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    Lukic: «La fascia un onore e una responsabilità»

    In gol nella sfida da falso centravanti disputata contro il Mlada Boleslav con un colpo di testa in tuffo su assist di Radonjic, il capitano dei granata Sasa Lukic così ha parlato a Torino Channel (domani una lunga e approfondita intervista sarà pubblicata sull’edizione cartacea di Tuttosport): «Indossare la fascia? Un onore e una responsabilità – risponde il serbo -: da quando vesto la maglia granata sento di voler lasciare un segno, qui. Ho l’ambizione di essere ricordato. Torino è casa mia, qui sono cresciuto nel corso degli anni». Lukic sta ormai affrontando la sesta stagione nel Toro: è arrivato nel 2016, ma nel 2017-18 è stato mandato al Levante per maturare esperienza. LEGGI TUTTO

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    Il Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scatto

    TORINO – Rassegnazione e rabbia. La prima per dover perdere il più forte centrale del campionato italiano, la seconda perché va alla Juve. Sì, Gleison Bremer è bianconero: fatta per 50 milioni. E per i tifosi granata è uno schiaffo stordente, un’umiliazione vera e propria nel momento in cui è stata lanciata la campagna abbonamenti. Non poteva essere scelto momento migliore, viene da chiedersi. La gente torinista avrebbe accettato il trasferimento all’Inter o in una qualsiasi altra squadra, ma non ai cugini bianconeri. Urbano Cairo non ha tenuto conto delle loro speranze ma ha guardato ai conti del club perché l’operazione è molto vantaggiosa e lui i con i numeri si muove meglio di tutti (l’incasso è di 41 milioni più 9 di bonus). Adesso, però, gli alibi sono finiti, ci sono i soldi da investire sul mercato per dare a Juric quei giocatori che servono per costruire un Toro degno del suo nome. Finalmente Davide Vagnati potrà guardare in faccia i suoi interlocutori: il direttore tecnico potrà presentarsi davanti ai dirigenti del Leicester con una proposta convincente visto che Praet è considerato un punto fermo: ci vogliono almeno 7-8 milioni per sbloccare una situazione stagnante.Sullo stesso argomentoSolet, Praet, Laurienté: Vagnati speraCalciomercato Torino

    Nell’ultimo periodo, infatti, non c’erano più stati contatti per carenza di liquidità. E proprio per questo motivo Joao Pedro, altro elemento che poteva tornare utile visto che avrebbe ricoperto più ruoli della fase offensiva (esterno, trequartista e punta) è passato ai turchi del Fenerbahce e Mandragora non è stato riscattato. Si spera, tra le altre cose, che Vagnati schiacci il pulsante del sì per Giulio Maggiore, centrocampista dello Spezia. L’accordo verbale c’è già da tempo: 5 milioni per il cartellino a titolo definitivo col giocatore che aspetta di raggiungere la squadra in Austria. Un nome tira l’altro. Altro obiettivo è Laurienté. Per arrivare a lui, dopo tante chiacchiere e tentativi di prestito andati a vuoto, ci vogliono almeno 10 milioni per avere qualche possibilità concreta. Ricordiamo che sulla trequarti non ci sono giocatori all’altezza e proprio nel settore in cui Juric costruisce il proprio credo calcistico. Anzi, uno c’è ma è una scommessa: Radonjic.

    Sullo stesso argomentoCalciomercato Toro: Praet, Laurienté e Dovbyk per calmare JuricTorino

    E di questi tempi i granata avrebbero bisogno di certezze e non di azzardi: Praet e Laurienté, per completare il discorso della trequarti, sarebbero l’ideale, permetterebbero ai granata di compiere il salto di qualità che tutti i tifosi si aspettano dopo che il club ha incassato. Sul francese, però, bisogna accelerare adesso che si può, visto che il Sassuolo sta seguendo sornione l’evolversi della situazione. E non bisogna neppure trascurare l’attacco dove al momento ci sono solo Sanabria e Pellegri. Senza Belotti e con Zaza fuori dalla considerazione dell’allenatore ci vuole un elemento che garantisca almeno 15 gol. L’ideale sarebbe l’ucraino Dovbyk che ha la media reti giusta. La punta vuole il Toro perché, tra l’altro, nel mese di aprile è stato ospite del club: ha visitato le strutture (Grande Torino e Filadelfia) e ha seguito la sfida di campionato con il Milan. Il Dnipro, proprietario del cartellino, chiede almeno 13 milioni, ma a 10 si potrebbe anche chiudere. Su di lui in questi ultimi giorni si è fatto sotto anche il Bologna.

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    Al momento quella dell’ucraino, che nelle qualificazioni mondiali ha fatto molto bene con la sua nazionale, è una strada percorribile assieme a quella di Piatek, tornato appetibile. Il polacco, nell’ultima stagione a Firenze, è di proprietà dell’Hertha Berlino. E il Toro ci proverà. Tra l’altro, per concludere il discorso, non si sta tranquilli neppure in porta visto che Berisha e soprattutto Milinkovic-Savic arrivano da una stagione difficile: con i soldi in arrivo si può riaprire la pista Dragowski. Per il portiere scaricato dalla Fiorentina non si è ancora trovato l’accordo con l’Espanyol e il club viola chiede tra i 5 e i 6 milioni. Insomma, c’è da fare. Praticamente tutto. Al tecnico servono almeno 8 giocatori per farlo sorridere un po’ dopo la rabbia di questi giorni. E alla sua si aggiunge anche quella dei tifosi che ora fanno il tifo per Mourinho: sperano che Belotti vada alla Roma. Perché se anche lui dovesse andare alla Juve sarebbe davvero troppo.

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    Toro, Juric va in pressing: Solet per la difesa

    TORINO – Sarà difficile possa essere guarita la ferita procurata da Cairo ai tifosi – esclusi i pochi che plaudono ai 50 milioni complessivi incassati – cedendo Bremer alla Juve. Quanto si sta verificando in questa estate bollente tende, o forse già supera l’assurdo: oltre al brasiliano, in bianconero potrebbe andare pure Belotti, libero di decidere il proprio futuro dopo aver scelto di svincolarsi dal Torino anche per pregressi contrasti con il presidente. Un potenziale, ulteriore travaso di bile per una tifoseria che sta assistendo al depauperamento del lavoro portato avanti da Juric. Di suo furibondo per l’andazzo generale. Prima di certificare il passaggio di Bremer alla Juve si era visto Brekalo andarsene ritenendo il club non sufficientemente ambizioso, Mandragora passare alla Fiorentina per una fallimentare strategia di un riscatto che mai è andato in scena, Praet restarsene almeno fin qui al Leicester, Pobega – qui però secondo logiche comprensibili – tornarsene al Milan.Sullo stesso argomentoIl Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scattoCalciomercato Torino

    Contestualmente i 41 milioni (più 9 di bonus) versati dalla Juve a Cairo per il più forte difensore dello scorso campionato (il migliore in B, Gatti, era già stato soffiato sempre dai bianconeri al Toro nel mercato di gennaio portando al pubblico rimpianto di Juric), tolgono l’alibi fin qui alzato per spiegare l’assenza di colpi sul mercato (Radonjic e Bayeye sono due arrivi, non due colpi). Almeno, adesso, i soldi incamerati servano per procedere con un mercato che possa accontentare l’allenatore. Che per la difesa vuole Solet del Salisburgo. Visto quanto ricevuto dai bianconeri, sarà nel caso curioso ascoltare la spiegazione del mancato arrivo del francese: gli austriaci vogliono 12 milioni, e Vagnati è abbondantemente nelle condizioni di spenderli. Anche tenendo conto dei 38 milioni di passivo, visto che dai diritti televisivi il Torino ne ha incassati 43,5. Sommando ai diritti i soldi incamerati da Bremer, si arriva a un totale di 90. Sottratti i 38 di passivo nelle casse ne rimangono 52. Procedendo con i conti, con l’acquisto di Solet si arriverebbe a 40. Tesoretto utile per chiudere le operazioni delle quali si scrive in apertura di pagina 10.

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    Visto ciò cui si sta assistendo, non è però affatto scontato che Solet venga in effetti recapitato a Juric. E allora bene dare conto delle alternative registrando pure l’ingresso di un nuovo profilo. Che poi non è un nome del tutto inedito, considerato che già in passato il Toro aveva seguito Hason Denayer. Dal Belgio viene riportato il rinnovato interesse per il Nazionale delle Furie Rosse, svincolato dal Lione. Un profilo che si aggiunge a quelli, ribadiamo alternativi a Solet, sondati con più o meno convinzione nelle scorse settimane. Un giocatore che piace è Nelsson del Galatasaray: la dirigenza granata lo ha seguito dal vivo in più occasioni ricavandone ottime impressioni, ma il Galatasaray per il cartellino della colonna difensiva anche della Danimarca chiede 15 milioni.

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    Decisamente più bassa la valutazione di Nikolaou dello Spezia, ma palese pure che il greco non sia un elemento del valore di Solet o Nelsson: Vagnati, nell’ambito dell’operazione-Maggiore da tempo rifinita con i liguri e solo da annunciare, ne ha parlato con l’uomo mercato dei bianchi Pecini. Costa circa 5 milioni, ma non è una priorità, per Juric. Ivan vuole Solet, il Toro adesso può spendere per il francese. Il resto sarebbe un retrocedere dall’obiettivo primario ai secondari.

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    Toro, il primo tentativo è per Thorsby. E c'è Reinier del Real

    TORINO – Tra Torino e Sampdoria ci potrebbe essere uno scambio che accontenta tutti: Linetty per Thorsby. E la conferma arriva dal rifiuto del centrocampista norvegese di andare alla Salernitana. Il club blucerchiato e quello campano avevano già raggiunto l’accordo economico sulla base di 5 milioni a titolo definitivo con un contratto quadriennale ad 1,5 milioni netto a stagione per il centrocampista. Ma all’ultimo momento tutto è saltato. Sul giocatore, infatti, sono tornati prepotenti alcuni club stranieri (tra questi l’Union Berlino che ha proposto 3,5 milioni) più il Torino che lo aveva già cercato a gennaio proponendo lo scambio proprio con il suo centrocampista polacco. E la chiave di tutto questo è proprio Linetty. Il giocatore, che da tempo oramai non rientra più nei piani di Juric, vuole a tutti i costi tornare alla Sampdoria per ritrovare il suo “maestro” Giampaolo che a sua volta lo ha chiesto in più di un’occasione e con grande fermezza ai suoi dirigenti. Lo stesso allenatore, al suo arrivo in granata, lo aveva raccomandato a Cairo che lo acquistò per una cifra complessiva di circa 9,5 milioni.Sullo stesso argomentoSummit Toro: dalla porta a Dovbyk, oltre a Praet-LaurientéCalciomercato Torino

    Linetty, per la cronaca, ha rifiutato il trasferimento a La Spezia. Vuole la Samp e tornare a Genova dove ha aperto un’attività di ristorazione. Ha infatti inaugurato un ristorante nella località ligure di Recco assieme a Bereszynski e il “Mammamia Recco” (nome del locale) sarebbe più facile da gestire se l’attuale centrocampista granata vivesse stabilmente in una località nelle vicinanze di Genova. La valutazione attuale dei due giocatori (Linetty e Thorsby) è simile e si aggira sui 5 milioni. E tutti e due hanno più o meno lo stesso ingaggio (1,5 milioni a stagione). Ecco perché Torino e Sampdoria hanno ricominciato a discuterne. Intanto spunta un nome nuovo, giovane, promettente, che arriva addirittura dalla Spagna: si tratta di Reinier, 20 anni, trequartista del Real Madrid: il giornale As, infatti, riporta che Valladolid e Torino sono interessati a lui che, tra l’altro, vanta anche un’esperienza importante in Bundesliga avendo giocato nel Borussia Dortmund. I galattici, però, sono intenzionati a darlo solo in prestito senza nessun diritto di riscatto.

    Sullo stesso argomentoToro, c’è l’accordo per MaggioreCalciomercato Torino

    Conviene ricordando Pobega? Tante trattative granata ma niente ancora di fatto e non per colpa di Davide Vagnati. Il direttore sportivo sta seminando tanto ma non ha la liquidità sino a che non sarà ceduto Bremer. Lunedì potrebbe essere la volta buona visto che c’è l’incontro con l’Inter. Per questo motivo ha rinviato il viaggio a Leicester per Praet ed è in attesa di affondare il colpo per Laurienté. E aspetta di annunciare Maggiore che ha chiuso con lo Spezia per 5 milioni. Non solo. La rosa è modesta e pericolosamente sguarnita in tutti i reparti. Dalla porta in su. In avanti, poi, è tutto fermo sul conto di Dovbyk: l’attaccante ucraino del Dnipro nei piani di Juric dovrebbe diventare il sostituto di Andrea Belotti che, strano ma vero, non ha ancora trovato una sistemazione adeguata. Senza tralasciare Djuricic, altro centrocampista, serbo, che si è appena svincolato dal Sassuolo. Sembrava dovesse andare alla Salernitana ma sino ad ora l’operazione non si è ancora concretizzata. Forse perché si è inserito il Toro?

    Sullo stesso argomentoToro, la rabbia di Juric tra sfoghi e provocazioni con VagnatiCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, svolta mercato? Bremer a colloquio con Vagnati

    INVIATO A BAD LEONFELDEN – A Bad Leonfelden, come da foto allegata, è salito il direttore tecnico granata Vagnati che si è intrattenuto con Bremer. Difensore che sta suo malgrado bloccando il mercato del Torino, visto che Cairo per procedere con gli investimenti vuole prima cedere il suo gioiello. Questi sono giorni indubbiamente decisivi, per la cessione del miglior centrale del passato campionato. A contenderselo in questo rush finale restano Inter  (in pole) e Juve, con il Napoli sullo sfondo. LEGGI TUTTO

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    Radonjic alla prova Bremer: il Torino rinasce anche così

    BAD LEONFELDEN – Se lo coccola, lo rimprovera e stimola come un padre di famiglia severo, ma giusto. Ivan Juric sta allenando Nemanja Radonjic da un punto vista atletico e tattico, ma prima ancora mentale. Negli esercizi del mattino gli ha messo di fronte il primo della classe tra i difensori, quel Bremer premiato dalla Lega alla fine del campionato scorso quale miglior centrale della Serie A. Un evidente attestato di stima, per il Nazionale serbo che il tecnico granata si sta assumendo la responsabilità di far crescere a 360°. E così ha alternato un «Bravo Rado, bel movimento, sì così è giusto», ad altre considerazioni più piccanti. Divertente una che rende l’idea del grado di ironia del tecnico granata. Con Radonjic stremato a terra dopo un paio di testa a testa dispendiosi contro il brasiliano – uno dei quali chiuso con un bel diagonale rasoterra vincente – così ha parlato, Juric: «Ti vedo bello tranquillo, bravo, tanto giochi due, tre partite l’anno». Una battuta per stimolare il ragazzo che in granata è chiamato a diventare protagonista, a giocare sempre così da mettere alle spalle una stagione con appena 6 presenze nel campionato portoghese con il Benfica (ma ne ha pure giocate 13 con la Serbia, nella passata stagione: tutte quelle disputate dalla sua Nazionale da settembre in avanti). La corsa alla piena riabilitazione di Radonjic è partita: Juric non si risparmia, l’esterno serbo dovrà fare uguale. LEGGI TUTTO

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    Toro impantanato, dove sono i 10 giocatori sognati da Juric?

    Passa il tempo, passano gli anni, ma il copione granata sul mercato non cambia mai. A un mese e un giorno dal debutto in campionato (13 agosto, ore 20:45, Monza-Torino), il cantiere granata è più che mai aperto e le operazioni di acquisto e cessione sono più che mai bloccate da Bremer. Il Toro lo valuta 40 milioni di euro e l’Inter nicchia, aspettando che il prezzo del cartellino ribassi; lo stesso fa la Juve che sta alla finestra anche perché prima deve sciogliere il nodo De Ligt.Sullo stesso argomentoJuric sogna dieci rinforzi: ora cerca facce da ToroCalciomercato Torino

    10 tifosi

    Nel ritiro austriaco di Bad Leonfelden, Juric ha portato 32 giocatori, ma nel gruppone non c’è traccia della svolta sognata dal tecnico e, sinora, vanamente attesa. Ci sono, invece, elementi della Primavera (il portiere Fiorenza, i difensori Anton e Dellavalle, i centrocampisti Antolini, Garbett e Horvath, l’attaccante Akhalaia) e giocatori che presumibilmente lasceranno Torino, se avranno trovato un’altra sistemazione (Izzo, Milinkovic Savic, Ola Aina, Verdi, Zaza). Juric aspetta Maggiore, consapevole però che il capitano dello Spezia da solo non basterà a completare l’assetto di un reparto, bisognoso di essere rafforzato. La presenza di soli dieci tifosi al seguito della squadra è indicativa: essa è determinata sia dagli 870 km che separano Torino da Bad Leonfelden sia dal manifesto scetticismo sulle mosse di mercato.

    I colpi di Galliani

    A deprimere ulteriormente il morale granata sono i colpi a ripetizione del Monza, promosso in A per la prima volta nei 110 anni della sua storia e, quando si dice la coincidenza, primo avversario del Toro nella giornata inaugurale del nuovo campionato. Galliani è scatenato: a disposizione di Stroppa ha già messo Ranocchia, Cragno, Carboni, Sensi, Pessina, Birindelli, riscattando Di Gregorio, Mancuso, Colpani, Bettella e Valoti. Per non dire dell’Idea Icardi che l’amministratore delegato del Monza non ha confermato né smentito nell’ultima dichiarazione rilasciata a Sportitalia. Il che significa quanto il club di Berlusconi ci stia seriamente lavorando. Stroppa è al settimo cielo e chi non lo sarebbe al posto suo: ogni allenatore desidera cominciare a lavorare avendo l’organico se non al completo, quantomeno già caratterizzato da una precisa fisionomia. Il Monza ce l’ha, il Toro purtroppo no. Sveglia. LEGGI TUTTO

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    Toro: più giocatori che tifosi a Bad Leonfelden

    Primo giorno di ritiro a Bad Leonfelden per il Toro di Juric. Con più giocatori – 32, 8 dei quali senza esperienza in A (compresi Radonjic e Bayeye) cui si aggiungono i tanti con le valigie in mano – che tifosi: una decina in tutto, i medesimi. Un po’ malinconico, pensando alla dispersione di un affetto che era smisurato e che ora va ritrovato. Certo, anche la distanza non aiuta: Bad Leonfelden non è nella parte austriaca prossima all’Italia, ma quasi al confine con la Repubblica Ceca. Dopo una fase di attivazione muscolare in palestra, i granata si sono dedicati a una serie di esercitazioni sul campo secondario, seguite da lavori su possesso palla, uscita dalla difesa e scambi al limite dell’area, chiusi con conclusioni in porta. Da segnalare che Zaza, per il quale si cerca squadra, non si è allenato con il resto del gruppo. Domani la seconda giornata di allenamenti: a porte chiuse la mattina (a meno di nuove, differenti decisioni), quando Juric si dedicherà alle prove tattiche in vista del test di venerdì contro l’Eintracht Francoforte, aperto al pomeriggio. LEGGI TUTTO