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    Gilardino rinnova con il Genoa ma il Toro c’è. Palladino, possibilità concreta

    Futuro Gilardino: tra permanenza ed altri lidi
    Gilardino meno di due anni fa venne promosso dalla Primavera per guidare la prima squadra dopo l’esonero di Blessin. Lo stesso allenatore, il cui contratto com’è noto scade a giugno, ha più volte ribadito di essere molto legato all’ambiente rossoblù pur facendo capire di voler parlare con la società del progetto tecnico e delle prospettive di mercato, in entrata come in uscita, per il futuro. Le recenti dichiarazioni del ceo Blazquez («Vogliamo tornare in Europa entro due anni») confermano le ambizioni di una società che sarà chiamata in estate, visto l’accordo di ristrutturazione del debito firmato con l’agenzia delle entrate, almeno a una cessione per rispettare il saldo attivo sul mercato. Il futuro più incerto resta quello di Gudmundsson, per cui non mancano grandi pretendenti. Un Genoa dalle ambizioni europee, al netto di una partenza eccellente, potrebbe essere sposato in pieno dallo stesso Gilardino, al di là della concorrenza di Torino e Fiorentina. E il Genoa, almeno fino a quando non dovesse arrivare una scelta diversa da parte del diretto interessato, al momento non sembra puntare su altri profili per la sua panchina.
    Il Torino saluta Juric: “Gila” nell’orbita dei sostituti
    Gilardino è così una possibilità concreta per i granata, che dopo un triennio sono destinati a salutare Juric: l’uomo che ha restituito dignità all’ambiente lasciando alle spalle la lotta per la salvezza, ma tecnico che, salvo colpi di scena in questo finale di stagione, non è riuscito a compiere il passaggio importante: portare una squadra solida nelle Coppe europee. L’allenatore e il gruppo di giocatori avrebbero potuto offrire un rendimento maggiore, ma oggettivamente chi è davanti al Toro ha qualcosa in più. Sul piano tecnico, o del gioco guardando al Bologna che vuole entrare in Champions e che è la grande sorpresa di questo campionato. All’interno del quale il Genoa neopromosso è la prima delle piccole, dodicesimo – a sette punti dal Torino – e con tanti punti persi nei finali di gara. Quella dei rossoblù è però indubbiamente una stagione positiva, per quelli che erano i presupposti, cioè una tranquilla salvezza al ritorno in Serie A.
    Gilardino-Palladino: ex attaccanti dai destini incrociati
    Chi aveva qualche ambizione in più, dopo aver chiuso alla prima in assoluto nel massimo torneo italiano all’undicesimo posto e a una sola lunghezza dai granata, è il Monza. Anche adesso accodato al Toro, ma con 3 punti di distanza. Un Monza che aveva svoltato dopo la decisione di avvicendare l’allenatore della promozione, cioè Stroppa, con Palladino. Promosso dalla Primavera in virtù di una scommessa, vinta, da Galliani. Palladino ha prima portato i brianzoli a centroclassifica, e adesso lì in mezzo li ha pure strutturati. Sull’ex attaccante resta forte il Toro, con pure il Bologna che saluterà Thiago Motta, e la Fiorentina che darà l’addio a Italiano a guardare interessate verso Monza. Gilardino e Palladino rappresentano per certi versi una scelta simile: il primo ha leggermente più esperienza, avendo guidato anche Rezzato in D, Pro Verceli e Siena in C (i toscani pure in D), prima del Genoa promosso in A e quindi salvato. Palladino ha invece esordito in A nel Monza, dimostrando però subito di possedere e saper esercitare il carisma per essere primo allenatore. Sono comunque profili simili, giovani, provenienti dalla Primavera, e con voglia di confrontarsi con una società di medie, alte ambizioni come è il Toro.
    Occhio a Italiano: il tecnico intriga il Torino
    Tra i molti che cambieranno in estate si è fatto cenno a Italiano, altro papabile per la panchina granata. Qui si andrebbe nel segno della continuità tattica, viste le tante similitudini tra Italiano e Juric, ma in attacco andrebbero reperiti gli esterni offensivi che il tecnico viola gradisce, quelli silurati a gennaio per mancanza di rendimento nonché per la scelta di Juric di puntare sul modulo con le due punte. Si ricorderanno le partenze di Radonjic, Karamoh e Seck con l’arrivo di Okereke. Parlare di mercato è prematuro, prima il Toro è chiamato a non mollare fino in fondo in questo campionato, contestualmente Cairo e Vagnati dovranno iniziare a preparare la prossima stagione annunciando il nome dell’allenatore. LEGGI TUTTO

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    Juric non intende mollare l’Europa: Toro a rapporto

    Il mister non ha alcuna intenzione di concedere una passerella scudetto domenica all’Inter a San Siro, cosi? come non intende mollare un solo centimetro da qui alla fine. Rimangono cinque gare da vivere senza ansie. Dando tutto cio? che resta di un triennio bello, ma che difficilmente diventera? meraviglioso.
    “Nessuno si è arreso”
    Anche perche? il calendario dopo il duello proibitivo contro l’Inter non regala chissa? quali slanci di ottimismo: resteranno infatti Bologna, Verona, Milan e Atalanta. Non proprio pizza e fichi, insomma. Juric ha parlato alla squadra. Lo aveva fatto con la bocca avvelenata dalla prestazione gia? a caldo dopo il pareggio contro il Frosinone. Successivamente, invece, i toni sono stati quelli di un condottiero che non ha alcuna intenzione di concedere alla squadra un mese in piu? di vacanza.
    Da qui al 26 maggio il Toro vuole sudare tutte le magliette che indossera?. Gia? Matteo Paro lo aveva spiegato domenica dopo lo 0-0 contro i ciociari: “A Empoli la squadra ha fatto un’ottima partita, ma ci e? andata male. Il derby lo abbiamo affrontato bene contro una squadra forte. Contro il Frosinone invece abbiamo trovato delle difficolta?, ma non abbiamo subito gol e i ragazzi ce l’hanno messa tutta. Noi prepariamo le partite bene e li carichiamo, dal canto loro i giocatori ci tengono tanto a rimanere aggrappati fino alla fine: qui nessuno si e? arreso”.

    Buongiorno: “Non molleremo di un millimetro”
    Anche Alessandro Buongiorno ha confermato questa versione: “Dobbiamo essere consci che ce la possiamo fare (riferimento all’Europa, ndr) e affronteremo ogni partita che ci rimane al massimo delle nostre possibilita?: non vogliamo mollare un millimetro e andare forte fino alla fine, e? solo una questione mentale”. Cosi? anche Juric, in questi giorni, sara? impegnato in questa missione: rigenerare il gruppo sul piano psicologico, cercando di mostrare un Toro all’altezza da qui alla fine.
    Ai granata non mancheranno le sfide stimolanti. A partire dall’Inter, passando per la rivelazione Bologna alla vigilia della commemorazione di Superga. Poi Verona, Milan e Atalanta. Se oggi parlare di Europa diventa un esercizio stucchevole, allora e? meglio cambiare registro: chiudere la stagione superando i 53 punti dello scorso anno e? un obiettivo decisamente piu? realistico. LEGGI TUTTO

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    Di Francesco: “Al Frosinone manca una cosa e con la Salernitana…”

    Testa al match casalingo con la Salernitana: “La partita con la Salernitana è delicata. Tutti pensano che la Salernitana sia spacciata, per me è una partita pericolosa. La ritengo la partita più importante della stagione. Ovviamente, siamo obbligati a vincere”.
    In sala stampa, Di Francesco ha aggiunto e concluso: “A questo Frosinone manca davvero solo l’esperienza. Questi ragazzi hanno poca esperienza, la vivono in una certa maniera, ma lo sapevamo. Stiamo crescendo e dobbiamo capire che esistono partite nelle partite. Ora serve la ciliegina che deve essere vincere e non solo giocare bene”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Torino-Frosinone ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Torino-Frosinone: quote e consigli sulle puntate
    Segui la diretta di Torino-Frosinone su Tuttosport.com
    Dove vedere Torino-Frosinone streaming e diretta tv
    Torino-Frosinone, gara valida per la 33ª giornata di campionato e in programma alle ore 15 allo stadio Olimpico di Torino sarà visibile in diretta in streaming su Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
    Guarda Torino-Frosinone su DAZN. Attiva ora
    Le probabili formazioni di Torino-Frosinone
    TORINO (3-4-2-1): Scuffet; Milinkovic-Savic; Tameze, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Linetty, Ilic, Vojvoda; Vlasic, Okereke; Zapata. Allenatore: Paro.A disposizione: Gemello, Popa, Lovato, Masina, Lazaro, Ciammaglichella, Kabic, Sanabria, Pellegri. Indisponibili: Djidji, Gineitis, Savva, Sazonov, Schuurs. Squalificati: Ricci. Diffidati: Linetty, Lovato.
    FROSINONE (3-4-2-1): Turati; Lirola, Okoli, Romagnoli; Valeri, Barrenechea, Mazzitelli, Zortea; Soulé, Reiner; Cheddira. Allenatore: Di Francesco.A disposizione: Cerofolini, Frattali, Monterisi, Lusuardi, Brescianini, Seck, Gelli, Ibrahimovic, Garritano, Kvernadze, Baez, Cuni, Kaio Jorge, Ghedjemis. Indisponibili: Bonifazi, Casom Harroui, Kalaj, Marchizza, Oyono. Squalificati: nessuno. Diffidati: Barrenechea, Oyono, Soulè.
    Arbitro: Rapuano (Rimini).Assistenti: M.Rossi e Mastrodonato.IV uomo: Camplone.Var: Valeri.Avar: Marini.
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    Il Toro riflette sull’allenatore: anche Gilardino tra i pensieri

    La situazione Juric

    E cominciamo da Juric. Il croato sembra arrivato al capolinea della sua esperienza granata. «Se non porto il Toro in Europa è giusto togliere il disturbo», ha dichiarato in più di una circostanza. Ma secondo i rumors anche l’eventuale conquista della Conference porrebbe fine al legame con il club. Il suo rapporto con la dirigenza, infatti, è deteriorato e diventa difficile adesso ricucire. Molte sue affermazioni non sono state gradite a Cairo, che per il bene della squadra ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco. Solo una volta è sbottato: «Ma il Toro può andare avanti anche senza Juric…». Poi il silenzio assoluto con la speranza che la squadra, condizionata da alti e bassi, riesca a concludere la stagione con un risultato importante. E sotto stretta osservazione c’è anche il direttore tecnico Davide Vagnati, il cui contratto scade nel giugno del 2025, che in questi anni ha messo a segno buoni colpi, ma investito anche su giocatori apparsi mediocri o comunque non all’altezza del Toro (Warming, Gojak, Seck, Popa, Bayeye, Haveri, Ilkhan, per citarne alcuni).

    Gilardino o Palladino? 

    E allora, in attesa di valutare il lavoro di Vagnati, il presidente sta già pensando al nuovo allenatore. Qui torna alla ribalta (come alternativa a Palladino) Gilardino, che con il Genoa non ha ancora prolungato e difficilmente lo farà. Il tecnico piaceva tantissimo al direttore generale della Fiorentina, Joe Barone. La sua scomparsa ha complicato un po’ il quadro e nel frattempo i viola stanno riflettendo anche su Palladino. E qui si apre un duello di mercato tra il Torino e la Fiorentina, considerando che i loro attuali allenatori, per motivi diversi, prenderanno strade diverse. Di Juric abbiamo già parlato, mentre Italiano piace tanto al presidente Aurelio De Laurentiis.

    Dionisi e Vanoli da tener d’occhio

    Naturalmente in orbita Toro, anche se con meno forza, girano anche altri nomi. Alessio Dionisi, per esempio: quest’anno ha fatto male nel Sassuolo tant’è che è stato esonerato ma in passato ha ottenuto buoni risultati. Due anni fa, per la cronaca, era considerato uno dei tecnici emergenti del calcio italiano. Ha grande voglia di riscatto e potrebbe essere l’uomo giusto per una squadra come il Toro. Resta, comunque, un profilo interessante da tenere d’occhio. Così come quello di Paolo Vanoli, che sta cercando di portare il Venezia in Serie A. E, anche se poche in questo momento, non vanno trascurate neppure le possibilità di Rino Gattuso, anche se l’ultima esperienza a Marsiglia, conclusasi con l’esonero, ha ridimensionato di molto le sue ambizioni. 

    Toro, sfida al Frosinone

    Detto questo, si torna al campo, alla prossima sfida di campionato in programma domenica al Grande Torino contro il Frosinone, nella quale i granata si giocheranno le residue possibilità di restare aggrappati alle squadre che puntano ad un posto in Europa. Dopo il confortante pareggio nel derby contro la Juventus servono i tre punti per mantenere la speranza di significato forte alla stagione.  LEGGI TUTTO

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    Diretta Torino-Juventus ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Entrambi i club sono dunque chiamati a fare punteggio pieno, con la previsione tutt’altro che improbabile che possa trattarsi dell’ultimo derby per entrambi i tecnici. Il contratto di Juric, che di derby ne ha disputati 6, è in scadenza a giugno e per lui l’Europa è più un crocevia che una qualunque voce di bilancio da valutare nel complesso della stagione. Per Allegri, che ha la possibilità di superare Trappattoni e raggiungere il primato delle 14 vittorie contro il Torino, al momento non c’è altra via che allungare quanto più possibile la striscia di vittorie in Serie A e raggiungere la finale di Coppa.

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    Dove vedere Torino-Juventus: streaming e diretta tv

    Il match tra le formazioni di Juric e Allegri è in programma sabato 13 aprile alle ore 18 allo stadio Olimpico Grande Torino. L’incontro sarà trasmesso in streaming sulla piattaforma DAZN e sul canale 214 del satellite.

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    Torino-Juventus, le probabili formazioni

    TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Buongiorno, Masina, Vojvoda; Rodriguez, Bellanova, Linetty, Ricci; Vlasic, Zapata, Sanabria. Allenatore: Juric.

    A disposizione: Gemello, Popa, Lovato, Sazonov, Tameze, Ilic, Lazaro, Savva, Kabic, Okereke

    Indisponibili: Djidji, Gineitis, Pellegri, SchuursSqualificati: nessunoDiffidati: Lovato, Ricci

    JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa. Allenatore: Allegri.

    A disposizione: Perin, Pinsoglio, Rugani, Djalò, Alex Sandro, De Sciglio, Miretti, Alcaraz, Nicolussi Caviglia, Weah, Iling Jr, Yildiz, Kean.

    Indisponibili: MilikSqualificati: nessunoDiffidati: nessuno

    ARBITRO: Maresca di Napoli. ASSISTENTI: Costanzo-Passeri. QUARTO UFFICIALE: Piccinini. VAR: Irrati. ASS. VAR: Di Paolo.

    Torino-Juventus: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Torino-Monza, Milinkovic Savic e Di Gregorio: la porta per l’Europa

    Milinkovic-Savic e Di Gregorio i jolly di Juric e Palladino
    Serve la gara perfetta, a Toro e Monza, per conquistare tre punti che a questo punto del campionato hanno il peso specifico del piombo. Juric e Palladino la stanno preparando nei minimi dettagli, cucendo distanze, sviluppando azioni pericolose su calcio da fermo, trovando nuove soluzioni per arrivare alla conclusione. Che potrà essere vincente o meno in base all’incisività del tiro stesso, ma anche in virtù della reattività in porta di Milinkovic-Savic e Di Gregorio, rispettivamente a guardia della porta granata e biancorossa.
    Indubbiamente due portieri fin qui protagonisti di una stagione positiva. Il numero 32 del Torino non ha ancora cancellato tutti i difetti evidenziati prima di questo campionato, tuttavia ha inequivocabilmente migliorato il proprio rendimento, mentre Di Gregorio ha confermato, e anzi rinforzato l’ottima impressione che di lui si aveva avuta già nel 2022-23, annata del debutto in Serie A per il ventiseienne di Milano.
    Il quale in questo torneo è al secondo posto per numero totale di parate: sono 94, tre in meno di Falcone del Lecce che ne ha collezionate 97, e 7 in più di Montipò del Verona che è a quota 87. Chi occupa la quarta piazza? Milinkovic, autore di 84 interventi. Una statistica che premia i portieri che saranno avversari sabato: se è consequenziale che chi lotta per le ultime posizioni riceva tanti tiri in porta, e possa essere al vertice di questa speciale classifica, è invece più difficile occupare le prime posizioni se si gioca in squadre di media, alta classifica che tendenzialmente ricevono meno conclusioni.
    Pericolo trequartisti per il portiere del Toro
    Ma se per numero di parate totali è il serbo a inseguire il collega che lotta per entrare nel gruppo azzurro, per quanto riguarda i clean sheet, cioè le partite chiuse senza incassare gol, i fattori si invertono. La distanza è comunque minima: Milinkovic ha chiuso la porta per tutta la partita in 14 occasioni, a fronte delle 13 gare senza incassare reti terminate da Di Gregorio.
    Che appunto spera nell’attenzione nei suoi confronti da parte di Spalletti, a differenza di Vanja che invece è solitamente titolare del ruolo nella Serbia. O meglio, è risparmiato da Stojkovic quando la nazionale è impegnata in amichevole, mentre è regolarmente titolare quando i serbi sono impegnati in qualche competizione (nei due test appena disputati contro Russia e Cipro è rimasto in panchina).
    Diciotto, fino a qui, le presenze con la selezione del proprio paese da parte di Milinkovic, e 22 i gol subiti (5 le sfide chiuse senza subire alcun gol). I pericoli maggiori per il portiere del Torino – guardando al percorso del Monza – arriveranno dai trequartisti. Il miglior marcatore della squadra di Palladino è Colpani con 7 reti, ma dietro al centravanti unico che con larga probabilità sarà Djuric – ancora alla ricerca del primo gol nel Monza – ci sono anche Mota Carvalho con 4 gol e Maldini con 3. E Colpani, Mota e Maldini dovrebbero essere proprio i titolari alle spalle di Djuric.
    Decisamente prolifica, però, anche la stagione di Pessina, capitano dei brianzoli che in questo campionato ha segnato 5 volte. Il grande pericolo per Di Gregorio, invece, è ovviamente rappresentato da Zapata (10 reti, 9 nel Toro e una con l’Atalanta). Detto che Vlasic, tornato al gol a Udine, ha la ferma intenzione di aumentare sensibilmente il proprio apporto in fase realizzativa, da qui alla fine (con quella ai bianconeri il croato è salito a 3 reti). LEGGI TUTTO

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    Il Torino torna su Saldanha: idee mercato tra Sanabria, Zapata e Bonny

    Attacco granata: chi va e chi resta
    In tal senso e guardando alla prova di Udine è in questo momento Okereke la miglior spalla del sudamericano. Ma va riscattato e i 4 milioni stabiliti a gennaio con la Cremonese sono ritenuti troppi. Pellegri nel Toro non ha trovato la vena realizzativa, e a questo punto è bene vada a giocarsela altrove e possibilmente da titolare. Resta Sanabria: ha rinnovato e a inizio stagione era un inamovibile, ma ha segnato soltanto 4 gol e tatticamente non è il miglior compagno di Zapata. Tutt’altro che da escludere, quindi, la possibilità che dal Fila finiscano per andarsene ben tre attaccanti, a fine stagione. 
    Bonny e Saldanha sul taccuino di Vagnati
    Anche alla luce di questa prospettiva si legge l’attivismo di Vagnati, attento a più soluzioni per provvedere a quella che si annuncia come una probabile rivoluzione. Su Tuttosport di ieri si è dato conto dell’interesse per Bonny (21 anni da compiere), promessa del Parma con il talento per gli assist che ha una valutazione di poco inferiore ai 10 milioni. Un investimento importante, ma che il Toro potrà decidere di mettere a bilancio per dotarsi di un prospetto dal presente brillante e dal futuro potenzialmente dorato.
    Nell’immediato servirebbe però anche il giocatore più esperto: per questo il dt granata è tornato a sondare il terreno per Saldanha, centravanti brasiliano che nel Partizan sta segnando gol a raffica, ben 16 in 22 partite del campionato serbo. Costa come Bonny, qualcosa in più visto che il club di Belgrado chiede 10 milioni e non è intenzionato a effettuare sconti. Alto, ma all’interno dei parametri della società granata lo stipendio, fissato in un milione e mezzo netto l’anno. Il conto totale per i due cartellini, prevedendo cioè di prendere sia Saldanha che Bonny, fa 20 milioni.
    Sanabria e l’ipotesi cessione
    Metà dei quali potranno entrare dalla cessione di Sanabria. Elemento fin qui venuto un po’ a mancare, in quella che invece sarebbe dovuta essere l’annata della sua conferma, dopo le 12 reti della scorsa Serie A. Mentre se i granata faticano a entrare nelle prime otto posizioni della classifica, è anche e soprattutto a causa dei pochi gol messi a disposizione dal paraguaiano e da Vlasic (parzialmente riscattatosi con la rete di Udine).
    Chiaro che i gol di Saldanha – comunque realizzati in un campionato più modesto di quello italiano – ingolosiscano la dirigenza granata, alla feroce ricerca di un bomber da doppia cifra da schierare assieme a Zapata. Il Torino ha già provato a dare corpo alla coppia di attaccanti a gennaio, ma l’offerta formulata da Vagnati, e vincolata al tetto di spesa al tempo imposto da Cairo, non fu ritenuta sufficiente: 5, i milioni che erano stati messi sul piatto per arrivare a Saldanha.
    Ne servono il doppio, per accettare una ponderata scommessa: mantenendo il livello di reti attuali il brasiliano vedrebbe in breve tempo andare alle stelle la valutazione del proprio cartellino, ma l’altra faccia della medaglia è rappresentata dal balzo tra il torneo serbo e quello italiano. Sapesse adattarsi in fretta, i 10 milioni chiesti dal Partizan andrebbero stanziati e anche in tempi brevi. Una cifra analoga serve pure per arrivare a Laurienté, attaccante esterno del Sassuolo già seguito dal Torino. LEGGI TUTTO