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    Mandragora sceglie la Fiorentina: Toro beffato

    TORINO – Mandragora ha scelto la Fiorentina: l’alternativa sarebbe stata attendere che il Toro vendesse Bremer, cessione che Cairo riteneva inderogabile prima di procedere con la Juve per il centrocampista. E con i bianconeri il giocatore, da fuori rosa, avrebbe dovuto iniziare il ritiro. Una situazione che non è stata accettata dal regista, disposto ad aspettare i granata nonostante fosse stato il Toro stesso a non esercitare l’obbligo a 9 milioni impiegandolo da titolare in 22 partite nella scorsa Serie A, ma fino a un certo punto. E il punto è arrivato: granata beffati dalla Fiorentina. Società con la quale Mandragora firmerà per quattro anni con opzione per un quinto a un milione e mezzo più bonus. Al Torino avrebbe preso 1,2 milioni più bonus. E se Cairo fosse stato disposto ad arrivare ai quasi 10 milioni messi sul piatto dai viola Mandragora avrebbe accettato, per restare al Toro, di prendere una cifra inferiore. E invece il presidente, partito da 6, ha consentito a Vagnati di salire a 7.5. Troppo poco per insidiare la Fiorentina, club nel quale Mandragora si trasferisce con entusiasmo anche per la possibilità di disputare le coppe europee. Nello specifico la Conference League, ma con l’obiettivo di salire in dodici mesi di un gradino giocando poi l’Europa League. E così Juric, che sperava di allenare sia Maggiore che Mandragora, sempre non sogno complicazioni si dovrà accontentare dello spezzino. LEGGI TUTTO

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    Sanabria e Izzo anticipano il Toro: di corsa al Fila

    TORINO – (e.e.) Di corsa verso il raduno. Che per il Toro scatta il 4 luglio, ovvero lunedì. Ma alcuni giocatori spingono giù sull’acceleratore, al Filadelfia. Sono Armando Izzo e Tonny Sanabria, due che vogliono farsi trovare pronti quando Ivan Juric fischierà l’inizio dei lavori forzati. In realtà, il futuro non è così delineato, per entrambi. Al momento, ad esempio, il paraguaiano è il titolare dell’attacco con Pietro Pellegri sua riserva. Ma il club sta sondando altri attaccanti, si va da Joao Pedro a Dovbyk passando per Petagna. Il centrale invece arriva da una stagione con alti e bassi e dovrà riconquistarsi la fiducia del tecnico croato: certo, senza Bremer la sua esperienza potrebbe rivelarsi importante, soprattutto all’inizio. Al momento, muscoli e tatuaggi sono in bella vista al Fila… LEGGI TUTTO

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    Ansaldi: «Sempre Forza Toro, vi saluto con il cuore e grazie mille»

    TORINO – Un saluto e qualche lacrima. Con un bel post su Instagram,  Cristian Ansaldi saluta tutto il mondo Toro. «Voglio ringraziare tutti i tifosi granata per le emozioni che mi avete regalato durante questi 5 anni. Non posso che dirvi grazie per tutto l’amore e l’affetto che ho ricevuto. Vi porterò sempre nel mio cuore. Voglio ringraziare anche il presidente, i dirigenti, gli staff tecnici, i dottori e i fisioterapisti con cui ho lavorato. Di ciascuno di loro porterò con me tutte le cose buone, ma anche quello che non è piaciuto. Ho imparato in ogni caso. Grazie al Torino per avermi aiutato a crescere nella mia carriera. Che Dio vi benedica… Forza sempre Toro, vi saluto con il cuore e grazie mille». Dal 2017 ha dato tutto per la maglia granata, tra i soliti guai fisici: ma tecnica e cuore sono stati di primissimo livello. LEGGI TUTTO

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    Bremer: «Orgoglio Toro, Juric il top». Inter, Juve o Premier? «Tutto aperto, vado in Champions»

    TORINO – (e.e.) Tormentone? No. Ma è uomo mercato del Toro, al centro di un triangolo tra granata, Inter, Juve. Parliamo di Bremer, non a caso premiato come il miglior difensore del campionato italiano. In Brasile, lo hanno ospitato nella trasmissione Flow Sport Club, conduttore l’ex Bayern Monaco Ze Roberto. Bremer che ha prolungato col Toro fino al 2024 con la promessa di essere lasciato andare in caso di offerta di 25 milioni, ha un accordo da tempo con l’Inter, ma il club di Cairo vorrebbe ottenere di più e allora prova ad alimentare l’asta: così dentro ci finisce la Juve, che da tempo lo ha messo nella lista dei papabili se Matthijs De Ligt andasse nella Premier.Guarda la galleryBremer e il Toro in Brasile: porta la maglia granata in tv

    SI PARTE Ma riavvolgiamo il nastro. Bremer racconta degli inizi difficili, la famiglia, l’arrivo in Italia sotto la Mole. «Ero giovane e dovevo imparare, ho iniziato con Mazzarri. L’adattamento è stato graduale, anche con la lingua. All’inizio dicevo solo “ciao”. In campo? Ero destro e giocavo a sinistra. Sono rapido e così sono cresciuto con il lavoro. Un crescendo continuo, anche di testa, per non prendere troppi cartellini». Ze Roberto: «Mi parlavano di te come un grande atleta, in particolare Rincon». Bremer: «E Rincon mi aiutava, sempre, lui aveva esperienza, era stato anche alla Juve». E ancora: «Ho passato quattro anni della mia vita a Torino, passeggiando per il centro, stando molto bene. Nel derby contro la Juventus, il club top, da titolare, che emozione. Non mi conoscevano… Il sistema di gioco è sempre stato con tre centrali e due esterni e l’ordine era giocare la palla».

    IL FIUTURO Ze Roberto lo elogia: «Il miglior centrale della Serie A, non solo nelle statistiche. Tutti ne parlano, anche qui in Brasile. Oggi vogliono sapere dove andrà a giocare Bremer». Eccolo, il granata, pronto nella risposta: «Ne sto parlando con il mio agente e al momento non c’è nulla di definito. Stiamo parlando. Non so se rimarrò in Italia o andrò all’estero. L’unica cosa fondamentale è giocare la prossima Champions League e questo è importante per continuare a crescere. Si definirà tutto nei prossimi giorni, nelle prossime settimane». Quattro anni in Italia e quindi italiano? «Mia moglie ha antenati italiani e sarà naturalizzata. Automaticamente anche io dopo gli anni di permanenza». L’Italia o la Seleçao? Chiede Ze Roberto, ricordando che il gruppo verdeoro per il Mondiale è fatto: «Il mio sogno è essere convocato dal Brasile. In Italia ho fatto una carriera solida e qui c’è una possibilità aperta, vediamo». Real e Barcellona club che piacciono anche a Bremer, ovvio. «Thiago Silva un esempio. E un onore è stato essere premiato come il top del campionato italiano». Applaude Izzo e Djidji, «idoli». La partita delle partite? «Torino-Juventus». La conquista fatta e quella da fare? «Il titolo individuale di miglior difensore in A, ora sogno di vincere la coppa del mondo». Il migliore allenatore con cui ha lavorato? «Juric, il croato». L’avversario più forte mai incontrato? «Cristiano Ronaldo». Saudade? «Sì, di Bahia». E un po’ anche di Torino, dai…   LEGGI TUTTO

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    Toro sempre più Maggiore. E poi Praet, Linetty e quel triste finale di Belotti

    TORINO – Eccoci con le ultimissime sul mercato del Toro, dopo l’ufficializzazione di Pellegri. Con Camillo Forte analizziamo nel dettaglio la situazione attuale. Partiamo dagli appuntamenti in corso. «In giornata incontro con lo Spezia per Maggiore. Il Toro ha offerto 6 milioni ed è molto vicino al giocatore che va in scadenza. Si discute anche di Linetty e Demba Seck. Il polacco però vorrebbe tornare alla Samp e qui la situazione è più complessa. Poi il Toro proverà a chiudere per Praet con il Leicester: si prova con un altro prestito e l’obbligo prefissato». Infine, siamo ai saluti con Andrea Belotti: «Sì, sette anni di storia granata, di storia d’amore. I tifosi lo adorano, lo adoravano. Probabilmente poteva comportarsi in modo differente, parlare prima. Lo farà alla scadenza, ora. Ha un’offerta dal Monaco, c’è la Fiorentina, il sogno Milan… Sapeva che se ne sarebbe andato, per rispetto degli appassionati granata poteva dirlo con altre tempistiche». LEGGI TUTTO

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    Per sempre Toro, il grande Leo Junior: “Grazie Tuttosport”

    Una toccata e fuga a Torino, da ospite d’onore al matrimonio alla Gran Madre del figlio di un suo vecchio amico, e l’incontro con gli amici di Tuttosport: sono stati giorni anche torinesi quelli di Leo Junior, indimenticabile asso della nazionale brasiliana, in campo nel 1982 quando poi vincemmo il Mondiale, e meravigliosa icona granata, senza tempo. Pescara, Bologna, Torino, Roma, Lisbona, Rio: il viaggio di Leo, suggellato oggi da un dolce messaggio pubblicato sui social dal campione del Torino: leader di una squadra che aveva chiuso al secondo posto il campionato nel 1985. Gli abbiamo potuto consegnare anche a mano, adesso, il calendario del 2022 che Tuttosport ha creato e dedicato ai suoi lettori di fede granata. E Leo, con la consueta sensibilità e gentilezza, ha inteso “fotografare” il momento per tutti. Ha scritto: “Il mio amico Marco Bonetto mi ha regalato un calendario che il Tuttosport ha fatto per i suoi 60 anni. Un onore far parte della storia della società e perché no del giornale, in mezzo a tanti idoli che fanno parte del Toro! Grazie Marco!”. L’onore è di tutti noi di Tuttosport: grazie a te, grande Leo.  LEGGI TUTTO

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    De Ligt, vita da Premier? No, preferisce l'Italia. Ma la Juve…

    TORINO – Parla bene l’italiano, gira in centro tranquillamente, porta i cani al parco o in collina, si gode la città come i tantissimi studenti che la frequentano. Però è un calciatore, famoso, e veste la maglia della Juventus. Parliamo di Matthijs De Ligt, 22 anni, pilastro della difesa bianconera peraltro orfana quest’anno del capitano Giorgio Chiellini. Il colosso ex Ajax ama Torino e il nostro Paese. A Portofino scappa appena può con AnneKee e gli amici, per non dire delle Langhe o di Venezia. In Premier, a Londra o Manchester, non sarebbe certo lo stesso, ovvio. Ma dipende dall’offerta: la clausola da 120 milioni c’è e il rinnovo ancora no.

    SUL PIATTO Così, il pressing del Chelsea si fa importante: prima con contropartite come Werner e Pulisic, ora si attende il rilancio con contanti e basta. Il club di Agnelli vuole ripartire con De Ligt e lo lascerebbe partire (a malincuore, comunque) solo per un’offerta irrinunciabile. Che si avvicini ai cento milioni. Non dovesse arrivare, si dovrebbe però ridiscutere il contratto con prolungamento, perché la scadenza 2024 è troppo “pericolosa”. Al momento, comunque, con l’entourage rappresentato dall’avvocato brasiliano Rafaela Pimenta non c’è accordo. Si lavora su ambo i fronti, attendendo il rilancio dei Blues, con lo United del suo mentore ten Hag più defilato, al momento. LEGGI TUTTO

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    Mandragora: il Toro non molla

    TORINO – Il Toro continua a insistere per Mandragora. Sono poche, sicuramente ridotte le possibilità per Vagnati di bruciare l’affondo della scorsa settimana della Fiorentina, ma il dt granata non ha ancora perso le speranze e ha riallacciato per l’ennesima volta i contatti con la Juventus, proprietaria del cartellino. I viola hanno già un accordo con i bianconeri sulla base di un’offerta da 10 milioni, Vagnati sta cercando di spuntarla a una cifra leggermente inferiore, contando sul fatto che per ora il centrocampista continua a ritenere il Torino la soluzione ideale, alla corte di Juric e dopo un anno e mezzo di militanza in granata. Presumibilmente in questa settimana dovrebbe definirsi una volta per tutte il giallo, anche perché la Fiorentina non potrà aspettare all’infinito Mandragora. Sono giorni caldi, insomma. Nei piani di Juric, l’ideale sarebbe un centrocampo comporto da Lukic, Ricci, Madragora e Maggiore (trattative con lo Spezia, il giocatore ha già detto sì). LEGGI TUTTO