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    Torino, Cairo dopo il 4-0 alla Fiorentina: “Squillo importante contro una grande”

    TORINO – Il presidente del Torino Urbano Cairo, dopo il successo dei granata per 4-0 contro la Fiorentina, ha lasciato lo stadio Olimpico Grande Torino commentando con soddisfazione il match: “Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, ma abbiamo fatto uno squillo importante contro un grande squadra”, ha affermato il numero uno del Toro. “Tutta la squadra ha fatto una bella partita – prosegue – e sono davvero contento: Bremer ha fatto una gara pazzesca, Brekalo una grande doppietta, Gemello un bellissimo esordio”. E  infine una chiosa sul mercato: “Per ora non ne parliamo, se avremo opportunità le coglieremo”. Guarda la galleryTorino da urlo. Poker contro la Fiorentina LEGGI TUTTO

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    Torino-Fiorentina, sfida alla pari tra Juric e Italiano

    La gara che non si doveva giocare ha “solo” traslocato al lunedì. Torino-Fiorentina va in scena il 10 gennaio alle 17, una bella sfida tra due formazioni che cercano di prendersi tre punti importanti per il processo di crescita che i loro allenatori, Juric e Italiano, vogliono portare avanti. Ecco le curiosità della sfida, statistiche presentate a beneficio di chiunque voglia formulare un pronostico.
    Serie A, il Toro sfida la Fiorentina di Vlahovic. Fai il tuo pronostico!
    Fiorentina, non c’è due (pareggi) senza tre?
    Per entrambe le vacanze sono state un po’ più lunghe, ora dopo rinvii e dietrofront è ora di tornare in campo. Il Torino ha un passo da Champions (la Viola anche) se si considerano i punti ottenuti in casa, basti pensare che i granata di Juric hanno conquistato cinque vittorie e un pareggio nelle ultime sei gare interne.
    La Fiorentina ha chiuso il 2021 con due pareggi, fatto inusuale per una squadra che prima di quell’ambo di X non aveva mai diviso la posta in campionato.
    Nelle ultime 12 partite dei piemontesi non è mai uscito il segno 2 finale, nel match del girone d’andata… neanche visto che i toscani vinsero al Franchi per 2-1. Gara che si preannuncia equilibrata, sia Juric che Italiano sono ambiziosi e vogliono alzare l’asticella sempre più su. Il Goal è possibile, il Multigol 2-3 è un’altra suggestione che non dispiace.  LEGGI TUTTO

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    Toro: domani no, lunedì nì. Ma Juric è al lavoro

    TORINO – A ieri sera, il Torino prendeva per prudenza in considerazione l’opzione estrema di dover giocare domani contro la Fiorentina, ma ancora aspettava che qualcuno – al di sopra delle Asl e delle leggi, nel senso che le può modificare o concedere delle deroghe – glielo dicesse. O meglio: glielo imponesse ufficialmente. Perché sempre a ieri sera il Torino domani in campo non sarebbe potuto scendere, essendo il gruppo squadra in quarantena fino a lunedì proprio su disposizione dell’autorità sanitaria. Tale disposizione ha preceduto la delibera del nuovo protocollo Covid della Lega, quello per cui dalla prossima giornata si gioca e basta (purché un club abbia a disposizione 13 giocatori sani di cui almeno un portiere pescando fino ai Primavera nati entro il 31 dicembre 2003, quindi maggiorenni). […]Sullo stesso argomentoL’Asl ha bloccato il Toro, niente trasferta con l’Atalanta: un nuovo positivoTorino

    Torino-Fiorentina: oggi si decide

    […]Prima che la task force Lega/Federcalcio/Governo si mettesse in moto, le vie percorribili dal club granata, per domani, sembravano essere tre: 1) rispettare il divieto di uscire dall’isolamento, non presentarsi al Grande Torino alle 14.30 per affrontare i viola, andare incontro allo 0-3 a tavolino più un punto di penalizzazione e prepararsi a un futuro di nuovo pieno di ricorsi legali e polemiche più o meno penose; 2) giocare affidandosi ai tesserati negativi o non più positivi dopo un nuovo giro di tamponi, evitare sanzioni sportive ma violare di fatto la quarantena, con tutti i rischi annessi e connessi (nuovi contagi subiti e/o trasmessi, conseguenze per la salute di chicchessia e qualsiasi altra cosa legata a tale violazione potesse accadere, foss’anche un incidente lungo il percorso da fare per andare allo stadio); 3) tagliare la testa al toro, in senso non solo metaforico, sfidare la Fiorentina con la squadra Primavera e buonanotte ai sognatori; in quel caso Lega contenta, Asl rispettata (in bolla c’è solo la prima squadra di Juric, non i ragazzini di Coppitelli) ma Toro al 99,9% battuto e scornato. […] Ma c’è pure il sextus: qualcuno in Lega ha infatti buttato lì di giocarla lunedì, per salvare capra e cavoli una volta scaduta la quarantena granata. A quel punto andrebbe però spostata a giovedì Napoli-Fiorentina di Coppa Italia, ottavo calendarizzato per mercoledì 12. Insomma, il solito bel casino all’italiana. Oggi, in ogni caso, si decide.

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    Molte reti in vista in Lazio-Empoli

    La 20ª giornata di campionato mette a confronto Lazio ed Empoli. L’undici allenato da Maurizio Sarri ha chiuso il girone d’andata vincendo sul campo del Venezia per 3-1 mentre i toscani sono reduci dalla sconfitta interna contro il Milan (2-4).
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    In casa è una delle migliori
    La Lazio nelle prime 19 gare del torneo è stata dopo l’Inter la squadra ad aver conquistato più punti in casa. I biancocelesti con 6 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta hanno totalizzato 20 punti come Roma e Torino che però hanno disputato una gara tra le mura amiche in più. Pedro e compagni davanti al proprio pubblico viaggiano a una media di 2,77 reti a partita (25 in 9 match). Anche l’Empoli in trasferta non scherza, il club toscano fuori casa ha perso solamente 2 sfide su 9 e ha sempre segnato almeno un gol in 8 di queste. Piace la “combo” Goal più Over 2,5 al novantesimo.  LEGGI TUTTO

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    Toro, cercasi gol giovani: sfida col Sassuolo per il 20enne del Catania Moro

    TORINO – In Serie C, con la maglia del Catania, fa gol ogni 72 minuti. Luca Moro ha raggiunto quota 18 sigilli in 17 partite e adesso ha gli occhi di tutta Italia puntati addosso. Normale che sia così, per un attaccante classe 2001 con una simile confidenza con la porta: fatto raro, in una nazione che sforna sempre meno punte col gol nel sangue. Moro adesso interessa a tanti: in primis al Sassuolo, che da un paio di settimane sembra aver messo il turbo per assicurarsi un ragazzo che idealmente dal prossimo campionato avrebbe la possibilità di prendere il posto di uno fra Gianluca Scamacca e Giacomo Raspadori, entrambi in odore di salto in una big. Ma attenzione a un inserimento di questi giorni, oltre a quelli già abbozzati da Parma e Juventus (però l’ipotesi di giocare nell’Under 23 bianconera non stuzzica il ragazzo): quello del Toro.Guarda la galleryCalciomercato Torino: Rincon, Baselli e Kone con la valigia. Obiettivo Amrabat

    Non può essere preso a gennaio

    E pensare che Moro ha già avuto modo di indossare la maglia granata: a marzo del 2019 l’ex capo del vivaio Massimo Bava convinse il Padova, ancora oggi proprietario del cartellino, a prestare il giocatore alla Primavera di Coppitelli per il Torneo di Viareggio. In quella circostanza Moro fece due gol in quattro gare: per lui doppietta contro i georgiani del Norchi Tbilisi. Adesso è un nome che sta tornando d’attualità per luglio, per l’impossibilità di farlo scendere in campo con una terza squadra nella stagione 2021-2022: Moro infatti ha collezionato 3 minuti col Padova alla prima giornata di Serie C (contro il Renate), prima del trasferimento in prestito al Catania. Anche nel caso in cui il club etneo dovesse essere cancellato ed escluso dal campionato, il ragazzo non potrebbe giocare in una squadra che non sia il Padova: impossibile, dunque, immaginare che Moro possa essere a gennaio una strada percorribile per qualsiasi altro club, nell’ottica di impiegarlo subito. […]

    Sullo stesso argomentoBrekalo, la nuova sfida. Il trequartista è chiamato a dare segnali forti: già da BergamoCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Brekalo, la nuova sfida. Il trequartista è chiamato a dare segnali forti: già da Bergamo

    TORINO – Obiettivo per il nuovo anno: riprendersi il Toro. Josip Brekalo – arrivato a un soffio dalla fine del mercato estivo da Wolfsburg in prestito oneroso a un milione con diritto di riscatto fissato a 11 – ha iniziato alla grande la sua esperienza in granata, ma ha rallentato alla distanza.Sullo stesso argomentoToro, la strada per Miranchuk: Vagnati può stringereCalciomercato Torino

    Dopo la panchina nella sfida contro la Salernitana alla terza di campionato, il trequartista è sceso in campo da titolare nelle 7 partite successive, togliendosi per due volte la soddisfazione del gol: a Venezia, nel pari contro i lagunari, il classe 1998 ha trovato la prima gioia con la maglia del Torino. Il bis contro il Genoa, invece, è risultato decisivo ai fini della vittoria per 3-2 dei granata. A fine ottobre, un infortunio al polpaccio gli ha impedito di affrontare Sampdoria e Spezia, ma al rientro dalla pausa per le Nazionali – in cui è stato protagonista nel finale della sfida decisiva contro la Russia che ha consegnato alla Croazia il pass per il Mondiale in Qatar del prossimo anno – Brekalo ha trovato il terzo gol stagionale, aprendo le marcature nella sfida contro l’Udinese su assist di Belotti.

    Titolare anche nell’impegno successivo in trasferta contro la Roma, si è accomodato in panchina contro l’Empoli a inizio dicembre e, da lì in poi, ha messo insieme soltanto 236 minuti diluiti in 5 presenze – media di 47 minuti a gara – tra campionato (contro Cagliari, Bologna, Verona e Inter) e Coppa Italia (nell’ottavo di finale contro la Sampdoria). Pochi, considerando che nelle precedenti 9 partite era rimasto in campo per 755 minuti, con una media di 84 minuti a partita. Numeri incontrovertibili che raccontano un’involuzione per il fantasista che, già nella sfida contro l’Atalanta del 6 gennaio, sarà chiamato a battere un colpo. Negli ultimi tempi Juric gli ha spesso preferito Pjaca, ma contro i nerazzurri Brekalo potrebbe avere la chance di tornare titolare: del resto, la sua abilità nello stretto e la capacità di imbucare per i compagni potrebbe creare più di un problema al terzetto difensivo di Gasperini. Una seconda parte di stagione sui livelli iniziali al Toro, inoltre, potrebbe convincere la società a riscattarlo e permetterebbe al giocatore di avere la continuità che spesso gli è mancata in carriera.

    Il 2022 è ancora una pagina bianca: a Brekalo il compito di scrivere, in granata, il suo futuro.

    Sullo stesso argomentoDopo Rincon, Baselli. L’addio è più vicinoCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Per il Toro c'è l'ipotesi bolla prima dell'Atalanta

    TORINO – Le ultime fatiche del 2021 per prepararsi a un inizio di nuovo anno impegnativo, concentrato nella tre giorni di campionato in cui il Torino affronterà prima l’Atalanta (il 6 gennaio) e a seguire la Fiorentina (il 9). Due partite da preparare con la massima cura dei dettagli, anche se l’ombra del Covid-19 torna a far paura. La positività accertata di Simone Verdi – fuori dai radar di Juric da tempo, infortunato e adesso a Bologna per curarsi al bicipite femorale della coscia destra – è stata solo l’antipasto rispetto alle due comunicate ieri l’altro dalla società con un comunicato sul proprio sito. Massimo riserbo sui nomi, ma si tratta di un calciatore e di un membro dello staff tecnico, entrambi vaccinati e in isolamento. Per precauzione, la società ha già predisposto per oggi un altro giro di tamponi molecolari a cui sarà sottoposto tutto il gruppo: l’obiettivo è scongiurare nuove positività e continuare a preparare la sfida dell’Epifania contro l’Atalanta senza ulteriori intoppi legati ai contagi.Sullo stesso argomentoTorino, un calciatore e un membro dello staff positivi al CovidTorino

    Toro in bollla prima dell’Atalanta

    Possibile che, con l’avvinarsi della sfida del Gewiss Stadium, il gruppo squadra entri in “bolla” per evitare contatti con l’esterno, intensificando i controlli e i tamponi. Nel frattempo, si spera che il calciatore positivo possa negativizzarsi. Al Filadelfia, intanto, ieri la squadra ha continuato ad allenarsi agli ordini del tecnico croato e dei suoi collaboratori. I granata hanno svolto una seduta prevalentemente improntata sulla tecnica e sul possesso palla. Juric ha scrutato ogni momento dell’allenamento, anche per farsi un’idea rispetto alle scelte a cui sarà chiamato nei prossimi giorni per disegnare l’undici da opporre al suo maestro Gian Piero Gasperini.

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    Daniele Fortunato esclusivo: “Gasperini-Juric show. Mondonico godrebbe”

    La sua dimora ora è Vicenza, ma il suo passato ha un legame particolare sia con Bergamo che con Torino. Atalanta-Toro non lascia mai indifferente Daniele Fortunato: cinque stagioni da giocatore con la Dea, due coi granata. Avventure nel segno di Emiliano Mondonico, suo padre calcistico. Andavano persino in vacanza insieme, pur di non perdersi di vista per troppo tempo. Insieme hanno condiviso tutto: gioie e dolori del campo, passioni e sofferenze fuori dal rettangolo verde.

    Atalanta-Toro è la partita di Daniele Fortunato, per i suoi trascorsi da calciatore. A distanza di così tanti anni che sensazioni avverte a pochi giorni dal match?

    «Credo che siano le due società nelle quali sono riuscito a dimostrare meglio il mio valore: ho vissuto anni splendidi da calciatore all’Atalanta, per la quale ho anche fatto il team manager una volta appese le scarpe al chiodo. Al Toro ho il ricordo di due stagioni fantastiche, in cui ho giocato con grande continuità vincendo una Coppa Italia. Un torneo che conquistai anche con la Juve, ma in granata ci sono riuscito da protagonista, in una piazza unica in termini di storia, tradizione e calore. Sono stati anni indimenticabili. E se penso ad Atalanta-Toro mi vengono anche in mente i gol che feci da ex: uno all’Atalanta quando ero al Toro, uno al Toro quando vestivo la maglia della Dea. Esultai, pur con educazione: in quel momento ero solo felice per la mia squadra, io non riesco a capire chi non esulta. È una cosa che va contro la natura di un professionista».

    La sua vita calcistica e non solo è legata alla figura di Emiliano Mondonico. Per lei è stato prima un allenatore, poi un collega e infine un carissimo amico. Cosa direbbe Mondo di Gasperini e Juric?

    «Se Mondonico fosse ancora fra noi, direbbe sicuramente che i due allenatori che più incontrano il suo stile calcistico e personale sono proprio loro. Sono due tecnici top: si avvicinano al modo di essere del Mondo, che li apprezzerebbe molto. Sono due persone vere, veraci, che non si tengono il cecio in bocca quando serve richiamare tutti all’ordine. E che fanno giocare un grande calcio alle formazioni che guidano».

    Le piace Juric? Cosa la colpisce della prima parte di stagione in granata?

    «Mi ha impressionato in positivo dopo il pareggio di Cagliari: il Toro aveva avuto più occasioni da gol per vincere la partita, ma lui ammise candidamente che non avrebbe meritato il successo. Anche a Verona e ai tempi di Mantova diceva tantissime cose vere, non è certo la persona che si nasconde dietro ad un dito o che si arrocca dietro agli alibi. Racconta sempre la verità, per questo è un allenatore che va seguito. Oggi il Toro è bello da vedere: è una squadra quadrata e lui ha grandi meriti, perché pur senza grandi individualità sta riuscendo a creare un collettivo straordinario, con ampi margini di miglioramento».

    Chi dovrà tenere d’occhio il Toro a Bergamo?

    «In questa fase della stagione, in cui l’Atalanta è ancora in corsa per lo scudetto, è giusto che Gasperini punti sui suoi attaccanti: sono loro che in questo momento possono completare il salto di qualità. Zapata e Muriel sono indispensabili, ma io sono innamorato di Ilicic: è un campione, può accendere le partite da un momento all’altro con lampi di genio esaltanti».

    Tutta l’intervista sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO