TORINO – Rassegnazione e rabbia. La prima per dover perdere il più forte centrale del campionato italiano, la seconda perché va alla Juve. Sì, Gleison Bremer è bianconero: fatta per 50 milioni. E per i tifosi granata è uno schiaffo stordente, un’umiliazione vera e propria nel momento in cui è stata lanciata la campagna abbonamenti. Non poteva essere scelto momento migliore, viene da chiedersi. La gente torinista avrebbe accettato il trasferimento all’Inter o in una qualsiasi altra squadra, ma non ai cugini bianconeri. Urbano Cairo non ha tenuto conto delle loro speranze ma ha guardato ai conti del club perché l’operazione è molto vantaggiosa e lui i con i numeri si muove meglio di tutti (l’incasso è di 41 milioni più 9 di bonus). Adesso, però, gli alibi sono finiti, ci sono i soldi da investire sul mercato per dare a Juric quei giocatori che servono per costruire un Toro degno del suo nome. Finalmente Davide Vagnati potrà guardare in faccia i suoi interlocutori: il direttore tecnico potrà presentarsi davanti ai dirigenti del Leicester con una proposta convincente visto che Praet è considerato un punto fermo: ci vogliono almeno 7-8 milioni per sbloccare una situazione stagnante.Sullo stesso argomentoSolet, Praet, Laurienté: Vagnati speraCalciomercato Torino
Nell’ultimo periodo, infatti, non c’erano più stati contatti per carenza di liquidità. E proprio per questo motivo Joao Pedro, altro elemento che poteva tornare utile visto che avrebbe ricoperto più ruoli della fase offensiva (esterno, trequartista e punta) è passato ai turchi del Fenerbahce e Mandragora non è stato riscattato. Si spera, tra le altre cose, che Vagnati schiacci il pulsante del sì per Giulio Maggiore, centrocampista dello Spezia. L’accordo verbale c’è già da tempo: 5 milioni per il cartellino a titolo definitivo col giocatore che aspetta di raggiungere la squadra in Austria. Un nome tira l’altro. Altro obiettivo è Laurienté. Per arrivare a lui, dopo tante chiacchiere e tentativi di prestito andati a vuoto, ci vogliono almeno 10 milioni per avere qualche possibilità concreta. Ricordiamo che sulla trequarti non ci sono giocatori all’altezza e proprio nel settore in cui Juric costruisce il proprio credo calcistico. Anzi, uno c’è ma è una scommessa: Radonjic.
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E di questi tempi i granata avrebbero bisogno di certezze e non di azzardi: Praet e Laurienté, per completare il discorso della trequarti, sarebbero l’ideale, permetterebbero ai granata di compiere il salto di qualità che tutti i tifosi si aspettano dopo che il club ha incassato. Sul francese, però, bisogna accelerare adesso che si può, visto che il Sassuolo sta seguendo sornione l’evolversi della situazione. E non bisogna neppure trascurare l’attacco dove al momento ci sono solo Sanabria e Pellegri. Senza Belotti e con Zaza fuori dalla considerazione dell’allenatore ci vuole un elemento che garantisca almeno 15 gol. L’ideale sarebbe l’ucraino Dovbyk che ha la media reti giusta. La punta vuole il Toro perché, tra l’altro, nel mese di aprile è stato ospite del club: ha visitato le strutture (Grande Torino e Filadelfia) e ha seguito la sfida di campionato con il Milan. Il Dnipro, proprietario del cartellino, chiede almeno 13 milioni, ma a 10 si potrebbe anche chiudere. Su di lui in questi ultimi giorni si è fatto sotto anche il Bologna.
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Al momento quella dell’ucraino, che nelle qualificazioni mondiali ha fatto molto bene con la sua nazionale, è una strada percorribile assieme a quella di Piatek, tornato appetibile. Il polacco, nell’ultima stagione a Firenze, è di proprietà dell’Hertha Berlino. E il Toro ci proverà. Tra l’altro, per concludere il discorso, non si sta tranquilli neppure in porta visto che Berisha e soprattutto Milinkovic-Savic arrivano da una stagione difficile: con i soldi in arrivo si può riaprire la pista Dragowski. Per il portiere scaricato dalla Fiorentina non si è ancora trovato l’accordo con l’Espanyol e il club viola chiede tra i 5 e i 6 milioni. Insomma, c’è da fare. Praticamente tutto. Al tecnico servono almeno 8 giocatori per farlo sorridere un po’ dopo la rabbia di questi giorni. E alla sua si aggiunge anche quella dei tifosi che ora fanno il tifo per Mourinho: sperano che Belotti vada alla Roma. Perché se anche lui dovesse andare alla Juve sarebbe davvero troppo.
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