Si avvia alla pausa invernale la stagione di Alejo Véliz, l’attaccante del Rosario Central che è uno degli obiettivi del Torino per questa finestra di mercato. Nella notte tra venerdì e sabato, infatti, i gialloblù allenati dal mito Miguel Angel Russo hanno pareggiato senza gol all’Estadio Julio Cesar Villagra di Córdoba, la casa del Talleres: il bomber che ha stregato Cairo, Vagnati e i tifosi granata ha disputato 90’ non riuscendo, però, a battere Nahuel Losada, portiere della T, e rimanendo dunque fermo a 11 reti segnate in questa stagione nella Liga Profesional.
Dopodomani, alle 23 italiane, i Canallas, con Véliz al centro dell’attacco e il neo viola Gino Infantino a centrocampo, torneranno a Córdoba ma cambieranno stadio per disputare, in campo neutro al Mario Alberto Kempes, la sfida dei sedicesimi di Copa Argentina contro il Chaco For Ever, club di Resistencia che milita nella Primera B: sulla carta un match che dovrebbe essere poco più di una formalità e che potrebbe permettere all’attaccante oggetto del desiderio granata di migliorare le proprie statistiche.
Toro-Veliz e… Infantino-Fiorentina
Due partite in pochi giorni: ecco perché, nelle ultime ore, dalla sponda gialloblù di Rosario non sono arrivati nuovi segnali di ulteriori abboccamenti con il club torinese. Spieghiamo meglio: nelle scorse ore, dal Gigante de Arroyito ha parlato Gonzalo Luis Belloso, presidente del club Canalla, proprio per commentare il passaggio di Infantino alla Fiorentina. Sì, perché, a quanto sostiene il numero 1 dell’istituzione rosarina, la vicenda Infantino si intreccia eccome con la pista che porta Véliz verso il Piemonte. «La cessione di Gino a Firenze ci regala un po’ di ossigeno, rende migliore la nostra situazione economica, rimpingua le nostre casse fino al prossimo anno – ha spiegato Belloso -. Ed è per questo che, ora, la nostra intenzione è di far rimanere Alejo Véliz qui con noi al Gigante de Arroyito fino a dicembre».
Toro, le parole di Belloso
Proviamo, però, a scavare dietro alle parole di Belloso, anche basandoci sui rumours che rimbalzano da una sponda dell’Atlantico a quell’altra. Il Central è una delle squadre storiche del Paese, su questo non ci piove, ma non è uno dei 5 grandi d’Argentina, ossia Boca Juniors, River Plate, Racing Club, Independiente e San Lorenzo de Almagro. Tutta l’Argentina, dal post periodo pandemico, è entrata, per l’ennesima volta, in una spirale di crisi economica: l’inflazione morde, la svalutazione del Peso appare inarrestabile. Un esempio? A gennaio per 1 euro “blue”, al cambio non ufficiale insomma, ti davano 408 pesos e qualche centavo. Ora siamo a 603,72 pesos per ogni euro: un tasso clamoroso se sei un europeo, un tasso devastante se sei argentino. Ecco, dunque, che, alla luce di questo anche la frase «la nostra intenzione è di fare rimanere Véliz qui con noi fino a dicembre» in realtà vuol dire qualcosa di simile a “se ci date una cifra che si avvicini alla clausola di rescissione fissata a 15 milioni di dollari statunitensi, ve lo portiamo noi in Italia. A braccia”.
Toro, c’è concorrenza
Che Véliz sia una Joya, un gioiello del club Canalla, non ci piove, così come non si discute che sia l’oggetto del desiderio granata e non solo (piace al Milan, che lo segue da mesi ma non ha ancora fatto nessuna offerta ufficiale al Central, e pure a Sassuolo e Salernitana). Nei prossimi due mesi, tempi burocratici permettendo, Véliz dovrebbe pure ottenere il passaporto comunitario e a settembre salirà sulla Scaloneta, venendo convocato dalla Nazionale campione del mondo per le due prime partite di qualificazione al Mondiale 2026. Insomma: il suo valore potrebbe crescere nelle prossime settimane. Ecco perché il Toro deve accelerare per bruciare la concorrenza: nel caso dei granata come in quello del Milan potrebbero risultare decisive, per il buon esito della trattativa, alcune cessioni da perfezionare nelle prossime ore. LEGGI TUTTO