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    Mercato Toro: Rincon per il Genoa e Baselli per Mihajlovic?

    TORINO – Juric ha sempre detto che per lui la rosa ideale è quella con 16 massimo 18 giocatori, considerati titolari, più una manciata di giovani di qualità da crescere. E lui, in questo momento, si trova con 29 elementi in rosa, molti in esubero che non rientrano nelle sue preferenze. Con tanti scontenti che si presentano al Filadelfia con un pessimo umore. Elementi che sino a pochi mesi fa erano considerati dei big, quasi tutti dall’ingaggio milionario. E il tecnico questa situazione l’ha confermata in più di una circostanza. «Ci sono diversi musi lunghi ma io non posso farci niente». Lui no, ma la società sì, sfoltendogli questa rosa poco “organica” nel prossimo mercato di gennaio. Non è facile, di questo bisogna dare atto a Vagnati: perché alcuni di questi elementi non sono appetibili per qualità e ingaggio. Ma il direttore sportivo ci sta provando e qualche cosa sta lievitando.

    I giocatori del Toro sul mercato

    Il Genoa, per esempio, prima dell’insediamento di Andriy Shevchenko aveva chiesto informazioni su Tomas Rincon, 33 anni, che quest’anno viene impiegato solo in casi di necessità estrema, con sempre apprezzabile applicazione ma risultati modesti, almeno se rapportati alle esigenze e alle attitudini di Juric. Il centrocampista venezuelano ha il contratto in scadenza (giugno 2022) con un’opzione della società per la stagione successiva che difficilmente a questo punto verrà esercitata. […] L’altro centrocampista che Juric non vede è Daniele Baselli e il giocatore, a dire il vero, quando impiegato ha fatto poco o niente per far ricredere il tecnico. È sempre entrato in maniera “molle”, senza grinta e con poca personalità. Quasi svogliato, per rendere l’idea. Rivedere, er credere, i gol di Locatelli nel derby e quello di Sala a La Spezia. E qui c’è la grossa novità. Sinisa Mihajlovic, che ai tempi del Toro lo spronò con una frase molto sferzante («Daniele è l’unico bergamasco che non tira fuori gli attributi»; anche se il giocatore è bresciano, essendo nato a Manerbio, il concetto di Sinisa era comunque chiaro con riferimento ai suoi trascorsi nell’Atalanta), lo vorrebbe nel suo Bologna per dare ordine al centrocampo. Il tecnico serbo è convinto di riportarlo su livelli perlomeno accettabili. Anche Baselli come Rincon ha il contratto in scadenza nel giugno del 2022.

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    Toro, Vagnati è in Argentina: l'obiettivo è Ortega

    TORINO – Il Toro è sempre in Argentina. C’è Davide Vagnati, da alcuni giorni, più un paio di suoi collaboratori che stanno seguendo alcune partite del campionato sudamericano. Si dividono, confrontano e poi – individuato l’obiettivo – lo seguono assieme. E così domenica sera i granata – come riporta il sito argentino Velez360, molto vicino alla società della capitale argentina – i dirigenti del Torino erano in tribuna allo stadio José Amalfitani che si trova a Buenos Aires nel sobborgo di Liniers per assistere al match tra il Velez e il San Lorenzo. L’obiettivo, stando ai circostanziati rumors da Baires – sarebbe Francisco Ortega, classe 1999, terzino sinistro del Velez. Un giocatore che può anche giocare alto in un centrocampo a 4 o a 5. La partita è stata vinta 2-1 dal Velez che con questo successo è salito al 4° posto. L’osservato speciale è stato sfortunato. Un suo balordo autogol ha portato temporaneamente sul pari la malmessa squadra di Papa Francesco: un tocco nella propria porta col petto dove gli era rimbalzato il pallone dopo l’intervento bucato da un compagno e un avversario su un cross dalla sinistra. Alla fine però ha disputato una buona partita, lasciando una discreta impressione. La valutazione attribuita a Ortega dal sito Transfermarkt è di 4,2 milioni ma è chiaro che i granata chiederebbero nel caso un prestito con diritto di riscatto per valutare dal vivo le sue qualità nel calcio italiano. Vagnati è arrivato a lui grazie alle relazioni giuntte nei mesi scorsi dai suoi osservatori. Nelle prossime ore, dunque, potrebbe esserci un primo contatto. C’è ancora tempo, ovvio, ma intanto su spinta di Juric il direttore sportivo dei granata sta cercando quel terzino (meglio sinistro ma andrà bene anche un destro) che serve.

    Toro, emergenza terzini

    Singo e Ola Aina, infatti, rischiano di essere entrambi impegnati con le rispettive Nazionali nella Coppa d’Africa dal 9 gennaio al 6 febbraio in Camerun. E considerato che Costa d’Avorio e Nigeria hanno tutte le qualità per fare parecchia strada c’è la possibilità di perderli a lungo nella fase più importante del campionato. E si sa quanto siano determinanti gli esterni di spinta nel calcio che predilige Juric e che ha insegnato subito al Toro. Oltretutto, di solito, i giocatori di rientro dalla Coppa d’Africa, spremuti come limoni, ci mettono un bel po’ di tempo prima di ritrovare la condizione migliore. Al croato – se pure Singo partisse, cosa che ancora sperano non accada – resterebbero solo Vojvoda a destra e Ansaldi a sinistra.

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    Croazia, Brekalo diventa un caso: il Toro vuole chiarezza

    Tornano le partite di qualificazione mondiale, turni importantissimi, e gli allenatori dei club non possono far altro che sperare che nessuno dei propri giocatori torni infortunato. E tra questi club c’è anche il Toro che alle rispettive rappresentative ha consegnato addirittura quindici giocatori: oltre ad Andrea Belotti e Tommaso Pobega, convocati dal ct Mancini, ci sono altri 13 che hanno lasciato il Filadelfia: Aina, (Nigeria), Berisha (Albania), Brekalo (Croazia), Linetty (Polonia), Lukic e Milinkovic-Savic (Serbia), Praet (Belgio), Rincon (Venezuela), Rodriguez (Svizzera), Sanabria, (Paraguay), Vojvoda (Kosovo), Warming (Danimarca) e Zima (Repubblica ceca). C’è chi sta in Europa e chi, addirittura, sta raggiungendo il Sudamerica.

    Il caso Brekalo e le condizioni di Praet

    Tra questi quindici giocatori ce ne sono due in precarie condizioni fisiche. Praet e Brekalo. Uno, addirittura, fuori uso. Brekalo, infatti, ha raggiunto il ritiro della Croazia dopo aver saltato le ultime due partite di campionato con Sampdoria e Spezia a causa di una distrazione muscolare al polpaccio destro e nel migliore dei modi sarebbe tornato disponibile per la ripresa del campionato, probabilmente per il match casalingo contro l’Udinese. E per questo il Toro aveva chiesto alla Federazione croata di lasciarlo a Torino per completare le terapie e preparare il ritorno. Si pensava ad una risposta affermativa e, invece, la federazione croata dopo averne valutare le condizioni ha deciso di tenerlo in gruppo. Di sicuro non disputerà la prima partita contro Malta di domani ma i responsabili sperano di averlo a disposizione per il match di domenica 14 novembre contro la Russia. Il giocatore ha raggiunto Zagabria su richiesta della sua Nazionale, che lo ha sottoposto ad alcuni esami, i quali avrebbero dato un responso incoraggiante. Tanto che Tomislav Pacak, portavoce della federcalcio della Croazia, ha affermato: «Il ragazzo è stato sottoposto a una risonanza magnetica e il risultato è buono: saremo estremamente attenti con lui, ma rimane a disposizione». Nelle prossime ore serviranno dunque chiarimenti sull’asse Torino-Zagabria, considerando che per lo staff sanitario del club granata il giocatore sarebbe stato out ancora per qualche settimana. Brekalo sta svolgendo degli allenamenti differenziati mentre nei piani dello staff medico granata avrebbe dovuto continuare nelle terapie. E anche su Praet il Toro è inquieto. Il belga, dopo una lunga assenza, è tornato a giocare ma non ha ancora i novanta minuti nelle gambe e nella testa e le sue condizioni non sono ancora tali da permettergli di sostenere una partita dopo l’altra senza riposare. Questa pausa gli sarebbe servita per completare la tabella di recupero fisico. Allenamenti mirati senza forzare, soprattutto improntati sul fondo. E invece è stato chiamato per Belgio-Estonia di sabato e Galles-Belgio di martedì 17 novembre. A Juric non resta che sperare. Considerando il problema muscolare patito dal belga, una ricaduta potrebbe compromettere le prossima partite. Ecco perché al Toro sono preoccupati e arrabbiati. Soprattutto – lo ripetiamo – per quanto riguarda Brekalo, un giocatore che in questo primo scorcio di campionato ha dimostrato tutto il suo valore. Ha segnato e servito assist portando ai granata quell’imprevedibilità che mancava da tanto tempo. Ma se continuerà a star fuori…

    Sullo stesso argomentoBrekalo, il Toro preme per il rientro ma la Croazia fa muroTorino LEGGI TUTTO

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    Brekalo, il Toro preme per il rientro ma la Croazia fa muro

    TORINO – Per oggi è in programma la ripresa degli allenamenti al Filadelfia, dopo i due giorni di riposo concessi da Juric post sconfitta a La Spezia. In questi giorni saranno da verificare in particolare i progressi di Mandragora , dopo l’operazione di pulizia al ginocchio (menisco), con vista sulle prossime partite contro Udinese e Roma, dopo la sosta (nell’ottica di un suo rientro almeno in panchina). Ore significative anche per Brekalo , reduce come si sa da un infortunio muscolare. Il trequartista è comunque stato convocato dalla Croazia. E ieri Pacak, portavoce della Federcalcio croata, ha rivelato che il granata «si è sottoposto a risonanza magnetica con buon esito: saremo estremamente attenti con lui, ma rimane a nostra disposizione». Oggi il Torino proverà a esercitare pressioni per vedere se esistano margini di rientro anticipato a casa.Sullo stesso argomentoToro, pronta la rivoluzione d’inverno: via cinque giocatoriTorino LEGGI TUTTO

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    Toro, i vendibili guadagnano 18 milioni

    TORINO-  Il contratto di Verdi scadrà nel 2023, come quello di Zaza. Quello di Izzo l’anno dopo. I contratti di Baselli e Rincon, invece, già il prossimo 30 giugno. E gli ingaggi netti? Oscillano tutti verso i 2 milioni, più o meno vicini alla cifra tonda. La qual cosa significa che, nel complesso, i loro stipendi, tasse comprese a carico di Cairo, pesano per 18 milioni. Un’enormità, tenuto conto dell’utilizzo: 2 presenze da titolare in 5, nell’arco di 12 giornate. […]

    La strategia del Toro

    […]Con gli stipendi che vantano, a fronte dell’utilizzo e del rendimento fin qui mostrato e pure del contratto in scadenza, si può prevedere che a gennaio Rincon e Baselli potranno essere offerti dal ds sostanzialmente gratis (al massimo si potranno valutare scambi sostanzialmente alla pari: altri club metteranno sul piatto problemi simili a casa loro). Conterebbe di sicuro assai, nelle dinamiche tutte interne ai vertici della società granata, l’agognato risparmio di 6 mesi di ingaggio, oltre 3 milioni lordi. Riuscirà Vagnati ad accontentare Cairo e Juric in un colpo solo? Roba da terno al lotto.

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    Toro, pronta la rivoluzione d'inverno: via cinque giocatori

    TORINO- Erano sul mercato, saranno sul mercato: l’eterno ritorno di situazioni che spinose erano, e spinose continueranno a essere. Daniele Baselli, 29 anni: 3 presenze in campionato, mai da titolare, per un totale di 80 minuti giocati. Simone Zaza. 30 anni: 2 presenze, mai da titolare, per un totale di 26 minuti giocati. Simone Verdi, 29 anni: 3 presenze in campionato, mai da titolare, per un totale di 43 minuti giocati. Al suo attivo un gol, nella sconfitta di Firenze. E 45 minuti giocati anche in Coppa Italia, contro la Cremonese, pure in quel caso entrando dalla panca. Armando Izzo, 29 anni: 3 presenze in campionato di cui una sola da titolare, contro la Fiorentina, per un totale di 98 minuti giocati. In aggiunta, 15 minuti finali pure lui contro la Cremonese in Coppa. Tomas Rincon, 33 anni: 6 presenze in campionato di cui una sola da titolare, a La Spezia l’altro ieri, per un totale di 142 minuti giocati. E un ingresso dalla panca anche in Coppa Italia: 38 minuti. Il venezuelano, dei 5, è il granata che ha giocato di più: ed è tutto dire, dal momento che fino all’anno scorso era una colonna portante della squadra, al di là del rendimento e dell’equivoco tattico patito, non certo cercato (quando Giampaolo si rassegnò a promuoverlo regista, dal momento che Cairo e Vagnati erano riusciti nell’impresa di cercargliene uno per un paio di mesi, ma chissà come mai senza trovarlo). Poi, certo, Zaza è stato a lungo infortunato: era potuto tornare in panchina soltanto a metà ottobre a Napoli. Mentre Verdi a ottobre era finito out per forza per 3 partite: problemi muscolari. Come Izzo a settembre, per via di una botta al polpaccio. Ma la musica non cambia. Non cambia il ritornello, pur con tutte le variazioni del caso. […]

    A gennaio sul mercato

    […] Torneranno in blocco sul mercato a gennaio: la società, d’intesa con l’allenatore, vuole completare il ricambio generazionale già avviato nei mesi scorsi, in cerca di giocatori più giovani, motivati, meno costosi quanto a ingaggio, più utili al modo di giocare di Juric. Il tecnico ha chiesto un rinforzo almeno per ogni reparto: un terzino per via dell’impegno di Singo e Aina in Coppa d’Africa a gennaio, un centrocampista e pure un attaccante se partirà Zaza. Nei piani, è la rivoluzione d’inverno. Sotto la superficie, magma. Il flop generale di La Spezia ha riportato alla luce lava anche incandescente. Con un cane che si morde la coda: per cederli, sarebbe anche utile metterli ancora in mostra almeno a gara in corso. «Ma io decido in base a cosa vedo negli allenamenti, oltre che in partita». Non si escludono chiarimenti dietro l’angolo, al Fila. Juric tira dritto. E Vagnati ha il suo bel daffare al telefono.

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    I tifosi del Torino insorgono sui social: sarcasmo su Orsato

    Sulla prova opaca del Toro non ci sono dubbi. Il calcio, tuttavia, è fatto anche di episodi. Ne sono sfuggiti due all’arbitro Daniele Orsato durante la partita contro lo Spezia. Il primo al 19’: Simone Bastoni tocca la palla prima col petto e poi con la mano. Il tocco avviene in area. Per il direttore di gara di Schio non è rigore, anche dopo il richiamo al monitor del Var. Persino Bastoni, una volta terminato il primo tempo, si è lasciato sfuggire un’ammissione di colpa ai microfoni di Dazn: «L’ho sfiorata con la mano dopo aver saltato, ma per fortuna l’arbitro ha visto bene e non ha dato rigore». Resta da chiedersi dove stia la verità su questa casistica: perché venerdì sera viene concesso al Genoa un rigore simile per un tocco col braccio dell’empolese Fiamozzi? Ma non è solo la mano di Bastoni ad aver giustamente acceso i tifosi del Toro, che reclamano anche un intervento irregolare del portiere Provedel su Singo: l’estremo difensore al 29’ perde il pallone e con la gamba ostacola vistosamente l’ivoriano, che ha la sola “colpa” di restare in piedi e proseguire l’azione calciando poi alto sopra la traversa. Il fallo, tuttavia, c’è. Ma Orsato lascia correre, senza essere richiamato dal Var.Guarda la galleryTorino, Belotti sbatte contro la traversa. Sala fa esultare lo Spezia

    Tifosi granata insorgono sui social

    E via con l’insurrezione del popolo granata sui social. Una marea di commenti nei confronti del fischietto veneto. Conditi da tanto sarcasmo: a partire da «il vantaggio su rigore non si dà mai, vero Orsato?», citando la frase detta all’intervallo di Juventus-Roma (in cui si giustificò del penalty non concesso ai giallorossi nel primo tempo), passando per «il Toro ha una certezza: nel dubbio non è mai rigore a favore», fino ad arrivare alla chiosa «anche stavolta Orsato ci ha messo lo zampino», con velato riferimento alla direzione di gara di Spezia-Toro della passata stagione (anche allora l’arbitro era Orsato). E chi può dare torto al Toro, in questo caso? I due episodi avrebbero potuto cambiare il volto della sfida del Picco. La prestazione dei granata resta insufficiente, ma Orsato ha fatto decisamente peggio. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Torino: Praet e Belotti spariti

    Milinkovic-Savic 5.5

    Bravo a volare su quella botta di Nzola, lento nei tempi di reazione quando Sala lo fucila da lontano.

    Djidji 6

    Fa il suo in marcatura, e in qualche raddoppio persino qualcosa in più. Puntuale, ordinato. Izzo (39’ st) ng Ingresso svogliato.

    Bremer 6

    Arpiona a fatica la sufficienza. Quel marcantonio di Nzola lo fa tribolare parecchio. Non sempre preciso negli appoggi.

    Rodriguez 6

    Niente di speciale, ci mancherebbe, ma è uno dei migliori anche in costruzione, con ripetute penetrazioni palla al piede. E dietro non sbaglia praticamente nulla.

    Singo 5.5

    Resta a tutti i costi in piedi quando Provedel gli fa fallo: 99 giocatori su 100 si sarebbero fatti dare il (giusto) rigore. Impreciso nei cross, poco lucido negli affondi. Zaza (29’ st) 5 Il nulla, a parte qualche fallo regalato, come sempre.

    Lukic 6

    Tiene in piedi la baracca nel cuore del prato con solerzia, determinazione, impegno. Non brilla, ma resta un onesto geometra.

    Rincon 5.5

    Morde e corre, per carità. Ma i limiti di mediano buono più per rompere che per costruire restano sempre tutti lì. Baselli (12’ st) 5 Incredibile: come già nel derby contro Locatelli, anche stavolta dorme quando Sala avanza per poi infilare la porta, davanti a lui travestito da tartaruga. Lottare? Metterci voglia, fame, grinta? Un grigiore che avevamo dimenticato.

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    Aina 5.5

    Vale grossomodo il discorso fatto per Singo. Qualche marcia in più, maggior visione dell’azione, ma alla fi ne della fi era non va mai in buca sulla fascia.

    Linetty 5.5

    Gira sovente a vuoto, non incide. Almeno combatte, però. Pjaca (12’ st) 5.5 Non giocava da fi ne settembre, prova a disegnare trame, ma è ancora chiaramente fuori condizione.

    Praet 5.5

    Titolare per forza per il caso Verdi, corre col freno a mano per via dell’affaticamento muscolare narrato da Juric alla vigilia. Un paio di traversoni insidiosi, diversi smistamenti saggi, poi cala man mano. L’ombra del Praet vero.

    Belotti 5

    A parte quella traversa colpita in fuorigioco, azzecca poco o nulla, inciampa persino sui palloni. Irriconoscibile rispetto alla Samp. Deve ancora trovare la forma nella continuità. Sanabria (12’ st) 6 Subito vivace e nei gangli del gioco. Non a caso è lui ad avvicinarsi di più al gol con un diagonale che esce d’un nulla.

    All. Juric 5.5

    Siamo convinti che col senno di poi cambierebbe più di una scelta sia dal 1’ sia a gara in corso. Un passo indietro per il Torino: innegabile. Ma con tutti i migliori (o quasi) fuori, oppure mal messi fisicamente… LEGGI TUTTO