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    Toro verso il raduno: Sanabria non incedibile, Lukic carisma da capitano

    TORINO – In Turchia e alle Baleari, c’è un Toro che sta ultimando le vacanze tra certezze e inquietudine. In vista del raduno del 4 luglio, c’è chi affina la preparazione per non farsi trovare imballato e chi guarda con nervosismo il telefonino in attesa di una chiamata chiarificatrice. Sanabria per esempio non è incedibile: dipende dalle offerte, soprattutto dal richiamo della Liga dove è già stato protagonista. Il paraguaiano in teoria è il centravanti titolare di Juric, ma, dopo il riscatto di Pellegri, potrebbe arrivare un altro attaccante (Petagna, Dovbyk, Joao Pedro e via discorrendo) e così Sanabria potrebbe partire. Invece, Lukic è il faro del Toro di Juric, destinato anche a indossare la fascia di capitano per personalità e classe. Il serbo, che farà i Mondiali, è cresciuto tanto nell’ultima stagione ed è buono per ogni posizione, tanto che il tecnico croato lo ha schierato pure in difesa. Il Toro riparte da Lukic, questa sì è una certezza.  LEGGI TUTTO

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    Pellegri, voglia di gol Toro. E con Ricci c'è feeling

    TORINO – (e.e.) Pietro Pellegri, 21 anni, e una voglia matta di gol Toro. In vacanza in Grecia con l’amico Samuele Ricci, l’attaccante si ricarica in vista di quella che dovrebbe essere la sua annata di vincita, dopo mille quei fisici. Ivan Juric scommette sulle sue qualità, la società ha l’accordo per l’acquisto con il Monaco (va solo ufficializzato). L’Under 21 ne ha fatto un punto fermo, Roberto Mancini lo osserva anche per la Nazionale maggiore. Pellegri o la va o la spacca. A Mykonos affina l’intesa con Ricci, che potrebbe lanciarlo a rete. Intanto, è tempo di tuffi e spensieratezza. Ma il ritiro granata incombe e Juric vuole gente che corra, da subito. LEGGI TUTTO

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    Luis Henrique, il Toro per cancellare il flop Marsiglia

    Il mare di Joao Pessoa, capitale dello stato del Paraiba (nord-est del Brasile) dove è nato, Luis Henrique non l’ha più trovato. E anche quando ha scelto di trasferirsi a Marsiglia, sulle sponde del Mediteraneo, non ha provato le stesse emozioni. Perchè il mare è uno stato d’animo, e chi vi è nato lo sa. Meglio cambiare completamente paesaggio, quindi. A Torino il trequartista brasiliano troverà un clima diverso ma avrà l’occasione di rilanciarsi dopo due stagioni con più ombre che luci con la maglia dell’Olympique.Guarda la galleryTorino, la probabile formazione: i titolari e le alternative che si aspetta Juric

    L’esperienza a Marsiglia

    Parlare di fallimento, per un giocatore che a dicembre compirà 21 anni, sarebbe ingeneroso, anche se le aspettative sul suo conto erano alte. Destro di piede – spesso impiegato da esterno o trequartista sinistro per la capacità di puntare l’avversario, rientrare e inventare per i compagni – Luis Henrique è cresciuto nel settore giovanile del Botafogo e ha impiegato poco a compiere il salto in prima squadra. L’esordio nella Serie A brasiliana è datato 4 dicembre 2019, quasi diciottenne (li avrebbe compiuti 10 giorni dopo), nella sconfitta in trasferta contro l’Atletico Mineiro. Poco più di mezzora per conquistarsi il posto da titolare e mantenerlo fino all’estate successiva, quando ha lasciato il suo Paese per trasferirsi in Francia. Al Marsiglia la concorrenza sulla trequarti è stata a tratti feroce: Payet e Thauvin erano considerati titolari inamovibili, con i giovani Radonjic e Aké (adesso alla Juventus) prime riserve. Luis Henrique ha aspettato il momento giusto, sfruttando le sue qualità – la corsa e la facilità nel saltare l’uomo – per prendersi il suo spazio. Da febbraio a maggio 2021 ha inciso con 5 assist, chiudendo il campionato in crescendo. All’inizio della passata stagione ha proseguito sulla stessa linea, salvo poi perdersi nella seconda metà e uscire dai radar del tecnico Jorge Sampaoli, che lo ha spesso relegato in panchina.

    Sullo stesso argomentoTorino, Gabriel in stand-by: per la porta spunta DragowskiCalciomercato Torino

    Gol e prospettive

    In 49 partite con il Marsiglia ha segnato una volta sola, a dicembre 2021 in Coppa di Francia, sfruttando l’assist di Guendouzi per battere con il piatto destro il portiere del Cannet, club di quinta serie. Non certo la specialità della casa, il gol, anche se in carriera ha dimostrato di avere ampi margini di miglioramento nella finalizzazione. Con la maglia del Torino addosso, Luis Henrique sogna di tornare a brillare come ai tempi del Botafogo. Per farlo si affiderà a Juric, che con lui dovrà lavorare anche sull’aspetto mentale oltre che su quello tattico. Dal mercato in entrata a quello in uscita, ieri la società granata ha perfezionato la cessione di Nicola Rauti alla Spal: l’attaccante classe 2000 si trasferirà in Emilia in prestito con diritto di riscatto e controriscatto a favore del Toro. LEGGI TUTTO

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    Torino, Gabriel in stand-by: per la porta spunta Dragowski

    Una sorpresa per la porta del Toro. Già, perché Davide Vagnati ha aperto una trattativa per Bartlomiej Dragowski, di proprietà della Fiorentina. Una mossa in controtendenza rispetto agli avvenimenti delle ultime settimane, quando la società granata sembrava avesse messo le mani su Gabriel, fra pochi giorni libero da vincoli: gli scade il contratto che lo lega al Lecce. Dragowski è una buona opportunità: a Firenze è chiuso da Terracciano e a breve Pradè regalerà a Italiano un altro estremo difensore, per cui il polacco è in uscita. Sul portiere, però, la concorrenza è folta: anche Espanyol e Reims seguono da vicino l’evolversi della situazione. Il dialogo con la Fiorentina è caldo. E il Toro, parlando di Dragowski (profilo giovane, che in Serie A ha dimostrato di essere un elemento affidabile), può riaprire il discorso legato alla partenza di Vanja Milinkovic-Savic, molto apprezzato in Toscana.Guarda la galleryTorino, la probabile formazione: i titolari e le alternative che si aspetta Juric

    Interesse per Thiaw

    Per la difesa, invece, la società continua a lavorare su più tavoli: la prossima cessione di Gleison Bremer non dovrà lasciare sguarnito Juric, a caccia di un uomo che non faccia rimpiangere il brasiliano. Alla lista dei candidati in possesso di Vagnati nella giornata di ieri si è aggiunto un altro profilo: quello di Malick Thiaw. Classe 2001, di proprietà dello Schalke 04, in Germania è molto apprezzato. Nei mesi scorsi lo ha seguito anche il Milan, sempre attento ad opportunità low cost in difesa. Ora, però, il prezzo di Thiaw è decisamente lievitato: a Gelsenkirchen non chiedono meno di 8 milioni di euro. Una cifra che, in questo momento, non spaventa il Toro: la Bild ha inserito i granata nella corsa al difensore tedesco naturalizzato finlandese. Nell’ultima stagione si è comportato decisamente bene: in Serie B tedesca ha collezionato 31 presenze, contribuendo alla promo- zione dello Schalke 04 in Bundesliga.

    Sullo stesso argomentoToro, c’è l’accordo con Solet: si cerca l’intesa con il SalisburgoCalciomercato Torino

    Solet e le altre piste

    In pole position, però, c’è Oumar Solet, giocatore col quale il Toro ha già trovato l’intesa economica: ingaggio e durata del contratto sono argomenti già affrontati brillantemente con l’entourage del ragazzo. Ora, però, inizia il percorso più difficile: strappare l’ok del Salisburgo, non certo il discount del calcio europeo, anzi. La bottega è cara e nella galassia Red Bull sono maestri nella valorizzazione dei giovani: per meno di 10-12 milioni Solet non lascerà l’Austria. Restano in piedi, in ogni caso, altre opzioni interessanti. Come Sebastian Walukiewicz, che potrebbe essere inserito nell’ambito dell’operazione Joao Pedro. Già, perché il Cagliari vuole una somma cospicua: non può arrivare dall’attaccante, visto che il 30% della rivendita finirà all’Estoril Praia, ma nel caso in cui i sardi riuscissero ad aggiungere anche il difensore polacco nell’affare allora i conti dei sardi tornerebbero. Giulini, infatti, intende mettere insieme un buon tesoretto per costruire una rosa che possa immediatamente tornare in Serie A. Nel discorso dei difensori sempre vivi anche i nomi di Dimitris Nikolaou dello Spezia, Duje Caleta-Car del Marsiglia e Victor Nelsson, danese del Galatasaray. Per la fascia sinistra, infine, può tornare di moda Lucas Piton, già cercato a gennaio: classe 2000 del Corinthians, può diventare lui l’erede di Cristian Ansaldi, in procinto di chiudere la sua avventura al Toro. LEGGI TUTTO

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    Toro, rotta su Maggiore. E Juric rivuole Praet a tutti i costi

    TORINO – Il mercato del Toro avanza senza soste, in attesa di concludere e ufficializzare i primi affari. Con Alessandro Baretti ecco il punto sulle trattative: «Partiamo da Luis Henrique, brasiliano che verrà prelevato dall’Olympique Marsiglia. Non è reduce da una grade stagione, ma ha voglia di riscatto. I tifosi del Toro sperano di vedere il talento mostrato nel Botafogo». E passiamo a Maggiore dello Spezia: «Con Mandragora sempre più vicino alla Fiorentina (fallito al momento il tentativo di sorpasso dei granata), potrebbe essere il primo rinforzo a centrocampo». E infine, a che punto è la situazione Praet? «Juric vuole ripartire dal belga che al momento è tornato al Leicester. E lo vuole sin dall’avvio del ritiro. Tocca al ds Vagnati mettere il giocatore a disposizione: i due club stanno cercando di mettersi d’accordo sul prestito con obbligo di riscatto a 10 milioni». LEGGI TUTTO

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    Toro, guarda che Vojvoda: tirato a lucido e ora è un tesoro

    TORINO – Mergim crede in se steso e lavora duro. Mergim Vojvoda, kosovaro di 27 anni, in vacanza sta faticando assai per farsi trovare pronto al raduno del Toro. L’11 luglio è fissata la partenza per l’Austria e l’esterno sarà uno dei top di Ivan Juric, padrone della fascia sinistra e destra all’occorrenza. Vojvoda ha fatto un bel balzo avanti, imponendosi tra i migliori nella parte finale del campionato e mostrando una grande crescita in quanto a personalità. Adesso, in Dubai, dove si sta ricaricando con tutta la famiglia al seguito, divide la giornata tra relax e palestra: lavoro di fondo e potenziamento, senza sosta, ogni giorno. Così non avrà problemi a correre quando Juric urlerà… LEGGI TUTTO

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    Messi, 35 candeline e un compleanno da… Toro: Izzo e Mandragora, che momento!

    TORINO – (e.e.) «Emozionante». E sorrisi a go-go. Capita ad Ibiza, dove i campioni del calcio stanno ultimando le vacanze prima del grande rientro in campo, anticipato per via del Mondiale in Qatar (dove noi non ci saremo, gli altri sì) e la foto ricordo con il big, magari un pallone d’oro seriale, diventa un rito. Così, Armando Izzo e Rolando Mandragora, compagni nel Toro di ieri, vanno al tavolo dove l’argentino Leo Messi sta cenando e clic, scatta l’emozione. La Pulce del Psg, tra l’altro, compie 35 anni ed è più in forma che mai: ha una missione, alzare al cielo la coppa del mondo e magari guidare il club francese alla conquista dell’agognata Champions.
    SUL MERCATO Diverso, ovviamente, il destino di Izzo e Mandragora: il difensore vuole riscattarsi dopo un’annata vissuta nell’ombra e non è certo di restare sotto la Mole con Juric. Il centrocampista, che doveva essere il futuro anche per la fascia del campionato, invece è tornato alla Juventus, dopo il mancato riscatto, e adesso è al centro di un triangolo tra granata, bianconeri e Fiorentina, in pole per il suo acquisto. Tutto dimenticato in quegli attimi accanto a Messi, il più grande che è idolo dei comuni mortali e anche dei colleghi… normali. LEGGI TUTTO

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    Belotti come Dybala, la dura vita del parametro zero in attesa…

    TORINO – In spiaggia con il telefonino a portata di mano. E’ la “dura” estate dei giocatori in cerca di sistemazione. Fra questi, incredibilmente, c’è Andrea Belotti. Il centravanti, simbolo del Toro di questi ultimi sette anni, è a scadenza, questi sono gli ultimi giorni ancora tinti di granata, seppure in ferie e senza la maglia gloriosa. Poi, sceglierà la destinazione più gradita. La corte del Monaco è sullo sfondo (offerto un triennale), la Fiorentina ha virato su Jovic, il Monza non è andato avanti nel discorso, il sogno resta sempre il Milan di cui è tifoso. Il Gallo preferirebbe stare in Italia, anche per questioni famigliari. Di certo il Principato non sarebbe troppo distante. Di sicuro è strana questa vacanza da disoccupati illustri, per i parametri zero che erano idoli sotto la Mole: Belotti, Dybala… Ok, magari è solo questione di giorni, intanto il futuro resta a tinte sbiadite. LEGGI TUTTO