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    Torino, pochi giocatori e tanto lavoro: Juric torchia chi è rimasto

    TORINO – Sono rimasti al Filadelfia 11 giocatori, non di più. Tutti gli altri in giro con le proprie Nazionali. Mancano anche i portieri, c’è solo Gemello. Nonostante tutto Juric non perde tempo e approfitta di questa pausa per lavorare sulla parte fisica. Ieri c’è stato una sessione d’allenamento molto dura che sarà ripetuta anche oggi. È l’ultima pausa della stagione e il tecnico croato punta a non lasciare niente di intentato. Singo sta svolgendo un allenamento differenziato e personalizzato per recuperare per la partita del due aprile a Salerno mentre Sanabria, che lamenta una lesione di primo grado al soleo destro, starà fuori almeno un mese.Sullo stesso argomentoTorino, Brekalo positivo al Covid: l’annuncio della CroaziaTorino

    Pellegri può sostituire Belotti

    Potrebbe dunque arrivare l’occasione, come prima alternativa di Belotti, per il giovane Pellegri. Sempre che il ragazzo abbia davvero recuperato dai suoi problemi fisici e torni effettivamente disponibile per la ripresa del campionato. È il caso di pensare già alla trasferta di Salerno, dove Nicola non avrà Mamadou Coulibaly che ha riportato una lesione al retto femorale e rischia di aver finito qui la stagione: possibile operazione per pulire il tendine e permettere alla cicatrice di chiudersi meglio.

    Sullo stesso argomentoTorino, c’è la pista Milik: vorrebbe tornare in ItaliaCalciomercato Torino

    Pobega sarà squalificato contro la Salernitana

    Per l’occasione il Toro non avrà invece Pobega che è stato squalificato per una giornata. Di sicuro i granata sono chiamati ad un finale di campionato importante per non compromettere del tutto ciò che di buono hanno fatto nel girone d’andata. In questo ritorno sono in caduta libera sotto l’aspetto, soprattutto, dei risultati e certi limiti stanno venendo fuori in maniera vistosa. Manca qualità e guarda caso dall’uscita di Praet sono arrivati solo risultati negativi […] LEGGI TUTTO

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    Torino, c'è la pista Milik: vorrebbe tornare in Italia

    TORINO – Potrebbe essere sufficiente scattare questa fotografia per sintetizzare la situazione agrodolce (eufemismo) di Milik: a dir tanto, a Marsiglia in questa stagione ha giocato da titolare in campionato il 40% delle partite. Appena 12 presenze dal primo minuto: per l’ex centravanti del Napoli (48 reti in 122 incontri tra A e Coppe) è un mesto bottino. In altre 7 gare è entrato strada facendo, da classico rincalzo degli ultimi minuti oppure da agognato salvatore della patria. Lui, comunque, i suoi gol li ha segnati nella Ligue: 7. Complessivamente, cioè considerando anche la Coupe de France, l’Europa League sino a dicembre e poi la Conference da febbraio, ne ha messi dentro ben 20, di palloni.Sullo stesso argomentoTorino, Juric si tiene così: Cairo deve svoltare in tuttoTorino

    Con Sampaoli non ha legato

    E le presenze salgono a 31, però sempre con una dovizia ben poco gradita di panchine iniziali. Ricordiamo una sua dichiarazione di fine gennaio: “A volte durante le partite guardo il cronometro. Sono passati 20 minuti e ho toccato appena un pallone”. Con Sampaoli, l’allenatore dell’Olympique Marsiglia, ha legato poco: si sa, è storia nota. Ripetute le volte in cui il tecnico lo ha dimenticato in panca. E anche il cambio di modulo a campionato in corso, dal 3-5-2 al 3-3-3-1, ha ulteriormente levato spazio e ossigeno al centravanti polacco (61 presenze in Nazionale e 16 gol), più volte preso di mira pure dalla tifoseria.

    Sullo stesso argomentoTorino, Brekalo positivo al Covid: l’annuncio della CroaziaTorino

    Vorrebbe tornare in A

    E cosa si scopre ora? Che Milik continua a guardare con… sospetto al suo futuro, alla sua permanenza in Francia. Ha ammesso il suo disagio, il suo malessere. Vorrebbe tornare in Italia, potendo. Significativa è l’indiscrezione che proviene da ambienti francesi vicini sia al club marsigliese sia all’entourage polacco del giocatore. Il succo: punto primo, il Torino si era già mosso per Milik nella scorsa estate, quando peraltro era infortunato (un guaio al ginocchio); punto secondo, a Marsiglia sanno (anche ai vertici della società: ecco l’aspetto doppiamente evocativo) che i granata, così come qualche altro club in Italia e all’estero, continuano a tenere d’occhio e a spedire ammiccamenti di sorta, in vista del prossimo campionato […]

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    Torino, Cairo lascia aperto uno spiraglio a Belotti: “Rinnovo? Vediamo”

    TORINO – Ai microfoni di Sky Sport, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha parlato della stagione disputata sin qui dalla squadra granata: “Abbiamo fatto un buon campionato fino a un certo punto, poi c’è stato qualche problema. La sosta di gennaio ci ha imballati, poi qualcosa si è inceppato. Conto che si possa riprender il cammino, la squadra ha fatto cose importanti, è da riconoscere. Ora cerchiamo di finire bene il campionato”, ha spiegato Cairo. Infine, non poteva mancare una domanda anche sulla questione del rinnovo contrattuale di Andrea Belotti, ancora in dubbio dopo mesi di trattative: “Belotti ci tiene specialmente, ha cercato di mettersi a posto e nelle ultime gare disputate è cresciuto molto. E’ focalizzato e motivato, tutti sanno quanto sia grande la posta in palio. Purtroppo non ci si può adagiare sugli allori dopo gli Europei, servirà essere tutti uniti come paese per spingere l’Italia. Rinnovo? Vediamo”. LEGGI TUTTO

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    Torino, Ricci resta il top. Ma in B

    TORINO – Per il momento non ha ancora conquistato il Toro, nonostante sia uno dei punti cardine del futuro. Ora Samuele Ricci è in ritiro con l’Under 21: è atteso dagli impegni contro Macedonia e Bosnia che varranno la qualificazione ai prossimi Europei di categoria. Quella di ieri, però, è stata una giornata speciale per un altro motivo: il centrocampista classe 2001 è stato infatti premiato come miglior giovane della Serie B della passata stagione, quella che gli ha permesso di affacciarsi al massimo campionato da protagonista con la maglia dell’Empoli. Un riconoscimento doveroso, per uno dei talenti più cristallini d’Italia: non è un caso che Roberto Mancini gli abbia fatto assaggiare l’azzurro dei grandi nello stage di fine gennaio. Ricci in questa fase sta sgomitando per trovare un posto da titolare nella mediana del Toro: Juric lo apprezza tantissimo, ma ancora non gli ha cucito l’abito perfetto. Lo farà a breve: da qui al termine del torneo il giovane pisano avrà più di un’occasione per mettersi in mostra, anche nell’ottica di poter diventare il fiore all’occhiello del prossimo anno. In Under 21, agli ordini del ct Nicolato, può trovare quello sbocco di minuti che al Toro non ha. Dopodiché tornerà al Filadelfia ancor più carico e determinato.Sullo stesso argomentoTorino, paradosso Ricci e Seck: pagati cari e inutilizzatiTorino LEGGI TUTTO

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    Torino, Singo ko e rispedito al Filadelfia: va rigenerato

    TORINO – Due notizie relative alla giornata di ieri hanno contestualmente un lato negativo e uno positivo. Wilfried Singo e Josip Brekalo non prenderanno parte ai prossimi impegni con Costa d’Avorio e Croazia: il primo per gestire la pubalgia, il secondo perché risultato positivo al Covid. […] È tra le patologie più antipatiche, dal momento che consente di continuare a giocare ma portandosi dietro un fastidio che, quando si acutizza, costringe allo stop: Singo convive con un problema pubalgico che, oltre a imporgli spesso la sostituzione decisa da Ivan Juric assieme allo staff medico per graduarne l’impiego e non stressare il pube, ora gli è costato anche la Nazionale. Ieri l’esterno destro ha lasciato il ritiro della Costa d’Avorio – venerdì impegnata in amichevole contro la Francia e martedì 29 contro l’Inghilterra – per un guaio fisico legato alla difficile convivenza con la pubalgia. […] Singo è tra gli esterni più intraprendenti quando si tratta di prendere il fondo grazie a una velocità nel breve nonché in progressione, ma al momento del cross spesso calibra male il calcio. E pure dal punto di vista tattico le possibilità di crescita da parte del terzino sono parecchie. Avendo da poco compiuto 21 anni – il 25 dicembre scorso – la strada che porta a uno sviluppo a tutto tondo è comunque ampiamente percorribile, dal granata.Sullo stesso argomentoTorino, Brekalo positivo al Covid: l’annuncio della CroaziaTorino LEGGI TUTTO

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    Torino, sogno Meret e idea Strakosha

    TORINO – Il problema del portiere è esploso con l’errore di Berisha a Marassi contro il Genoa. Che è arrivato dopo quelli, uno più evidente dell’altro, di Milinkovic-Savic. E così Ivan Juric si trova con la porta spalancata. […] Chiaro che a questo punto il direttore sportivo Davide Vagnati, che in estate aveva spinto Milinkovic-Savic titolare dopo aver rescisso il contratto con Sirigu finito al Genoa, dovrà cercare un nuovo portiere. Il grande sogno si chiama Alex Meret, 24 anni, del Napoli, attualmente fermo per la frattura della terza e quarta vertebra lombare che si è procurato in allenamento. Rischia di aver chiuso anzitempo la stagione e in precedenza Spalletti gli ha preferito David Ospina. Il “goalkeeper” friulano costa molto e non sarà facile arrivare a lui. Anche perché il Napoli deve decidere cosa fare. O meglio: continuare a puntare su Ospina, 33 anni, o affidarsi a lui? Se si dovesse optare per la prima soluzione il giocatore chiederà, ovviamente, di essere ceduto; e a quel punto i granata potrebbero provarci con decisione. […]Sullo stesso argomentoBerisha non basta: al Toro serve un portiere di livelloTorino

    L’idea Strakosha

    […] Ci sono poi altri due profili che vengono analizzati, tutti e due in scadenza di contratto. Il primo, di spessore, riguarda Thomas Strakosha, 27 anni, albanese, titolare nella Lazio ma riserva di Berisha nella nazionale albanese, che sino ad oggi non ha trovato l’accordo con Lotito per il prolungamento: l’ultima prestazione nel derby non è stata delle migliori ma sulla carta si tratta di un numero uno di grande affidamento. L’altro che intriga è Ivan Provedel, 28 anni, dello Spezia, giocatore d’affidamento che sta facendo molto bene con la formazione ligure.

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    Torino, paradosso Ricci e Seck: pagati cari e inutilizzati

    TORINO – Il Toro degli ultimi tre mesi vive sulle montagne russe. Qualche grande prestazione, poche vittorie, troppi rimpianti, ma anche diverse battute d’arresto. Le prove dei singoli, ovviamente, seguono l’andamento della squadra: se nel girone d’andata tanti giocatori si sono esaltati, quello di ritorno per ora ha fruttato qualche preoccupante involuzione. Oltre a due equivoci belli e buoni: Samuele Ricci e Demba Seck. La loro è una situazione paradossale, per certi versi difficile da spiegare. Perché in rosa ci sono, ma non giocano. Dovevano essere un valore aggiunto per il rush finale, ma finora sono stati due oggetti misteriosi.Sullo stesso argomentoTorino, Juric si tiene così: Cairo deve svoltare in tuttoTorino

    E non certo per colpe loro, anzi. Balza ovviamente all’occhio la condizione di Ricci: miglior giocatore della Serie B 2020-21 e autore di un grandissimo avvio con l’Empoli in Serie A, che gli ha permesso di spiccare il volo verso il Toro. […] Normale che venga da chiedersi il perché dell’arrivo di Ricci già a gennaio: ok comprarlo perché il talento è purissimo e il Toro ci ha visto giusto, ma perché non lasciargli terminare il campionato a Empoli? Magari strappando uno sconto sul cartellino (il costo è pari a 2 milioni per il prestito e 8.5 per il riscatto obbligatorio)? A guardare gli altri dalla panchina, Ricci rischia di non crescere. […] Lo stesso discorso vale per Seck. Il Toro si è scapicollato per prenderlo sul gong del mercato, strappandolo alla Spal per circa 4 milioni di euro. È un talento grezzo, ma pagato non poco per le casse granata. Dunque, perché non lasciarlo ancora cinque mesi in Emilia a giocare?

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    Torino, Juric si tiene così: Cairo deve svoltare in tutto

    TORINO – Riascolti le parole di Belotti e pensi anche a Juric: come se l’effetto domino nella riflessione fosse consequenziale in questo ordine. E invece no, in fondo il Gallo ha soltanto (e si fa per dire, soltanto) portato in evidenza problematiche che riguardano in primis il tecnico croato. […] Anche da Juric è lecito attendersi una maggiore e migliore incidenza sui destini del Torino, sul prato. Ma cosa invoca dalla scorsa estate, in fondo? Sicuramente una programmazione sul mercato all’altezza di ambizioni volte a inseguire un piazzamento europeo: l’arcinota pretesa a rate di Cairo (in Conference League, prendiamola bassa).Sullo stesso argomentoBelotti c’è: Cairo, ci sei?Calciomercato Torino

    Ma, a monte, un’organizzazione dirigenziale finalmente adeguata, pensando alla quotidianità spalmata nel tempo: una società ben strutturata, con professionalità variegate, attenta e pronta a risolvere i problemi e a mettere allenatore e giocatori nelle migliori condizioni per rendere. Una condivisione vera di programmi non a breve termine. Un miglioramento delle strutture in cui lavorare: concreto, rapido, efficace. Una direzione sportiva consona, coerente con le promesse, quindi improntata a rapporti costruttivi nella “doppia fase” con l’allenatore. Un settore scouting rinforzato e valorizzato, per promuovere la ricerca di giovani talenti davvero di qualità, a prezzi contenuti. Una presidenza/proprietà capace di ascoltare e intervenire più e meglio, senza ghirigori interpretativi (eufemismo).

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