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    Inter-Torino, piace l'accoppiata 1X più Under 3,5

    L’Inter di Simone Inzaghi non vuole fermarsi e dopo aver vinto contro la Salernitana proverà a conquistare i tre punti anche contro il Torino, imbattuto da quattro giornate ma vittorioso fuori casa soltanto una volta, contro il Sassuolo.
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    Statistiche a confronto
    C’è un dato curioso che merita risalto. i nerazzurri in 18 turni di campionato hanno sempre collezionato l’Over 1,5, cioè almeno due reti in partita. Niente somma gol finale 1, di conseguenza, esito che invece i granata hanno già centrato in 7 occasioni. Senza contare che sette delle otto trasferte giocate dagli uomini di Juric sono state caratterizzate dall’Under 2,5. Un’opzione “buona” per Inter-Toro magari può tenere conto dei dati appena citati. La combo “1X+Under 3,5” sembra essere un adeguato compromesso. Difficile, infatti, ipotizzare il primo ko interno dell’Inter (6 vittorie e 2 pareggi al Meazza). I granata lontano da Torino hanno segnato appena 4 gol in 8 partite… LEGGI TUTTO

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    Inter-Torino, Juric: “Mercato? Le cose sono chiare. La società poi deciderà”

    TORINO – “L’Inter è la squadra che gioca meglio, sfruttano bene il lavoro di Conte e Inzaghi ha dato imprevedibilità. Si sentono più liberi, hanno giocate meno codificate e si vede. Le ultime giornate mi hanno impressionato per come attaccano e come difendono, è una novità per il nostro calcio. Inzaghi è bravissimo: è un top allenatore”. Alla vigilia della trasferta al Meazza contro l’Inter vincitrice dell’ultimo scudetto e matematicamente campione d’inverno con una giornata d’anticipo, il tecnico del Torino Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa: “Partite così ti possono dare tanto: è sbagliato andare là e pensare che quello che viene, viene. Fare risultato potrebbe darci uno slancio per il futuro. Oggi vedo se tutti hanno recuperato, mentalmente stiamo bene e vogliamo stupire provando a vincere. Il nostro atteggiamento non cambierà, sarà quello solito: andremo alti con tutte le conseguenze positive e negative”. Sul fatto che i nerazzurri avranno 48 ore in più di riposo, Juric risponde che “anche a noi è capitato di trovare avversari più stanchi. Oggi faccio l’allenamento e valuto tutti: spero che i risultati positivi ti diano lo slancio per recuperare prima”.
    Juric: “Out Praet, Vojvoda è un esempio”
    “Praet non ci sarà, speriamo sia una cosa piccola. Per il resto, tutti sono convocabili e li valuto in base agli allenamenti. Da dopo Udine, siamo andati alla grande. Sarebbe eccezionale fare risultato domani, ma abbiamo fatto grandi partite e con l’Empoli ci è girata male. Domani è una grande occasione, ma le cose sono andate bene. Vojovda? È un esempio positivo di questa squadra. Per me non ha mai visto il campo, non è facile ma si è sempre allenato al massimo e ora raccoglie i frutti. Sono molto contento di ciò che ci dà, è probabile che giocherà se non lo vedo particolarmente stanco”.
    Juric e la questione tifosi
    “Non è mai stato un problema. Le vele servono per non far vedere agli allenatori ciò che proviamo, magari sui piazzati o sulle cose tattiche. Devi tenerti le cose per te. È dalla prima partita che sento sostegno allo stadio, ma purtroppo viene poca gente. Sento grande positività intorno alla squadra”.
    Juric: “Voglio un Torino affamato”
    “I ragazzi lavorano e si impegnano, hanno percepito che stanno meglio: giochiamo alla pari e a volte anche meglio delle big, sono sfide in cui raramente abbiamo visto il Toro essere messo sotto. Ma ho anche percepito un senso di accontentarsi, non andava bene. Bisogna avere fame e sana rabbia di andare più avanti, cercando di fare cose stupende. Mi sembra che la mia squadra lo abbia fatto abbastanza, ora dobbiamo mantenere la voglia di fare sempre risultato e non accontentarsi della prestazione. Abbiamo fatto sei punti contro chi ci stava davanti, in questo ho visto un cambiamento. Serve lo stesso spirito. Leader? Ci sono tanti ragazzi interessanti, ce l’hanno dentro e ancora non lo esprimono completamente. Devono ancora liberarsi per trasmettere la mentalità che voglio io, non siamo ancora al livello di aver cambiato la mentalità del passato. Spero che succeda il prima possibile. Quale giocatore è il simbolo del mio lavoro? Sono in tanti. Da Vanja, a Bremer, a Djidji, a Buongiorno che ha fatto enormi passi in avanti. Vojvoda gioca con grande calma, Rodriguez ha recuperato, in tanti hanno fatto meglio di quanto si pensasse. Davanti, invece, abbiamo avuto problemi: Praet e Pjaca tanti problemi, Belotti non lo abbiamo mai avuto. Non abbiamo avuto una costante positiva, ma in tanti dei miei ragazzi hanno fatto passi molto importanti. Abbiamo lavorato sul campo e sulla testa, vanno di pari passo. Ci sono momenti positivi, ma non abbiamo mai avuto Belotti che è importante per noi. Sicuramente gli attaccanti non hanno avuto la stessa continuità, ma a periodi ci hanno dato. Speriamo di migliorare quella fase”.
    Juric: “Torino competitivo, nonostante sia in costruzione”
    “In cosa ho cambiato la squadra? Un po’ in tutto: nel modo di giocare, nell’alzare il baricentro, e anche mentalmente stiamo lavorando per cambiare le cose. I miglioramenti si vedono, spero di continuare così mantenendo le cose buone e crescendo sul resto. La classifica? Ci sono ancora tante incognite, possiamo avere grossi problemi se perdiamo qualche giocatore e si è visto nelle partite in cui abbiamo avuto assenze. Siamo in una fase di costruzione, ma sono stra-contento e siamo andati oltre in tante cose. Ora vediamo cosa farà la società e come andremo avanti: possiamo competere, ma non ho la sensazione di dire che siamo da parte sinistra. Non sono in grado di dirlo. Mercato? Le cose sono chiare. La società poi deciderà che segnale dare in tutti i sensi, sia in entrata che in uscita”. LEGGI TUTTO

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    Il Toro vince e svolta a sinistra. Ma che fatica col Verona in 10

    TORINO – Dopo la delusione del Torino B lanciato da Juric senza paracadute in quel di Marassi, costato l’eliminazione in Coppa Italia, il tecnico granata riaffila le corna del Toro nella sfida contro il suo luccicante passato, il Verona, e il risultato è evidente, grazie a un tasso tecnico e un coefficiente di dinamismo più elevato rispetto al match perso in casa della Sampdoria. Partita tostissima sin dalle prime battute, con i veneti che non regalano un centimetro e tolgono il fiato a chi entra in possesso di palla. Il film vede un Toro che cerca di imbastire la propria manovra ma non è facile. Per fortuna ai granata non difetta la pazienza per cui la palla continua a girare prevalentemente tra i propri piedi e poco prima del quarto d’ora ecco la prima grande occasione: Vojvoda imbuca sulla sinistra per Pobega che mette quasi nell’area piccola un pallone delizioso ma Praet a porta vuota non impatta il pallone. Sarà saltato all’ultimo per una zolla ribelle? No, l’ha ciccata e basta. Il canovaccio resta lo stesso sino al 22′ quando Magnani perde un controllo di palla e da ultimo uomo atterra Sanabria lanciato verso Montipo: Fabbri trasforma il suo giallo in rosso grazie al Var e la partita cambia. Il pressing all’olandese dei gialloblù non può rendere alla stessa maniera in 10 e così dopo aver subito la rete sugli sviluppi della punizione fischiata per il fallo sul paraguaiano – Rodriguez tira in mezzo dove un rimpallo permette a Pobega di sbloccare agevolmente con un tiro a botta sicura davanti alla porta – il Toro prende ancora di più in pugno la partita con un possesso palla che all’intervallo è del 66%. Ma questa squadra made in Juric non ha fretta nel cercare il raddoppio, anche perché non vuole rischiare nulla e così fa girare la palla e le gambe degli avversari che il pallone lo guardano ma non lo toccano.

    Il secondo tempo

    Nella ripresa il Toro abbassa i giri e così al 5′ Faraoni obbliga Milinkovic alla deviazione sul palo prima di vedere l’azione annullata per fuorigioco mentre un colpo di testa di Sutalo esce a lato di un soffio all’ora di gioco, quando Juric toglie Praet per un fastidio muscolare con Brekalo che entra al suo posto. I due perni, Pobega e Lukic, reggono, ma sulle fasce e a ridosso delle punte si viaggia al minimo sindacale. Il Toro ha la colpa di non costruire una occasione da gol che è una mentre la squadra di Tudor ne crea un paio dove la fortuna però gira le spalle. E così il Toro paziente ma con poco coraggio porta a casa tre punti che significano parte bassa sinistra della classifica e 10° posto. Mercoledì con l’Inter serviranno altri attributi ma vincere le partite sporche è una novità che potrebbe anche significare qualcosa per il futuro della banda Juric.

    Torino-Verona, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Diretta Torino-Verona ore 18: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    TORINO – Reduce dal fondamentale successo in campionato contro il Bologna, e messa da parte l’amarezza per l’eliminazione subita nei sedicesimi di Coppa Italia per mano della Sampdoria, Ivan Juric ospita allo stadio Olimpico Grande Torino, in un match valido per la 18ª giornata di Serie A, il Verona guidato fino al termine della scorsa stagione e lasciato poi nelle mani di Igor Tudor, l’anno passato secondo di Pirlo alla Juve. I granata si trovano attualmente al 13° posto della classifica di Serie A a quota 22 punti, ad una sola lunghezza di ritardo dall’Hellas rivale odierno: chi vince, resta aggrappato al treno Europa. Negli ultimi tre precedenti il risultato maturato in campo è stato quello di 1-1: l’ultimo il 6 gennaio 2021.
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    Dove vedere in tv e streaming Torino-Verona
    Il match tra Torino e Verona, in programma in casa dei granata oggi (domenica 19 dicembre) alle ore 18, sarà trasmesso in diretta esclusiva da Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Torino-Verona, le probabili formazioni
    TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic-Savic; Zima, Bremer, Rodriguez; Singo, Lukic, Pobega, Vojvoda; Praet, Pjaca; Sanabria. Allenatore: Juric. A disposizione: Berisha, Izzo, Buongiorno, Ola Aina, Ansaldi, Rincon, Mandragora, Kone, Baselli, Brekalo, Linetty, Zaza. Indisponibili: Belotti, Djidji, Edera, Verdi. Squalificati: -.
    VERONA (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini, Magnani, Casale; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone. Allenatore: Tudor. A disposizione: Pandur, A. Berardi, Cetin, Sutalo, Coppola, Ruegg, Hongla, Ilic, Bessa, Cancellieri, Lasagna, Ragusa. Indisponibili: Dawidowicz, Frabotta, Gunter, Kalinic. Squalificati: -.
    Arbitro: Fabbri di Ravenna.Assistenti: M. Rossi e Dei Giudici.IV uomo: Marcenaro.Var: Ghersini.Avar: Giallatini. LEGGI TUTTO

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    Torino-Verona, i granata in casa non perdono da 5 partite

    Allo stadio Olimpico di Torino si gioca il match tra i granata e il Verona. L’undici allenato da Ivan Juric dopo aver raccolto 5 punti nelle precedenti 3 giornate (1 vittoria con il Bologna e due pareggi con Empoli e Cagliari) dovrà trovare un modo per fermare l’autentica rivelazione di questo campionato.
    Indovina il risultato esatto di Torino-Verona e vinci!
    I granata giocano bene in casa
    Il Torino nelle ultime cinque partite disputate in casa ha dimostrato di non aver paura di nessuno. Belotti e compagni in queste cinque gare non solo non hanno mai perso (4 vittorie e 1 pareggio) ma hanno anche realizzato sempre almeno un gol nel primo tempo. I granata ora dovranno fare attenzione a non sottovalutare il Verona, squadra che in questa prima parte del torneo è riuscita a rimanere imbattuta contro avversari del livello di Napoli (1-1), Juventus (2-1), Lazio (4-1) e Roma (3-2). Con gli scaligeri impegnati in trasferta l’esito “Goal” è uscito in 7 match su 8. Interessante l’opzione che prevede almeno una rete in entrambi i tempi di gioco.  LEGGI TUTTO

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    Juric, ora riscattati! Devi essere migliore di Cairo

    TORINO – Tu quoque, Juric. Sarà che la cairite è contagiosa, una sorta di variante alessandrina che da troppi anni rende la pandemia granata non debellabile. Sarà che abbiamo sopravvalutato la capacità del tecnico croato di cogliere del tutto la criticità ormai cronica di questa fase storica per un club un tempo glorioso. Sarà che in questi giorni, dopo le ultime tensioni interne, il presidente può aver trovato i sistemi per convincere l’allenatore a darsi una regolata e rispettare come tutti l’allineamento societario alla filosofia del patron (vedi le parole sul mercato di gennaio – “faremo poco o niente, tanto non serve, quello che volevo fare io ce l’avevo in testa ad agosto” – rimarcate dai media presidenziali come sintomi di realismo e concretezza).Guarda la galleryTorino, addio Coppa Italia: Sampdoria avanti con Quagliarella e Verre

    Cosa pensa di fare Juric?

    O sarà magari che il tecnico, costretto a fare buon viso a cattivo gioco, pensi davvero di inviare dei messaggi più o meno subliminali al suo datore di lavoro, schierando cioè: giocatori impresentabili, o comunque inadeguati tecnicamente o fisicamente, o comunque da tempo ai margini al punto da aver proprio staccato la spina che li collegava al contesto Toro, o comunque in un ruolo improbabile (vedi Rincon difensore centrale, quando avevi almeno Zima, in assenza dell’infortunato Bremer). Forse così conta davvero di convincere Cairo a fare quello che mai ha fatto in 16 anni di reggenza; reggenza impreziosita da ben due settimi posti in campionato, un ottavo di finale (perso) in Europa League, due o tre quarti in Coppa Italia e un paio di trofei con la Primavera il cui artefice (l’ex ds Bava) ha mandato via imputandogli di tenere rapporti troppo empatici e cordiali con l’ambiente granata. Ammazza oh, che palmares, per uno che si era insediato parlando di Pulici e di Champions […]

    Sullo stesso argomentoTorino, Juric: “Abbiamo giocato al di sotto del nostro potenziale”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, riserve poche o inutili: Cairo lo capirà mai?

    TORINO – Tra le varie, palesi note dolenti emerse a Marassi nel sedicesimo di finale che ha visto la qualificazione della Samp ai danni dei granata una si staglia sopra le altre: non esiste un Toro2, anzi Juric tanto ha da lavorare per strutturare il Toro. Il lusso di una seconda squadra non è per questo club, e non potrebbe essere altrimenti, considerato il lavoro impostato, ma non concluso, sul mercato in estate. Periodo nel quale, pur in ritardo e con le inevitabili complicazioni di natura tattica e fisica che ne sono scaturite, qualcosa di positivo pure è stato fatto. L’arrivo di Brekalo, Praet e Pjaca che potranno restare in granata anche dopo questa stagione è valido dal punto di vista tecnico e strategico, quello di Pobega che rientrerà al Milan ha invece unicamente riverberi – fin qui abbaglianti riverberi – sul lato tecnico.Guarda la galleryTorino, addio Coppa Italia: Sampdoria avanti con Quagliarella e Verre

    Izzo va al Cagliari?

    Il problema, emerso lampante nella notte di Genova, è che la lunga fila di giocatori scontenti, semi scontenti, non mentalizzati con l’ambiente, a fine corsa eccetera eccetera più o meno tale è rimasta. Scontato, stando così le cose, che al momento di affidarsi a chi gioca meno, cioè a chi non è più ferocemente dedito alla causa, si abbiano risultati come quello maturato giovedì sera. In difesa si è ad esempio rivisto Izzo – meno di dieci mitembre alla prova di Coppa -: ebbene il centrale non ha avuto colpe specifiche legate ai gol subiti, però è normale fosse appannato, senza le giuste distanze dai compagni. A gennaio dovrebbe lasciare la compagnia e l’augurio, perché il giocatore nei primi tempi in granata ha dimostrato sia dedizione alla maglia che notevoli qualità, è che possa ritrovare lo smalto perso nelle ultime annate (dovrebbe essere Cagliari, la piazza nella quale cercherà di riproporsi ad alti livelli) […]

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    Ai piedi di capitan Lukic: che salto di qualità con Juric!

    TORINO – I tifosi del Toro, fino all’arrivo di Juric, lo hanno sempre considerato un mezzo giocatore. Un eterno vorrei, ma non posso. Perché Sasa Lukic, pur mostrando a più riprese le proprie qualità, non si è mai veramente imposto. Anche per colpa di una collocazione tattica non sempre chiara: è approdato a Torino nel 2016 come progetto di regista, poi con Mazzarri ha fatto l’interno di centrocampo, con Giampaolo il trequartista puro e adesso con Juric il centrale di centrocampo.Guarda la gallerySanabria e un autogol: festa Torino col Bologna

    L’assist per Sanabria è un gioiello

    Forse è questa la sua collocazione: lo dimostrano le prestazioni scintillanti di questa stagione, che hanno toccato il punto più alto contro il Bologna. L’assist per Sanabria è un gioiello, così come la prova offerta al cospetto di Mihajlovic, il suo primo allenatore sotto la Mole.

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