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    Toro, Ansaldi alt per il derby ma Aina c'è

    TORINO – Il pareggio contro il Venezia ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Per quello che poteva essere e non è stato: il gol divorato da Mandragora a tempo scaduto, forse ancor di più del rigore+espulsione di Djidji, grida ancora vendetta. Con una vittoria al Penzo, il Toro avrebbe riscosso il credito maturato con la fortuna dopo la sconfitta contro l’Atalanta e il pareggio contro la Lazio, due gare in cui i granata hanno raccolto nettamente meno di quanto seminato. Ma ora c’è il derby. Quanto fatto fino a ieri non conta più: di fronte alla Juventus servirà il miglior Toro possibile.

    Ansaldi fuori. Aina c’è per il derby

    Juric è convinto di potersela giocare: già l’anno scorso imbrigliò due volte i bianconeri col suo Verona, sia allo Stadium che al Bentegodi. Un doppio 1-1 che fa ben sperare i tifosi del Toro, che per la sfida di sabato ritrova Ola Aina sulla corsia di sinistra. È possibile che sia lui il prescelto a scendere in campo dall’inizio su una fascia che a Venezia è stata di Cristian Ansaldi. L’assenza del nigeriano al Penzo, causa un problema familiare, agevola la sua titolarità: il suo passo, nel duello con Cuadrado, può rivelarsi letale in fase offensiva e per questo motivo Juric sta pensando seriamente di schierare dal primo minuto l’ex Fulham. Ieri, oltre ad Aina, al Filadelfia c’era il resto della comitiva. Doppio programma di allenamento: i calciatori reduci dall’impegno a Venezia hanno svolto una sessione di scarico (ad eccezione di Ansaldi che si è limitato a sole terapie per i postumi di un trauma contusivo al ginocchio sinistro, rimediato in uno scontro di gioco col lagunare Mazzocchi), mentre gli altri elementi si sono prima concentrati sulla tecnica e poi sulla parte atletica. (…)

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    Toro, difesa da inventare: paradosso Djidji, occasione Zima

    TORINO – Il sangue freddo del ragazzone venuto dall’Est, il cuore caldo di chi è cresciuto in una famiglia che si sfamava a pane e hockey su ghiaccio. Il mix di temperature stuzzica Ivan Juric in vista del derby, partita in cui la colonnina di mercurio schizza da tradizione verso le massime vette: il tecnico croato, per la stracittadina di sabato contro la Juventus, sta pensando infatti ai 190 centimetri di David Zima per completare una linea difensiva che dovrà inevitabilmente essere ritoccata.

    Gli errori di Djidji, che Juric però salva

     Il “colpevole” è da ricercare nella figura di Koffi Djidji il quale, espulso nel finale di partita a Venezia, dovrà assistere al massimo dalla tribuna all’incrocio con i bianconeri. Allo stop di un turno imposto dal Giudice Sportivo, inoltre, si sommerà la pausa per gli impegni delle Nazionali: il franco-ivoriano avrà così a disposizione tre settimane per rinfrescarsi – a proposito di temperature – la mente. E scacciare dalla testa i brutti pensieri dell’ultima settimana, quando due suoi goffi interventi in area di rigore sono costati verosimilmente quattro punti ai granata, raggiunti dal dischetto prima dalla Lazio di Immobile e poi dal Venezia dell’ex Aramu. (…) “Djidji è la più grande scoperta da quando ho preso in mano questa squadra ad inizio ritiro – ha tenuto a precisare il tecnico croato dopo il pareggio di Venezia –. Sta giocando benissimo: purtroppo è stato protagonista in negativo in queste ultime due partite, ma gli errori capitano a tutti. Non perderà certo la mia stima e non deve perdere fiducia in se stesso, perché sta disputando un’ottima stagione.” (…)

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    Toro, Izzo è un caso: ne ha sempre una

    VENEZIA – La rincorsa è già finita: non c’è pace o non trova pace, Armando Izzo. Assente contro Salernitana, Sassuolo e Lazio, il difensore ha saltato anche la convocazione per la terza trasferta stagionale dei granata, dopo Firenze e Reggio Emilia. Lombalgia acuta (il più classico e il più vago dei mal di schiena), questo il motivo del nuovo stop per il centrale ieri aggregato ai compagni a Venezia, ma in tribuna e fortemente a rischio anche per il derby di sabato. Juric dovrà quindi ancora attendere, per valutare le intenzioni di Izzo, in bilico tra un addio al Toro senza rimpianti per il poco offerto da un paio di stagioni a questa parte, e una ripartenza in granata che dovrà però essere sostenuta da una disponibilità al sacrificio di recente mancata, all’ex azzurro. Evidentemente in difficoltà a causa di continui impedimenti fisici, ma anche gravato da limiti di natura motivazionale. Motivazioni che soltanto lui potrà trovare dentro se stesso, per poi trasferirle in campo, tra sedute di allenamento e partite ufficiali.

    Izzo, dopo 37 presenza al primo anno sono iniziati gli infortuni

    Sarà un caso, ma dopo un percorso quasi netto al primo anno in granata – 37 presenze in campionato più 2 in Coppa Italia – Izzo ha iniziato a subire infortuni quando la determinazione che lo aveva animato nel 2018-19 è calata. Come a dire, scesa la catena dell’autostima, è caduta anche quella della tenuta fisica. E così il difensore non ha fatto in tempo a mettersi alle spalle il guaio al polpaccio, che già si trova ad affrontare la lombalgia.

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    Venezia-Torino nella schedina che assegna 200€ in buoni Amazon

    Se sei un appassionato di pronostici ma non vuoi giocare soldi veri, tuttosport.fun è il tuo punto di arrivo: la più grande community di giocatori for fun che giocano gratis e vincono premi veri: 40.000€ di Buoni Amazon in palio (regolamento).
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    Venezia-Torino è il posticipo di Serie A: la grande occasione per gli uomini di Juric di lanciarsi nelle zone alte della classifica. Ai Fantagiocatori è richiesto di esprimersi sull’Under/Over 2.5 del match. Nell’ipotesi che i padroni di casa vadano in Gol, il segno Over viene preferito ma se non sei d’accordo, allora puoi sfidare i tuoi avversari per prendere i loro Crediti nel gioco “Sfida tra Utenti”.
    Celta Vigo-Granada è già scontro salvezza: alle 21,00 in Spagna si affrontano due squadre a caccia di punti e che in poche partito hanno già subito oltre 10 reti. I grandi favoriti del match sono i padroni di casa e sulla schedina è richiesto di esprimersi sull’esito finale ma del 1° Tempo: sarà l’X a chiudere i primi 45 minuti?

    Nelle 8 selezioni entra anche il campionato Portoghese: in Boavista-Estoril è richiesto di pronosticare l’esito finale. Entrambe arrivano da una sconfitta ma a sorprendere è l’Estoril che occupa la 4a posizione in classifica: match incerto anche se i fantagiocatori prediligono il segno 1.
    In Ferreira-Belenenses bisogna pronosticare l’esito Goal/NoGoal: segneranno entrambe? Finora hanno segnato ben poco: 8 gol in 2 dopo 13 partite. L’impeto sarebbe per il NoGoal ma spesso il campionato portoghese sorprende in tal senso.
    La regina dei campionati, la Premier, ci regala il “monday night” con Crystal Palace-Brighton: gli ospiti stanno sorprendendo in positivo in sesta posizione con 12 punti dopo 5 gare. Il Crystal conferma la previsioni di una stagione difficile ma in casa sa farsi rispettare, ricordiamoci il secco 3-0 al Tottenham. Quale sarà l’esito finale?
    Completano la selezione di 8 eventi, il campionato Rumeno e quello Danese mentre l’evento Jolly che regala 125 TTS è proprio Venezia-Torino, Risultato esatto.
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    Torino, Praet e i guai fisici: ha saltato 22 partite negli ultimi due anni

    Nel vocabolario di Marko Pjaca non esiste la parola fortuna. Almeno non da quando ha lasciato la Dinamo Zagabria per provare a spiccare il volo. La distrazione al polpaccio destro, accusata dopo la gara contro la Lazio, è solo l’ultimo dei problemi fisici che hanno tormentato il fantasista del Toro, che per questo motivo è costretto a saltare Venezia e Juventus. Il suo calvario è iniziato nell’autunno del 2016: appena arrivato a Torino, sponda bianconera, Pjaca rimedia una brutta infiammazione alla testa del perone. Recupera verso fine dicembre, ma torna in prima squadra soltanto a gennaio del nuovo anno. Il peggio deve ancora venire: in nazionale, a fine marzo, si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Si riaffaccia sul terreno di gioco verso fine anno: va allo Schalke 04 a gennaio 2018, ma in cinque mesi gioca appena 258’ in campionato. Il nuovo capitolo si chiama Fiorentina: fino a marzo 2019 vede il campo a spizzichi e bocconi, poi è il legamento crociato del ginocchio sinistro a fare crack. Salta il girone d’andata della stagione 2019-2020, ma a gennaio la Juventus lo manda in prestito all’Anderlecht, dove però colleziona 160’ in tutta la sua parentesi belga. Al Genoa è andata decisamente meglio.

    Praet, lo scorso anno fuori più di 20 partite

    I guai fisici, tuttavia, non hanno riguardato solo Pjaca. Anche Dennis Praet, in particolare nell’ultimo anno al Leicester, ha faticato a trovare continuità per colpa di diversi problemi. Nella stagione 2019- 2020 ha saltato 4 partite per un polpaccio in disordine (due contro il West Ham, oltre alle sfide contro Newcastle e Watford). È andata molto peggio, invece, nell’ultimo anno con le Foxes: un infortunio alla coscia, rimediato ad inizio 2021, lo ha tenuto fuori per sedici gare consecutive (più due saltate in ottobre per un fastidio al ginocchio). Riuscì a rientrare solo verso fine marzo, terminando la stagione ai margini. Praet non è infatti mai sceso in campo nelle ultime sei gare di Premier League.

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    Pjaca fa urlare il Toro ma Immobile lo riprende

    TORINO – Finisce 1-1 la gara tra Toro e Lazio: Pjaca porta avanti i granata nella ripresa, l’ex Immobile lo riprende nel recupero grazie a un rigore battuto in modo impeccabile (fallo di Djidji, fin lì era stato perfetto il francese…). Ma c’è grande rammarico per la squadra di Juric che attacca dal primo all’ultimo minuto, ma non riesce a strappare il successo. Serviva il raddoppio, alcune occasioni ci sono state. Poi, come capita spesso, un attimo di distrazione, un rigore e Ciro l’ha buttata dentro dagli ultimi metri. Da mangiarsi le mani, soprattutto se si guardano le conclusioni verso la porta. Il lato positivo è che questo Toro piace alla gente e fa sobbalzare dal seggiolino. Non succedeva da anni. E anche questo è un grande merito di Ivan Juric. Inoltre, ci sono giocatori di classe che lasciano il segno: Ansaldi, Pjaca. Con il lavoro, il tecnico croato migliorerà anche alcuni aspetti e farà crescere Aina e Singo, un po’ acerbi sulle fasce. Sì, ci sarà da divertirsi. La Lazio, invece, ancora non è quella che vorrebbe Sarri.

    LE SCELTE – Juric rimette in mezzo capitan Mandragora, dietro a Sanabria ecco Linetty e Brekalo (Praet è infortunato). Sarri, squalificato, punta davanti sul giovane Raul Moro con Immobile e Felipe Anderson, mentre in mezzo c’è Cataldi, con Sergej Milinkovic Savic relegato in panchina: salta in avvio il confronto fra i fratelli serbi.

    GRANDE REINA – In tribuna, l’ex allenatore granata Giampiero Ventura, oltre al Gallo Belotti. Prima del match, il ricordo di Romano Fogli, recentemente scomparso. L’entusiasmo del Grande Torino si sente, eccome: il successo sul Sassuolo ha ridato entusiasmo ai tifosi di casa. Che inizia andando subito in pressing alto. Brekalo ci prova da lontano: a lato. Immobile prova a fregare Milinkovic: nulla di fatto, ma brividi. Pericolosa la Lazio in contropiede con Felipe Anderson: è un match a tutto gas, dove nessuno tira indietro la gamba. Al 21’ un tiro di Immobile dalla distanza, ma Vanja è sicuro e sul rilancio raggiunge il collega Reina. Abisso ammonisce tanti granata e il pubblico si spazientisce. Al 38’ giocata di Sanabria che manda in scivolata a un passo dal palo. Tentativo di Brekalo: angolo. Bella iniziativa di Pobega, ma il cross non è il top. Al 42’ Reina con l’aiuto della traversa toglie il pallone che Sanabria impatta di testa: incredibile. E finalmente Aina perfetto sulla fascia, da applausi. Finisce a reti inviolate, con un Toro d’attacco che meritava di più.

    TUTTI IN PJACA – Sarri prende appunti nel box e le squadre tornano in campo. Il nuovo entrato Pedro è subito pericoloso e sfiora il gol del vantaggio Lazio. Da Aina a Linetty: conclusione centrale. Colpo di testa di Sanabria: lento e facile per Reina. Juric cambia: dentro Lukic e Ansaldi.In campo c’è anche Sergej Milinkovic Savic. Che prova a battere il fratello da lontano: mira sbagliata. Al 69’ occasione per Ansaldi. Poi Singo crossa per Pjaca che buca Reina al 75’. Toro meritatamente in vantaggio. E lo stadio esplode, letteralmente innamorato della squadra di Juric. E l’ex juventino è già un idolo. Paratona di Reina sempre su Pjaca: è un Toro fantastico (16 tiri totali) e appassionante. Ma la Lazio non molla e cerca la verticalizzazione per Immobile: Vanja c’è. E c’è anche su un pericoloso angolo, con Immobile che prende la traversa. All’89 Abisso fischia il rigore per fallo di Djidji su Muriqi. Dal dischetto Immobile pareggia nel recupero. Un peccato per i granata: l’1-1 sta stretto, suona come una beffa.

    Le formazioni inizialiTORINO (3-4-2-1) : V. Milinkovic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, Pobega, Mandragora, Aina; Linetty, Brekalo; Sanabria. A disp. Berisha, Gemello,Buongiorno, Vojvoda, Ansaldi, Zima, Baselli, Warming, Rincon, Lukic, Pjaca, Verdi. All. Ivan JuricLAZIO (4-3-3): Reina; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Akpa Akpro, Cataldi, Luis Alberto; Raul Moro, Immobile, Felipe Anderson. A disp. Strakosha, Adamonis, Patric, Lazzari, Radu, S. Milinkovic, Basic, Escalante, Leiva, Pedro, Romero, Muriqi. All. Giovanni Martusciello (Sarri squalificato).Arbitro: Abisso di Palermo. Guardalinee: Tegoni e Vono. Quarto uomo: Marcenaro. Var: Orsato. Avar: Vivenzi. LEGGI TUTTO

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    Rincon riparte: Ferrari e Barolo. Sui social esibisce le sue passioni

    TORINO – In giro con la sua Ferrari tra le bellezze del Piemonte: così Tomas Rincon cerca di dimenticare un inizio di stagione in cui è stato lasciato spesso ai box dal tecnico Ivan Juric. Così, il giorno dopo la vittoria sul Sassuolo – che lo stesso giocatore ha festeggiato sui social pur non essendo sceso in campo – El General è salito sulla sua auto fiammante e, insieme con la famiglia, si è concesso una giornata di relax tra i vigneti di Barolo. Vini e auto, due passioni che Rincon ha sempre coltivato da quando vive a Torino: oltre alla Ferrari, il centrocampista ha anche alcune Land Rover e una Chevrolet Camaro (anche questa rossa). “Italian love” ha scritto su Instagram il classe 1988 a corredo di una carrellata di foto scattate tra i vigneti, ricevendo like e commenti da parte di compagni di squadra come Mandragora ed ex come Rosati e Lyanco.

    Rincon è considerato la quinta scelta

    Serenità e sorrisi fuori dal campo, in attesa di riconquistare una maglia da titolare che in campionato gli manca dall’ultima giornata (il 23 maggio) della stagione 2020/2021 contro il Benevento. Nel nuovo ciclo tecnico granata, infatti, è considerato la quinta scelta (dietro Mandragora, Pobega, Lukic e all’occorrenza Linetty), davanti solo a Baselli nelle gerarchie per la mediana di Juric. Il tecnico, dopo 38 minuti in Coppa Italia nella sfida contro la Cremonese, gli ha concesso solo 45 minuti della ripresa nella prima giornata contro l’Atalanta e 5 nella vittoria casalinga contro la Salernitana. Troppo poco per un giocatore su cui Mazzarri prima e poi i vari Longo, Giampaolo (che lo aveva schierato, per mancanza di alternative, da regista) e Nicola hanno puntato nelle rispettive esperienze sulla panchina granata.

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