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    Il Toro vince e svolta a sinistra. Ma che fatica col Verona in 10

    TORINO – Dopo la delusione del Torino B lanciato da Juric senza paracadute in quel di Marassi, costato l’eliminazione in Coppa Italia, il tecnico granata riaffila le corna del Toro nella sfida contro il suo luccicante passato, il Verona, e il risultato è evidente, grazie a un tasso tecnico e un coefficiente di dinamismo più elevato rispetto al match perso in casa della Sampdoria. Partita tostissima sin dalle prime battute, con i veneti che non regalano un centimetro e tolgono il fiato a chi entra in possesso di palla. Il film vede un Toro che cerca di imbastire la propria manovra ma non è facile. Per fortuna ai granata non difetta la pazienza per cui la palla continua a girare prevalentemente tra i propri piedi e poco prima del quarto d’ora ecco la prima grande occasione: Vojvoda imbuca sulla sinistra per Pobega che mette quasi nell’area piccola un pallone delizioso ma Praet a porta vuota non impatta il pallone. Sarà saltato all’ultimo per una zolla ribelle? No, l’ha ciccata e basta. Il canovaccio resta lo stesso sino al 22′ quando Magnani perde un controllo di palla e da ultimo uomo atterra Sanabria lanciato verso Montipo: Fabbri trasforma il suo giallo in rosso grazie al Var e la partita cambia. Il pressing all’olandese dei gialloblù non può rendere alla stessa maniera in 10 e così dopo aver subito la rete sugli sviluppi della punizione fischiata per il fallo sul paraguaiano – Rodriguez tira in mezzo dove un rimpallo permette a Pobega di sbloccare agevolmente con un tiro a botta sicura davanti alla porta – il Toro prende ancora di più in pugno la partita con un possesso palla che all’intervallo è del 66%. Ma questa squadra made in Juric non ha fretta nel cercare il raddoppio, anche perché non vuole rischiare nulla e così fa girare la palla e le gambe degli avversari che il pallone lo guardano ma non lo toccano.

    Il secondo tempo

    Nella ripresa il Toro abbassa i giri e così al 5′ Faraoni obbliga Milinkovic alla deviazione sul palo prima di vedere l’azione annullata per fuorigioco mentre un colpo di testa di Sutalo esce a lato di un soffio all’ora di gioco, quando Juric toglie Praet per un fastidio muscolare con Brekalo che entra al suo posto. I due perni, Pobega e Lukic, reggono, ma sulle fasce e a ridosso delle punte si viaggia al minimo sindacale. Il Toro ha la colpa di non costruire una occasione da gol che è una mentre la squadra di Tudor ne crea un paio dove la fortuna però gira le spalle. E così il Toro paziente ma con poco coraggio porta a casa tre punti che significano parte bassa sinistra della classifica e 10° posto. Mercoledì con l’Inter serviranno altri attributi ma vincere le partite sporche è una novità che potrebbe anche significare qualcosa per il futuro della banda Juric.

    Torino-Verona, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Diretta Torino-Verona ore 18: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    TORINO – Reduce dal fondamentale successo in campionato contro il Bologna, e messa da parte l’amarezza per l’eliminazione subita nei sedicesimi di Coppa Italia per mano della Sampdoria, Ivan Juric ospita allo stadio Olimpico Grande Torino, in un match valido per la 18ª giornata di Serie A, il Verona guidato fino al termine della scorsa stagione e lasciato poi nelle mani di Igor Tudor, l’anno passato secondo di Pirlo alla Juve. I granata si trovano attualmente al 13° posto della classifica di Serie A a quota 22 punti, ad una sola lunghezza di ritardo dall’Hellas rivale odierno: chi vince, resta aggrappato al treno Europa. Negli ultimi tre precedenti il risultato maturato in campo è stato quello di 1-1: l’ultimo il 6 gennaio 2021.
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    Dove vedere in tv e streaming Torino-Verona
    Il match tra Torino e Verona, in programma in casa dei granata oggi (domenica 19 dicembre) alle ore 18, sarà trasmesso in diretta esclusiva da Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Torino-Verona, le probabili formazioni
    TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic-Savic; Zima, Bremer, Rodriguez; Singo, Lukic, Pobega, Vojvoda; Praet, Pjaca; Sanabria. Allenatore: Juric. A disposizione: Berisha, Izzo, Buongiorno, Ola Aina, Ansaldi, Rincon, Mandragora, Kone, Baselli, Brekalo, Linetty, Zaza. Indisponibili: Belotti, Djidji, Edera, Verdi. Squalificati: -.
    VERONA (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini, Magnani, Casale; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone. Allenatore: Tudor. A disposizione: Pandur, A. Berardi, Cetin, Sutalo, Coppola, Ruegg, Hongla, Ilic, Bessa, Cancellieri, Lasagna, Ragusa. Indisponibili: Dawidowicz, Frabotta, Gunter, Kalinic. Squalificati: -.
    Arbitro: Fabbri di Ravenna.Assistenti: M. Rossi e Dei Giudici.IV uomo: Marcenaro.Var: Ghersini.Avar: Giallatini. LEGGI TUTTO

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    Torino-Verona, i granata in casa non perdono da 5 partite

    Allo stadio Olimpico di Torino si gioca il match tra i granata e il Verona. L’undici allenato da Ivan Juric dopo aver raccolto 5 punti nelle precedenti 3 giornate (1 vittoria con il Bologna e due pareggi con Empoli e Cagliari) dovrà trovare un modo per fermare l’autentica rivelazione di questo campionato.
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    I granata giocano bene in casa
    Il Torino nelle ultime cinque partite disputate in casa ha dimostrato di non aver paura di nessuno. Belotti e compagni in queste cinque gare non solo non hanno mai perso (4 vittorie e 1 pareggio) ma hanno anche realizzato sempre almeno un gol nel primo tempo. I granata ora dovranno fare attenzione a non sottovalutare il Verona, squadra che in questa prima parte del torneo è riuscita a rimanere imbattuta contro avversari del livello di Napoli (1-1), Juventus (2-1), Lazio (4-1) e Roma (3-2). Con gli scaligeri impegnati in trasferta l’esito “Goal” è uscito in 7 match su 8. Interessante l’opzione che prevede almeno una rete in entrambi i tempi di gioco.  LEGGI TUTTO

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    Juric, ora riscattati! Devi essere migliore di Cairo

    TORINO – Tu quoque, Juric. Sarà che la cairite è contagiosa, una sorta di variante alessandrina che da troppi anni rende la pandemia granata non debellabile. Sarà che abbiamo sopravvalutato la capacità del tecnico croato di cogliere del tutto la criticità ormai cronica di questa fase storica per un club un tempo glorioso. Sarà che in questi giorni, dopo le ultime tensioni interne, il presidente può aver trovato i sistemi per convincere l’allenatore a darsi una regolata e rispettare come tutti l’allineamento societario alla filosofia del patron (vedi le parole sul mercato di gennaio – “faremo poco o niente, tanto non serve, quello che volevo fare io ce l’avevo in testa ad agosto” – rimarcate dai media presidenziali come sintomi di realismo e concretezza).Guarda la galleryTorino, addio Coppa Italia: Sampdoria avanti con Quagliarella e Verre

    Cosa pensa di fare Juric?

    O sarà magari che il tecnico, costretto a fare buon viso a cattivo gioco, pensi davvero di inviare dei messaggi più o meno subliminali al suo datore di lavoro, schierando cioè: giocatori impresentabili, o comunque inadeguati tecnicamente o fisicamente, o comunque da tempo ai margini al punto da aver proprio staccato la spina che li collegava al contesto Toro, o comunque in un ruolo improbabile (vedi Rincon difensore centrale, quando avevi almeno Zima, in assenza dell’infortunato Bremer). Forse così conta davvero di convincere Cairo a fare quello che mai ha fatto in 16 anni di reggenza; reggenza impreziosita da ben due settimi posti in campionato, un ottavo di finale (perso) in Europa League, due o tre quarti in Coppa Italia e un paio di trofei con la Primavera il cui artefice (l’ex ds Bava) ha mandato via imputandogli di tenere rapporti troppo empatici e cordiali con l’ambiente granata. Ammazza oh, che palmares, per uno che si era insediato parlando di Pulici e di Champions […]

    Sullo stesso argomentoTorino, Juric: “Abbiamo giocato al di sotto del nostro potenziale”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, riserve poche o inutili: Cairo lo capirà mai?

    TORINO – Tra le varie, palesi note dolenti emerse a Marassi nel sedicesimo di finale che ha visto la qualificazione della Samp ai danni dei granata una si staglia sopra le altre: non esiste un Toro2, anzi Juric tanto ha da lavorare per strutturare il Toro. Il lusso di una seconda squadra non è per questo club, e non potrebbe essere altrimenti, considerato il lavoro impostato, ma non concluso, sul mercato in estate. Periodo nel quale, pur in ritardo e con le inevitabili complicazioni di natura tattica e fisica che ne sono scaturite, qualcosa di positivo pure è stato fatto. L’arrivo di Brekalo, Praet e Pjaca che potranno restare in granata anche dopo questa stagione è valido dal punto di vista tecnico e strategico, quello di Pobega che rientrerà al Milan ha invece unicamente riverberi – fin qui abbaglianti riverberi – sul lato tecnico.Guarda la galleryTorino, addio Coppa Italia: Sampdoria avanti con Quagliarella e Verre

    Izzo va al Cagliari?

    Il problema, emerso lampante nella notte di Genova, è che la lunga fila di giocatori scontenti, semi scontenti, non mentalizzati con l’ambiente, a fine corsa eccetera eccetera più o meno tale è rimasta. Scontato, stando così le cose, che al momento di affidarsi a chi gioca meno, cioè a chi non è più ferocemente dedito alla causa, si abbiano risultati come quello maturato giovedì sera. In difesa si è ad esempio rivisto Izzo – meno di dieci mitembre alla prova di Coppa -: ebbene il centrale non ha avuto colpe specifiche legate ai gol subiti, però è normale fosse appannato, senza le giuste distanze dai compagni. A gennaio dovrebbe lasciare la compagnia e l’augurio, perché il giocatore nei primi tempi in granata ha dimostrato sia dedizione alla maglia che notevoli qualità, è che possa ritrovare lo smalto perso nelle ultime annate (dovrebbe essere Cagliari, la piazza nella quale cercherà di riproporsi ad alti livelli) […]

    Sullo stesso argomentoTorino, l’equilibrio nel turnover che Juric non ha avutoTorino LEGGI TUTTO

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    Ai piedi di capitan Lukic: che salto di qualità con Juric!

    TORINO – I tifosi del Toro, fino all’arrivo di Juric, lo hanno sempre considerato un mezzo giocatore. Un eterno vorrei, ma non posso. Perché Sasa Lukic, pur mostrando a più riprese le proprie qualità, non si è mai veramente imposto. Anche per colpa di una collocazione tattica non sempre chiara: è approdato a Torino nel 2016 come progetto di regista, poi con Mazzarri ha fatto l’interno di centrocampo, con Giampaolo il trequartista puro e adesso con Juric il centrale di centrocampo.Guarda la gallerySanabria e un autogol: festa Torino col Bologna

    L’assist per Sanabria è un gioiello

    Forse è questa la sua collocazione: lo dimostrano le prestazioni scintillanti di questa stagione, che hanno toccato il punto più alto contro il Bologna. L’assist per Sanabria è un gioiello, così come la prova offerta al cospetto di Mihajlovic, il suo primo allenatore sotto la Mole.

    Sullo stesso argomentoTorino, Juric: “Partita stradominata. Sono più aziendalista del presidente”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, sospiro di sollievo per Juric: nulla di grave per Bremer

    TORINO – A quattro mesi di distanza dal balbettante passaggio del turno contro la Cremonese, superata soltanto ai calci di rigore a Ferragosto, il Torino giovedì sera tornerà in campo per il secondo turno di Coppa Italia in casa della Sampdoria. Non ci sarà Bremer, ma l’esito degli accertamenti dopo la sostituzione di domenica con il Bologna ha permesso di tirare un sospiro di sollievo: il sovraccarico al gemello mediale sinistro lo estrometterà dalla sfida con i blucerchiati, ma il difensore brasiliano può provare a mettere nel mirino la gara con il Verona di domenica o, alla peggio, la gara di San Siro con l’Inter del mercoledì successivo […]Sullo stesso argomentoTorino, Sanabria: “Sotto con la Coppa! Siamo in condizione, si vede”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, tra Juric e Cairo confronto a cena: è in gioco il futuro

    TORINO – L’incontro di Natale. Subito la notizia: senza alcun contratto con gli italiani da far firmare a Juric. Ivan, sempre tutto d’un pezzo davanti a Cairo. Il faccia a faccia si è però dipanato all’insegna della cordialità. Nessun confronto antipatico. Ma ovviamente nemmeno un clima da caserma tra storielle sconce, pur se nel Torino le “barzellette” sono d’attualità di questi tempi, dopo lo sfogo di sabato di Ivan sul mercato di agosto che non fu una roba esattamente normale, “un lavoro serio”. Nessun contratto con gli italiani stendibile da Cairo, giacché Juric tira dritto, sempre: è il suo modo di fare. “Io sono fatto così”: lo diceva già 6 anni fa, questa sua frase era anche finita in un libro-intervista.Guarda la gallerySanabria e un autogol: festa Torino col Bologna

    Juric: “L’Atalanta è il modello”

    Domenica, non appena schiantato il Bologna, quindi non 6 anni fa, diceva: «Sì, a volte vado un po’ oltre nelle parole e sbaglio. Ma soltanto perché vivo tutto a mille. La mia intenzione è solo il bene del Torino. Mi auguro che il presidente creda al fatto che io non penso a me stesso, ma alla società. Perché io sono il più grande aziendalista che ci sia. Basti vedere a Verona quello che abbiamo fatto in 2 anni, chi abbiamo preso e chi abbiamo venduto e a quanto, così da costruire una squadra importante senza investimenti. A me piace lavorare con giovani di qualità, di prospettiva. Per squadre come il Torino di oggi è l’unico modo giusto di fare le cose, con l’aggiunta di un bel vivaio. L’Atalanta è il modello, una crescita di squadra e di società anno dopo anno. Io non pretendo giocatori da 20 milioni. Io chiedo un concetto diverso, miglioramenti globali. Serve costruire per rendere questa società sempre più forte, perché ha tutto: la piazza e una proprietà solida». Ditecelo voi: ha torto o ha ragione?

    Sullo stesso argomentoTorino-Bologna, le pagelle: Pobega e Lukic al topTorino LEGGI TUTTO