non ha problemi perché riesce a tenere il ritmo alto per tutta la partita e questa è una considerazione che per Juric è fondamentale…

    Guarda la galleryTorino-Juve, la probabile formazione di Juric

    Torino-Juve, Vlasic e Vlahovic possono fare la differenza

    Vlasic contro Vlahovic, già, i due più pericolosi? Potrebbero essere questi i giocatori del derby tanto atteso dai tifosi per pregustare il dolce sapore del riscatto dopo gli ultimi risultati negativi. Due giocatori che possono fare la differenza e i compagni lo sanno bene. Anche in questi giorni di duri allenamenti al Fila il trequartista croato si è mosso con grande voglia. Perché al Toro si trova bene e ha subito capito quanto sia importante questa partita.
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    Torino-Juventus, derby senza scampo: anche con Sonego e Tortu

    TORINO – Tutto pronto o quasi per il derby dei brividi. Tra Torino e Juventus (tre sconfitte nelle ultime 4 partite per i granata, due ko di fila per i bianconeri) la stracittadina può essere l’occasione del rilancio ma anche la partita in cui finire dentro un tunnel ancora più buio. Juric e Allegri hanno cercato di spronare i propri giocatori e non si devono escludere colpi di fantasia nelle due formazioni.
    Sonego contro Tortu: chi vince?
    Il derby si potrebbe provare a vincere a tavolino anche se per come nasce, questa sfida si dovrà conquistare soprattutto con il cuore. Allo stadio Grande Torino alle 18 si potrebbe registrare l’esaurito visto che ci sono pochissimi tagliandi ancora in vendita. Il derby lo abbiamo fatto giocare da un tennista che più granata non si può e da un velocista col sangue bianconero. Lorenzo Sonego contro Filippo Tortu per un match di parole che vi invitiamo a leggere su Tuttosport. LEGGI TUTTO

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    Torino-Juve, un derby da doppi ex: i dieci che non ricordate

    Dopo 9 anni alla Lazio l’attaccante nativo di Robbio torna al Nord giocando la stagione 1943-44 con il Torino Fiat realizzando 27 gol in 23 presenze nel campionato d’Alta Italia. Nella stagione successiva Piola cambia maglia e si aggrega alla Juventus dove giocherà la Divisione Nazionale 1945-1946 e il torneo 1946-1947. In entrambi, la squadra bianconera ha conteso senza successo il titolo al Grande Torino. Per Piola due annate in bianconero (dal 1945 al 1947) con 26 gol in 57 presenze. LEGGI TUTTO

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    Torino-Juve, Juric: “Pellegri, Sanabria e Ricci non stanno bene”

    “Sanabria e Pellegri non ci sono. Pellegri ha una vecchia cicatrice che gli dà fastidio. Sanabria leggero affaticamento, non si è allenato e la vedo dura. Mi dispiace per Pellegri, ha questa vecchia cicatrice: i suoi non sono infortuni, ma lo bloccano. La mia sensazione è che, quando ha giocato, ha i movimenti di un attaccante vero. Ma non riesco a farlo rendere per i problemi che ha. Sanabria ci fa giocare bene. Ora pensiamo a come giocare: Karamoh è più un esterno ma l’altro giorno è entrato bene. Vediamo cosa succede e decideremo. Mancherà anche Ricci che ha la febbre, ieri ce l’aveva a 40, magari oggi gli passa ma la vedo dura”. Lo ha detto Juric in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Juve. 
    Juric, le parole in conferenza stampa
    Sulla Juve: “Avranno una forte emozione e caratteriale: l’ambiente spesso riesce a compattarsi e i giocatori danno in più. Non so se la sconfitta di Haifa sia buona o no per noi, certamente hanno grandissimi giocatori che non hanno reso. Ci sono tratti nei quali esprimono potenza, accelerazioni e qualità. Nell’ultima partita non hanno fatto bene, ma le precedenti sono state diverse: a tratti buone e a tratti non buone, quando ti va male gira tutto male. Noi proveremo a fare il nostro gioco”.
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