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    Chiesa, la Juve nel menu aspettando di tornare in campo: fine agosto nel mirino

    TORINO – Se la ride, e fa bene, perché bisogna essere coraggiosi e ottimisti dopo uno schiaffo così forte come quello che il destino gli ha rifilato sette mesi fa. Federico Chiesa, calendario alla mano, non vede l’ora di tornare a calpestare sul serio l’erba, tornando ad allenarsi con i compagni attualmente impegnati nella tournée statunitense. Lo farà, a meno di cambi di programma, in coda al mese di agosto senza necessità di forzare, tanto è noto che solo da gennaio – come ammesso anche dal tecnico Massimiliano Allegri – sarà possibile rivedere l’esterno della Juventus nel pieno della forma dopo la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, rimediata il 9 gennaio all’Olimpico romano contro i giallorossi. Ma Federico scalpita, si è ridotto le vacanze estive pur di concentrarsi immediatamente sul recupero da un infortunio così grave e non smette di seguire un accurato programma di lavoro personalizzato che gli consentirà di rientrare in tempo per il clou della prossima stagione. Nell’attesa, l’ex Fiorentina fa l’ennesimo pieno di torinesità recandosi a cena nel noto luogo di culto frequentato da tutti i giocatori bianconeri: la Trattoria dei Fratelli Bravo. «Dai che manca poco», è il messaggio social dedicato dai proprietari del locale a Chiesa, il tutto corredato da un sorriso grande così da parte dei protagonisti, calciatore e ristoratore. C’è luce in fondo al tunnel, Fede comincia a intravederla. LEGGI TUTTO

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    Torino, adesso il jolly Seck non va più via

    WAIDRING – Non va più via. Per meriti e per forza. Demba Seck, 21 anni, e un destino che sta cambiando di settimana in settimana. Ma non poteva essere altrimenti, d’altra parte. C’era una volta un mercato (ipotetico, tarato a cavallo tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate) che portava alla luce la possibilità che il giovane jolly offensivo senegalese venisse ceduto in prestito per farsi meglio le ossa e giocare con continuità. Ma ormai la situazione sta ribaltandosi, in primo luogo perché (Radonjic a parte) il reparto offensivo del Torino ha conosciuto solo partenze. Brekalo, Pjaca, Praet, Belotti. E Zaza ai margini della rosa. È stato riscattato Pellegri, resta Sanabria, c’è il serbo e poi fine. Voi fareste andare via un giovane in rampa di lancio come Seck, a questo punto? Ovviamente no. Anche perché il ragazzo qui in Austria sta dimostrando di essere sintonizzato bene sui dettami di Juric. Persino meglio, rispetto ai primi mesi nel Torino.Sullo stesso argomentoSeck: “Toro, voglio fare grandi cose. Juric mi dice: dribbla, dribbla e segni”Torino

    Preso dalla Spal, a gennaio. Con ridotte chance, di lì a maggio. Sei presenze, 142 minuti giocati in tutto, quasi esclusivamente confinati nei 2 mesi finali del campionato. Un carattere forte, una mentalità da professionista da affinare, qualche esuberanza giovanile di troppo. Era il suo ritratto. Che ora sta cambiando: decisamente in meglio. Tatticamente, Juric lo sta utilizzando in un doppio ruolo: nel canonico 3-4-2-1 da trequartista, nel 3-5-2 come una delle due punte leggere là davanti. Sta dimostrando le sue qualità, col Trabzonspor l’ha anche buttata dentro: prima volta.

    Guarda la galleryJuric osserva il suo Torino: Lukic si gode il momento

    Dopo il gran lavoro dei mesi scorsi, Ivan lo sta seguendo con spirito positivo e fiducioso sin dal primo giorno di ritiro. E Seck, non a caso, lo sottolinea: «Per me è come un padre, mi vuole bene, mi aiuta tanto, sono contento, sento la sua fiducia e quella della società. Nei mesi scorsi non ho giocato molto, per cui ora sono ancor più carico. Voglio fare tante belle cose. Il mister e Lukic mi ripetono che ho talento, ma anche che devo lavorare e ancora lavorare. E rinforzarmi fisicamente. Ora sono salito a 80 chili, devo arrivare a 83. Juric mi dice di attaccare sempre l’avversario, di provare l’uno contro uno in dribbling senza preoccuparmi se non riesco ad andar via, di provarci e riprovarci. Però mi dice anche: quando ti aggrediscono sei troppo leggero. Un paio di settimane fa mi prese da parte: gioca tranquillo, il gol arriverà, l’importante è andare di continuo in pressione sugli avversari. E così è stato, aveva ragione». I suoi idoli sono Mbappé e Haaland. Adora il basket, da quel mondo ha “rubato” il balletto curioso che inscena quando segna. Aveva un futuro disegnato in un modo, ora con merito sta ridipingendo il quadro.

    Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    Toro, Policano: “Investire i soldi di Bremer. Finora nessun mercato”

    Un fisico imponente, grinta a badilate e qualche intervento oltre il limite del consentito gli erano valsi il soprannome di “Rambo”, peraltro coniato proprio durante l’esperienza al Torino. E a quell’appellativo, trent’anni più tardi, Roberto Policano è rimasto fedele anche lontano dal campo: «Il Torino sta dando via tutti i migliori, la piazza è a un punto di rottura definitivo: i tifosi sono stufi del presidente Cairo e dei suoi comportamenti», la sua panoramica sul mondo granata, un paio di giorni fa, a Tmw Radio. Anche perché, a una manciata di giorni dall’inizio della sta gione, le operazioni in entrata languono. «Difficile dare un giudizio sul mercato, perché finora praticamente non c’è stato – il pensiero del tornante sinistro al Torino dal 1989 al 1992, oggi osservatore dell’Udinese -. Ritardo sulla tabella di marcia? Dipende dai piani della società: se sono in programma almeno dieci acquisti, come chiedeva Juric a inizio estate, allora direi proprio di sì. Ma magari ci si fermerà senza arrivare alla doppia cifra».

    Roberto Policano, è preoccupato per le difficoltà del Torino?«Alla luce dei nomi che si leggono in questi giorni come possibili innesti, credo che Vagnati si stia muovendo bene. Lo conosco e mi fido di lui, perché è uno che annusa i talenti. Il problema è che non dipende solo da lui…»

    In che senso?«Le ambizioni del Torino, in questo momento, passano dalla volontà di Cairo di portare avanti investimenti. Se il mercato si rivelerà al risparmio, allora sarà inevitabile pensare alla solita stagione in cui puntare a una salvezza tranquilla».Altrimenti?«Altrimenti, alla luce della buona ossatura ereditata dallo scorso anno, si potrà pensare anche all’Europa. Ma serve almeno reinvestire il “tesoretto” accumulato con la cessione di Bremer».

    Come ha vissuto l’addio del brasiliano?«Da un punto di vista economico, l’operazione è stata corretta: al giorno d’oggi tutti quei milioni sono difficili da reperire e, di conseguenza, da rifiutare. Diciamo che sarebbe stata persino ineccepibile, se solo non fosse stato ceduto proprio là…»

    Sul caso Belotti, invece, che idea si è fatto?«La colpa sta probabilmente nel mezzo, perché si è aspettato troppo per iniziare a trattare il rinnovo di contratto. Ma sono dell’idea che il Gallo sia stato consigliato male: pensava di ritrovarsi tra le mani chissà quale proposta, invece a fine luglio è ancora svincolato. E ormai lontano da una piazza che lo ha amato come pochi altri dove, al posto suo, sarei rimasto senza alcun tentennamento».

    E ora quali sono le priorità sul mercato?«Rimpiazzare questi due punti di riferimento che sono stati persi, innanzitutto: serve un centrale che attutisca la partenza di Bremer, che a tratti nelle ultime stagioni ha alzato un muro invalicabile quasi da solo, e un attaccante che garantisca almeno la doppia cifra per apporto di reti».

    Chi è il nuovo punto di riferimento del Torino?«Sicuramente Lukic, la sua crescita mi ha impressionato: con Juric ha acquisito intensità ed è migliorato anche nel recupero del pallone. Ora è un centrocampista tra i più completi della Serie A, indispensabile in entrambe le fasi di gioco».

    Lukic l’ultima rivelazione, quale sarà la prossima?«Confido in Pellegri, che era considerato un giovane di enorme prospettiva: se riuscirà a mettere da parte gli acciacchi e tornare nei binari che aveva imboccato, allora potrà essere la sorpresa del prossimo campionato».

    Juric è stata una sorpresa?«No, per il semplice fatto che non lo scopriamo oggi. Il tecnico è un grande valore aggiunto: ha dato un’impronta importante e ha convinto il gruppo a seguirlo nell’idea di un calcio molto dispendioso. E poi ha assicurato uno spirito molto da Toro: la sua figura calza a pennello in questa realtà».

    Il tecnico croato ha costruito qualcosa che le ricorda il gruppo dei suoi tempi?«Difficile fare paragoni, perché quello era un calcio profondamente diverso. Ma la mentalità che ha inculcato è quella giusta, lo dimostra l’impegno in campo della squadra lo scorso anno nelle vittorie come anche nelle sconfitte». LEGGI TUTTO

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    Seck: “Toro, voglio fare grandi cose. Juric mi dice: dribbla, dribbla e segni”

    WAIDRING – Demba Seck, 21 anni, preso a gennaio dalla Spal: ecco chi è (per forza, oltreché per meriti) il nuovo rinforzo del Torino per la trequarti, dopo Radonjic, in attesa che Cairo riesca a dare altri jolly offensivi a Juric. Che aspetta Laurienté e invoca il ritorno di Praet. Dopo il gran lavoro dei mesi scorsi, Ivan sta seguendo Seck con spirito positivo e fiducioso sin dal primo giorno di ritiro. E il senegalese, non a caso, lo sottolinea: «Per me è come un padre, mi vuole bene, mi aiuta tanto, sono contento, sento la sua fiducia e quella della società. Nei mesi scorsi non ho giocato molto, per cui ora sono ancor più carico. Voglio fare tante belle cose. Il mister e Lukic mi ripetono che ho talento, ma anche che devo lavorare e ancora lavorare. E rinforzarmi fisicamente. Ora sono salito a 80 chili, devo arrivare a 83. Juric mi dice di attaccare sempre l’avversario, di provare l’uno contro uno in dribbling senza preoccuparmi se non riesco ad andar via, di provarci e riprovarci. Però mi dice anche: quando ti aggrediscono sei troppo leggero. Un paio di settimane fa mi prese da parte: gioca tranquillo, il gol arriverà, l’importante è andare di continuo in pressione sugli avversari. E così è stato, aveva ragione». Vedi la rete al Trabzonspor, sabato scorso. La sua prima in partita con la maglia granata addosso.Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    La sorpresa del Toro? Nell'ovovia! E Ivan il Terribile porta tutti a cena

    WAIDRING – Cena a sorpresa, ieri. Tutti alla partenza dell’ovovia, i granata: qui in Austria. E vai con un menù un po’ diverso dal solito. Juric il Buono. Mica solo Ivan il Terribile. L’allenatore ha apprezzato. Ha apprezzato l’impegno dei giocatori in questi giorni, il loro comportamento anche fuori dal campo, la tenacia, la serietà e pure il rendimento. In allenamento, e prim’ancora in partita, sabato, contro i campioni di Turchia, il Trabzonspor: 3 a 0 e vai col liscio, rispediti a casa. Anche Radonjic aveva da festeggiare. E Seck. Per i primi gol stagionali nel Torino. Così è scattata l’organizzazione di una gita fuori porta. Fuori clausura, più che altro: del loro hotel conoscono anche gli angoli più oscuri, i giocatori. Una serata speciale, musica, cibo buono e via tutti alla partenza dell’impianto che d’inverno porta in cima alle montagne a sciare. E d’estate a compiere gite e passeggiate in vetta, toccando il cielo con un dito. Cena premio in un locale tipicamente tirolese. Ivan il Terribile. Juric il buono. Per una notte.Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    Il ds Vagnati accelera per Denayer: il Toro lo aspetta

    TORINO – Forse ci siamo, forse al Toro sta per arrivare un rinforzo. Essì, con i soldi di Bremer si cerca (anche) il sostituto del brasiliano. In queste ore Davide Vagnati sta continuando a lavorare con gli agenti di Jason Denayer, nazionale belga, attualmente svincolato dopo la fine dell’avventura all’Olympique Lione  e filtra un discreto ottimismo sul buon esito della trattativa. Il direttore tecnico granata spera di chiudere l’operazione in pochi giorni. Ricordiamo che il difensore belga nell’ultima stagione, complice il mancato rinnovo di contratto con il club francese, ha disputato 15 gare di Ligue 1 con la maglia del Lione, segnando comunque 3 gol. Complessivamente, con la squadra francese, ha giocato 139 partite, mettendo a segno 8 reti. Il centrale piace (ancora) al Galatasaray che davanti alla sua richiesta di tre milioni netti a stagione si è defilato. Il Toro, invece, non si è spaventato e ha continuato a tenere vivi i contatti  con il suo entourage. Non si è perso d’animo, Vagnati, e probabilmente raccoglierà i frutti di tanta ostinazione. Anche il Toro, ovviamente, non è disposto a pagare un ingaggio di 3 milioni netti che al lordo fanno 6 ma considerando che il cartellino non costa nulla può raggiungere i 2 milioni, cifra che comunque il belga potrebbe prendere in considerazione anche perché – così ci dicono – è molto attratto dal campionato italiano. LEGGI TUTTO

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    Djidji promuove il Torino: “Juric ci fa crescere nei dettagli”

    TORINO – Dopo la vittoria in amichevole, che ha visto il Toro piegare i turchi del Trabzonspor con un promettente 3-0, firmato da Radonjic, autore di una doppietta, e Seck, il difensore Djidji si confessa a 360 gradi, parlando un po’ di tutto: “E’ stata una bella partita, contro un avversaria all’altezza. Ogni giorno ci sforziamo di replicare in campo quello che mister Juric ci chiede ogni giorno di produrre in partita. La doppietta di Radonjic non ci sorprende, è nato per il gol, ma chiede comunque consigli a tutti. E’ un ottimo atleta e si è integrato alla grande”.Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    Trabzonspor-Torino 0-3: Radonjic e Seck lanciano i granata

    KITZBUHEL (Austria) – Dopo la sconfitta contro l’Eintracht Francoforte (3-1) e il successo sul Mlada Boleslav (2-0), il Torino di Ivan Juric scende in campo a Kitzbuhel per affrontare il Trabzonspor nella terza amichevole estiva di questo precampionato e regola i turchi con un netto 3-0, frutto della doppietta di Radonjic e del sigillo di Seck.
    Trabzonspor-Torino 0-3: la partita in diretta
    90′ – TRIS DEL TORINO: finisce così in Austria, con la doppietta di Radonjic e il tris firmato da Seck.
    56′ – GOL DEL TORINO: è Seck a calare il tris per i granata.
    50′ – Iniziato il SECONDOTEMPO: Milinkovic-Savic, Izzo e Verdi i nuovi innesti di Juric
    46′ – FINISCE IL PRIMO TEMPO: Torino in vantaggio 2-0
    40′ – Ammonizione per Zima
    31′ – Cambio nel Trabzonspor: entra Denswil al posto di Elmali
    23′ – Cooling break per le due squadre
    22′ – GOL DEL TORINO: altra rete di Radonjic.
    20′ – GOL DEL TORINO: ha segnato Radonjic.
    1′ – E’ iniziata la partita tra Trabozonspor e Torino
    Trabzonspor-Torino, le formazioni ufficiali 
    TRABZONSPOR: Cakir; Ozdemir, Visca, Tomoz, Bakasetas, Vitor Hugo, Cornelius, Hamsik, Elmali, Larsen, Trezeguet
    TORINO (3-4-2-1): Berisha; Djidji, Zima, Rodriguez; Singo, Ricci, Lukic, Vojvoda; Linetty, Seck; Radonjic. All: Juric.
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