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    Vagnati e il Torino: «Volevamo Praet, Brekalo si è riproposto e su Pobega… »

    TORINO – Davide Vagnati con Specchia, Moretti e Bernardelli (segretario). Praticamente tutto il suo staff. Il responsabile dell’area tecnica granata in conferenza assieme ai suoi collaboratori. Che, dopo il mercato, fa ilpunto della situazione. «Innanzitutto ringrazio Simone Zaza che ha lasciato il club per quello che ha fatto due anni fa. Stesso augurio per Izzo e Verdi che sono andati a Monza e Verona». Ultimo colpo? «Non c’è rammarico. Abbiamo provato a prendere Dennis e lui voleva il Toro. Non è stato un problema economico ma una scelta delLeicester. Ne abbiamo preso atto e va bene così. Siamo comunque soddisfatti. Poi sarà il campo a dare delle risposte. Però abbiamo provato a fare tutto per portarlo con noi».
    BREKALO Ed eccoci ad una rivelazione clamorosa. «Brekalo voleva tornare al Torino. Ha fatto di tutto per tornare al Torino ma non era giusto prenderlo. Visto che a giugno volevano riscattarlo e investire su di lui mentre il ragazzo la pensava in maniera diversa. Io voglio tenere giocatori che vogliono venire e stare al Toro. Progetto partito grazie ad un grande allenatore e andiamo su questa linea. Sui 10 giocatori che sono arrivati, compresi Ricci e Pellegri, tre sono in prestito con diritto. Direi che la strategia è cambiata. Mi sarebbe piaciuto prendere Praet. Abbiamo preso giovani interessanti e tra questi il giovane Ilkhan. Vogliamo – lo ripeto – gente motivata che cresca assieme a noi. A proposito: Radonjic praticamente è nostro ed è un giocatore che in questo primo scorcio di stagione ha fattograndi cose».
    L’OLANDESE «Schuurs? Ragazzo che viene da un calcio diverso ma ha caratteristiche fisiche giuste per diventare giocatore di livello importante. Poi spetta a lui lavorare e mettersi a disposizione. Poi voleva venire al Torino. Quelli che se ne sono andati? Mandragora voleva andare in un altro club, Pobega volevamo acquistarlo ma il Milan non ci ha sentito, di Praet e Brekalo abbiamo già parlato. Mancano dieci partite a gennaio. O prendevo un giocatore pronto come Dennis oppure aspetto». «Idea Radonjic? Abbiamo deciso di prenderlo due mesi prima di acquistarlo.Io gli ho parlato diverse volte e lui voleva il Toro a tal punto da tagliarsi lo stipendio. E alla fine abbiamo deciso di prenderlo convinti che possa dare tanto. L’addio di Belotti? Cercheremo di rimediare cercando qualche giocatore di talento che abbiamo in casa, abbiamo preso Pellegri che ha un grande margine e Sanabria che secondo me ci dà tanto nella gestione e spero faccia tanti gol».
    VANJA OK «In porta? Troppo accanimento nei confronti di Vanja Milinkovic Savic. lo scorso anno ed era il primo anno in cui giocava da titolare. E quando dai la porta ad uno che ha giocato poco ci sono dei rischi. Lui scorso anno fatto buon campionato e noi dopo aver valutato il mercato abbiamo fatto le nostre valutazioni. E ha ampio margine di miglioramento». Il colpo che ricordo di questo mercato? «Forse sistemare i ragazzi che non facevano parte del nostro progetto. Piazzarli è stata una cosa bella per me e positiva per il Toro. Sono contento e orgloglioso di stare al Toro vicino ad un grande presidente che in questi anni ha speso tanto. Ci sono società che finanziariamente hanno dei problemi finanziari e il Tiro non ne ha grazie al suo presidente. E di questo bisogna dargliene atto».
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    Torino, ciao ciao Zaza-Verdi. Ultimo sprint per Praet

    TORINO – Ultime ore di mercato e anche il Toro di Ivan Juric cerca i colpi conclusivi. Alessandro Baretti dalla redazione ci illustra tutte le mosse dei granata: «Intanto, Simone Zaza e il club si salutano: è ufficiale la rescissione del contratto. Tra l’attaccante e l’ambiente non è mai scoccata la scintilla, ma è stato un investimento notevole. Lo vogliono in Serie B Benevento e Bari, in Spagna hanno buoni ricordi di lui. Anche Simone Verdi è in partenza: destinazione Verona». E il Toro cerca di piazzare ancora il botto: «Ore caldissime per Dennis Praet. Il Leicester cerca Boga dell’Atalanta, potrebbe aprire la porta per il ritorno del belga sotto la Mole. Il tempo stringe anche per il centrocampista: in ballo Tameze e Makengo ma… costano». LEGGI TUTTO

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    Toro, Zaza rescinde il contratto: è ufficiale

    TORINO – Simone Zaza e il Torino si separano. L’ufficialità arriva dallo stesso club granata che, con una nota pubblicata sui propri canali, annuncia la risoluzione del contratto con l’attaccante classe 1991: “Il Torino Football Club comunica di aver risolto consensualmente il contratto di prestazione sportiva con il calciatore Simone Zaza. Tutto il Torino saluta Simone con un in bocca al lupo per il proseguimento della sua carriera”. Zaza, acquistato da Urbano Cairo nell’estate del 2018 dopo gli ottimi trascorsi in Liga con la maglia del Valencia, lascia Torino dopo 92 presenze e 16 gol in maglia granata. LEGGI TUTTO

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    Juventus, c'è Bremer dal barbiere: i ragazzi aspettano il loro turno

    TORINO – Metti un giocatore dal barbiere. Un cambio di look. Sì, ci dà un taglio netto. Metti i ragazzi che aspettano seduti la loro ora, tranquilli, come se lui non ci fosse. Capita con Gleison Bremer intento a tagliare la zazzera a Torino, in totale tranquillità. Diventa aerodinamico, il brasiliano… E sulle palle alte non ce n’è per nessuno, d’ora in avanti. LEGGI TUTTO

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    Torino, allo sprint per il ritorno di Praet. Verdi al Verona

    TORINO – E’ tutto apparecchiato per il ritorno di Dennis Praet al Toro. Il Leicester ha aperto al prestito con obbligo di riscatto fissato a circa 8,5 milioni. Era la mossa attesa dai dirigenti granata e dal giocatore, andato in pressing sugli inglesi nelle ultime settimane. Troppo forte la voglia di tornare a lavorare con Ivan Juric che lo considera fondamentale. Tra i “nominati” dell’ultima ora anche Tameze e Chergui, francese del Paris FC. Inoltre, il Toro sta lavorando anche sulle uscite: Simone Verdi, dopo la corte dei turchi, si avvicina proprio al Verona. Simone Zaza, invece, può risolvere il contratto. LEGGI TUTTO

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    Torino, mercato allo sprint: Lukic… congelato

    TORINO – (e.e.) Sono i giorni del Condor, come li definisce Adriano Galliani. Gli ultimi di mercato. E anche il Toro va allo sprint: ci prova fino alla fine per Dennis Praet del Leicester e per riuscirci serve un’offerta che gli inglesi ritengano congrua, attorno agli 8 milioni, oppure l’accordo per il prestito con obbligo di riscatto. In attesa di chiarire il futuro anche Sasa Lukic che dopo l’ammutinamento alla vigilia del Monza è tornato nei ranghi, a disposizione. Ivan Juric gli ha tolto la fascia di capitano a favore di Ricardo Rodriguez e lo usa come cambio, di valore ma sempre cambio. Al momento. Le sirene di mercato e un rinnovo (con adeguamento dello stipendio) che tarda rendono la situazione del serbo particolare. E’ praticamente congelato, come da foto… LEGGI TUTTO

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    Toro: occhi su Moutoussamy

    TORINO – Nome nuovo per il centrocampo granata: la sostanza invocata da Ivan Juric a completamento di un reparto che può contare su Ricci e un Lukic per ora relegato nelle retrovie anche dalle conseguenze dell’ammutinamento di Monza, nonché su Linetti e sul 18enne Ilkhan può arrivare da Samuel Moutoussamy, congolese del Nantes con un recente passato in Olanda nel Fortuna Sittard (la squadra dove è calcisticamente cresciuto poi esordendo da professionista Schuurs): Moutoussamy non avrebbe le doti aeree di un Pobega, misurando 175 centimetri, ma garantirebbe buon dinamismo al centrocampo di Juric. Il suo cartellino costa attorno ai 3 milioni. Una valutazione ben diversa dai 10 che servono per Nandez (Cagliari), o ai 12 necessari per strappare Makengo all’Udinese. Fosse proprio Pobega il rinforzo dell’ultimo secondo? Dal Milan continuano a ritenere l’ipotesi assai difficile. E così Cairo potrebbe decidere per una spesa minore in mediana, prendendo dal Nantes – da dove il club granata aveva prelevato nel 2018 Djidji – il 26enne Moutoussamy così da destinare 8,5 milioni al Leicester per chiudere l’operazione Praet (costanti i contatti con il club inglese). Centrocampista e trequartista sono le due priorità in entrata di fine mercato, per i granata: pronti a prendere un difensore se uscirà Izzo e mai usciti dalla corsa a Barrow.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro, Praet fino all'ultimo: è la priorità per Juric

    Il successo di Monza, uguale nel risultato a quello di Cremona, nonché il pari interno contro la Lazio consegnano un Toro a lunghi tratti entusiasmante, quadrato in fase di contenimento e con la qualità – tra le linee disegnate da Ricci e la superiorità numerica creata da Radonjic e Vlasic – per creare gioco nella trequarti avversaria. Dopo tutto quanto di incredibile ha segnato l’estate granata la svolta è arrivata con l’ingresso di Ilkhan, utile a stappare la bottiglia per poi brindare agli arrivi di Miranchuk, ora fermo per infortunio, e Vlasic. Ha fatto seguito più recentemente l’acquisto di Schuurs, brillantemente calatosi nella parte allo Zini.

    Ha ormai quasi tutto, Juric, per confermare e anzi migliorare il Toro rispetto alla sua prima stagione. Da qui a giovedì, giorno di fine mercato, il tempo per togliere quel quasi. Rispetto alle iniziali intenzioni non sarà facile chiudere ogni discorso – che si tratti di entrate o uscite – ma qualcosa in entrambe le direzioni va ancora fatta. Qui concentrando il discorso in ingresso resta un nome sovrano sugli altri, per gradazione di gradimento manifestata da Juric. Il quale vuole completare la scacchiera della trequarti col cavallo di ritorno Dennis Praet. Le ultime risorse è verso Leicester che vanno indirizzate: 8, 10 milioni per un prestito con obbligo di riscatto. Un investimento importante, ma congruo per un giocatore di 28 anni (sempre che le condizioni fisiche che nelle ultime due stagioni lo hanno condizionato siano buone). Così pensa il Toro, freneticamente in contatto con il club inglese per verificare che non si presenti un’improvvisa concorrente, nonché per lavorare sui bonus.

    «È con le soluzioni in attacco, cambiando là davanti, che si incide sulle partite», diceva Juric. Convinto con Praet di avere a disposizione un reparto eclettico: il belga cuce tra centrocampo e attacco, Radonjic ci mette il guizzo, Vlasic la forza e all’appello manca Miranchuk, fermo ai box dopo il debutto con gol che fa ben sperare per il rientro post infortunio.

    Nel ballo delle ultime ore, pronto a cogliere qualche opportunità, Vagnati tiene intanto gli occhi pure su Musa Barrow. Gambiano di 23 anni che con il tecnico croato potrebbe bel caso agire da esterno offensivo, come pure da centravanti. Sarebbe una soluzione per modellare l’attacco, e potrà diventare un’occasione se il Bologna, dalle iniziali alte richieste per il cartellino (16 milioni), nelle ultime ore del mercato decidesse di aprire al prestito. Una soluzione che agli emiliani non consentirebbe di monetizzare, ma di rivalutare un capitale che in rossoblù rischierebbe di svalutarsi, se Joshua Zirkzee che il Bologna ha prelevato dal Bayer Monaco dovesse ricevere la titolarità in tandem con l’intoccabile Arnautovic.

    Il dt granata aspetta, tiene ogni mediazione aperta con il Leicester per Praet e per il resto osserva interessato. Come passando a centrocampo fa alla voce Diawara. I granata sono sul centrocampista della Roma, che potrebbero ricevere in prestito secco, e sul quale adesso si muove con interesse anche il Lecce. Per il resto Vagnati ben conosce quanto andrebbe speso per Nandez (al Cagliari 2 milioni per ilprestito oneroso e 8 per esercitare l’obbligo di riscatto) come per Makengo: spalmati in più anni, ma all’Udinese difficilmente andrebbero meno di 12 milioni. Tutte situazioni da tenere in considerazione, per dare sostanza al reparto di centrocampo. Orfano di Mandragora e Pobega (il Toro non dispera di riaverlo, però il Milan difficilmente lo ridarà in prestito), ma con un Linetty sulla via della riabilitazione e un Ilkhan sul quale lavorare. Forse un po’ poco, per affrontare la stagione. Vero pure che Adopo – all’occorrenza abbassabile sulla linea dei difensori là dove ha iniziato la partita di Monza – può rappresentare una soluzione spendibile, all’occorrenza. Si torna al punto d’origine: un centrocampista serve, ma un trequartista è necessario.

    E a servire è altresì un difensore, allo stato dell’arte: Izzo è fuori dal progetto, e a meno di ripensamenti in qualche modo da oggi a giovedì dovrà lasciare il Toro. Difficile questa volta pensare a un nuovo cambio di rotta, a una ripartenza nel rapporto tra Juric e il difensore. Meglio per le varie parti in causa procedere con la separazione: a quel punto – variabile Adopo a parte – andrebbe preso un sesto centrale. Con Cistana del Brescia che resta sempre un giocatore ambito. Per chiudere quattro colpi Vagnati dovrebbe annunciarne uno al giorno: possibile considerati gli ultimi mercati, per quanto già tre cessioni su quattro (Zaza, Verdi e Izzo) e un paio di arrivi (un centrale o un centrocampista e il trequartista) renderebbero adeguata e priva di zovorra la rosa di Juric. LEGGI TUTTO