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    Toro: il gol di Sanabria, i messaggi di Juric

    SEEKIRCHEN – Un bel gol di Sanabria di testa (palla all’incrocio su punizione-cross liftata di Rodriguez) e il Toro batte anche l’Apollon Limassol, campione di Cipro, dopo i cechi del Mlada Boleslav e i campioni turchi del Trabzonspor. Ma la notizia vera è un’altra: la formazione titolare schierata da Juric, tutte riserve in blocco a parte il portiere (Berisha), con in campo due Primavera, Antolini e N’Guessan, e diversi giocatori fuori ruolo per forza, per arrivare a 11 (Verdi in mediana, Adopo in difesa…). Il turnover poteva essere logico, pensando alle fatiche del ritiro e all’imminenza della difficile partita di sabato, in Francia, contro il Nizza. Ma una scelta così… clamorosa, senza vie di mezzo, cioè non mescolando riserve e titolari come si fa solitamente, appare chiaramente anche come un messaggio stentoreo alla società: quando arrivano i rinforzi promessi da maggio? In tribuna, qui in Austria a Seekirchen, Vagnati. I summit con Juric continuano anche così, dunque. Non solo nell’hotel che ospita il Toro a Waidring, ma anche a distanza… LEGGI TUTTO

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    Torino, Vagnati in ritiro per placare Juric

    WAIDRING – Ragazzi, che ferocia! Forse doppia: perché finalmente aveva di nuovo a bordocampo anche Vagnati? Sorridiamo, su: il dt era venuto fin qui per cercare persino di calmarlo, Juric, presentandosi all’improvviso quando l’allenamento era appena cominciato. Ma altro che calma: è carico a pallettoni, Ivan! «Sali, sali, attaccalo! E’ un condannato che cammina! Mangialo, mangialo!». Brummmmm: detto, fatto. In mezzo al prato ce l’aveva con Seck, Juric, nel tardo pomeriggio di una giornata nuvolosa, 18 gradi dopo una notte zuppa di pioggia sino al mattino. Era il senegalese che doveva buttarsi sulle gambe del difensore lento a rinviare, per Ivan in versione dead man walking. Come Radonjic nel primo tempo e appunto Seck nel secondo già fecero sabato scorso contro il Trabzonspor, brillantemente: fino a rubar palla e a filare in porta, il serbo per il 2 a 0 e il compagno per il sigillo numero 3. E oggi altra amichevole, stavolta contro i campioni non più di Turchia ma di Cipro, l’Apollon Limassol.Sullo stesso argomentoToro, in Austria è arrivato il ds Vagnati: summit con JuricTorino

    Ore 18, in diretta tv (streaming) su Torino Channel. A Seekirchen, un paese non lontano da Salisburgo, a un’ora abbondante da qui, una settantina di chilometri da percorrere con giudizio senza pensare di fregare la valanga di autovelox in sequenza che si trovano da queste parti. Sempre con prudenza e rispettando i limiti di velocità, quando si guida: Austria o non Austria. Sempre al massimo dell’intensità, invece («dinamici, dinamici, più veloci, ho detto veloci!»), quando ci si allena con Juric: ieri letteralmente tarantolato, ma nel modo migliore naturalmente.

    Guarda la galleryToro, allenamento in Austria tra pioggia e incitamenti

    «Mangialo, è fregato!»

    Dovevate vederlo: lo ha potuto fare la trentina di tifosi presenti al centro sportivo. Uno spettacolo nel vero senso della parola. In mezzo al campo, durante una partitella a campo ridotto 11 contro 11. Una tonnara, dati gli spazi ristretti: ma non a detrimento della «qualità», che Ivan invoca a ogni piè sospinto (sul prato e sul mercato, of course). «Mangialo, mangialo!». «Ormai è fregato, attaccalo!». «Sali!». «Rischia il dribbling!». «Accorcia!». «Stringi, siiiiiiiiiiiiiiì, fai così!». «Provaci, non pensare!». «Calma adesso, calma». «Ci siamo, questo voglio vedere. Ci siamo, bravi». E poi quella battuta più sferzante di tutte, «è un condannato che cammina, vacci contro, divoralo!». E Juric mica soltanto urlava: correva anche lui in mezzo ai giocatori, dimenava le braccia come un vigile urbano invasato nel mezzo del traffico di Nuova Delhi. Anzi, non correva in mezzo ai giocatori, ma ci correva proprio dietro, ora per spingerli, ora per rimproverarli, urlando sempre più forte. E Vagnati a meditare in panca, col vice Moretti. Lo diciamo: ne abbiamo seguiti tanti di allenamenti del Toro, in poco meno di 30 anni di professione. E ne abbiamo conosciuti, di allenatori. Ma una grinta così prima di un’amichevole in ritiro a luglio in un paesino sperduto dell’Europa, beh: mai vista prima cotanta ferocia. Per questo Juric riesce a trasformare anche le ciabatte in stivali delle sette leghe.

    Sullo stesso argomentoToro, Policano: “Investire i soldi di Bremer. Finora nessun mercato”Calciomercato Torino

    Gli esami strumentali

    Con i turchi il Toro ha fatto il fenomeno: persino con Linetty centravanti, ed è tutto dire. Ma ora i problemi sono persino aumentati (però non alludiamo alla sfida odierna, contro avversari di caratura ben inferiore rispetto al Trabzonspor). Si è rotto Vojvoda, come già si preannunciava sul giornale di ieri in attesa di esami strumentali come Dio comanda: lesione muscolare di primo grado al retto femorale sinistro, tra i 20 e i 30 giorni di stop; e poi Buongiorno, forte sovraccarico ai limiti della lesione al muscolo otturatore esterno, a livello del bacino (almeno 7 giorni); Pellegri, sempre out per la violenta contusione di una settimana fa, con interruzione della normale preparazione atletica in ritiro; infine Radonjic, di nuovo alle prese con un affaticamento muscolare (e sarebbe strano se oggi venisse rischiato). Per quel che si è visto in allenamento, contro il Limassol si può prevedere un 3-4-2-1 con Berisha in porta, Djidji, Zima e Rodriguez in difesa, Singo, Lukic, Ricci e Aina sulla linea del centrocampo, quindi Seck e Linetty dietro a Sanabria. Con Verdi primo rincalzo in attacco, eventualmente anche per il 3-5-2. E Zaza? C’è, ma non c’è. Pro memoria: quello odierno sarà l’ultimo test in terra austriaca. Il prossimo? Sabato in Francia, a Nizza.

    Guarda la galleryIn attesa dei rinforzi Juric modella il nuovo Toro in Austria

    Dall’ovovia a…

    Lunedì sera, Juric, il suo staff, i medici e la rosa sono andati a cenare in un locale tipicamente tirolese alla partenza dell’ovovia, qui a Waidring. Si sono suddivisi l’intera spesa i giocatori. Musica maestro, addio alla routine per una volta e allegria a carrettate. Ventiquattr’ore dopo, ieri sera, il primo confronto diretto Juric-Vagnati nell’hotel che ospita il Torino. In questo caso pagava Cairo, ovviamente. Non risultano inni di gioia. P.s.: si cerca un sorriso per non piangere.

    Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    Il ds Vagnati accelera per Denayer: il Toro lo aspetta

    TORINO – Forse ci siamo, forse al Toro sta per arrivare un rinforzo. Essì, con i soldi di Bremer si cerca (anche) il sostituto del brasiliano. In queste ore Davide Vagnati sta continuando a lavorare con gli agenti di Jason Denayer, nazionale belga, attualmente svincolato dopo la fine dell’avventura all’Olympique Lione  e filtra un discreto ottimismo sul buon esito della trattativa. Il direttore tecnico granata spera di chiudere l’operazione in pochi giorni. Ricordiamo che il difensore belga nell’ultima stagione, complice il mancato rinnovo di contratto con il club francese, ha disputato 15 gare di Ligue 1 con la maglia del Lione, segnando comunque 3 gol. Complessivamente, con la squadra francese, ha giocato 139 partite, mettendo a segno 8 reti. Il centrale piace (ancora) al Galatasaray che davanti alla sua richiesta di tre milioni netti a stagione si è defilato. Il Toro, invece, non si è spaventato e ha continuato a tenere vivi i contatti  con il suo entourage. Non si è perso d’animo, Vagnati, e probabilmente raccoglierà i frutti di tanta ostinazione. Anche il Toro, ovviamente, non è disposto a pagare un ingaggio di 3 milioni netti che al lordo fanno 6 ma considerando che il cartellino non costa nulla può raggiungere i 2 milioni, cifra che comunque il belga potrebbe prendere in considerazione anche perché – così ci dicono – è molto attratto dal campionato italiano. LEGGI TUTTO

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    Djidji promuove il Torino: “Juric ci fa crescere nei dettagli”

    TORINO – Dopo la vittoria in amichevole, che ha visto il Toro piegare i turchi del Trabzonspor con un promettente 3-0, firmato da Radonjic, autore di una doppietta, e Seck, il difensore Djidji si confessa a 360 gradi, parlando un po’ di tutto: “E’ stata una bella partita, contro un avversaria all’altezza. Ogni giorno ci sforziamo di replicare in campo quello che mister Juric ci chiede ogni giorno di produrre in partita. La doppietta di Radonjic non ci sorprende, è nato per il gol, ma chiede comunque consigli a tutti. E’ un ottimo atleta e si è integrato alla grande”.Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    Torino, non solo Bremer: anche il giovane Perotti va alla Juve

    TORINO – Dal Torino alla Juve, mappa della città alla mano, il passo è inevitabilmente breve. Ma la tratta, almeno storicamente, infuocata. Il discusso trasferimento di Bremer non è stato però l’unico dal granata al bianconero negli ultimi giorni. Perché alla Juve si è accasato anche Clemente Perotti, talentuosa speranza classe 2003. Non soltanto un ex del vivaio del Torino, ma anche uno sfegatato tifoso granata. La sua vicenda si è sviluppata in maniera differente rispetto a quella del brasiliano, perché in questo caso è stato il club granata a svincolarlo con poca lungimiranza dopo averlo cresciuto.Sullo stesso argomentoTorino, che ansia: Juric aspetta dei chiarimentiCalciomercato Torino

    Perotti scartato dal Torino nel 2018

    Il “fattaccio” risale all’estate del 2018, quando Perotti è costretto a ripartire dalla società dilettantistica del Chisola. Dove esprime tutto il suo potenziale e – nell’ultimo campionato – si riscopre grande protagonista della promozione dei vinovesi in Serie D. Il suo percorso di crescita attira così l’attenzione della Juventus, che lo segue da vicino e infine lo tessera: nella nuova stagione giocherà in Under 19 agli ordini di Montero. Accrescendo i rimpianti del Torino per essersi fatto sfuggire un ragazzo di testa (laureando in Economia e Commercio dopo il diploma a pieni voti), di talento e, soprattutto, di fede granata.

    Sullo stesso argomentoTorino, Scurto: “Missione Primavera: portare giocatori in A”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Linetty-Colley: idea di scambio con la Sampdoria

    TORINO – Tentativo di scambio tra Linetty e Colley: Torino e Sampdoria ne stanno parlando ma la situazione non è semplice, anzi piuttosto complicata, ci sarebbero da superare delle problematiche economiche che i granata non vogliono prendere in considerazione. O si fa alla pari oppure niente, ha fatto sapere Davide Vagnati ai dirigenti blucerchiati. Ma veniamo ai dettagli. Cominciamo dal centrocampista del Toro. Il polacco ha rifiutato diverse proposte, per ultima lo Spezia. Vuole andare solo alla Sampdoria per riabbracciare il suo “maestro” Giampaolo che a suo tempo lo portò a Torino obbligando Urbano Cairo a versare 9,5 milioni proprio alla Sampdoria. Una cifra importante considerando che il giocatore percepisce un ingaggio di 1,7 milioni a stagione. L’investimento, per una serie di motivi, si è rivelato un flop, uno dei tanti di questi ultimi tempi granata. Con l’arrivo di Juric, poi, il giocatore è stato messo ai margini. Poche presenze nell’ultimo campionato con la maglia del Toro: appena 16 e per di più da subentrato.Sullo stesso argomentoToro, avanti con Rog e Cuisance. Maggiore in stand byCalciomercato Torino

    La trattativa tra Torino e Sampdoria

    Per questo motivo i granata sarebbero disposti a scambiarlo con Colley, 27 anni, difensore gambiano dei blucerchiati. In poche parole: il Toro vuole Colley e la Samp vuole Linetty. Tutto fatto? Macché. Perché la società genovese – come detto – pretende anche una contropartita finanziaria (si parla di un milione e mezzo) che il Toro non è assolutamente disposto a riconoscere dopo tutto quello che ha speso per Linetty. Ecco perché, almeno per il momento, il discorso si è arenato. Le due parti si sentiranno ancora ma per ora non ci sono i presupposti per arrivare ad un accordo. Il Torino, quindi, continua a cercare il vice Bremer e aspetta fiducioso la risposta da Jason Denayer. Un elemento di esperienza internazionale, nazionale belga ma scaricato dal Lione. Operazione che ricorderebbe molto quella che nel 2017 ha condotto Nicolas Nkoulou al Torino. I granata hanno consegnato all’entourage del giocatore una proposta e adesso aspettano, fiduciosi, una risposta. Che per il momento non è ancora arrivata. E per cautelarsi Davide Vagnati ha deciso di discutere con i blucerchiati sullo scambio.

    Sullo stesso argomentoTorino-Spezia, è giallo per MaggioreCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, Scurto: “Missione Primavera: portare giocatori in A”

    TORINO – Il nuovo corso della Primavera del Torino è iniziato sotto il segno di Giuseppe Scurto. Il tecnico palermitano, 38 anni e un trascorso da calciatore in Serie A con le maglie di Roma (dove è cresciuto) e Chievo Verona, è chiamato a risollevare le sorti di una squadra che nella passata stagione – con Federico Coppitelli in panchina – ha conquistato la salvezza alla penultima giornata ed è stata costretta a disputare le gare casalinghe a Biella. Ai microfoni di Torino Channel, Scurto si è presentato e ha spiegato la sua idea di settore giovanile. «Per un allenatore – ha sottolineato Scurto – l’obiettivo è far crescere i ragazzi e dare un contributo affinché possano approdare in prima squadra o avere delle opportunità tra i professionisti. Questo è il nostro compito: poi è chiaro che fare risultati importanti è qualcosa che aiuta, che dà maggiore visibilità ai ragazzi e al lavoro stesso. La maggiore soddisfazione è vedere ragazzi che hai allenato tra i professionisti, possibilmente in Serie A».Sullo stesso argomentoTorino, è Scurto il nuovo allenatore della PrimaveraTorino

    A Torino, l’ex allenatore della Roma Under 18 e della Primavera della Spal ritroverà Ruggero Ludergnani, responsabile del settore giovanile granata con cui ha già lavorato nella stagione 2020/2021 a Ferrara. «Alla Spal, in un anno ricco di soddisfazioni, abbiamo avuto la possibilità di far crescere tanti ragazzi, raccogliendo buoni risultati e chiudendo quasi in zona playoff. Lì ho conosciuto il direttore. Nella stagione passata sono tornato a Roma da allenatore dell’Under 18 per fare esperienza in un settore giovanile che lavora bene. Conoscere Ludergnani e aver lavorato insieme credo possa essere un vantaggio. Sappiamo le difficoltà del campionato e del lavoro che ci aspetta, ma abbiamo grandi motivazioni, voglia di far bene e di far crescere questi ragazzi. Non dimentichiamoci che questo è l’obiettivo principale di un settore giovanile».

    Sullo stesso argomentoTra mercato, attese, polemiche e allenamenti ecco un Toro da… MondialeTorino

    Al Toro si troverà a gestire un gruppo rinnovato, anche grazie alle operazioni di mercato in entrata: «Ai ragazzi chiederò di comportarsi da professionisti, con serietà e dedizione. Devono capire l’importanza di quello che si stanno giocando, perché dopo la Primavera il settore giovanile finisce e quindi hanno a disposizione una possibilità importante per approdare tra i professionisti. Cercheremo di sfruttare questo periodo per farci trovare preparati al meglio ad affrontare un campionato complesso e con tante squadre ben attrezzate. Il livello negli ultimi anni è salito». Insomma, idee chiare per un settore giovanile che deve tornare ai fasti di un tempo.

    Sullo stesso argomentoToro, i tifosi contro Cairo: “Manca solo Belotti alla Juve”Torino LEGGI TUTTO

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    Tra mercato, attese, polemiche e allenamenti ecco un Toro da… Mondiale

    TORINO – (e.e.) Tra mercato, attese infinite, polemiche (non ultima, quella per la cessione di Bremer alla Juventus: i tifosi ovviamente preferivano l’Inter o l’estero come destinazione per il fortissimo centrale brasiliano, il migliore del campionato…) e allenamenti in Austria, il Toro di Juric si scopre da… Mondiale. In particolare, cresce la colonia serba. Con Vanja Milinkovic Savic e capitan Sasa Lukic ecco infatti Nemanja Radonjic, 26 anni, esterno d’attacco che si è subito preso il posto, là davanti, visti anche i mancati riscatti di Brekalo e Praet e il ritorno in bianconero di Pjaca. I tre, con la Serbia, andranno in Qatar e ovviamente in ritiro fanno gruppo. L’ultimo arrivato ha spiegato quanto sia stato decisivo il compagno Lukic nella scelta di venire al Toro. Insomma, uno tira l’altro. E magari non finisce qui, perché il Toro ha sempre qualcosa in… serbo. LEGGI TUTTO