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    Mandragora regala mozzarelle al Torino dopo il ko col Napoli

    TORINO – Un carico di più di cinquanta pacchi di mozzarelle di bufala, così Mandragora ha rincuorato il Torino dopo la sconfitta incassata al Maradona dal Napoli. Il centrocampista, uscito per infortunio dopo appena 8′ di partita, ha voluto regalare ai compagni e a tutto lo staff il prodotto tipico napoletano per rendere meno amaro il ko. Un gesto che sa di tradizione visto che l’anno scorso, sempre di ritorno dalla trasferta in Campania, Izzo fece lo stesso. Quest’anno ci ha pensato Mandragora ad addolcire la serata partenopea.Guarda la galleryOsimhen ancora a segno, Torino di Juric ko a Napoli LEGGI TUTTO

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    Napoli-Toro, le pagelle: Milinkovic, Bremer e Singo al top

    Dopo i 10 presi nelle pagelle transoceaniche citate da Spalletti alla vigilia, si merita un altro bel voto per la parata decisiva a tu per tu con Brekalo sullo 0 a 0: il granata non angola, ma lui è bravissimo a chiudergli lo specchio.

    Di Lorenzo 6.5

    Esterno con vocazione offensiva, punge parecchio e origina il rigore. Nella ripresa, dopo il gol annullato, cala e patisce Aina.

    Rrahmani 6.5

    Controllo adeguato di Sanabria, in compartecipazione. E poi di Belotti.

    Koulibaly 7

    Dirige il reparto con la solita personalità. E con classe va anche a lavorare più di un pallone alto. A momenti segna pure, ispirato da Anguissa.

    Mario Rui 6

    Soffre le discese di Singo. Più che altro contiene, incide poco.

    Anguissa 7

    Un gigante nel moto perpetuo tra mediana e trequarti, svariando con costrutto, aprendo varchi, disegnando trame. E combattendo il giusto. 

    Fabian Ruiz 6

    Perno delle ripartenze e delle geometrie, è solerte e onnipresente, ma non brillante.

    Zielinski 6

    Sostanzioso. Gran invenzione su punizione, per il fallo da rigore su Di Lorenzo.

    Mertens (26’ st) 6.5

    Rieccolo. La sua classe rifulge in quella discesa palla al piede, duettando coi compagni: l’azione del gol.

    Politano 6

    Ha il pungiglione carico, quando crossa. Ma non va oltre.

    Lozano (14’ st) 6

    Un lampo, un palo in diagonale.

    Juan Jesus (44’ st) ng

    Osimhen 6.5

    Una forza della natura: imperioso nelle progressioni, impreciso nel primo tempo, poi volpino sul gol (8° in stagione). Mezzo voto in meno, però, per 2 o 3 sceneggiate poco sportive: peccato.

    Insigne 4.5

    Si vede solo per come sbaglia dagli 11 metri: rigore debole e poco angolato (3° errore su 5 in questo campionato). E poi s’impalla definitivamente.

    Elmas (26’ st) 5.5

    Si nota solo per il rimpallo fortunato di schiena che crea il gol.

    All. Spalletti 6.5

    Napoli potente, ma poco fantasioso. Che fatica: le prova tutte con le sostituzioni. Record: 8 vittorie su 8, come Sarri. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Torino, partenopei a caccia dell'8ª vittoria di fila

    Il Napoli dopo aver fatto registrare sette vittorie nelle prime sette partite si prepara a ricevere un Torino che ha totalizzato quattro punti in trasferta (1 successo, 1 pareggio e 1 sconfitta).
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    I partenopei partono ancora una volta favoriti
    I numeri delle prime tre gare interne del Napoli parlano chiaro: tre vittorie su tre con sei gol realizzati e soltanto uno subito. Lorenzo Insigne e compagni, a prescindere dall’avversario di turno, al “Diego Armando Maradona” hanno sempre messo a segno due gol. Il Torino ha perso solamente una delle ultime cinque gare di campionato e nelle precedenti quattro ha fatto registrare sempre l’Under 2,5. Possibile l’Over 2,5 in controtendenza ma per cautelarsi sembra prudente provare il Multigol 2-4. Intrigante l’accoppiata con la doppia chance 1X. LEGGI TUTTO

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    La giornata si apre con Spezia-Salernitana che è già scontro salvezza. L’algoritmo Gollo prevede Over 2.5 con 2-1 e 2-2 come possibili risultati esatti. Il segno consigliato è Over 2.5.
    Lazio-Inter è il big match del sabato: l’algoritmo esprime una leggera (ed inaspettata) preferenza per la squadra di casa in una partita dalle molte segnature: 3-2 o 2-2 il possibile risultato esatto ma il segno più conveniente è GOAL ed anche quello consigliato.
    Il match serale è Milan-Verona: la squadra di casa è nettamente favorita e anche la quota del segno 1 è valutata corretta dal nostro algoritmo. Per questo match è consigliato il Segna Gol Squadra Ospite.
    La domenica propone alle 12,30 Cagliari-Sampdoria: la stagione dei sardi è partita in salita ma anche la Sampdoria non sta andando benissimo. E’ certamente un match delicato dove l’Over 2.5 è il segno che Gollo valuta meglio per probabilità con risultati esatti possibili: 1-2 o 2-2
    Per Udinese-Bologna (2-1/2-2), Genoa-Sassuolo (1-1/2-2) ed Empoli-Atalanta (1-2/2-2) e Napoli-Torino (2-0/2-1) il rimando è alla pagina di Gollo per i dettagli.
    La domenica sera propone il piatta forte, il classico Juventus-Roma: secondo Gollo il match potrebbe tendere dalla parte dei giallorossi con l’Over 2.5 e il GOAL segni da preferire. I due risultati esatti più probabili sono il 2-2 e l’1 a 2. Il consiglio della redazione è per il GOAL.
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    Brekalo a Napoli: è trequarti di Torino

    È uno tra gli acquisti più azzeccati della Serie A: mettendo assieme l’età (23 anni), il prezzo per il cartellino (un milione per il prestito oneroso più 11 milioni per esercitare il diritto di riscatto), le qualità fisiche e tecniche e pure i margini di miglioramento è indubbio che quello di Josip Brekalo sia un acquisto azzeccato, da parte del Torino. Dove è approdato anche grazie alla presenza sulla panchina granata di Ivan Juric, il quale ha avuto un ruolo affatto marginale, nell’orientare la scelta del giocatore. Che ha chiuso con il club di Cairo, ma che aveva diverse società anche più ambiziose che lo cercavano, in estate (il Milan è solo una di queste, ma rende l’idea della platea che lo seguiva con interesse).

    Brekalo arma in più

    E’ servito poco tempo, a un giocatore svelto di gamba e di testa per integrarsi nella nuova realtà. Juric lo ha portato in panchina e lì lasciato contro la Salernitana – contro cui i granata hanno vinto brillando nel punteggio molto più che nel gioco, almeno nel primo tempo – quindi gli ha riservato un posto da titolare senza più levarglielo dalla prova contro il Sassuolo in avanti. E non è un caso che proprio dalla gara del Mapei Stadium il Toro abbia impresso una svolta alla propria stagione: sotto il piano del gioco, in particolare nello sviluppo della manovra offensiva, nonché dei risultati. Il successo di Reggio Emilia non è stato replicato contro la Lazio soltanto a causa del folle intervento da rigore commesso da Djidji su Muriqi (rigore del pari firmato da Immobile), mentre a Venezia proprio una rete di Brekalo ha portato in vantaggio il Torino. Nuovamente penalizzato da un fallo – almeno più comprensibile del precedente – commesso nella propria area dal difensore francese su Okereke: pari di Aramu e altri due punti buttati. E si arriva al derby, perso dai granata al momento di cambi indubbiamente penalizzanti (Brekalo è uscito al 39’ della ripresa per Rincon, Locatelli ha segnato due minuti più tardi). E’ insomma arrivato tardi, l’attaccante croato che contro Atalanta e Fiorentina sarebbe potuto essere utilissimo (0 punti in due gare, per il Toro), in compenso ha bruciato le tappe e adesso è già un leader tecnico della squadra.

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    “Praet è stato vicino al Napoli. Ora vuole portare in alto il Torino”

    “Fino a quando non s’è fatto male, ha giocato bene mostrando le sue qualità. Io spero possa tornare il prima possibile, ma tornare in Italia rappresenta per lui anche una possibilità per ricominciare la sua carriera dopo il Leicester. Abbiamo cercato una soluzione durante l’estate, ed il campionato italiano per me è il torneo dove può esprimere tutte le sue qualità”. Intervenuto ai microfoni di CalcioNapoli24 Tv, il procuratore di Dennis Praet, Martin Riha, ha parlato del ritorno in Serie A del suo assistito che, dopo l’esperienza alla Sampdoria, la scorsa estate ha accettato l’offerta del Torino: “Se giocherà contro il Napoli? Non lo so, è top secret (ride, ndr), non ve ne posso parlare perchè decide lo staff tecnico. Sta recuperando dall’infortunio, non so se sarà già disponibile agli ordini di Ivan Juric. Non me lo aspetto dall’inizio, vedremo”.
    “Praet fu vicinissimo al Napoli”
    “Un passato al Napoli? Se ne parlò prima del suo trasferimento al Leicester, il Napoli lo cercò ed era interessato, ed io ebbi modo di discuterne con il club (la Sampdoria, ndr). Non c’erano particolari problemi, il Leicester semplicemente fu molto più deciso nel concretizzare. Giocare la Champions con il Napoli? Gli farebbe piacere giocare la Champions League, ovviamente, ma per ora è contento al Torino. Adesso è concentrato per dare il massimo per il Toro, per portarlo in alto in classifica, ed è un club ambizioso. Vedremo cosa succederà nei prossimi cinque-sei mesi. Che match sarà Napoli-Torino? Il Napoli ha iniziato molto bene, ma il Toro ha mostrato qualità nelle ultime partite e darà vita ad un bel match: tutte le volte che finisce la sosta per le nazionali, non sai mai cosa può finire. Non sarà un match solo bello, ma anche molto importante”. LEGGI TUTTO

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    Vigna, il tifoso granata che restaurerà il Filadelfia: “Amo il Torino, non spio”

    I tifosi granata per il Torino. O meglio: il Toro – inteso come quell’insieme di valori e ideali – ancora una volta al centro dei pensieri e delle azioni dei torinisti di fede. Come Gian Luca Vigna, co-titolare dell’azienda Fiammengo Federico Srl e granatissimo, che si è offerto di mettere in sicurezza una delle vecchie gradinate Anni 20 del Filadelfia (il cosiddetto “moncone” che si affaccia sull’omonima via e che sta cadendo a pezzi). A Tuttosport, l’imprenditore ha raccontato come è nata l’idea, ma non solo.

    Vigna, lei è un privato che ha scelto di dare il suo apporto per il Filadelfia. Com’è nata l’idea? «Avevamo proposto anni fa di mettere a posto uno dei due monconi, ma poi è andato tutto scemando per varie vicissitudini interne alla Fondazione Filadelfia. La presenza di Luca Asvisio in Fondazione, unita alla mia entrata nel Circolo Soci Torino Fc, ci ha spinti a riproporre l’idea, nonostante l’altra metà della Fiammengo sia di fede bianconera». Ride.

    In che modo interverrete sul moncone e quanto tempo ci vorrà per ultimare i lavori? «L’intervento ha un costo abbastanza elevato, anche perché c’è il vincolo della Soprintendenza. Prima metteremo in sicurezza la struttura, poi a metà febbraio continueremo con gli altri interventi per i quali servono prodotti che non riescono ad agire con le basse temperature. Tutto, ovviamente, dopo il nulla osta della Fondazione. Tengo a precisare che non cerco assolutamente pubblicità: lo faccio perché la fede granata è più forte di tutto e mi spiace vedere un pezzo di storia ridotto in queste condizioni. Iniziamo con un moncone e poi vediamo».

    Il suo è il gesto di un tifoso appassionato. Ci racconta del suo passato granata? «Qualche giorno fa ho ritrovato la vecchia bandiera con cui andavo allo stadio con mio padre. Erano i tempi di Leo Junior, che a 14 anni era il mio idolo insieme con Zaccarelli. Quando puoi dare una mano, cerchi di farlo. In questo caso è proprio un afflato sentimentale. Provo ancora una grande emozione nel vedere lo stemma del Toro, anche se in campo non dà spesso soddisfazioni. Fino allo scoppio della pandemia siamo stati sponsor, ma dopo abbiamo mollato. Non è detto che non torneremo, anche se in sostanza ero diventato accompagnatore dei clienti, e non era nemmeno facile riempire il palco visti i risultati».

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    Torino, occhio: c'è il Napoli su Bremer

    Una volta se ne va Koulibaly, un’altra Manolas. Anche se per adesso sono ancora tutti e due lì a Napoli. Ma ormai da un anno, a seconda dei periodi, del rendimento, delle impennate di De Laurentiis e dei rumors in specie dall’estero, si odono regolarmente voci di qui, indiscrezioni di là, allarmi di sopra, cessioni di sotto. Pure ad agosto: pareva che il greco fosse a un passo dall’andar via. Il Napoli consumò il suo giro d’orizzonte obbligatorio. Facendo di conto, tra milioni in entrata e in uscita. Pesando nel ventaglio anche la figurina di Bremer. Il brasiliano era già diventato una colonna per Juric, al quale bastarono gli allenamenti e le prime amichevoli per consegnargli seduta stante il ruolo lasciato libero dalla scadenza contrattuale di Nkoulou. Il caposaldo della difesa a 3. Il centrale per eccellenza, con ai lati le possibili alternanze (Djidji, Rodriguez, Zima, Buongiorno, Izzo). Bremer, cioè il marcatore che difende per contratto, ma pure quello che segna come nessun altro in Italia: almeno di testa, 6 inzuccate vincenti in campionato dalla stagione 2019-’20 in poi. Brilla lui nella specialità, tra i difensori puri.

    Il valore di mercato di Bremer

    Ma, su tutto, i progressi compiuti a 360 gradi negli ultimi 2 anni: nell’attenzione tattica, nella personalità (la capacità di guidare il reparto), nel numero di francobolli appiccicati sulla fronte degli attaccanti, nei tackle, negli anticipi, nella grinta, nella stesura delle diagonali, nella gestione delle ripartenze palla al piede. Insomma, Bremer: con un valore di mercato di 25, 30 milioni? Il Napoli continua a monitorarlo, lo segue anche l’Inter (a parte la variabile Izzo), dalla Premier almeno 3 o 4 squadre hanno preso ripetutamente informazioni… Sì, però, ma, forse, vediamo. Ha il contratto in scadenza “già” nel 2023, questa è la vera chiave. «Sono ambizioso, vorrei giocare la Champions un giorno».

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