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    Torino, per Pellegri si tratta con il Monaco

    TORINO – Lo ha voluto a gennaio non per uno sfizio, ma per precisa volontà. E nel punto di mercato andato in scena subito dopo l’ultima prova di campionato contro la Roma ha ribadito a Cairo e Vagnati il desiderio di proseguire nel lavoro di ricostruzione del centravanti. Ivan Juric può davvero essere l’uomo giusto per aiutare Pietro Pellegri a tirare fuori le sue qualità. Intraviste da gennaio in avanti, cioè da quando l’ex centravanti del Milan si è spostato in granata per tornare a lavorare con il tecnico croato, colui che lo aveva lanciato ai comuni tempi trascorsi nel Genoa. Quando il talento di Pellegri era esploso inducendo il Monaco a versare circa 30 milioni di euro per rilevarne il cartellino dal club di Enrico Preziosi. Cifre lontanissime dall’attuale valore di un attaccante che ha davanti a sé una percorribile, ma lunga strada prima di tornare a costare quanto era stato pagato dai monegaschi nel gennaio del 2018.Sullo stesso argomentoToro, avanti con Dovbyk e SolomonCalciomercato Torino

    La chance granata, che gli si è palesata dopo un passaggio poco proficuo nel Milan, è ghiottissima. La probabilissima partenza di Belotti gli toglierà un “avversario” scomodo, e Juric credendo in lui gli potrà dare quelle opportunità che altrove non avrebbe.Il Monaco, va da sé, non ha alcuna intenzione di farlo tornare alla base. A questo punto servirebbe quindi un colpo di scena, per vedere Pellegri con una maglia diversa da quella granata, nella prossima stagione. Tra un Toro che è entrato nel vivo della trattativa e il Monaco c’è ancora distanza, tuttavia non difficile da colmare.

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    Sullo stesso argomentoToro-Solomon, Nicolini: “Granata in pole”. Ma lui aspetta la PremierCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Italia U21, Pellegri: “Il gol non è un riscatto, il calcio è come la vita”

    Pietro Pellegri è tornato a sorridere dopo il bel gol segnato con l’Italia Under 21, che ieri si è imposta 3-0 in Lussemburgo nelle qualificazioni verso gli Europei del prossimo anno: “Con Nicolato abbiamo un rapporto bellissimo, ci vogliamo bene, io voglio dare il meglio e il massimo per questa squadra – le parole dell’attaccante del Monaco, in prestito al Torino, a proposito del commissario tecnico degli azzurrini – il gol? Era importante per me e lo è anche per la squadra, ma era pure importante vincere: ora dobbiamo pensare alla partita contro la Svezia”.Guarda la galleryUnder 21, l’Italia cala il tris in Lussemburgo: magia di Pellegri
    Pellegri: “Spero di essere utile a Mancini”
    L’Italia Under 21 stamattina è volata a Helsingborg, in vista della gara decisiva contro l’Under 21 svedese: “Per me, da italiano, è molto importante far parte di questo gruppo – dice ancora il 21enne attaccante granata – sono legato tanto alla maglia della nazionale e so quanto sia importante per un calciatore farne parte. Questo non è un riscatto per me: il calcio è come la vita, fatta di periodi belli e magari meno belli. Bisogna lavorare forte per superarli; le qualità le ho sempre avute, ma ho anche avuto un periodo di sfortuna, dal quale sono uscito seguendo i professionisti con i quali lavoro. La nazionale maggiore? Ci sono, spero di essere di aiuto adesso all’Under 21 e spero in futuro a mister Mancini e alla Nazionale A”. LEGGI TUTTO

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    Belotti torna già a casa. Il Toro: ora basta misteri

    TORINO – Non si dovranno fare male altri attaccanti, non dovranno esserci improvvisi quanto inopinati cambi di programma, non dovranno insomma maturare sorprese. In assenza di colpi di scena, quello di stasera sarà l’ultimo impegno di Belotti in Nazionale, panchinaro o titolare che sia. L’Ungheria a Cesena, poi tanti saluti a Mancini e compagnia. Confermate, dunque, le indiscrezioni che già erano emerse domenica. Il Gallo non chiuderà il cerchio martedì 14 giugno contro la Germania, dopo la partita di sabato contro l’Inghilterra. Sarà uno degli azzurri (non l’unico: vedi anche Bonucci, per esempio) che vedrà ridursi drasticamente il periodo della convocazione [..]Sullo stesso argomentoBelotti così perde Juric e i tifosi del ToroCalciomercato Torino

    Il mercato del Toro

    […]Il Torino, nei fatti, ha un bel pezzo di mercato bloccato. Perché non stiamo parlando di una società (e quindi di una potenza di fuoco) in grado di ingaggiare altri attaccanti senza porsi problemi sia a bilancio sia nell’utilizzo settimanale degli stessi, senza le Coppe. Il caso di Dovbyk è emblematico. Forse quello più appariscente, anche in considerazione della sua origine (è un centravanti ucraino, goleador della Nazionale) e del caso di mercato in cui è dentro mani e piedi. Il Dnipro deve sfoltire e incassare, un po’ come lo Shakhtar nelle cui file milita l’ala/trequartista Solomon, altro obiettivo granata: a seguito dell’invasione russa, pure il calcio in Ucraina è piombato in un vicolo cieco. E stiamo parlando di un centravanti dal valore acclarato, ma ancora dalle indubbie potenzialità di crescita: ha appena 24 anni. Finché il campionato si è giocato, il suo rendimento era risultato a dir poco brillante: 14 gol in 17 presenze, più altre 3 reti in 8 incontri della Nazionale. Il Torino lo seguiva già un anno fa, quando cominciarono i sondaggi esplorativi. Ora, con l’esplosione del caso Belotti, il decollo di trattative ancor più concrete. E un’offerta già fatta balenare: intorno agli 8 milioni (ma il Dnipro vorrebbe ricavarne più di 10).

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    Sullo stesso argomentoBelotti così perde Juric e i tifosi del ToroCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Heysel, 37 anni dopo: il Torino si stringe forte alla Juventus

    TORINO – “Anche questa sera, come ogni anno, i nostri pensieri sono rivolti alle vittime della tragedia dell’Heysel”, così il Torino attraverso i suoi profili social ufficiali ha voluto esprimere la sua vicinanaza ai “cugini” della Juventus, che oggi, 29 maggio 2022, ricordano dopo 37 anni le 39 innocenti vittime dell’assurda tragedia di Bruxelles, in occasione della finale dell’allora Coppa dei Campioni tra i bianconeri e il Liverpool. Un’espressione di solidarietà da subito diventata “tradizione”, proprio perché sentita visceralmente a livello cittadino. LEGGI TUTTO

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    Torino, scatta l'operazione Strefezza

    Il Toro ha iniziato la trattativa per Gabriel Strefezza. Con il contestuale assalto all’israeliano Manor Solomon, presupponendo la conferma di Demba Seck e per ora nell’attesa di notizie fronte Leicester per il ritorno di Denny Praet, il direttore tecnico Davide Vagnati cerca di infittire i discorsi alla voce trequartisti. […] Ebbene, per completare un reparto che potrebbe avere in Solomon e Praet – detto che uno va preso e l’altro fatto tornare – i due titolari, la dirigenza granata si sta orientando sempre più concretamente sull’esterno brasiliano di passaporto italiano. Un 25enne minuto (meno di 168 centimetri per 164 chilogrammi di peso), che se in A realizzasse la metà delle reti con le quali ha contribuito alla promozione del Lecce, tra un anno sarebbe in odore di Nazionale: ben 14, i suoi gol, con allegati 6 assist.Sullo stesso argomento LEGGI TUTTO

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    Toro, un filo di preoccupazione: Juric chiede garanzie a Cairo

    TORINO – Domanda secca: è preoccupato di perdere tanti protagonisti? Risposta di Juric, venerdì notte: «Sì, c’è sempre un po’ di preoccupazione. Quando allenavo il Verona avevo visto che i giocatori possono migliorare in modo fantastico solo col tempo, lavorandoci assieme per almeno due anni. Ma fin dall’inizio qui al Toro sapevo che avremmo avuto gente in scadenza e diversi prestiti con riscatti molto alti. Tuttavia abbiamo ugualmente disputato un campionato a ottimi livelli, molto bello. Tutto l’ambiente ha cambiato clima e atmosfera», dopo i precedenti due anni da incubo.Sullo stesso argomentoToro, le 10 richieste di Juric a Cairo: in ballo c’è il futuro granataTorino

    «I ragazzi sono andati oltre le mie aspettative, sono stati splendidi, hanno sempre dimostrato tanta voglia di migliorare. Lunedì», quindi oggi, «mi vedrò con Cairo e Vagnati e si faranno bene tutte le valutazioni. Abbiamo fatto tanti progressi in questa stagione, ma molto bisogna ancora fare. In molti andranno via e altri non verranno riscattati. Io vorrei puntare all’Europa, vorrei provarci, i tifosi lo chiedono e fanno bene: dopo un anno così bello non si può che cercare di migliorare per forza, se sei il Toro. Ma adesso la società dovrà decidere quale strada intraprendere. Per crescere servono rinforzi giusti, di maggiore qualità: dieci. Sì, dieci. Su questo io ho le idee chiarissime. Voglio conoscere l’opinione della società, a questo punto». Dall’alfa all’omega, in queste dichiarazioni c’è tutto il decisionismo di Juric. La sua lucidità di pensiero. I proponimenti, le ambizioni, ma anche i dubbi, i timori.

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    Sullo stesso argomentoSegnale Toro, Juric prepara il ritiro estivo: i dettagliTorino LEGGI TUTTO

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    Belotti? Aspetta Juric! Il Gallo si prende qualche giorno in più

    TORINO – Si è preso qualche giorno in più, Belotti, per decidere: Toro sì o Toro no? Ma non immaginatelo come un Amleto scespiriano del 2022, che di notte vaga per le vie di Torino con un teschio in mano, mentre si pone quesiti esistenziali. «Tra un paio di giorni il Gallo ci darà la sua risposta finale e finalmente sapremo tutto», diceva Juric venerdì sera, dopo la Roma. Parole assolutamente simili le aveva già dettate il giorno prima, alla vigilia della partita. Ordunque, le speranze del tecnico andranno deluse: a meno di sorprese in mattinata, sulla carta non escludibili a priori ma a ieri sera davvero inattese, Juric oggi a Milano si siederà davanti a Cairo e Vagnati senza avere in tasca l’esito della Belotteide. Un dubbio in più, una problematica aperta in più: inevitabilmente, piaccia o non piaccia.Sullo stesso argomentoTorino, Vagnati: “Belotti? Non mi espongo, ma ha il cuore granata”Torino

    Ma perché Belotti ha deciso di procrastinare la sua risposta? Si fa banalmente sospirare da primadonna o forse attende surrettiziamente un’offerta in particolare da altri club? No, il motivo principe, la chiave va ricercata in primo luogo in una riflessione fin semplice, per quanto a lungo elaborata, studiata, dibattuta nel cuore e con la moglie: il Gallo si fida pressoché ciecamente di Juric («Nella scorsa settimana ci siamo parlati a lungo», aveva rivelato Ivan nei giorni scorsi), per cui preferisce attendere per l’appunto l’esito dell’incontro odierno tra il tecnico, il presidente e il direttore sportivo del Torino. Soltanto dopo riterrà di avere le idee sufficientemente chiare.

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    Sullo stesso argomentoBelotti, quella faccia un po’ così di chi non sa che cosa fareCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Vlahovic uomo simbolo della Juve e già torinese doc

    TORINO – Dusan Vlahovic è già l’uomo simbolo della Juventus e lo sarà ancora di più con la rivoluzione bianconera, dopo qualche mese di “apprendistato” e i primi 9 gol dell’avventura sotto la Mole. L’attaccante serbo è già ben inserito nel tessuto cittadino, si gode ogni angolo di Torino, come alla vigilia del match di Firenze, ultima di campionato contro la sua ex squadra. Una merenda in piazza San Carlo, camicia bianca, occhiali e un sorriso grande così. Sì, Dusan è già un torinese doc. E non vede l’ora di vincere qualche trofeo, dopo gli zero tituli di quest’anno. LEGGI TUTTO