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    Toro, Pjaca è mezza felicità

    TORINO – Se non sono gli infortuni, a escluderlo dal terreno di gioco, ci si mettono le ragioni tattiche. Ieri Pjaca è stato incontenibile fino al momento in cui l’espulsione di Singo ha indotto Juric a sostituire il connazionale per far entrare Vojovoda. Ma se il Toro così ha doverosamente mantenuto la linea a quattro in mediana, dall’altra ha perso quasi ogni soluzione offensiva. Anche perché Praet, che non ha scatto e progressione per ripartire, però avrebbe l’assist nelle corde, si è un po’ perso senza un compagno con cui duettare, mentre Sanabria che a differenza di Belotti non svaria, o almeno non sempre, è stato facilmente chiuso da Luperto e Romagnoli. Più che le caratteristiche dei singoli è però stato l’atteggiamento generale dei granata, a lasciare perplessi. Giusto pensare a limitare i danni, per come si sono messe le cose, ma resta il dubbio che facendo valere una certa superiorità tecnica, e non abbassando eccessivamente il baricentro, i granata magari l’aVrebbero anche potuta vincere, contro l’Empoli. E invece ancora una volta resta un senso di incompiutezza: questa squadra è indubbiamente cresciuta e sta globalmente migliorando, però il lavoro da fare, come sottolineato alla vigilia della gara dallo stesso Juric, è ancora tanto e a 360°. Alle porte c’è ad esempio il mercato di gennaio, che resta di riparazione – ovviamente meglio, per un tecnico, poter allenare i giocatori fin dal ritiro -, ma nel quale si possono comunque reperire buone occasioni.

    Le due squadre del Toro

    Come quelle che il Toro ha colto in estate: un aspetto è lampante, in queste prime 15 giornate di campionato. C’è una squadra con Pjaca, Praet e Brekalo, ce n’è un’altra più prevedibile senza uno o più degli attaccanti esterni arrivati qualche mese fa. Ieri ad esempio la capacità di giocare tra le linee di Brekalo, contro un’Empoli che lascia spazi, sarebbe potuta essere decisiva, a gara in corso. E invece al posto di Praet, alla mezzora della ripresa, è entrato Rincon. Cambio che la dice lunga, sulla paura del Toro di prenderle. Superiore a quel po’ di spavalderia che sarebbe invece servita per provare a vincerla. Certo rischiando pure di perderla. Ciò che va chiedendo Juric alla buona sorte è la possibilità, per qualche partita consecutiva, di poter disporre degli attaccanti esterni: scegliendo i titolari e non dovendo rinunciare ai rispettivi cambi. Ieri Pjaca, al terzo gol del suo campionato, ha ribadito di essere una risorsa centrale, per lo sviluppo delle trame offensive granata.

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    Il Toro non va oltre il 2-2 con l'Empoli. E anche Juric… stecca

    TORINO – I granata di Juric pareggiano 2-2 contro l’Empoli, ma restano tanti interrogativi. Il Toro domina e va sul 2-0 con Pobega e Pjaca. Poi, un’ingenuità di Singo rovina tutto: il laterale si fa espellere e da lì comincia un altro match. Il Toro decide di difendersi in inferiorità numerica ma così lascia strada ai toscani che prima accorciano con Romagnoli e poi nella ripresa fanno 2-2 con La Mantia. Punto guadagnato per il Toro? Per certi versi sì, ha rischiato anche di farsi ribaltare dal gruppo di Andreazzoli. Ma sono anche due punti persi, perché davvero non sono piaciuti i cambi e l’atteggiamento rinunciatario. Il tecnico granata ha tolto subito Pjaca, e non Praet: un azzardo. E alla fine era chiaro che il Toro mirasse soltanto a non soccombere. Questo nonostante un eroico Pobega ci abbia provato anche dopo il novantesimo: lui sì è cuore Toro, fino alla fine.

    SCELTE OBBLIGATE – Tra infortuni e turnover, Juric ha scelte forzate. Così, davanti ecco Sanabria per Belotti e dietro Zima per Djidji. Pjaca e Ola Aina dall’inizio. Andreazzoli confida nella buona forma di Zurkowski e Pinamonti.

    TOMMY-GOL – Due squadre votate al gioco ed è subito buon calcio. All’8’ bella azione di Pjaca, Sanabria di testa sbaglia un gol fatto. Al 10’ segna comunque Pobega: Vicario costruisce dal basso, gran casino Empoli, Sanabria viene deviato e Tommaso la butta dentro. Terzo sigillo in A per lui, uomo immagine dei granata. Al 15’ raddoppia Pjaca, dopo dai e vai con Buongiorno: gol di destro a giro e grande esultanza del croato dalla carriera sfortunata. Ha fisico e tecnica da top, purtroppo i legamenti del ginocchio hanno condizionato gli ultimi anni. Comunque, Marko e Ola a sinistra hanno una marcia in più. Al 24’ tiro empolese di un certa pericolosità: angolo e nulla di fatto. La squadra di Andreazzoli è comunque viva e costringe il Toro indietro. Giallo per Singo al 29’: ferma Di Francesco lanciato in malo modo. Al var il cartellino diventa rosso e i granata restano in dieci dal 33’. E sull’angolo Romagnoli di testa fa 1-2. Adesso la gara è decisamente riaperta. Juric corre ai ripari e mette dentro Voivoda per Pjaca, non certo felice per la scelta. Il Toro è in difficoltà, l’Empoli cerca il pari. Reattivo Vanja su Pinamonti e su Luperto subito dopo. Dopo due minuti di recupero, si va negli spogliatoi con la squadra di Juric avanti 2-1.

    CHE BOTTI – Si ricomincia e l’Empoli prende subito la traversa con Di Francesco. Per i granata è dura, devono cercare di non stare troppo indietro. Sale il nervosismo e anche Juric prende il giallo. I toscani attaccano, il Toro si difende. Anche troppo, tanto che Vanja Milinkovic-Savic urla ai compagni di salire. Incredibile al 65’: Bremer parte da solo e arriva da Vicario, tiro a lato. Al 69’ fuorigioco di La Mantia che segna. E’ una partita da batticuore per i tifosi sugli spalti, con un palleggio asfissiante degli ospiti. Che al 72’ pareggiano: sempre La Mantia a colpire di testa su cross di Luperto. E ora per Juric è tutto da rifare. Dentro Rincon per Praet e Zaza per Sanabria. Il copione è chiaro: Empoli avanti, Toro in trincea con Vanja in palla. Solo che l’atteggiamento dei granata è sbagliato, non si può fare una gara tutta così. I toscani la vogliono vincere e ci provano sino in fondo, contro avversari troppo rinunciatari. Entra anche Izzo per Aina. Grande Pobega in uscita allo scadere: guadagna un punizione. E il match finisce lì. Un pari sudato per il Toro ma chissà quanto soddisfacente. E anche Juric questa volta non ha… incantato. LEGGI TUTTO

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    Toro, quanti dubbi sui tempi di recupero di Mandragora e Ansaldi

    TORINO – Juric per la sfida all’Empoli è ancora costretto a fare i conti con un’infermeria piuttosto affollata. La trasferta di Roma, oltre a Belotti, ha messo infatti al tappeto anche Djidji, alle prese con una lesione di primo grado all’adduttore lungo destro come da esito degli accertamenti ad inizio settimana: l’assenza del franco-ivoriano costringerà dunque il tecnico a mutare la linea a tre cui si era affidato per la sfida ai capitolini.Sullo stesso argomentoTorino, Juric: “Belotti? Spero di riaverlo a febbraio”Torino

    Juric: “Mandragora proveremo a reinserirlo in gruppo settimana prossima”

    Se Rodriguez ha cominciato la fase di riatletizzazione dopo l’infortunio accusato con la Svizzera, non è ancora tempo per vedere tra i convocati nemmeno i lungodegenti Ansaldi e Mandragora: «Quest’ultimo prosegue nel suo percorso di recupero e settimana prossima proveremo a reinserirlo in gruppo: normale ci vada del tempo, quando si interviene su un ginocchio già operato. Come sta Ansaldi? Non lo so». il sibillino commento di Juric.

    Guarda la galleryTorino, la maglia dei 115 anni: Lukic, Buongiorno e Brekalo modelli LEGGI TUTTO

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    Torino-Empoli, granata senza segno “2” al 45' dall'esordio in Serie A

    La quindicesima giornata mette di fronte Torino ed Empoli. La compagine granata dopo le prime 14 giornate di campionato ha conquistato due punti in meno di quella toscana. Entrambe le squadre al momento si trovano nella parte centrale della classifica ma le posizioni più pericolose non sono lontanissime. Entrambe le compagini in questo match andranno a caccia dei tre punti ma non si può escludere del tutto il pareggio al novantesimo.
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    Otto gare senza pareggio e da sette sempre “1” al 90’
    I numeri mostrati dal Torino propongono molti spunti di interesse. La cosa che, ad una prima occhiata, colpisce di più è l’assenza di pareggi. Da otto partite consecutive, infatti, i granata o vincono (in tre occasioni) o perdono (nelle altre cinque) senza mai dividere la posta. Ma non solo… A guardare bene, vincendo in casa e perdendo fuori, Zaza e compagni da sette gare di fila non fanno altro che regalare un segno “1” al novantesimo. Se si guarda all’Empoli, invece, bisogna sottolineare, restando sempre sull’argomento pareggi, che fin qui ne ha fatto registrare soltanto uno, tre turni fa in casa con il Genoa (2-2) e poi basta.
    E nel primo tempo chi tanto e chi… niente
    Se poi vogliamo dirla tutta c’è un altro elemento, forse quello da tenere in maggiore considerazione, che pretende attenzione: se si esclude il primo match di campionato del Torino in casa contro l’Atalanta, quando le squadre andarono al riposo con i bergamaschi in vantaggio per 1-0 (per la cronaca il finale fu di 1-2), mai in nessuno dei tredici incontri successivi il primo tempo dei granata si è chiuso con un segno “2”. Esattamente l’opposto di quanto fin qui mostrato dall’Empoli che in quattordici partite che ha giocato ben nove volte ha visto il segno “2” materializzarsi a metà gara. E’ proprio il caso di dire a chi tanto e a chi… niente! LEGGI TUTTO

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    Toro, la probabile formazione contro la Roma: le scelte di Juric

    TORINO – Dubbi sulle fasce e sulla trequarti, con davanti la variabile Belotti-Sanabria. Il Gallo parte favorito, comunque. Almeno così ha fatto intendere Juric: «Io credo molto nel lavoro, nei miglioramenti della condizione fisica e psicologica in allenamento. Dopo un infortunio non è mai facile riprendersi. Con l’Udinese ha disputato una buona gara, ma ora deve trovare anche la continuità. In questa settimana ha lavorato bene, meglio che in passato. E quando hai un giocatore così, con doti importanti, è chiaro che se alza il livello del suo rendimento, automaticamente si alza anche quello della squadra. E io spero che Belotti cresca ancora tanto». Quel riferimento alla «continuità da ritrovare» è stato utilizzato da Juric anche per parlare di Praet (in ballottaggio con Linetty e Pjaca). Gli altri dubbi di formazione, tenuto conto della pretattica del tecnico croato e della sua abitudine a tenere sulla corda i giocatori sino all’ultimo, riguardano le fasce, dopo la felice novità dell’inversione delle corsie di competenza, contro l’Udinese (Aina spostato a destra e Vojvoda a sinistra). «Vojvoda mi è piaciuto. In questi mesi non ha mai sbagliato un allenamento e non è facile non giocare per un bel po’ e poi farsi trovare pronto per 95 minuti senza commettere errori. Sono rimasto molto soddisfatto dalla sua prova, ha giocato una bella partita. Il suo impiego a sinistra sarà un’opzione in più d’ora in poi, visto che Ansaldi fa fatica a recuperare». Oggi Vojvoda potrebbe venir confermato, con però Singo a destra.Guarda la galleryRoma-Torino, la probabile formazione di Juric LEGGI TUTTO

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    Diretta Roma-Torino ore 18: come vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    ROMA – Forte della seconda miglior difesa della Serie A (13 gol incassati finora, solo il Napoli capolista ha fatto meglio con 7 reti subite), il Torino di Ivan Juric scende a Roma con la voglia di tornare a far punti in trasferta, dopo 3 sconfitte consecutive per 1-0 (contro Napoli, Milan e Spezia). La Roma di José Mourinho, dal canto suo, ha ritrovato il sorriso grazie ai successi sul Genoa in campionato e sullo Zorya Luhansk in Conference League. Nella scorsa stagione la Roma si è imposta 3-1 nella Capitale per poi essere sconfitta con lo stesso punteggio a Torino. Attenzione ad Andrea Belotti, che ha già segnato sei volte ai giallorossi, di cui cinque in trasferta.
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    Roma-Torino, dove vederla in streaming e in tv
    La partita tra Roma e Torino sarà visibile in esclusiva su Dazn, in diretta streaming, con fischio d’inizio alle 18.
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    Le formazioni ufficiali di Roma-Torino
    Roma (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Diawara, Mkhitaryan, Pellegrini, El Shaarawy; Zaniolo, Abraham. Allenatore: Mourinho.
    Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Buongiorno; Singo, Lukic, Pobega, Vojvoda; Praet, Brekalo; Belotti. Allenatore: Juric.
    Arbitro: Chiffi di Padova.Guardalinee: Mastrodonato e Pagnotta.Quarto uomo: Camplone.Var: Banti.Avar: Tolfo. LEGGI TUTTO

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    Roma-Torino, ok entrambe le squadre a segno

    Il programma della 14ª giornata di campionato mette a confronto la Roma e il Torino. I giallorossi sono reduci dal successo ottenuto sul campo del Genoa (2-0) mentre i granata la scorsa settimana hanno conquistato l’intera posta in palio contro l’Udinese (2-1).
    Indovina il risultato esatto di Roma-Torino
    Giallorossi ok all’Olimpico
    Il club capitolino in questa prima parte di stagione ha dimostrato di giocare meglio davanti ai propri tifosi. I giallorossi all’Olimpico hanno mancato l’appuntamento con i tre punti solamente nelle ultime due partite disputate, allo 0-0 contro il Napoli ha fatto seguito la sconfitta per 2-1 contro il Milan. Il Torino, prossimo avversario dei giallorossi, nelle prime 6 trasferte non ha di certo raccolto buoni frutti. I granata con una vittoria, un pareggio e ben quattro sconfitte hanno fatto solamente meglio di Salernitana e Cagliari. Per le quote la squadra allenata da Mourinho parte con i favori del pronostico ma occhio alle possibili sorprese. Il Torino non ha mai segnato nelle precedenti tre sfide disputate fuori casa. Il Goal in controtendenza non si può quindi escludere del tutto. Al triplice fischio dell’arbitro intriga la “combo” che lega la doppia chance 1X all’esito che prevede entrambe le squadre a segno. LEGGI TUTTO

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    Roma, Mourinho: “Il Torino ha un suo stile, sarà difficile per noi”

    ROMA – Ritrovato il buon umore grazie alle vittorie contro il Genoa e lo Zorya Luhansk, José Mourinho si prepara alla sfida casalinga di domani contro il Torino di Ivan Juric. La Roma dello Special One cerca continuità di rendimento: “E’ una partita difficile – le parole di Mourinho nella conferenza stampa della vigilia – il Torino è una squadra che difende molto bene con uno stile suo. Non un modo unico perché lo fanno anche altre squadre, ma sono un bell’esempio di questo stile di gioco difensivo e non è facile. Non concedono tanti gol e opportunità, è veramente difficile, avremo bisogno di una partita di grande qualità offensiva per riuscire a fare gol”. L’allenatore portoghese non si sbilancia sulla possibilità di giocare a tre, come ha fatto nelle ultime uscite, o a quattro in difesa: “In questo momento la situazione migliora rispetto alle opzioni che abbiamo. Col Covid di Cristante e Villar e la squalifica di Veretout, il problema si è trasferito sul modulo. Il problema si è trasferito dai terzini al centrocampo. Mancano due titolari e Villar, un’opzione di qualità. Ma abbiamo un’opzione chiara di giocare a 4 o a 5 e prima no: senza terzini potevamo giocare in un solo modo”.
    La passione dei tifosi della Roma
    Domani lo stadio sarà quasi pieno, ma Mourinho non è meravigliato dalla passione dei tifosi della Roma: “La passione la conoscevo. Tutto questo amore per la squadra del cuore me lo aspettavo. L’ho sentito dal primo giorno. Però la cultura in Italia, prettamente in quella che ho conosciuto prima, non ha paragone con il calcio inglese dove ogni partita, con freddo, caldo o neve, era sempre con il tutto esaurito. In questo momento sento un piacere molto grande. C’è un’evoluzione positiva. I nostri tifosi hanno visto solo vittorie in casa? No, abbiamo perso, abbiamo giocato bene e così così, ma loro vanno allo stadio e hanno sempre una squadra che gioca per se stessa e per loro. Questo al tifoso fa sentire connessione, empatia. Questa è la ragione per cui la gente anche in Conference League, che quando comincia non è una competizione che innamora, era presente all’Olimpico. Per noi non è più facile giocare, ma più bello. Il calcio è così. Se abbiamo qualche responsabilità in questa positività piace anche a noi”. Poi lo Special One torna a parlare delle possibili soluzioni tattiche: “Mancini può giocare mediano? Certo! Principalmente perché fin questo momento abbiamo i quattro centrali disponibili. Se tocca a qualcuno di loro fare questo sacrificio, lo faranno. Ibanez ha già giocato terzino sinistro. Se Mancini giocherà a centrocampo lo farà. Ci sono cose impossibili da fare come mettere Zaniolo terzino o Vina attaccante. Ma ci sono giocatori come Mancini, Mkhitaryan e Ibanez che sono multifunzionali. E’ importante avere giocatori così in rosa. Anche la disponibile è importante. Mancini ha già giocato a centrocampo”. LEGGI TUTTO