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    Belotti? Aspetta Juric! Il Gallo si prende qualche giorno in più

    TORINO – Si è preso qualche giorno in più, Belotti, per decidere: Toro sì o Toro no? Ma non immaginatelo come un Amleto scespiriano del 2022, che di notte vaga per le vie di Torino con un teschio in mano, mentre si pone quesiti esistenziali. «Tra un paio di giorni il Gallo ci darà la sua risposta finale e finalmente sapremo tutto», diceva Juric venerdì sera, dopo la Roma. Parole assolutamente simili le aveva già dettate il giorno prima, alla vigilia della partita. Ordunque, le speranze del tecnico andranno deluse: a meno di sorprese in mattinata, sulla carta non escludibili a priori ma a ieri sera davvero inattese, Juric oggi a Milano si siederà davanti a Cairo e Vagnati senza avere in tasca l’esito della Belotteide. Un dubbio in più, una problematica aperta in più: inevitabilmente, piaccia o non piaccia.Sullo stesso argomentoTorino, Vagnati: “Belotti? Non mi espongo, ma ha il cuore granata”Torino

    Ma perché Belotti ha deciso di procrastinare la sua risposta? Si fa banalmente sospirare da primadonna o forse attende surrettiziamente un’offerta in particolare da altri club? No, il motivo principe, la chiave va ricercata in primo luogo in una riflessione fin semplice, per quanto a lungo elaborata, studiata, dibattuta nel cuore e con la moglie: il Gallo si fida pressoché ciecamente di Juric («Nella scorsa settimana ci siamo parlati a lungo», aveva rivelato Ivan nei giorni scorsi), per cui preferisce attendere per l’appunto l’esito dell’incontro odierno tra il tecnico, il presidente e il direttore sportivo del Torino. Soltanto dopo riterrà di avere le idee sufficientemente chiare.

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    Sullo stesso argomentoBelotti, quella faccia un po’ così di chi non sa che cosa fareCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Vlahovic uomo simbolo della Juve e già torinese doc

    TORINO – Dusan Vlahovic è già l’uomo simbolo della Juventus e lo sarà ancora di più con la rivoluzione bianconera, dopo qualche mese di “apprendistato” e i primi 9 gol dell’avventura sotto la Mole. L’attaccante serbo è già ben inserito nel tessuto cittadino, si gode ogni angolo di Torino, come alla vigilia del match di Firenze, ultima di campionato contro la sua ex squadra. Una merenda in piazza San Carlo, camicia bianca, occhiali e un sorriso grande così. Sì, Dusan è già un torinese doc. E non vede l’ora di vincere qualche trofeo, dopo gli zero tituli di quest’anno. LEGGI TUTTO

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    Torino, siamo ai saluti di numerosi big

    Il Torino si affaccia a una nuova estate, sotto il profilo dell’organico da consegnare a Juric per la sua seconda stagione in granata, con più interrogativi che certezze. Interrogativi che, a stretto giro di posta, potrebbero trasformarsi in buchi nella rosa da andare a colmare. Un bel problema, soprattutto dal punto di vista numerico. Ma anche una golosa opportunità, come solleticato ieri dal tecnico croato in conferenza stampa, per risolvere questioni in sospeso da troppo tempo e per aspirare ad alzare il livello qualitativo della squadra. In un caso proprio no, il virtuoso presupposto non potrà trovare compimento: pressoché impossibile trovare sul mercato, a cifre da Torino, un altro Bremer, fatto e finito. Se la partenza del centrale brasiliano è pressoché certa, invece del tutto sicura è ormai quella di Brekalo, in una zona del campo in cui è inevitabilmente previsto un sostanzioso restilying. Il croato farà ritorno al Wolfsburg per poi spiccare il volo verso altri lidi, ma anche Pjaca non sarà riscattato.Sullo stesso argomentoToro, pressing su Belotti: “Roma, poi sì o no”Calciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Serie A, il pronostico di Torino-Roma

    La finale di Conference League di Tirana si avvicina e per la Roma, nel frattempo, c’è da giocare l’ultimo match di campionato. L’undici allenato da José Mourinho, reduce dal pareggio per 1-1 con il Venezia, ha ancora la classifica dalla sua parte e con una vittoria sarebbe certo di partecipare alla prossima edizione dell’Europa League.
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    Giallorossi favoriti ma… scopri il pronostico
    Per le quote i giallorossi partono con i favori del pronostico ma non si può escludere la possibiltà che Pellegrini e compagni vogliano conservare le energie per l’appuntamento più importante della stagione. Il “2” può uscire al novantesimo, in alternativa però si possono provare sia l’Under 2,5 (uscito con i granata in campo in 22 match su 37) che il Multigol Ospite 1-2. LEGGI TUTTO

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    Ezio Rossi: “Juric l'allenatore più da Toro dell'era Cairo”

    Se sei cresciuto a pochi metri dal Filadelfia, entrandoci per la prima volta a 8 anni e militando nel vivaio, essere del Toro è una scelta di vita. Per Ezio Rossi – 192 presenze con 12 reti da giocatore e due stagioni (dal 2003 al 2005) nelle vesti di allenatore – ci sono valori che le trasformazioni del calcio non hanno intaccato: appartenenza e identità. Gli stessi che quest’anno, anche grazie al lavoro di Ivan Juric, il Torino ha riproposto in campo per la gioia dei suoi tifosi.

    Rossi, Juric è riuscito a far rinascere il Toro. A Verona il settore ospiti era gremito di torinisti. Se lo aspettava?

    «Per il tifoso è importante lo spirito della squadra e della società, che negli ultimi anni si era perso. Al popolo granata basta poco per ravvivarsi e dimostrare quello che ha sempre dimostrato nella storia. Sicuramente la figura di Juric è la migliore che possa esserci per riaccendere questa fiammella. Speriamo che tutto quello che c’è intorno lo segua e che la società si faccia delle domande. Chiaro che i risultati aiutano, ma bisogna riuscire ad avere uno zoccolo d’oro che si identifichi anche nella società, e tutto questo negli anni non c’è stato. Mi rendo conto quanto il calcio sia cambiato, ma bisognerebbe recuperare la gente delusa».

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    Torino, avanti tutta su Gollini

    A una giornata dal termine del campionato per il Toro è tempo di bilanci definitivi. Ivan Juric sta procedendo con il dentro o fuori, cioè con la scrematura della rosa. Alla voce portieri, per partire dalla base, il quadro è piuttosto chiaro. Anche assecondando una spinta societaria, il tecnico croato ha per lunghi tratti della stagione dato fiducia a Milinkovic-Savic, riproponendolo (dopo lo Spezia) contro l’Atalanta per l’abilità sui lanci lunghi nonostante avesse già scelto quale titolare Berisha. Troppe le indecisioni dell’ex della Spal nell’arco del campionato, tuttavia, per pensare di proseguire con il serbo. Per il quale è così scattata la ricerca di un club a caccia di un portiere che resta da rifinire tecnicamente, prima di poterlo riproporre ad alti livelli. «Ha qualità di base, ma deve lavorare per migliorarsi più di quanto abbia fatto in passato», spiegava il tecnico croato all’alba della stagione.Sullo stesso argomentoPortiere Toro, spunta GolliniCalciomercato Torino

    In quest’annata Milinkovic ha fatto dei passi avanti, ma il percorso va completato. E così, con Gemello che sarà presumibilmente mandato in B a farsi le ossa, l’unica certezza per la prossima stagione ora come ora è Berisha. Il quale nel complesso ha restituito una sensazione di sicurezza maggiore rispetto a Milinkovic, ma che nel Toro versione 2022-23 ha l’ideale ruolo di riserva di buon livello. Ciò che va quindi reperito è il titolare. Nel giro d’orizzonte in atto lo sguardo si è posato con interesse anche su Pierluigi Gollini. I primi sondaggi per riceverlo in prestito sono scattati. Con i granata che, forti della stessa formula attraverso la quale il Tottenham di Conte lo ha ricevuto, puntano perlomeno a rimandarne l’acquisto definitivo. Dopo la cessione a titolo temporaneo e senza vincoli agli inglesi, ora l’Atalanta – che di suo andrà avanti con Musso – vuole inserire l’obbligo di riscatto.

    Sullo stesso argomentoZaza, la via di fuga dal Toro è in SpagnaCalciomercato Torino

    Con gli Spurs il diritto, che non sarà esercitato, è di 15 milioni di euro. Il Toro, vista la stagione vissuta da Gollini alle spalle di Lloris senza mai insediarne il posto in Premier League, potrebbe spuntare un obbligo non lontano dai 10 milioni di euro. Una cifra non distante da quella che il Cagliari andrebbe a chiedere per Cragno, se tra pochi giorni i rossoblù dovessero scendere di categoria. Se invece la squadra affidata ad Agostini dopo l’esonero di Mazzarri dovesse restare in A, per le comprensibili logiche di mercato il suo presso lieviterebbe. A una cifra anche se di poco inferiore ai 15 milioni. La differenza, sostanziale, è che il pagamento di Gollini sarebbe procrastinato di un anno, mentre andando su Cragno il presidente Cairo dovrebbe prevedere una spesa immediata, a meno che il Cagliari, che però punta a monetizzare subito, pure non finisca per aprire al prestito.

    Sullo stesso argomentoCairo: “Belotti bravo ragazzo, mi aspetto che resti al Torino”Calciomercato Torino

    Tra i portieri di buon livello messi fin qui nel mirino dai granata entra anche Meret. Su questo fronte va però attesa la decisione ultima del Napoli. «Ospina come chi è a scadenza ha dimostrato personalità: li terrei tutti», ha dichiarato ieri sul tema il tecnico degli azzurri Spalletti. In caso di prolungamento con il colombiano che compirà 34 anni il 31 agosto, va da sé che Meret, pur allettato dalla possibilità di giocare la Champions, sarebbe più orientato a cambiare casacca. I costi, qui, sono però più alti rispetto a quanto serva per prendere uno tra Gollini o Cragno. Ricordando che il Toro ha messo sotto stretta osservazione anche Varela del Vitoria Guimaraes, resta da tenere in considerazione un’ulteriore via: senza disponibilità di spesa ecco la soluzione Gabriel, a scadenza con il Lecce. Juric ripartirebbe con il brasiliano e Berisha: un azzardo, dopo quello costato diversi punti nella stagione che va terminando.

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    Torino, ultimatum per Praet e bufera Brekalo: “Non vuole restare”

    Da non crederci: l’entourage di Brekalo, in testa il padre, avrebbe lavorato su più tavoli in particolare in questi ultimi giorni (il condizionale è d’obbligo, in attesa di conferme nero su bianco), per cercare di influenzare negativamente il Torino, di indurre Cairo a non esercitare il diritto di riscatto del jolly croato. Un colpo di scena a tutto tondo, mentre emerge un altro retroscena: una sorta di ultimatum lanciato dal club granata al Leicester, quanto al rinnovo del prestito di Praet.

    Accuse tedesche

    La bufera Brekalo è esplosa nella serata di ieri, quando è diventata di pubblico dominio sulle piattaforme web un’indiscrezione pubblicata online da Kicker, media tedesco. Indiscrezione ispirata dalla dirigenza del Wolfsburg, proprietaria del cartellino del trequartista? Dubbio legittimo, anche molto… realistico, plausibile, dati i pessimi rapporti tra il giocatore, suo padre e i vertici del club tedesco. Lo scoop di Kicker, in sostanza: «Brekalo non vuole restare in una squadra che si piazza al decimo posto e lo ha detto senza mezzi termini ai responsabili del club granata in questo fine settimana». Di conseguenza «il Torino si asterrà dall’esercitare l’opzione di acquisto». Cioè quel diritto di riscatto (con la deadline, con la scadenza nel cuore della notte appena trascorsa) decisamente molto oneroso, tanto più per un Torino che arriva da 4 bilanci di fila in rosso (perdite complessive per 83 milioni, di cui 38 soltanto nell’ultimo anno solare): l’accordo raggiunto nella scorsa estate prevedeva infatti il versamento rateizzato di 11 milioni da parte del Torino (soldi da girare appunto al Wolfsburg, che vanta un contratto con Brekalo in scadenza già nel 2023).

    Sullo stesso argomentoToro, Brekalo tra riscatto e Southampton in agguatoCalciomercato Torino

    Costi alti: 11+4 milioni

    Una montagna di denaro cui aggiungere, oltretutto, un ingaggio anch’esso decisamente pesante per una società che ora vorrebbe mandare a regime nuovi tetti salariali ben più bassi: 2 milioni di euro netti a stagione a salire più bonus, che diventano 4 con le tasse a carico del club granata. Il tutto per 4 anni, sino al 2026, come da contratto “preventivo” depositato come da normative sempre un anno fa: un contratto già firmato da tutte le parti e destinato a entrare in vigore, ovviamente, solo in caso di acquisto a titolo definitivo del trequartista croato.

    Quel cambio di agente

    Morale: capite bene che, a queste condizioni, con questa ben poca chiarezza espressa da Brekalo e da chi ne cura gli interessi sino al voltafaccia degli ultimi giorni, persino delle ultime ore, diventa difficile (eufemismo) pensare che Cairo ieri sera fosse desideroso di aprire il portafoglio e di esporsi così pesantemente per comprare un giocatore tanto inaffidabile (altro eufemismo). Brekalo, seguito negli interessi dal padre sin dagli inizi della sua carriera, aveva manco a dirlo cambiato agente poche settimane fa, a sorpresa, affidandosi a un procuratore molto influente sul panorama europeo, Andy Bara. E anche questo cambio d’orizzonte (eufemismo numero 3) sarebbe stato ispirato dal padre di Josip.

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    Cori razzisti, Izzo risponde ai tifosi del Verona: “Fiero di essere napoletano”

    TORINO – Armando Izzo non ci sta e risponde al razzismo. Ieri il difensore del Torino ha pubblicato un messaggio di sfogo sul proprio profilo Instagram poco prima della mezzanotte, per replicare ai cori e agli insulti ricevuti qualche ora prima al Bentegodi nellla sfida di campionato tra il Verona e i granata di Juric. Questo il suo messaggio: “Ognuno di noi dovrebbe essere fiero delle proprie origini, delle proprie radici e della propria identità, io sono orgogliosissimo di essere napoletano e in un mondo multietnico e libero non c’è posto per le discriminazioni!”.Guarda la galleryVerona-Torino 0-1, le pagelle granata: decide Brekalo, Berisha è super
    I tifosi del Torino difendono Izzo: “Orgogliosi di averti”
    Al 59′, coi granata avanti per 0-1 grazie alla rete di Brekalo, Izzo è stato costretto ad abbandonare il campo per via di un problema muscolare venendo sostituito da Djidji. Dagli spalti è partito un coro estremamente offensivo: “Sei un terrone di m…”. I tifosi del Torino, sul web, hanno immediatamente espresso la loro solidarietà al calciatore prendendone le difesi: “Orgogliosi di avere un calciatore come Izzo”, “Izzo uno di noi” e “Che vergogna quel coro” sono stati alcuni dei messaggi mandati dal pubblico granata.
    Guarda la galleryIl Torino batte il Verona in trasferta: decide il gol di Brekalo al 19′ LEGGI TUTTO