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    Torino, tutto fatto per il vice Berisha: preso Gabriel

    In attesa dei colpi per la formazione titolare il direttore dell’area tecnica Vagnati ha chiuso per il secondo portiere che nella prossima stagione agirà alle spalle di Berisha: trovato l’accordo con Gabriel, seguito da tempo e svincolato dal Lecce. Un arrivo che ovviamente porterà all’uscita di Milinkovic-Savic, il quale nella stagione scorsa ha perso il posto da titolare proprio in favore dell’albanese. Registrato il primo ingresso per la stagione 2022-23, va ora dato conto dei discorsi aperti con l’Atalanta. Discorsi pure oliati dall’arrivo a Bergamo del direttore sportivo Tony D’Amico e che procedono in più direzioni. Il neo dirigente della Dea, ex Verona, vanta infatti un eccellente rapporto con Ivan Juric, legame destinato a favorire – quantomeno – qualche confronto in più tra le parti. Gli ultimi coinvolgono il talentuoso Caleb Okoli, pregiato frutto dell’alta scuola di Zingonia: il giovane difensore, nell’ultima stagione in prestito alla Cremonese, ha dimostrato di essere pronto per il grande salto in Serie A e Vagnati ha anche il suo nome appuntato sul taccuino.Sullo stesso argomentoToro, Belotti non dà segnali: Vagnati cerca un nuovo bomberCalciomercato Torino

    L’Atalanta di certo non vuole privarsi per il futuro del 20enne di origini nigeriane, richiesto in questi giorni anche dal Verona e dallo stesso neo promosso club grigiorosso, ma d’altro canto Okoli potrebbe assicurare un rinforzo al reparto difensivo granata – prossimo a incassare l’addio di Bremer – a costo pressoché nullo, se si eccettuano le spese dell’ingaggio per un prestito secco. Una soluzione che decisamente non piace a Juric, ma che strizzerebbe l’occhio alle casse della società, con la possibilità di investire altrove (servono rinforzi sostanzialmente in tutti i reparti) le risorse a disposizione. A proposito di risorse, la novità delle ultime ore è proprio un ulteriore interessamento sull’asse Torino-Bergamo, ma questa volta in direzione opposta. La Dea, infatti, ha chiesto informazioni al club granata circa la posizione di Wilfried Singo, giovane in rampa di lancio all’ombra della Mole.

    Sullo stesso argomentoToro, intesa con Joao Pedro. Ma c’è distanza col CagliariCalciomercato Torino

    L’ivoriano, esploso in un classico 3-5-2, con Juric e in un centrocampo a quattro si è reso protagonista di una stagione positiva, ma certo non eccezionale. Per questo il suo profilo non è considerato incedibile, a patto però di ricevere un’offerta decisamente importante: non sotto i 20 milioni, la base di partenza da cui cominciare a trattare. Una cifra che mantiene, per ora, l’Atalanta tiepida, anche perché Cairo – come nel caso di Bremer – preferirebbe incassare milioni senza annacquare la cessione con contropartite tecniche. Ma siamo solo agli inizi di giugno e i fronti aperti, sulla direttissima Torino-Bergamo, sono davvero tanti: sono attesi aggiornamenti già nei prossimi giorni.

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    Anche Juric vota Gnonto: Torino in pole con altri tre club

    Da Pellegri a Gnonto, passando per Gabriel. […] È stato sufficiente fare qualche telefonata ad un paio di dirigenti, a un intermediario elvetico in collegamento diretto con lo Zurigo e possedere un buon gancio mediatico in Svizzera per appurare quanto si era già scritto a inizio settimana: anche il Torino si è iscritto alla corsa per Gnonto, 18enne stellina appena esplosa in azzurro, dopo che già aveva confezionato una stagione sopra le righe con ben 33 presenze (9 da titolare), 8 reti e 3 assist (più 3 gettoni, altri 2 gol e altrettanti assist nella Coppa nazionale). In testa su tutto, la vittoria del campionato. Alla sua età, un decollo fin impetuoso, pur in un torneo non esattamente probante qual è quello elvetico. Un rendimento, dunque, che l’aveva posto in una tale condizione da meritarsi anche la fiducia di Mancini. E, adesso, l’interesse diretto di un nugolo di squadre anche straniere, ovviamente. Ma l’Italia è nel cuore di Gnonto. Un bel punto di partenza per il Torino, ma anche per il Sassuolo, il Bologna, il Verona. Lo Zurigo ha alzato le barriere: chiedendo cifre subito maggiorate, 10 milioni più bonus.Sullo stesso argomentoToro, Belotti non dà segnali: Vagnati cerca un nuovo bomberCalciomercato Torino

    Un’ esagerazione, tenuto conto sia della volontà del giocatore di spiccare ancor meglio il volo nella prossima stagione, sia della situazione contrattuale in essere. Il legame tra Gnonto e lo Zurigo scadrà già nel 2023. Gli svizzeri non sono mai riusciti a procedere attraverso un prolungamento. Lo avevano messo sul mercato, per recuperare il recuperabile senza rischiare di perderlo a parametro zero. E tempo fa si discorreva di cifre ben più basse: i media elvetici meglio informati parlavano di un’operazione possibile intorno ai 4, 5 milioni. Sono poi bastate due presenze con Mancini (in specie l’esordio del 4 giugno con l’assist vincente per Pellegrini contro la Germania) e a Zurigo hanno subito ribaltato i cardini della questione. Per la serie: ora vale come minimo 10 milioni. Per carità, chiedere si può chiedere: anche quanto si vuole. Il problema, però, è ottenere, alla fine: e tra 4 e 10 milioni esiste un’ampia scala di grigi.

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    Torino, per Pellegri si tratta con il Monaco

    TORINO – Lo ha voluto a gennaio non per uno sfizio, ma per precisa volontà. E nel punto di mercato andato in scena subito dopo l’ultima prova di campionato contro la Roma ha ribadito a Cairo e Vagnati il desiderio di proseguire nel lavoro di ricostruzione del centravanti. Ivan Juric può davvero essere l’uomo giusto per aiutare Pietro Pellegri a tirare fuori le sue qualità. Intraviste da gennaio in avanti, cioè da quando l’ex centravanti del Milan si è spostato in granata per tornare a lavorare con il tecnico croato, colui che lo aveva lanciato ai comuni tempi trascorsi nel Genoa. Quando il talento di Pellegri era esploso inducendo il Monaco a versare circa 30 milioni di euro per rilevarne il cartellino dal club di Enrico Preziosi. Cifre lontanissime dall’attuale valore di un attaccante che ha davanti a sé una percorribile, ma lunga strada prima di tornare a costare quanto era stato pagato dai monegaschi nel gennaio del 2018.Sullo stesso argomentoToro, avanti con Dovbyk e SolomonCalciomercato Torino

    La chance granata, che gli si è palesata dopo un passaggio poco proficuo nel Milan, è ghiottissima. La probabilissima partenza di Belotti gli toglierà un “avversario” scomodo, e Juric credendo in lui gli potrà dare quelle opportunità che altrove non avrebbe.Il Monaco, va da sé, non ha alcuna intenzione di farlo tornare alla base. A questo punto servirebbe quindi un colpo di scena, per vedere Pellegri con una maglia diversa da quella granata, nella prossima stagione. Tra un Toro che è entrato nel vivo della trattativa e il Monaco c’è ancora distanza, tuttavia non difficile da colmare.

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    Sullo stesso argomentoToro-Solomon, Nicolini: “Granata in pole”. Ma lui aspetta la PremierCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Italia U21, Pellegri: “Il gol non è un riscatto, il calcio è come la vita”

    Pietro Pellegri è tornato a sorridere dopo il bel gol segnato con l’Italia Under 21, che ieri si è imposta 3-0 in Lussemburgo nelle qualificazioni verso gli Europei del prossimo anno: “Con Nicolato abbiamo un rapporto bellissimo, ci vogliamo bene, io voglio dare il meglio e il massimo per questa squadra – le parole dell’attaccante del Monaco, in prestito al Torino, a proposito del commissario tecnico degli azzurrini – il gol? Era importante per me e lo è anche per la squadra, ma era pure importante vincere: ora dobbiamo pensare alla partita contro la Svezia”.Guarda la galleryUnder 21, l’Italia cala il tris in Lussemburgo: magia di Pellegri
    Pellegri: “Spero di essere utile a Mancini”
    L’Italia Under 21 stamattina è volata a Helsingborg, in vista della gara decisiva contro l’Under 21 svedese: “Per me, da italiano, è molto importante far parte di questo gruppo – dice ancora il 21enne attaccante granata – sono legato tanto alla maglia della nazionale e so quanto sia importante per un calciatore farne parte. Questo non è un riscatto per me: il calcio è come la vita, fatta di periodi belli e magari meno belli. Bisogna lavorare forte per superarli; le qualità le ho sempre avute, ma ho anche avuto un periodo di sfortuna, dal quale sono uscito seguendo i professionisti con i quali lavoro. La nazionale maggiore? Ci sono, spero di essere di aiuto adesso all’Under 21 e spero in futuro a mister Mancini e alla Nazionale A”. LEGGI TUTTO

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    Belotti torna già a casa. Il Toro: ora basta misteri

    TORINO – Non si dovranno fare male altri attaccanti, non dovranno esserci improvvisi quanto inopinati cambi di programma, non dovranno insomma maturare sorprese. In assenza di colpi di scena, quello di stasera sarà l’ultimo impegno di Belotti in Nazionale, panchinaro o titolare che sia. L’Ungheria a Cesena, poi tanti saluti a Mancini e compagnia. Confermate, dunque, le indiscrezioni che già erano emerse domenica. Il Gallo non chiuderà il cerchio martedì 14 giugno contro la Germania, dopo la partita di sabato contro l’Inghilterra. Sarà uno degli azzurri (non l’unico: vedi anche Bonucci, per esempio) che vedrà ridursi drasticamente il periodo della convocazione [..]Sullo stesso argomentoBelotti così perde Juric e i tifosi del ToroCalciomercato Torino

    Il mercato del Toro

    […]Il Torino, nei fatti, ha un bel pezzo di mercato bloccato. Perché non stiamo parlando di una società (e quindi di una potenza di fuoco) in grado di ingaggiare altri attaccanti senza porsi problemi sia a bilancio sia nell’utilizzo settimanale degli stessi, senza le Coppe. Il caso di Dovbyk è emblematico. Forse quello più appariscente, anche in considerazione della sua origine (è un centravanti ucraino, goleador della Nazionale) e del caso di mercato in cui è dentro mani e piedi. Il Dnipro deve sfoltire e incassare, un po’ come lo Shakhtar nelle cui file milita l’ala/trequartista Solomon, altro obiettivo granata: a seguito dell’invasione russa, pure il calcio in Ucraina è piombato in un vicolo cieco. E stiamo parlando di un centravanti dal valore acclarato, ma ancora dalle indubbie potenzialità di crescita: ha appena 24 anni. Finché il campionato si è giocato, il suo rendimento era risultato a dir poco brillante: 14 gol in 17 presenze, più altre 3 reti in 8 incontri della Nazionale. Il Torino lo seguiva già un anno fa, quando cominciarono i sondaggi esplorativi. Ora, con l’esplosione del caso Belotti, il decollo di trattative ancor più concrete. E un’offerta già fatta balenare: intorno agli 8 milioni (ma il Dnipro vorrebbe ricavarne più di 10).

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    Sullo stesso argomentoBelotti così perde Juric e i tifosi del ToroCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Heysel, 37 anni dopo: il Torino si stringe forte alla Juventus

    TORINO – “Anche questa sera, come ogni anno, i nostri pensieri sono rivolti alle vittime della tragedia dell’Heysel”, così il Torino attraverso i suoi profili social ufficiali ha voluto esprimere la sua vicinanaza ai “cugini” della Juventus, che oggi, 29 maggio 2022, ricordano dopo 37 anni le 39 innocenti vittime dell’assurda tragedia di Bruxelles, in occasione della finale dell’allora Coppa dei Campioni tra i bianconeri e il Liverpool. Un’espressione di solidarietà da subito diventata “tradizione”, proprio perché sentita visceralmente a livello cittadino. LEGGI TUTTO

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    Torino, scatta l'operazione Strefezza

    Il Toro ha iniziato la trattativa per Gabriel Strefezza. Con il contestuale assalto all’israeliano Manor Solomon, presupponendo la conferma di Demba Seck e per ora nell’attesa di notizie fronte Leicester per il ritorno di Denny Praet, il direttore tecnico Davide Vagnati cerca di infittire i discorsi alla voce trequartisti. […] Ebbene, per completare un reparto che potrebbe avere in Solomon e Praet – detto che uno va preso e l’altro fatto tornare – i due titolari, la dirigenza granata si sta orientando sempre più concretamente sull’esterno brasiliano di passaporto italiano. Un 25enne minuto (meno di 168 centimetri per 164 chilogrammi di peso), che se in A realizzasse la metà delle reti con le quali ha contribuito alla promozione del Lecce, tra un anno sarebbe in odore di Nazionale: ben 14, i suoi gol, con allegati 6 assist.Sullo stesso argomento LEGGI TUTTO

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    Toro, un filo di preoccupazione: Juric chiede garanzie a Cairo

    TORINO – Domanda secca: è preoccupato di perdere tanti protagonisti? Risposta di Juric, venerdì notte: «Sì, c’è sempre un po’ di preoccupazione. Quando allenavo il Verona avevo visto che i giocatori possono migliorare in modo fantastico solo col tempo, lavorandoci assieme per almeno due anni. Ma fin dall’inizio qui al Toro sapevo che avremmo avuto gente in scadenza e diversi prestiti con riscatti molto alti. Tuttavia abbiamo ugualmente disputato un campionato a ottimi livelli, molto bello. Tutto l’ambiente ha cambiato clima e atmosfera», dopo i precedenti due anni da incubo.Sullo stesso argomentoToro, le 10 richieste di Juric a Cairo: in ballo c’è il futuro granataTorino

    «I ragazzi sono andati oltre le mie aspettative, sono stati splendidi, hanno sempre dimostrato tanta voglia di migliorare. Lunedì», quindi oggi, «mi vedrò con Cairo e Vagnati e si faranno bene tutte le valutazioni. Abbiamo fatto tanti progressi in questa stagione, ma molto bisogna ancora fare. In molti andranno via e altri non verranno riscattati. Io vorrei puntare all’Europa, vorrei provarci, i tifosi lo chiedono e fanno bene: dopo un anno così bello non si può che cercare di migliorare per forza, se sei il Toro. Ma adesso la società dovrà decidere quale strada intraprendere. Per crescere servono rinforzi giusti, di maggiore qualità: dieci. Sì, dieci. Su questo io ho le idee chiarissime. Voglio conoscere l’opinione della società, a questo punto». Dall’alfa all’omega, in queste dichiarazioni c’è tutto il decisionismo di Juric. La sua lucidità di pensiero. I proponimenti, le ambizioni, ma anche i dubbi, i timori.

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    Sullo stesso argomentoSegnale Toro, Juric prepara il ritiro estivo: i dettagliTorino LEGGI TUTTO