TORINO – Mancava solo la beffa Miranchuk. Vagnati si sentiva tranquillo, soddisfatto: le visite mediche erano anche già in agenda per lunedì nel tardo pomeriggio. Ma poi, come svelato sul giornale di ieri, la doccia fredda ha cominciato a diventare gelata. Il trequartista russo non è mai potuto partire da Bergamo. E ieri mattina è emerso definitivamente il clamoroso cambio di programma, a tutto danno per il Torino. Dopo i colloqui con Gasperini e un summit fiume tra i vertici dirigenziali e la proprietà (lunedì sera), l’Atalanta ha, in parole povere, cambiato idea: tante scuse, ma per il momento non ve lo possiamo più dare. In futuro, chissà: se e quando. Vagnati spera che il trasferimento possa slittare soltanto di qualche giorno, in attesa che la società nerazzurra metta le mani sul centravanti Pinamonti (ma occhio, c’è in azione anche il Sassuolo) o, meglio ancora, il jolly offensivo Lookman del Lipsia, acclarato obiettivo dei bergamaschi per la trequarti. Sembrava questa ormai un’operazione già definita, però poi sono sorti problemi.Sullo stesso argomentoToro, frenata Atalanta: stallo MiranchukCalciomercato Torino
Ora si parla di nuove possibili schiarite, ma il russo resta in ogni caso bloccato: al momento la Dea ha deciso di non disfarsene più in prestito, più avanti nel caso se ne riparlerà. Il Torino aveva sì trovato un’intesa con l’Atalanta e Miranchuk, però ancora da ratificare nero su bianco sui papiri ufficiali (affitto con diritto di riscatto prefissato a 12 milioni): di qui l’impossibilità per Vagnati di mandare comunque a regime l’accordo, a forza, nonostante le grandi pressioni fatte sin da lunedì pomeriggio, quando da Bergamo hanno iniziato a prendere tempo. Magari un giorno Miranchuk arriverà anche, da Juric: nella migliore delle ipotesi, ammesso che nessun altro club intanto formuli ai nerazzurri un’offerta migliore economicamente. E che intanto Gasperini conceda un nuovo via libera, una volta ottenuti tutti i rinforzi richiesti per il reparto offensivo. Il Torino deve rimettersi ad aspettare, insomma: proprio quando era convinto di aver ormai messo le mani su un rinforzo per la trequarti con le stigmate del titolare già pronto.
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Non è questa l’unica cattiva notizia, peraltro. Perché intanto Vagnati, dopo diverse settimane di pressing in prima fila, nei giorni scorsi aveva fatto cadere a terra l’interesse per l’ala francese Laurienté del Lorient: il dt era ormai sicuro di andare a dama col russo in tasca. E invece no. Nel mentre, il Sassuolo ha sfruttato il silenzio granata e ha piazzato il sorpasso: ora sono gli emiliani in pole, nettamente. Anche loro adesso hanno in mano un preaccordo col giocatore. Ma soprattutto da ieri hanno infittito i dialoghi diretti con il dg del Lorient: offerti circa 10 milioni, bonus compresi. Ai francesi non basta, la trattativa ricomincerà oggi. Da vedersi se Vagnati tenterà in extremis un controsorpasso: ma dovrebbe poter presentarsi davanti al Lorient soldi in mano, avvicinandosi il più possibile alla quota dei 10 milioni quasi senza bonus. Tuttavia risulta che Cairo non gli stia fornendo i mezzi per chissà quali rilanci. E ora si fanno sentire anche le conseguenze della rissa di una settimana fa tra Vagnati e Juric: non è esattamente un… bel periodo per il dt e l’allenatore, quanto ai rapporti con il presidente.
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Il tutto, con Praet sempre in stallo: servono non meno di 9 milioni, presumibilmente, da girare al Leicester (che non concede più prestiti). Insomma, le trattative per i jolly offensivi che mancano (3 per Juric, 2 per Vagnati) sono diventate più complicate che mai. E non hanno nemmeno garantito una svolta i sondaggi con la Roma per Kluivert (un esubero, reduce dai prestiti a Lipsia e Nizza). I giallorossi devono sì sfoltire l’attacco per fare spazio a Belotti (manco a dirlo), però per ragioni di bilancio non concedono prestiti con diritti e valutano l’ala ben oltre una dozzina di milioni. Vagnati ha provato pure a infilarsi tra il Bologna e la Roma per il centravanti uzbeko Shomurodov. Stessa musica: parte solo a titolo definitivo o in prestito con riscatto obbligatorio tra un anno a condizioni facili da raggiungere. E la richiesta è di 12 milioni. Pretese che hanno spinto lontano tanto i bolognesi quanto il dt granata. Vagnati con le mani legate e Toro incatenato, ordunque: anche nella ricerca del sostituto di Bremer. Schuurs (Ajax) e Solet (Salisburgo) costano troppo: non meno di 12 milioni. Il dt, allora, ha provato a riaprire una pista vecchia di un mese: offerti 7 milioni abbondanti più bonus al Reims per il difensore belga Faes. Nulla da fare: i francesi chiedono più di 11 milioni.
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