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    Daspo a tifosi Juve: attaccarono la polizia dopo il derby col Torino

    TORINO – La notifica di una serie di Daspo a tifosi della Juventus è in corso in questi giorni per iniziativa della questura di Torino. Il provvedimento, secondo quanto si apprende, è legato agli incidenti avvenuti lo scorso 2 ottobre nel capoluogo piemontese in occasione del derby della Mole contro i granata di Ivan Juric (match vinto all’Olimpico Grande Torino 1-0 con gol di Locatelli nei minuti finali). Almeno una settantina di persone, in base alle ricostruzioni della polizia, attaccarono lo schieramento delle forze dell’ordine all’esterno dello stadio dando vita anche a un lancio di oggetti. Del caso è investita l’autorità giudiziaria. Il Daspo, infatti, in molti casi è accompagnato dall’obbligo di presentazione alla polizia in concomitanza delle partite della Juventus, e contro questa misura è prevista la possibilità di ricorrere al tribunale. La procura, inoltre, valuterà le eventuali responsabilità di carattere penale. LEGGI TUTTO

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    Il Toro batte l'Udinese: è 11°. Magia di Brekalo, poi Bremer

    TORINO – Il Toro torna a vincere (la terza di fila in casa, non capitava dai tempi di Mazzarri), vola all’11° posto, scaccia i brutti ricordi di La Spezia, infiamma il pubblico non solo con i gol di Brekalo e Bremer (il difensore più prolifico in Europa nell’anno solare, con 6 centri), va più volte vicino al 3° gol, ma poi soffre anche parecchio davanti al forcing finale dell’Udinese: comunque porta a casa 3 punti pesantissimi per la classifica e il morale, meritati, con sugli scudi anche Vanja Milinkovic-Savic, per le sue parate decisive. Grande entusiasmo sugli spalti: una liberazione.

    Brekalo, colpo di genio

    Si parte con una sorpresa nel Torino. Aina spostato a destra con Vojvoda a sinistra e Singo in panca. Davanti, Praet con Brekalo dietro a Belotti, nonostante le condizioni imperfette del belga. Per l’Udinese, revisione del modulo (come già successo altre volte in queste prime giornate a seconda della tattica avversaria) e passaggio al 3-4-2-1 per mettersi a specchio rispetto al Torino, con Pussetto e Deulofeu alle spalle di Beto. Il quale, sin dall’inizio, ingaggerà un bel duello tecnico e muscolare con Bremer, tanto più dopo il vantaggio dei granata. Che arriva presto, già all’8′: il gol più veloce del Torino in questo campionato è un misto di prove al Fila (lancio chilometrico, precisissimo, di Milinkovic su Belotti quasi al limite dell’area) e di colpi di genio: non tanto l’ottimo servizio di testa del Gallo all’indietro, quanto il tiro di prima di Brekalo da almeno 25 metri, di piatto destro ma con grande forza, straordinariamente a effetto, basso, con ingresso nell’angolino alla sinistra di Silvestri. Standing ovation, col trequartista croato sempre più determinante per le sorti del Torino.

    Milinkovic, che parate

    Da quel momento l’Udinese alza il baricentro e comincia a premere con insistenza, sfruttando anche gli inserimenti dei vari Pereyra, Udogie, Pussetto e Deulofeu, a ruota dietro ai movimenti di Beto. Con però una sola occasione veramente concreta nell’arco del primo tempo: un tiro anch’esso a giro e velenoso ma da dentro l’area di Pussetto, cui risponde Vanja Milinkovic-Savic con un gran tuffo salvifico (26′). La pressione dei friulani è insidiosa, ma frutta poco, detta in soldoni: merito anche della seconda fase del Torino, con copertura attenta degli spazi e ripartenze veloci, quando possibili. Belotti recupera e lavora bene più di un pallone, con ritrovato smalto e solita generosità, sino a creare anche pericoli (vedi una sua torre di testa per l’accorrente Pobega, con salvataggio in extremis di Silvestri).

    Belotti: spreco, palo e gol di Bremer

    Clamoroso il gol mangiato da Belotti al 2′, dopo un erroraccio di Molina (lanciato quasi in solitudine dall’avversario, il Gallo ignora l’arrivo al suo fianco di Pobega e non va oltre un tiro deviato fuori da Nuytinck). Ma il capitano si riscatta già un minuto dopo: gran colpo di testa sul palo, di lì in poi comincia un batti e ribatti tra più giocatori a due passi dalla linea di porta, con Bremer volpino nello spingere il rete una torre aerea di Pobega.

    Toro sciolto e ancora pericoloso

    Il doppio vantaggio scioglie, libera ancor più mentalmente i granata, ancora pericolosi al tiro da fuori, mentre i friulani, subito tramortiti, non vanno oltre una botta centrale di Walace, parata. Gotti prova a risvegliare la squadra con due cambi, Arslan per Nuytinck e Forestieri per Pussetto. Juric risponde con Linetty per Praet e Singo per Aina. Un sostanziale equilibrio caratterizza il cuore della ripresa, tuttavia con l’Udinese nuovamente protesa verso tentativi di forcing e il Toro saggiamente predisposto a leggere la doppia fase con ferocia e rapidità: con sugli scudi anche giocatori come Lukic e Vojvoda, non solo i più titolati.

    Forestieri riapre il match

    Altro cambio: Zima fa respirare Djidji (nei giorni scorsi operato per una frattura nasale). Sugli spalti tambureggia l’entusiasmo dei tifosi granata, ma al 32′ Forestieri a sorpresa riapre la partita con una punizione direttamente in porta da distanza anche lui chilometrica: colpevolmente lento tra i pali Vanja nei tempi di reazione e palla in rete. Pjaca per Brekalo e Zaza per Belotti: Juric vuole forze fresche per meglio difendere anche attaccando, obiettivo in realtà non centrato. Arslan va a un passo dal pareggio con un’incursione in area (sventola ben parata da Milinkovic), l’Udinese tenta il forcing finale e il Toro soffre, arretra e accusa il colpo. Al 91′ Vanja compie un mezzo miracolo con un volo angelico in angolo su un tiro ravvicinato di Forestieri dal cuore dell’area. È l’ultimo brivido del match, prima del triplice fischio finale: una liberazione, per i granata, finalmente in festa. Vittoria pesante, pesantissima. LEGGI TUTTO

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    Diretta Torino-Udinese ore 20.45: probabili formazioni, come vederla in tv e streaming

    TORINO – Reduce dal ko contro lo Spezia nell’ultima giornata di campionato, il Torino, che è stato agganciato a quota 14 punti in classifica dall’Udinese, vittorioso contro il Sassuolo, cerca un successo proprio contro la formazione friulana di Luca Gotti. Nella scorsa stagione la formazione friulana si era imposta nel capoluogo piemontese con il punteggio di 3-2, cadendo poi in casa nella sfida di ritorno, 1-0 con gol di Belotti. La sfida andrà in scena questa sera alle ore 20-45 allo stadio Olimpico Grande Torino. 
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    Torino-Udinese, dove vederla in tv e streaming
    Il match tra Torino ed Udinese, in programma questa sera alle 20.45, sarà visibile su Dazn, Sky Sport Calcio (numero 202 del satellite e 483 del digitale terrestre) e Sky Sport (numero 251 satellite), oltre che in streaming su SkyGo, Now e TimVision. Sarà inoltre possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Le probabili formazioni di Torino-Udinese
    TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Buongiorno; Singo, Lukic, Pobega, Ola Aina; Linetty, Pjaca; Belotti. All. Juric. A disp. Berisha, Izzo, Zima, Vojvoda, Rincon, Baselli, Praet, Kone, Brekalo, Verdi, Zaza, Sanabria. Indisponibili: Ansaldi, Edera, Mandragora, Rodriguez. Squalificati: –
    UDINESE (3-4-2-1): Silvestri; Becao, Nuytinck, Samir; Molina, Walace, Arslan, Udogie; Deulofeu, Pereyra; Beto. All. Gotti. A disp. Padelli, Carnelos, Perez, Zeegelaar, De Maio, Soppy, Jajalo, Samardzic, Forestieri, Success, Pussetto, Nestorovski. Indisponibili: Stryger Larsen. Squalificati: Makengo.
    Arbitro: Pezzuto di Lecce.Assistenti: Lombardo e Capaldo.IV uomo: Rapuano.Var: Fourneau.Avar: Galetto. LEGGI TUTTO

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    Torino-Udinese, 14 gol segnati nell'ultimo quarto d'ora

    Torino-Udinese è il secondo posticipo che chiude il 13° turno di Serie A. Le squadre di Juric e Gotti hanno 14 punti in classifica e questo non è l’unico dato che accomuna granata e bianconeri…
    Pronostici di Serie A, indovina il risultato di Torino-Udinese e vinci i premi in palio!
    Torino, festival di No Goal e Under 1,5 al primo tempo
    Stessi punti ma anche stesso numero di gol segnati, 15 a testa, con una particolare “predilezione” per l‘ultimo quarto d’ora. Già, perché piemontesi e friulani finora hanno realizzato rispettivamente 8 e 6 gol nei minuti che vanno dal 75’ a fine partita. Di più, con Bremer e compagni in campo è andata in onda la saga del No Goal primo tempo, esito uscito 12 volte su 12. Solo sfiorato l’en plein in fatto di Under 1,5 primo tempo: 11 su 12, l’Over 1,5 al riposo è uscito nel match Torino-Genoa (2-0/3-2).
    Occhio allora anche ai primi tempi dell’Udinese. Il No Goal primo tempo fa registrare 10 apparizioni e l’Under 1,5 primo tempo otto. Nelle 5 trasferte disputate Pereyra e compagni sono andati in svantaggio al riposo solo contro la Roma, chiudendo 3 volte sullo 0-0 e una volta in vantaggio per 2-1 a Genova contro la Sampdoria. Anche questo tipo di dettagli possono fare la differenza… LEGGI TUTTO

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    Toro, Verdi al bivio: deve convincere Juric o a gennaio sarà addio

    TORINO – Dove eravamo rimasti? Tutto sommato, si potrebbe anche dire che un piccolo beneficio lo ha prodotto il caso Verdi, scoppiato prima della sosta a cavallo di La Spezia. Almeno, così, il problema è venuto definitivamente a galla […] Juric parlò di lui prima della trasferta in Liguria, sottolineandone la serietà: «Non posso dire una parola negativa su di lui. E’ ritornato dopo l’infortunio, nei minuti finali contro la Samp è entrato in campo con lo spirito giusto e sicuramente domani a La Spezia potrebbe giocare dall’inizio: adesso sta bene, ci potrà dare una mano. L’importante è che giochi senza troppi pensieri». Era venerdì mattina. Ma nell’ultimo allenamento al Fila, nel pomeriggio, Juric rimase deluso e s’imbufalì. Non vide Verdi abbastanza feroce nel lavoro. Ivan la prese male, decise di non fare sconti e il giorno dopo lo mise in panca. E li lo lasciò per tutti i 90 minuti, nonostante l’assenza di Brekalo, Pjaca tornasse dopo una vita e Praet fosse più bollato che sano. Altro che schierare Simone titolare, come aveva progettato. Piuttosto rispolverò proprio il belga malconcio, del quale sempre alla vigilia aveva detto: «Domani Praet non ci sarà, si è allenato poco, non è riuscito a recuperare a livello fisico». Ma poi, una trentina di ore dopo, a partita conclusa: «Ho dovuto schierarlo lo stesso, è stata una scelta forzata che non avrei voluto prendere» […]

    Cosa potrebbe succedere a gennaio

    […] Potenzialmente, la ricaduta di Praet dovrebbe nuovamente aprire qualche spiraglio per Simone almeno a gara in corso, di qui in avanti. Dipenderà da come continuerà ad allenarsi e da come lo vedrà Juric, allenatore sicuramente duro nella gestione del lavoro. Simone, caratterialmente, non è mai stato l’emblema di un mostro di ferocia […] Gli ultimi colloqui tra gli agenti e i vertici societari han prodotto un passo in avanti. Simone sarà malleabile, di fronte all’ipotesi di una partenza a gennaio in prestito con diritto (si vocifera di Samp, Genoa, Cagliari). Se Juric continuerà a non vederlo, un distacco risulterà la soluzione migliore. Per il club, che potrà risparmiare 6 mesi di ingaggio, confidando pure in una sua rinascita altrove con possibilità di cessione post-datata. Per Ivan, che in cambio potrà invocare un rinforzo a lui più consono. E per Simone stesso: perché eviterà di macerarsi in panca. 

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    Sullo stesso argomentoTorino, edema alla coscia sinistra per Praet: il belga lavora a parteTorino LEGGI TUTTO

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    Toro, Pobega porta a Krunic del Milan: le strategie per gennaio

    TORINO – Gli obiettivi sono chiari, le vie attraverso le quali centrarli ancora no. O meglio il giro d’orizzonte di cui è protagonista il responsabile dell’area tecnica granata Davide Vagnati non ha ancora prodotto l’avvio di autentiche trattative in vista di gennaio. Diversi i sondaggi, le richieste preliminari rivolte ad agenti di giocatori o agli uomini mercato dei club, ma si è ancora nella fase esplorativa. Nella fase in cui ragionando sulla possibilità di chiudere un affare, si possono aprire le porte per concretizzarne un altro. Ad esempio il Toro ha sì provato a mettere le basi per un discorso rivolto almeno a prolungare il rapporto con Pobega, se non addirittura a trovare la formula per convincere il Milan ad aprire alla soluzione prestito con diritto di riscatto, però si è anche scontrato con la ferma volontà della società rossonera. Decisa a far tornare il centrocampista alla base, dopo il buono messo in mostra nel passato campionato con lo Spezia e le continue conferme arrivate in maglia granata. Che gli sono valse per naturale conseguenza la prima convocazione in maglia azzurra. Fisiologico che un club come il Milan, già convinto dalle qualità del giocatore al punto da concederlo soltanto in prestito secco, ora non voglia intavolare nessuna trattativa col rischio di perderlo.

    L’interesse per Krunic e la posizione di Maldini

    Nell’ambito dei confronti in ripida salita per Pobega, il Toro ha però accarezzato l’idea di tornare su un vecchio obiettivo: doppiamente utile per la capacità di giostrare sia a centrocampo che sulla trequarti. I granata da qualche sessione di mercato a questa parte gravitano su Rade Krunic. Non un inamovibile, per quanto in seno al club il bosniaco goda della stima che nei suoi confronti nutre Paolo Maldini, responsabile dell’area tecnica rossonera. Una stima che pur senza fretta potrebbe concretizzarsi in una proposta di rinnovo del contratto che attualmente scade nel 2024. Anche su questo fronte Vagnati non ha insomma la strada propriamente in discesa, tuttavia nemmeno avrebbe le porte chiuse in faccia senza possibilità di replica.

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    Sullo stesso argomentoToro, Cairo prova a trattenere PobegaTorino LEGGI TUTTO

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    Toro, Cairo prova a trattenere Pobega

    Si può, perché no! Si può acquistare Tommaso Pobega, 22 anni, centrocampista del Milan sul quale il Toro non vanta alcun diritto di riscatto. Si può perché il giocatore a Torino e in maglia granata si trova bene. […]Ma c’è di più, molto di più. Il giocatore ha capito che nel Toro e con il Toro può diventare un top player come hanno dimostrato questi primi mesi. E’ al centro del sistema di Juric e ha ritrovato, a tempo di record, la maglia azzurra. Mancini non lo ha schierato nelle ultime due partite di qualificazione ma lo tiene in grandissima considerazione […]Tra gli aspetti che lo stanno sempre più avvicinando al Toro c’è anche e soprattutto Juric. Al Milan avrebbe la stessa considerazione? Tommaso Pobega a Juric, ai compagni e ai dirigenti ha fatto sapere che l’idea di continuare a giocare per il Toro anche nelle prossime stagioni lo sta “coinvolgendo” […]

    La situazione del Milan

    […]E qui molto dipende da Kessie. Il Milan ha messo gli occhi su Renato Sanches (portoghese del Lille, 24 anni) il quale ha i requisiti giusti per essere l’erede del fortissimo centrocampista ivoriano. […]Sia che arrivi Sanches sia che rinnovi Kessie il club rossonero dovrà comunque investire una quantità importante di milioni. E a questo punto potrebbe anche sacrificare Pobega in cambio di una proposta economica vantaggiosa. In questi periodi di carenze finanziarie per tutti, oltretutto il Milan difficilmente riuscirà a intascare contanti sonanti con l’eventuale superamento del turno di Champions League; una cessione importante permetterebbe di rinforzare altri reparti in cui c’è più bisogno.

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    Belotti non brilla con l'Italia, il Toro è la sua dimensione?

    TORINO – Sembra che uno voglia gufare il Gallo. Ma qui non si tratta di darsi all’ornitologia, anche perché al massimo stiamo parlando del toro, un mammifero ruminante quando gioca come a La Spezia (la squadra tutta: non solo Belotti, per carità). Con l’iniziale maiuscola, lo ricordiamo a San Siro col Milan (anche se uscì spernacchiato dal risultato) o in casa con la Samp (vittoria in un crescendo schiacciasassi). Lunedì l’Udinese: sarà un rinnovato amore o ancora un calesse? Resta il fatto che in Liguria, e senza bisogno di alluvioni (per carità numero due), annegò anche il Gallo. E in questi ultimi 7 giorni è nuovamente naufragato in Nazionale: titolare contro la Svizzera senza doti, subentrato nel finale di Belfast senza dote («che amarezza: dobbiamo fare tutti un po’ di mea culpa»).

    Anche il suo Europeo è stato insufficiente: avrebbe senso non rinnovare?

    Più o meno, come agli Europei. Riserva conclamata per tutto il torneo, tranne il contentino ricevuto contro il Galles, quando eravamo già qualificati per gli ottavi. Un solo gol su rigore contro la Spagna in semifinale, dopo i supplementari. E un errore orrorifico nel caso analogo in finale: ma fortuna volle (per Belotti e l’Italia tutta) che poi gli inglesi ne sbagliarono di più, e così anche la sua frittata finita spiaccicata a terra terminò in gloria. […] A Torino è per tutti un re anche quando gli cade la corona per un movimento sbagliato e tira fuori, ma da qualche anno lontano dal recinto granata diventa un Signor Qualsiasi, col rischio di chiamarsi come Ulisse davanti a Polifemo. Oggi come oggi in un top club farebbe tanta panchina, immaginiamo: temiamo per lui. Non firmare il rinnovo col Toro (rifiutando 3,3 milioni netti a stagione più uno di premio al momento della firma!) potrebbe anche diventare un salto nel buio.

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