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    Toro, infortunio Rodriguez: c'è una lesione

    TORINO – L’infermeria del Torino assume sempre più le sembianze dell’imbarcazione con una crepa nella carena: puoi provare a svuotarla con un secchiello, ma altra acqua entrerà comunque dal fondo. E così sta avvenendo anche in questa sosta dedicata alle Nazionali, dopo una prima parte di stagione in cui problemi ed acciacchi certo non sono mancati. Se Ivan Juric stava ritrovando il sorriso per i tanti rientri in vista della ripresa del campionato, lunedì prossimo al Grande Torino contro l’Udinese, ieri dalla Svizzera sono arrivate notizie ben poco confortanti.

    Infortunio Rodriguez: gli aggiornamenti

    L’infortunio patito da Ricardo Rodriguez nel corso del secondo tempo contro l’Italia, infatti, è ben più serio del previsto, tanto che il difensore ha già fatto ritorno a Torino – salterà dunque il decisivo confronto di questa sera contro la Bulgaria – per nuovi accertamenti al flessore della coscia destra che risulta lesionato. Entità e tempi di recupero sono ancora da stabilire con precisione, ma il tecnico croato dovrà fare a meno dell’ex Psv Eindhoven a lungo: probabile che a rilevarlo sul centro-sinistra della difesa a tre sia nuovamente il giovane Alessandro Buongiorno, schierato titolare in tre delle ultime quattro uscite. Ma i grattacapi internazionali di Juric non si esauriscono con Rodriguez, visto che anche Dennis Praet è alle prese con qualche problema nel ritiro del Belgio: l’ex Leicester ha saltato la gara con l’Estonia ed è in dubbio per l’incrocio di domani sera in Galles.

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    Da Djokovic a Sonego, l'orgoglio dei tifosi del Toro

    TORINO – Ha il fascino delle capitali e un’anima granata che le delusioni sportive non sono mai riuscite a cancellare. Grande, robusta e viva, la città di Torino, da qualche giorno centro di gravità del tennis mondiale. Nelle Atp Finals, al via ieri, si parla soprattutto di dritto e volé ma non manca il calcio e il Toro nelle parole dei protagonisti. Come Novak Djokovic, signore dello sport e da anni numero 1 del ranking, affascinato dal calcio italiano (è tifoso del Milan) e le sue storie. Tanto da ricordare simpaticamente al collega Stefanos Tsitsipas dell’importanza e della presenza del tifo torinista in città. Quando Tsitsipas ha detto di conoscere le peculiarità di Torino («Penso che Torino sia nota per i tartufi e per la Juventus» ha detto il greco nell’intervista al canale dell’Atp Tour), Djokovic lo ha ripreso sorridendo: «Stai attento, qui ci sono anche tantissimi tifosi del Torino…», con Hubert Hurkacz che ha aggiunto «Si, meglio stare attenti…». Nelle parole del serbo e del polacco si legge il rispetto e l’ammirazione per una squadra che ha scritto la storia del calcio italiano e non solo. Ma soprattutto sono un motivo in più, per i tifosi, per gonfiare il petto. Perché quando gli attestati di stima provengono dai protagonisti degli altri sport fanno piacere. Nei forum e nella chat di granata, le parole di Nole hanno rinfrancato l’orgoglio di chi ha il Toro nel cuore. «Djokovic mi è sempre stato simpatico per essere umile, nonostante sia il più forte del mondo, ma dopo queste parole lo stimo ancora di più» ha commentato Sergio, «Bravo Nole, che da oggi possiamo ribattezzare “Mole”» ha aggiunto Carmelo.

    Sonego sul Torino

    Torino città a forti tinte granata, come aveva sottolineato Ivan Juric alla vigilia del derby contro la Juventus: «A Torino mi pare che l’unica squadra sia il Torino. Qui è l’unica squadra che percepisco». Dal granata a un granata come Lorenzo Sonego, tifosissimo che spesso si è presentato sui campi con la mascherina del Toro. Il tennista torinese, assente alle Finals, non ha perso l’occasione per manifestare la propria fede e il gradimento per il lavoro di Juric. «Ho visto una buonissima squadra, che sta crescendo. E quindi se non è questo l’anno buono per l’Europa League penso sarà il prossimo anno» le parole di Sonego a Grp, apprezzatissime dai tifosi suoi e del Torino: «Grande Sonny! Speriamo di vedere in alto te e il Toro» ha commentato il giovanissimo Alessandro.

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    Il sindaco di Torino Lo Russo a Superga al fianco del granata Chiamparino

    TORINO – Lo aveva promesso nel corso della campagna elettorale: «Se vinco, vado a piedi fino a Superga». E, a meno di un mese dal successo al ballottaggio, il neo sindaco Stefano Lo Russo ha tenuto fede al “fioretto”. Il primo cittadino di Torino, infatti, nella mattinata di ieri è salito a piedi sul celebre colle, partendo da San Mauro con una nutrita compagnia al seguito: diversi cittadini che hanno risposto al suo appello, ma anche l’ex sindaco Sergio Chiamparino. Che, da vero cuore granata, una volta in cima ha accompagnato Lo Russo davanti alla lapide commemorativa dedicata al Grande Torino. Lì i due si sono fatti immortalare con in mano una sciarpa granata e la scritta “Sempre forza Toro”, anche se il docente di Geologia al Politecnico non ha mai nascosto la propria fede juventina. Una passione che non gli ha impedito negli anni di stringere un forte legame con il compianto Don Aldo Rabino, storico padre spirituale del Torino che lo aveva fatto avvicinare al mondo del volontariato e della politica. «In un paio d’ore scarse abbiamo percorso la salita alla Basilica di Superga, un sentiero bellissimo in mezzo al bosco. Ma la vera meraviglia è stata la compagnia: bella, allegra e simpatica. È stato un grande piacere condividere l’escursione con tante persone!», il messaggio diffuso sui propri social dal sindaco del PD. Che nei mesi scorsi non aveva lesinato riferimenti all’universo granata volgendo lo sguardo all’orizzonte e alle opere su cui intervenire: dal Grande Torino al Filadelfia, passando per la barzelletta del Robaldo. LEGGI TUTTO

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    Mercato Toro: Rincon per il Genoa e Baselli per Mihajlovic?

    TORINO – Juric ha sempre detto che per lui la rosa ideale è quella con 16 massimo 18 giocatori, considerati titolari, più una manciata di giovani di qualità da crescere. E lui, in questo momento, si trova con 29 elementi in rosa, molti in esubero che non rientrano nelle sue preferenze. Con tanti scontenti che si presentano al Filadelfia con un pessimo umore. Elementi che sino a pochi mesi fa erano considerati dei big, quasi tutti dall’ingaggio milionario. E il tecnico questa situazione l’ha confermata in più di una circostanza. «Ci sono diversi musi lunghi ma io non posso farci niente». Lui no, ma la società sì, sfoltendogli questa rosa poco “organica” nel prossimo mercato di gennaio. Non è facile, di questo bisogna dare atto a Vagnati: perché alcuni di questi elementi non sono appetibili per qualità e ingaggio. Ma il direttore sportivo ci sta provando e qualche cosa sta lievitando.

    I giocatori del Toro sul mercato

    Il Genoa, per esempio, prima dell’insediamento di Andriy Shevchenko aveva chiesto informazioni su Tomas Rincon, 33 anni, che quest’anno viene impiegato solo in casi di necessità estrema, con sempre apprezzabile applicazione ma risultati modesti, almeno se rapportati alle esigenze e alle attitudini di Juric. Il centrocampista venezuelano ha il contratto in scadenza (giugno 2022) con un’opzione della società per la stagione successiva che difficilmente a questo punto verrà esercitata. […] L’altro centrocampista che Juric non vede è Daniele Baselli e il giocatore, a dire il vero, quando impiegato ha fatto poco o niente per far ricredere il tecnico. È sempre entrato in maniera “molle”, senza grinta e con poca personalità. Quasi svogliato, per rendere l’idea. Rivedere, er credere, i gol di Locatelli nel derby e quello di Sala a La Spezia. E qui c’è la grossa novità. Sinisa Mihajlovic, che ai tempi del Toro lo spronò con una frase molto sferzante («Daniele è l’unico bergamasco che non tira fuori gli attributi»; anche se il giocatore è bresciano, essendo nato a Manerbio, il concetto di Sinisa era comunque chiaro con riferimento ai suoi trascorsi nell’Atalanta), lo vorrebbe nel suo Bologna per dare ordine al centrocampo. Il tecnico serbo è convinto di riportarlo su livelli perlomeno accettabili. Anche Baselli come Rincon ha il contratto in scadenza nel giugno del 2022.

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    Toro, Vagnati è in Argentina: l'obiettivo è Ortega

    TORINO – Il Toro è sempre in Argentina. C’è Davide Vagnati, da alcuni giorni, più un paio di suoi collaboratori che stanno seguendo alcune partite del campionato sudamericano. Si dividono, confrontano e poi – individuato l’obiettivo – lo seguono assieme. E così domenica sera i granata – come riporta il sito argentino Velez360, molto vicino alla società della capitale argentina – i dirigenti del Torino erano in tribuna allo stadio José Amalfitani che si trova a Buenos Aires nel sobborgo di Liniers per assistere al match tra il Velez e il San Lorenzo. L’obiettivo, stando ai circostanziati rumors da Baires – sarebbe Francisco Ortega, classe 1999, terzino sinistro del Velez. Un giocatore che può anche giocare alto in un centrocampo a 4 o a 5. La partita è stata vinta 2-1 dal Velez che con questo successo è salito al 4° posto. L’osservato speciale è stato sfortunato. Un suo balordo autogol ha portato temporaneamente sul pari la malmessa squadra di Papa Francesco: un tocco nella propria porta col petto dove gli era rimbalzato il pallone dopo l’intervento bucato da un compagno e un avversario su un cross dalla sinistra. Alla fine però ha disputato una buona partita, lasciando una discreta impressione. La valutazione attribuita a Ortega dal sito Transfermarkt è di 4,2 milioni ma è chiaro che i granata chiederebbero nel caso un prestito con diritto di riscatto per valutare dal vivo le sue qualità nel calcio italiano. Vagnati è arrivato a lui grazie alle relazioni giuntte nei mesi scorsi dai suoi osservatori. Nelle prossime ore, dunque, potrebbe esserci un primo contatto. C’è ancora tempo, ovvio, ma intanto su spinta di Juric il direttore sportivo dei granata sta cercando quel terzino (meglio sinistro ma andrà bene anche un destro) che serve.

    Toro, emergenza terzini

    Singo e Ola Aina, infatti, rischiano di essere entrambi impegnati con le rispettive Nazionali nella Coppa d’Africa dal 9 gennaio al 6 febbraio in Camerun. E considerato che Costa d’Avorio e Nigeria hanno tutte le qualità per fare parecchia strada c’è la possibilità di perderli a lungo nella fase più importante del campionato. E si sa quanto siano determinanti gli esterni di spinta nel calcio che predilige Juric e che ha insegnato subito al Toro. Oltretutto, di solito, i giocatori di rientro dalla Coppa d’Africa, spremuti come limoni, ci mettono un bel po’ di tempo prima di ritrovare la condizione migliore. Al croato – se pure Singo partisse, cosa che ancora sperano non accada – resterebbero solo Vojvoda a destra e Ansaldi a sinistra.

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    Croazia, Brekalo diventa un caso: il Toro vuole chiarezza

    Tornano le partite di qualificazione mondiale, turni importantissimi, e gli allenatori dei club non possono far altro che sperare che nessuno dei propri giocatori torni infortunato. E tra questi club c’è anche il Toro che alle rispettive rappresentative ha consegnato addirittura quindici giocatori: oltre ad Andrea Belotti e Tommaso Pobega, convocati dal ct Mancini, ci sono altri 13 che hanno lasciato il Filadelfia: Aina, (Nigeria), Berisha (Albania), Brekalo (Croazia), Linetty (Polonia), Lukic e Milinkovic-Savic (Serbia), Praet (Belgio), Rincon (Venezuela), Rodriguez (Svizzera), Sanabria, (Paraguay), Vojvoda (Kosovo), Warming (Danimarca) e Zima (Repubblica ceca). C’è chi sta in Europa e chi, addirittura, sta raggiungendo il Sudamerica.

    Il caso Brekalo e le condizioni di Praet

    Tra questi quindici giocatori ce ne sono due in precarie condizioni fisiche. Praet e Brekalo. Uno, addirittura, fuori uso. Brekalo, infatti, ha raggiunto il ritiro della Croazia dopo aver saltato le ultime due partite di campionato con Sampdoria e Spezia a causa di una distrazione muscolare al polpaccio destro e nel migliore dei modi sarebbe tornato disponibile per la ripresa del campionato, probabilmente per il match casalingo contro l’Udinese. E per questo il Toro aveva chiesto alla Federazione croata di lasciarlo a Torino per completare le terapie e preparare il ritorno. Si pensava ad una risposta affermativa e, invece, la federazione croata dopo averne valutare le condizioni ha deciso di tenerlo in gruppo. Di sicuro non disputerà la prima partita contro Malta di domani ma i responsabili sperano di averlo a disposizione per il match di domenica 14 novembre contro la Russia. Il giocatore ha raggiunto Zagabria su richiesta della sua Nazionale, che lo ha sottoposto ad alcuni esami, i quali avrebbero dato un responso incoraggiante. Tanto che Tomislav Pacak, portavoce della federcalcio della Croazia, ha affermato: «Il ragazzo è stato sottoposto a una risonanza magnetica e il risultato è buono: saremo estremamente attenti con lui, ma rimane a disposizione». Nelle prossime ore serviranno dunque chiarimenti sull’asse Torino-Zagabria, considerando che per lo staff sanitario del club granata il giocatore sarebbe stato out ancora per qualche settimana. Brekalo sta svolgendo degli allenamenti differenziati mentre nei piani dello staff medico granata avrebbe dovuto continuare nelle terapie. E anche su Praet il Toro è inquieto. Il belga, dopo una lunga assenza, è tornato a giocare ma non ha ancora i novanta minuti nelle gambe e nella testa e le sue condizioni non sono ancora tali da permettergli di sostenere una partita dopo l’altra senza riposare. Questa pausa gli sarebbe servita per completare la tabella di recupero fisico. Allenamenti mirati senza forzare, soprattutto improntati sul fondo. E invece è stato chiamato per Belgio-Estonia di sabato e Galles-Belgio di martedì 17 novembre. A Juric non resta che sperare. Considerando il problema muscolare patito dal belga, una ricaduta potrebbe compromettere le prossima partite. Ecco perché al Toro sono preoccupati e arrabbiati. Soprattutto – lo ripetiamo – per quanto riguarda Brekalo, un giocatore che in questo primo scorcio di campionato ha dimostrato tutto il suo valore. Ha segnato e servito assist portando ai granata quell’imprevedibilità che mancava da tanto tempo. Ma se continuerà a star fuori…

    Sullo stesso argomentoBrekalo, il Toro preme per il rientro ma la Croazia fa muroTorino LEGGI TUTTO

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    Brekalo, il Toro preme per il rientro ma la Croazia fa muro

    TORINO – Per oggi è in programma la ripresa degli allenamenti al Filadelfia, dopo i due giorni di riposo concessi da Juric post sconfitta a La Spezia. In questi giorni saranno da verificare in particolare i progressi di Mandragora , dopo l’operazione di pulizia al ginocchio (menisco), con vista sulle prossime partite contro Udinese e Roma, dopo la sosta (nell’ottica di un suo rientro almeno in panchina). Ore significative anche per Brekalo , reduce come si sa da un infortunio muscolare. Il trequartista è comunque stato convocato dalla Croazia. E ieri Pacak, portavoce della Federcalcio croata, ha rivelato che il granata «si è sottoposto a risonanza magnetica con buon esito: saremo estremamente attenti con lui, ma rimane a nostra disposizione». Oggi il Torino proverà a esercitare pressioni per vedere se esistano margini di rientro anticipato a casa.Sullo stesso argomentoToro, pronta la rivoluzione d’inverno: via cinque giocatoriTorino LEGGI TUTTO

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    Toro, i vendibili guadagnano 18 milioni

    TORINO-  Il contratto di Verdi scadrà nel 2023, come quello di Zaza. Quello di Izzo l’anno dopo. I contratti di Baselli e Rincon, invece, già il prossimo 30 giugno. E gli ingaggi netti? Oscillano tutti verso i 2 milioni, più o meno vicini alla cifra tonda. La qual cosa significa che, nel complesso, i loro stipendi, tasse comprese a carico di Cairo, pesano per 18 milioni. Un’enormità, tenuto conto dell’utilizzo: 2 presenze da titolare in 5, nell’arco di 12 giornate. […]

    La strategia del Toro

    […]Con gli stipendi che vantano, a fronte dell’utilizzo e del rendimento fin qui mostrato e pure del contratto in scadenza, si può prevedere che a gennaio Rincon e Baselli potranno essere offerti dal ds sostanzialmente gratis (al massimo si potranno valutare scambi sostanzialmente alla pari: altri club metteranno sul piatto problemi simili a casa loro). Conterebbe di sicuro assai, nelle dinamiche tutte interne ai vertici della società granata, l’agognato risparmio di 6 mesi di ingaggio, oltre 3 milioni lordi. Riuscirà Vagnati ad accontentare Cairo e Juric in un colpo solo? Roba da terno al lotto.

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