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    Djidji promuove il Torino: “Juric ci fa crescere nei dettagli”

    TORINO – Dopo la vittoria in amichevole, che ha visto il Toro piegare i turchi del Trabzonspor con un promettente 3-0, firmato da Radonjic, autore di una doppietta, e Seck, il difensore Djidji si confessa a 360 gradi, parlando un po’ di tutto: “E’ stata una bella partita, contro un avversaria all’altezza. Ogni giorno ci sforziamo di replicare in campo quello che mister Juric ci chiede ogni giorno di produrre in partita. La doppietta di Radonjic non ci sorprende, è nato per il gol, ma chiede comunque consigli a tutti. E’ un ottimo atleta e si è integrato alla grande”.Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    Torino, non solo Bremer: anche il giovane Perotti va alla Juve

    TORINO – Dal Torino alla Juve, mappa della città alla mano, il passo è inevitabilmente breve. Ma la tratta, almeno storicamente, infuocata. Il discusso trasferimento di Bremer non è stato però l’unico dal granata al bianconero negli ultimi giorni. Perché alla Juve si è accasato anche Clemente Perotti, talentuosa speranza classe 2003. Non soltanto un ex del vivaio del Torino, ma anche uno sfegatato tifoso granata. La sua vicenda si è sviluppata in maniera differente rispetto a quella del brasiliano, perché in questo caso è stato il club granata a svincolarlo con poca lungimiranza dopo averlo cresciuto.Sullo stesso argomentoTorino, che ansia: Juric aspetta dei chiarimentiCalciomercato Torino

    Perotti scartato dal Torino nel 2018

    Il “fattaccio” risale all’estate del 2018, quando Perotti è costretto a ripartire dalla società dilettantistica del Chisola. Dove esprime tutto il suo potenziale e – nell’ultimo campionato – si riscopre grande protagonista della promozione dei vinovesi in Serie D. Il suo percorso di crescita attira così l’attenzione della Juventus, che lo segue da vicino e infine lo tessera: nella nuova stagione giocherà in Under 19 agli ordini di Montero. Accrescendo i rimpianti del Torino per essersi fatto sfuggire un ragazzo di testa (laureando in Economia e Commercio dopo il diploma a pieni voti), di talento e, soprattutto, di fede granata.

    Sullo stesso argomentoTorino, Scurto: “Missione Primavera: portare giocatori in A”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Linetty-Colley: idea di scambio con la Sampdoria

    TORINO – Tentativo di scambio tra Linetty e Colley: Torino e Sampdoria ne stanno parlando ma la situazione non è semplice, anzi piuttosto complicata, ci sarebbero da superare delle problematiche economiche che i granata non vogliono prendere in considerazione. O si fa alla pari oppure niente, ha fatto sapere Davide Vagnati ai dirigenti blucerchiati. Ma veniamo ai dettagli. Cominciamo dal centrocampista del Toro. Il polacco ha rifiutato diverse proposte, per ultima lo Spezia. Vuole andare solo alla Sampdoria per riabbracciare il suo “maestro” Giampaolo che a suo tempo lo portò a Torino obbligando Urbano Cairo a versare 9,5 milioni proprio alla Sampdoria. Una cifra importante considerando che il giocatore percepisce un ingaggio di 1,7 milioni a stagione. L’investimento, per una serie di motivi, si è rivelato un flop, uno dei tanti di questi ultimi tempi granata. Con l’arrivo di Juric, poi, il giocatore è stato messo ai margini. Poche presenze nell’ultimo campionato con la maglia del Toro: appena 16 e per di più da subentrato.Sullo stesso argomentoToro, avanti con Rog e Cuisance. Maggiore in stand byCalciomercato Torino

    La trattativa tra Torino e Sampdoria

    Per questo motivo i granata sarebbero disposti a scambiarlo con Colley, 27 anni, difensore gambiano dei blucerchiati. In poche parole: il Toro vuole Colley e la Samp vuole Linetty. Tutto fatto? Macché. Perché la società genovese – come detto – pretende anche una contropartita finanziaria (si parla di un milione e mezzo) che il Toro non è assolutamente disposto a riconoscere dopo tutto quello che ha speso per Linetty. Ecco perché, almeno per il momento, il discorso si è arenato. Le due parti si sentiranno ancora ma per ora non ci sono i presupposti per arrivare ad un accordo. Il Torino, quindi, continua a cercare il vice Bremer e aspetta fiducioso la risposta da Jason Denayer. Un elemento di esperienza internazionale, nazionale belga ma scaricato dal Lione. Operazione che ricorderebbe molto quella che nel 2017 ha condotto Nicolas Nkoulou al Torino. I granata hanno consegnato all’entourage del giocatore una proposta e adesso aspettano, fiduciosi, una risposta. Che per il momento non è ancora arrivata. E per cautelarsi Davide Vagnati ha deciso di discutere con i blucerchiati sullo scambio.

    Sullo stesso argomentoTorino-Spezia, è giallo per MaggioreCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, Scurto: “Missione Primavera: portare giocatori in A”

    TORINO – Il nuovo corso della Primavera del Torino è iniziato sotto il segno di Giuseppe Scurto. Il tecnico palermitano, 38 anni e un trascorso da calciatore in Serie A con le maglie di Roma (dove è cresciuto) e Chievo Verona, è chiamato a risollevare le sorti di una squadra che nella passata stagione – con Federico Coppitelli in panchina – ha conquistato la salvezza alla penultima giornata ed è stata costretta a disputare le gare casalinghe a Biella. Ai microfoni di Torino Channel, Scurto si è presentato e ha spiegato la sua idea di settore giovanile. «Per un allenatore – ha sottolineato Scurto – l’obiettivo è far crescere i ragazzi e dare un contributo affinché possano approdare in prima squadra o avere delle opportunità tra i professionisti. Questo è il nostro compito: poi è chiaro che fare risultati importanti è qualcosa che aiuta, che dà maggiore visibilità ai ragazzi e al lavoro stesso. La maggiore soddisfazione è vedere ragazzi che hai allenato tra i professionisti, possibilmente in Serie A».Sullo stesso argomentoTorino, è Scurto il nuovo allenatore della PrimaveraTorino

    A Torino, l’ex allenatore della Roma Under 18 e della Primavera della Spal ritroverà Ruggero Ludergnani, responsabile del settore giovanile granata con cui ha già lavorato nella stagione 2020/2021 a Ferrara. «Alla Spal, in un anno ricco di soddisfazioni, abbiamo avuto la possibilità di far crescere tanti ragazzi, raccogliendo buoni risultati e chiudendo quasi in zona playoff. Lì ho conosciuto il direttore. Nella stagione passata sono tornato a Roma da allenatore dell’Under 18 per fare esperienza in un settore giovanile che lavora bene. Conoscere Ludergnani e aver lavorato insieme credo possa essere un vantaggio. Sappiamo le difficoltà del campionato e del lavoro che ci aspetta, ma abbiamo grandi motivazioni, voglia di far bene e di far crescere questi ragazzi. Non dimentichiamoci che questo è l’obiettivo principale di un settore giovanile».

    Sullo stesso argomentoTra mercato, attese, polemiche e allenamenti ecco un Toro da… MondialeTorino

    Al Toro si troverà a gestire un gruppo rinnovato, anche grazie alle operazioni di mercato in entrata: «Ai ragazzi chiederò di comportarsi da professionisti, con serietà e dedizione. Devono capire l’importanza di quello che si stanno giocando, perché dopo la Primavera il settore giovanile finisce e quindi hanno a disposizione una possibilità importante per approdare tra i professionisti. Cercheremo di sfruttare questo periodo per farci trovare preparati al meglio ad affrontare un campionato complesso e con tante squadre ben attrezzate. Il livello negli ultimi anni è salito». Insomma, idee chiare per un settore giovanile che deve tornare ai fasti di un tempo.

    Sullo stesso argomentoToro, i tifosi contro Cairo: “Manca solo Belotti alla Juve”Torino LEGGI TUTTO

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    Tra mercato, attese, polemiche e allenamenti ecco un Toro da… Mondiale

    TORINO – (e.e.) Tra mercato, attese infinite, polemiche (non ultima, quella per la cessione di Bremer alla Juventus: i tifosi ovviamente preferivano l’Inter o l’estero come destinazione per il fortissimo centrale brasiliano, il migliore del campionato…) e allenamenti in Austria, il Toro di Juric si scopre da… Mondiale. In particolare, cresce la colonia serba. Con Vanja Milinkovic Savic e capitan Sasa Lukic ecco infatti Nemanja Radonjic, 26 anni, esterno d’attacco che si è subito preso il posto, là davanti, visti anche i mancati riscatti di Brekalo e Praet e il ritorno in bianconero di Pjaca. I tre, con la Serbia, andranno in Qatar e ovviamente in ritiro fanno gruppo. L’ultimo arrivato ha spiegato quanto sia stato decisivo il compagno Lukic nella scelta di venire al Toro. Insomma, uno tira l’altro. E magari non finisce qui, perché il Toro ha sempre qualcosa in… serbo. LEGGI TUTTO

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    Lukic: «La fascia un onore e una responsabilità»

    In gol nella sfida da falso centravanti disputata contro il Mlada Boleslav con un colpo di testa in tuffo su assist di Radonjic, il capitano dei granata Sasa Lukic così ha parlato a Torino Channel (domani una lunga e approfondita intervista sarà pubblicata sull’edizione cartacea di Tuttosport): «Indossare la fascia? Un onore e una responsabilità – risponde il serbo -: da quando vesto la maglia granata sento di voler lasciare un segno, qui. Ho l’ambizione di essere ricordato. Torino è casa mia, qui sono cresciuto nel corso degli anni». Lukic sta ormai affrontando la sesta stagione nel Toro: è arrivato nel 2016, ma nel 2017-18 è stato mandato al Levante per maturare esperienza. LEGGI TUTTO

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    Il Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scatto

    TORINO – Rassegnazione e rabbia. La prima per dover perdere il più forte centrale del campionato italiano, la seconda perché va alla Juve. Sì, Gleison Bremer è bianconero: fatta per 50 milioni. E per i tifosi granata è uno schiaffo stordente, un’umiliazione vera e propria nel momento in cui è stata lanciata la campagna abbonamenti. Non poteva essere scelto momento migliore, viene da chiedersi. La gente torinista avrebbe accettato il trasferimento all’Inter o in una qualsiasi altra squadra, ma non ai cugini bianconeri. Urbano Cairo non ha tenuto conto delle loro speranze ma ha guardato ai conti del club perché l’operazione è molto vantaggiosa e lui i con i numeri si muove meglio di tutti (l’incasso è di 41 milioni più 9 di bonus). Adesso, però, gli alibi sono finiti, ci sono i soldi da investire sul mercato per dare a Juric quei giocatori che servono per costruire un Toro degno del suo nome. Finalmente Davide Vagnati potrà guardare in faccia i suoi interlocutori: il direttore tecnico potrà presentarsi davanti ai dirigenti del Leicester con una proposta convincente visto che Praet è considerato un punto fermo: ci vogliono almeno 7-8 milioni per sbloccare una situazione stagnante.Sullo stesso argomentoSolet, Praet, Laurienté: Vagnati speraCalciomercato Torino

    Nell’ultimo periodo, infatti, non c’erano più stati contatti per carenza di liquidità. E proprio per questo motivo Joao Pedro, altro elemento che poteva tornare utile visto che avrebbe ricoperto più ruoli della fase offensiva (esterno, trequartista e punta) è passato ai turchi del Fenerbahce e Mandragora non è stato riscattato. Si spera, tra le altre cose, che Vagnati schiacci il pulsante del sì per Giulio Maggiore, centrocampista dello Spezia. L’accordo verbale c’è già da tempo: 5 milioni per il cartellino a titolo definitivo col giocatore che aspetta di raggiungere la squadra in Austria. Un nome tira l’altro. Altro obiettivo è Laurienté. Per arrivare a lui, dopo tante chiacchiere e tentativi di prestito andati a vuoto, ci vogliono almeno 10 milioni per avere qualche possibilità concreta. Ricordiamo che sulla trequarti non ci sono giocatori all’altezza e proprio nel settore in cui Juric costruisce il proprio credo calcistico. Anzi, uno c’è ma è una scommessa: Radonjic.

    Sullo stesso argomentoCalciomercato Toro: Praet, Laurienté e Dovbyk per calmare JuricTorino

    E di questi tempi i granata avrebbero bisogno di certezze e non di azzardi: Praet e Laurienté, per completare il discorso della trequarti, sarebbero l’ideale, permetterebbero ai granata di compiere il salto di qualità che tutti i tifosi si aspettano dopo che il club ha incassato. Sul francese, però, bisogna accelerare adesso che si può, visto che il Sassuolo sta seguendo sornione l’evolversi della situazione. E non bisogna neppure trascurare l’attacco dove al momento ci sono solo Sanabria e Pellegri. Senza Belotti e con Zaza fuori dalla considerazione dell’allenatore ci vuole un elemento che garantisca almeno 15 gol. L’ideale sarebbe l’ucraino Dovbyk che ha la media reti giusta. La punta vuole il Toro perché, tra l’altro, nel mese di aprile è stato ospite del club: ha visitato le strutture (Grande Torino e Filadelfia) e ha seguito la sfida di campionato con il Milan. Il Dnipro, proprietario del cartellino, chiede almeno 13 milioni, ma a 10 si potrebbe anche chiudere. Su di lui in questi ultimi giorni si è fatto sotto anche il Bologna.

    Sullo stesso argomentoToro, Maggiore e Casadei per rinforzare il centrocampoTorino

    Al momento quella dell’ucraino, che nelle qualificazioni mondiali ha fatto molto bene con la sua nazionale, è una strada percorribile assieme a quella di Piatek, tornato appetibile. Il polacco, nell’ultima stagione a Firenze, è di proprietà dell’Hertha Berlino. E il Toro ci proverà. Tra l’altro, per concludere il discorso, non si sta tranquilli neppure in porta visto che Berisha e soprattutto Milinkovic-Savic arrivano da una stagione difficile: con i soldi in arrivo si può riaprire la pista Dragowski. Per il portiere scaricato dalla Fiorentina non si è ancora trovato l’accordo con l’Espanyol e il club viola chiede tra i 5 e i 6 milioni. Insomma, c’è da fare. Praticamente tutto. Al tecnico servono almeno 8 giocatori per farlo sorridere un po’ dopo la rabbia di questi giorni. E alla sua si aggiunge anche quella dei tifosi che ora fanno il tifo per Mourinho: sperano che Belotti vada alla Roma. Perché se anche lui dovesse andare alla Juve sarebbe davvero troppo.

    Sullo stesso argomentoBremer alla Juve: tifosi granata furiosiTorino LEGGI TUTTO

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    Toro, Juric va in pressing: Solet per la difesa

    TORINO – Sarà difficile possa essere guarita la ferita procurata da Cairo ai tifosi – esclusi i pochi che plaudono ai 50 milioni complessivi incassati – cedendo Bremer alla Juve. Quanto si sta verificando in questa estate bollente tende, o forse già supera l’assurdo: oltre al brasiliano, in bianconero potrebbe andare pure Belotti, libero di decidere il proprio futuro dopo aver scelto di svincolarsi dal Torino anche per pregressi contrasti con il presidente. Un potenziale, ulteriore travaso di bile per una tifoseria che sta assistendo al depauperamento del lavoro portato avanti da Juric. Di suo furibondo per l’andazzo generale. Prima di certificare il passaggio di Bremer alla Juve si era visto Brekalo andarsene ritenendo il club non sufficientemente ambizioso, Mandragora passare alla Fiorentina per una fallimentare strategia di un riscatto che mai è andato in scena, Praet restarsene almeno fin qui al Leicester, Pobega – qui però secondo logiche comprensibili – tornarsene al Milan.Sullo stesso argomentoIl Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scattoCalciomercato Torino

    Contestualmente i 41 milioni (più 9 di bonus) versati dalla Juve a Cairo per il più forte difensore dello scorso campionato (il migliore in B, Gatti, era già stato soffiato sempre dai bianconeri al Toro nel mercato di gennaio portando al pubblico rimpianto di Juric), tolgono l’alibi fin qui alzato per spiegare l’assenza di colpi sul mercato (Radonjic e Bayeye sono due arrivi, non due colpi). Almeno, adesso, i soldi incamerati servano per procedere con un mercato che possa accontentare l’allenatore. Che per la difesa vuole Solet del Salisburgo. Visto quanto ricevuto dai bianconeri, sarà nel caso curioso ascoltare la spiegazione del mancato arrivo del francese: gli austriaci vogliono 12 milioni, e Vagnati è abbondantemente nelle condizioni di spenderli. Anche tenendo conto dei 38 milioni di passivo, visto che dai diritti televisivi il Torino ne ha incassati 43,5. Sommando ai diritti i soldi incamerati da Bremer, si arriva a un totale di 90. Sottratti i 38 di passivo nelle casse ne rimangono 52. Procedendo con i conti, con l’acquisto di Solet si arriverebbe a 40. Tesoretto utile per chiudere le operazioni delle quali si scrive in apertura di pagina 10.

    Sullo stesso argomentoSolet, Praet, Laurienté: Vagnati speraCalciomercato Torino

    Visto ciò cui si sta assistendo, non è però affatto scontato che Solet venga in effetti recapitato a Juric. E allora bene dare conto delle alternative registrando pure l’ingresso di un nuovo profilo. Che poi non è un nome del tutto inedito, considerato che già in passato il Toro aveva seguito Hason Denayer. Dal Belgio viene riportato il rinnovato interesse per il Nazionale delle Furie Rosse, svincolato dal Lione. Un profilo che si aggiunge a quelli, ribadiamo alternativi a Solet, sondati con più o meno convinzione nelle scorse settimane. Un giocatore che piace è Nelsson del Galatasaray: la dirigenza granata lo ha seguito dal vivo in più occasioni ricavandone ottime impressioni, ma il Galatasaray per il cartellino della colonna difensiva anche della Danimarca chiede 15 milioni.

    Sullo stesso argomentoCalciomercato Toro: Praet, Laurienté e Dovbyk per calmare JuricTorino

    Decisamente più bassa la valutazione di Nikolaou dello Spezia, ma palese pure che il greco non sia un elemento del valore di Solet o Nelsson: Vagnati, nell’ambito dell’operazione-Maggiore da tempo rifinita con i liguri e solo da annunciare, ne ha parlato con l’uomo mercato dei bianchi Pecini. Costa circa 5 milioni, ma non è una priorità, per Juric. Ivan vuole Solet, il Toro adesso può spendere per il francese. Il resto sarebbe un retrocedere dall’obiettivo primario ai secondari.

    Sullo stesso argomentoToro, Maggiore e Casadei per rinforzare il centrocampoTorino LEGGI TUTTO