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    Toro, sospiro di sollievo per Juric: nulla di grave per Bremer

    TORINO – A quattro mesi di distanza dal balbettante passaggio del turno contro la Cremonese, superata soltanto ai calci di rigore a Ferragosto, il Torino giovedì sera tornerà in campo per il secondo turno di Coppa Italia in casa della Sampdoria. Non ci sarà Bremer, ma l’esito degli accertamenti dopo la sostituzione di domenica con il Bologna ha permesso di tirare un sospiro di sollievo: il sovraccarico al gemello mediale sinistro lo estrometterà dalla sfida con i blucerchiati, ma il difensore brasiliano può provare a mettere nel mirino la gara con il Verona di domenica o, alla peggio, la gara di San Siro con l’Inter del mercoledì successivo […]Sullo stesso argomentoTorino, Sanabria: “Sotto con la Coppa! Siamo in condizione, si vede”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, tra Juric e Cairo confronto a cena: è in gioco il futuro

    TORINO – L’incontro di Natale. Subito la notizia: senza alcun contratto con gli italiani da far firmare a Juric. Ivan, sempre tutto d’un pezzo davanti a Cairo. Il faccia a faccia si è però dipanato all’insegna della cordialità. Nessun confronto antipatico. Ma ovviamente nemmeno un clima da caserma tra storielle sconce, pur se nel Torino le “barzellette” sono d’attualità di questi tempi, dopo lo sfogo di sabato di Ivan sul mercato di agosto che non fu una roba esattamente normale, “un lavoro serio”. Nessun contratto con gli italiani stendibile da Cairo, giacché Juric tira dritto, sempre: è il suo modo di fare. “Io sono fatto così”: lo diceva già 6 anni fa, questa sua frase era anche finita in un libro-intervista.Guarda la gallerySanabria e un autogol: festa Torino col Bologna

    Juric: “L’Atalanta è il modello”

    Domenica, non appena schiantato il Bologna, quindi non 6 anni fa, diceva: «Sì, a volte vado un po’ oltre nelle parole e sbaglio. Ma soltanto perché vivo tutto a mille. La mia intenzione è solo il bene del Torino. Mi auguro che il presidente creda al fatto che io non penso a me stesso, ma alla società. Perché io sono il più grande aziendalista che ci sia. Basti vedere a Verona quello che abbiamo fatto in 2 anni, chi abbiamo preso e chi abbiamo venduto e a quanto, così da costruire una squadra importante senza investimenti. A me piace lavorare con giovani di qualità, di prospettiva. Per squadre come il Torino di oggi è l’unico modo giusto di fare le cose, con l’aggiunta di un bel vivaio. L’Atalanta è il modello, una crescita di squadra e di società anno dopo anno. Io non pretendo giocatori da 20 milioni. Io chiedo un concetto diverso, miglioramenti globali. Serve costruire per rendere questa società sempre più forte, perché ha tutto: la piazza e una proprietà solida». Ditecelo voi: ha torto o ha ragione?

    Sullo stesso argomentoTorino-Bologna, le pagelle: Pobega e Lukic al topTorino LEGGI TUTTO

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    Torino, Sanabria: “Sotto con la Coppa! Siamo in condizione, si vede”

    TORINO – Dopo tanto provarci Antonio Sanabria è tornato al gol, ancora una volta realizzato al Grande Torino, come già contro Salernitana e Genoa. Una rete importante perché ha rotto l’equilibrio contro il Bologna, nonché bella nella preparazione, vista la protezione di palla, e nell’esecuzione: un sinistro preciso sul quale l’ottimo Skorupski nulla ha potuto. Ha poi sbagliato qualcosa, il paraguaiano che al 9’ della ripresa si è incartato facendosi fermare dal portiere rossoblù, ma oltre all’eccellente finalizzazione in occasione dell’1-0 ha offerto una nuova prova di qualità e sacrificio: ha svariato, difeso palla, aperto spazi, preso falli. In definitiva si è comportato come in diverse altre partite, questa volta aggiungendo al quadro una variabile fondamentale, per un centravanti, cioè il gol.

    “Le sensazioni sono positive – commenta soddisfatto a fine gara Sanabria -: abbiamo disputato una gara importante e senza pause, riuscendo a dominare contro una squadra forte. Quando i successi arrivano in questo modo vincere è ancora più bello”. Non nasconde poi quello che resta un aspetto decisamente migliorabile, di questo Toro che spesso gioca bene, ma con altrettanta frequenza spreca sotto porta. “Al termine del primo tempo avremmo dovuto avere un vantaggio più ampio, e questo è un peccato. Juric ce lo ripete spesso, in area dobbiamo essere più cattivi”.

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    Domenica arriva il Verona

    Un mantra che dopo la prestazione contro il Bologna è presumibile sarà riproposto, dal tecnico croato: i granata hanno nuovamente raccolto meno di quanto abbiano seminato, considerato che pure nel secondo tempo gli sprechi non sono stati pochi. Buon per il Torino che questa volta sia bastata la rete di Sanabria, con allegato l’autogol di Soumaoro, per tenere a distanza un Bologna che si è rifatto sotto con Orsolini (su rigore, generosamente concesso, e che adottando lo stesso metro di giudizio avrebbe comunque dovuto portare a identica punizione per il Toro, quando Viola ha steso Pjaca).

    “Per quanto mi riguarda sono stato bravo a sfruttare l’assist di Lukic, ho calciato rapidamente e ho segnato: sono molto contento, sì – prosegue il sudamericano – E la soddisfazione riguarda tutti, si vede che stiamo bene fisicamente: durante la settimana lavoriamo intensamente, e i risultati in partita si vedono. L’obiettivo? Resta uno solo: crescere fin dalla prossima gara in Coppa Italia”. Prima di ricevere il Verona (domenica alle 18 al Grande Torino), giovedì i granata saranno di scena a Marassi contro la Samp per il turno di Coppa. “Ecco – conclude Sanabria – la nostra testa è già lì”: a una sfida dalla quale uscirà l’avversaria della Juve agli ottavi di finale.

    Sullo stesso argomentoTorino, Juric: “Partita stradominata. Sono più aziendalista del presidente”Torino LEGGI TUTTO

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    Pobega e Bremer, intrigo Toro-Milan

    TORINO – Qualcosa si muove, eccome se si muove. Sull’asse Torino-Milan si sta dialogando. Si tratta di discorsi preliminari, chiaro, e l’impressione è che Toro e Milan si stiano studiando. La scorsa settimana, per esempio, c’è stato un contatto (molti dicono incontro) tra i due direttori sportivi. Davide Vagnati e Frederic Massara hanno discusso di diverse situazioni. A uscire allo scoperto è stato il Milan che ha chiesto informazioni (diciamo il prezzo) su Gleison Bremer, 24 anni, difensore brasiliano che in questo momento è uno dei più forti centrali del campionato italiano, se non il più forte, e conseguentemente uno dei più quotati in Europa. Con il passare del tempo è migliorato sotto tutti i punti di vista e Mazzarri, che ha contribuito in maniera determinante a farlo crescere nei suoi primi mesi granata, dopo la sfida di Cagliari si è sbilanciato: “Bremer è diventato un campione”. Non ha tutti i torti. Se non lo è ancora, poco ci manca.Guarda la galleryTorino, la probabile formazione contro il Bologna

    Venticinque milioni per Bremer

    Dunque, il Milan è partito all’attacco. I rossoneri lo hanno messo nel mirino per giugno; pur avendo bisogno di un difensore a gennaio, sanno che è impensabile toglierlo a Juric a stagione in corso. Il Torino ha fissato il prezzo: 25 milioni non trattabili. Con una puntualizzazione importante: il giocatore per ora non è in vendita, è considerato fondamentale per il presente e per il futuro ma il problema è la sua volontà visto che in un paio di incontri (attraverso il suo entourage, naturalmente) ha detto di no a un prolungamento di contratto per un milione e mezzo a stagione, lo stesso ingaggio che percepiscono i big della rosa.

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    Toro, Pobega pronto per la mischia

    Il paradosso del centrocampo del Torino è nelle parole di Ivan Juric a margine del pareggio di lunedì sera a Cagliari: “A livello di gioco, un po’ di stanchezza si è fatta sentire”, ha commentato il tecnico croato nell’analisi a caldo della sfida all’ex granata Walter Mazzarri. E, dunque, un po’ di stanchezza ha appesantito i muscoli soprattutto dei giocatori nella zona nevralgica, dove le trame di gioco si cuciono e si disfano. La mediana, appunto, in cui l’assetto della squadra non muta da oltre un mese: Sasa Lukic e Tommaso Pobega, in contumacia del lungo infortunio in cui è incappato Rolando Mandragora, sono i titolari inamovibili di questa squadra. E qui risiede il piccolo, grande, paradosso. In una rosa funestata dai problemi fisici, infatti, il reparto dei centrali di centrocampo sarebbe uno dei pochi a vantare numeri tali da consentire di scegliere tra l’abbondanza di soluzioni a disposizione. Già, sarebbe.Sullo stesso argomentoTorino, Mandragora in gruppo. A parte Linetty e PobegaTorino

    Rincon e Baselli sono ormai fuori dal progetto

    Perché mister Juric, in realtà, ha già scelto da tempo: i tre sopracitati ruotano – quando a disposizione, s’intende… – per due maglie da titolari, mentre i restanti sono scivolati in fondo nelle gerarchie. Tomas Rincon e Daniele Baselli ci sono, ma – dopo anni da perni della mediana granata – quasi non si vedono: il venezuelano in campionato ha disputato finora 158′, il bresciano si è fermato a quota 138. Ai margini a livello tecnico e non soltanto, dato che per entrambi il contratto scadrà nel 2022 e non è escluso che il mercato possa bussare alla porta già a gennaio. Di concerto con la società stessa, a maggior ragione se un movimento in uscita ne favorisse uno in entrata.

    Guarda la gallerySingo tradisce il Torino: l’Empoli rimonta le reti di Pjaca e Pobega LEGGI TUTTO

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    Toro, anche Linetty e Kone out: altri guai per Juric

    Una buona notizia compensata da due negative […] Non fa in tempo ad abbracciare i rientranti, Juric, che però già deve dare l’arrivederci ad altre due risorse: non sono infatti partiti per Cagliari né Kone, né Linetty […] L’ivoriano si è fermato per un fastidio ai flessori, il polacco è fuori dai giochi per una gastroenterite. Due indisponibilità che si aggiungono alla lunga lista compilata già in precedenza (e dalla quale, come detto, all’ultimo è uscito il solo Ansaldi) […] LEGGI TUTTO

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    Toro, adesso la sfida a un altro ex: Mihajlovic

    Quella della Unipol Domus è stata più di una battaglia […] Nel primo tempo il Toro fa tutto ciò che deve: limita le armi offensive dei sardi, Bremer si mette in tasca Joao Pedro e Pobega (uscito non per il giallo preso, ma per un affaticamento al flessore: è già scattato l’allarme) propizia il gol del vantaggio. E’ autogol di Carboni, ma c’è tanto Sanabria dentro alla rete che sblocca la gara. Il sostituto di Belotti batte un colpo, pur non essendo in un momento di forma brillantissimo. Lo dimostra la prestazione contro il Cagliari: più di una volta vaga nel buio e il dialogo con i trequartisti, anch’essi decisamente poco ispirati, è fin troppo debole. Come il Toro di inizio secondo tempo […] Così c’è tanto rammarico in casa Toro: sul piano del gioco la classifica è bugiarda, ma Empoli e Cagliari rappresentano campanelli d’allarme in termini di maturità […]Guarda la galleryIl Torino si fa rimontare dal Cagliari, finisce 1-1. Joao Pedro, che gol in rovesciata!

    Domenica la sfida col Bologna

    […] La vittoria striminzita contro l’Udinese, poi il ko di Roma e due pareggi antipatici. Che rendono la gara col Bologna di domenica alle 12.30 fondamentale. Già, perché contro Mihajlovic non è ammesso un risultato differente dal successo: va bene l’identità e la voglia che la squadra ha finora messo in campo, ma non si vive soltanto d’amore […] Juric spera di recuperare qualche arma in più: potrà contare completamente su Rodriguez e Ansaldi […]

    Sullo stesso argomentoTorino, delusione Juric: “Abbiamo fatto meno bene del solito”Torino LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Torino 1-1, Joao Pedro frena i granata di Juric

    CAGLIARI – Il Torino non va oltre il pareggio sul campo del Cagliari. Gli uomini di Juric, che avevano chiuso il primo tempo in vantaggio (grazie all’autorete di Carboni), subiscono nella ripresa il pareggio di Joao Pedro, che mette a segno un gol meraviglioso in rovesciata. Secondo pari consecutivo per i granata, che nel finale sfiorano più volte il gol del raddoppio, con Praet, Zaza e Baselli (che aveva sostituito Pobega nell’intervallo). Con questo pareggio i granata si riportano a meno uno dal Sassuolo e a più nove dal terz’ultimo posto occupato proprio dal Cagliari. 
    Cagliari-Torino, tabellino e statistiche
    Torino avanti: decide l’autorete di Carboni
    Ritmi bassi e poche emozioni nel corso della prima parte di gara. Il Torino prova a fare la partita, con buona intensità, ma non riesce a scalfire l’attenta difesa cagliaritana. Gli uomini di Mazzarri si coprono con attenzione e tentano di ripartire in contropiede. Dopo un paio di tentativi su calcio piazzato, gli uomini di Juric sbloccano il risultato al 31′: tiro di Pobega dai venticinque metri, Cragno (non perfetto) respinge sui piedi di Sanabria, che si avventa sulla ribattuta. L’attaccante granata calcia a colpo sicuro: Cragno respinge, ma la sfera carambola sul corpo di Carboni e finisce in rete. L’autogol scuote il Cagliari che prova a reagire: Marin prima calcia una punizione pericolosa dal limite dell’area (sulla barriera), poi serve un pallone invitante per Bellanova, che sul secondo palo non riesce a deviare verso la porta difesa da Milinkovic Savic. La gara si accende e le occasioni iniziano a fioccare. I padroni di casa alzano il baricentro, ma si espongono alle ripartenze granata: a cinque minuti dall’intervallo Brekalo spreca un contropiede quattro contro tre, sbagliando l’assist per Sanabria (solo a centro area). Passa un minuto e Nandez (dal limite) sfiora la traversa con un bolide. 
    Serie A, calendario e risultati
    Joao Pedro pareggia in rovesciata. Il Torino spreca troppo
    La ripresa inizia con un cambio tra i granata: fuori Pobega e dentro Baselli. Il Cagliari parte forte e al settimo minuto sfiora il pareggio: Milinkovic Savic risponde da campione ad un colpo di testa ravvicinato di Joao Pedro. Passa un minuto e il bomber rossoblu si riscatta, con un gol d’autore: cross di Bellanova, Ceppitelli prova a staccare a centro area, ma viene fermato: sul pallone alto si avventa Joao Pedro che con una splendida rovesciata insacca alle spalle di Milinkovic Savic. Per il bomber rossoblu è il nono centro in campionato. Juric corre ai ripari: fuori Sanabria e Brekalo, dentro Praet e Zaza. I granata faticano a creare gioco, il Cagliari sembra più motivato. Mazzarri si gioca la carta Pavoletti, sostituendo un evanescente Keita. Juric risponde con il rientrante Rodriguez per Buongiorno. Gli uomini di Mazzarri fanno la partita, il Torino si difende e riparte: al 72′ Pjaca inventa per Zaza che parte in contropiede, ma una volta dentro l’area non riesce a sevire Praet (solissimo davanti la porta). Mazzarri richiama Ceppitelli e Grassi e inserisce Godin e Pereiro. Ma i cambi non aiutano il Cagliari, che arranca. Gli uomini di Juric ci credono e collezionano palle gol: Pjaca inventa per Praet che si presenta a tu per tu con Cragno: la sua conclusione sfiora il palo. Gli ospiti continuano a spingere e Zaza, da buona posizione, spreca una buona occasione. Passano tre minuti e Baselli (servito da Praet) si presenta davanti a Cragno, ma il suo tentativo termina sopra la traversa. Juric si dispera per le tante occasioni fallite. Il Cagliari, passato il momento no, si riaffaccia dalle parti di Milinkovic Savic, con una mezza rovesciata di Nandez, che si perde al lato. E’ l’ultima emozione della gara. 
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