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    Belotti, sole e mercato: il Gallo, in vacanza a Ibiza, aspetta una telefonata

    TORINO – Andrea Belotti è in vacanza a Ibiza insieme all’amico Luca Marrone, grande protagonista della promozione del Monza in Serie A, con le rispettive famiglie. L’attaccante destinato a lasciare il Torino in regime di svincolo – il suo contratto scadrà a fine mese – sta aspettando il treno buono, a bordo del quale salire per voltare pagina dopo sette anni intensi di vita granata. La tifoseria, grata al Gallo non solo per i 113 gol segnati in 251 partite, guarda oltre, al Toro che faticosamente emergerà mentre Ivan Juric attende dieci acquisti e finora è arrivato il solo Gabriel a costo zero dal Lecce neopromosso, aspettando l’ufficialità.
    A CHI PIACE – Il mercato attorno a Belotti non parla unicamente la lingua italiana. La Fiorentina è sempre calda sull’argomento, a maggior ragione se l’attaccante non sta impazzendo pur di emigrare all’estero, però attenzione al Monaco disposto a offrire al 28enne un triennale. E in tempi più o meno recenti il suo nome era stato accostato a Napoli, Milan, Atletico Madrid e West Ham. Il Gallo, intanto, si gode le ferie con Astrid e Vittoria, gli affetti più cari. Sotto il sole delle Baleari attende novità sul suo futuro. LEGGI TUTTO

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    Sottil-Alvini, attenti a quei due: la carica speciale dei debuttanti in Serie A

    TORINO – La prossima Serie A proporrà il debutto in panchina di due allenatori provenienti dalla B, quelli che più hanno stupito nella passata stagione: Andrea Sottil, nuovo timoniere dell’Udinese, prelevato dall’Ascoli, e Massimiliano Alvini su cui scommette la Cremonese dopo aver portato ai playoff di B il Perugia (che a inizio stagione era accreditato, a dir tanto, di una salvezza tranquilla). Entrambi raggiungono la A dopo una formativa gavetta, dimostrando nelle serie minori, anche dilettantistiche, di saper fare il mestiere e meritarsi un’occasione nel calcio che conta.
    L’ASCOLI DA PLAYOFF – Andrea Sottil, figlio del Filadelfia, classe ’74, arcigno difensore del Toro dal 1992 al 1994, dopo un’onesta carriera passando anche per Fiorentina, Atalanta, Udinese, Reggina, Genoa, Catania, Rimini e Alessandria, si è approcciato con molta umiltà al mestiere di allenatore, iniziando con i Giovanissimi del Lucento, società dilettantistica piemontese. Poi una costante ascesa passando per Siracusa, Gubbio, Cuneo, Paganese, ancora Siracusa, Livorno, Catania e Pescara. Con gli abruzzesi conquista una salvezza in B ai playout che gli vale l’ingaggio, nel dicembre 2020, all’Ascoli, dove compie il suo primo capolavoro: da terzo allenatore stagionale eredita una squadra spacciata, ultima a 6 punti, e la fa viaggiare a una media da playoff salvandola. Nella stagione appena conclusa, con un organico pressoché analogo, centra i playoff di B, un ottimo 6° posto chiudendo davanti a formazioni ben più blasonate. Sottil predica un calcio equilibrato, il 4-3-1-2 è il modulo di riferimento, ma all’Udinese non avrà problemi a praticare il 3-5-2 tipico dei friulani: è comunque nelle sue corde. In sintesi, è un’occasione strameritata, conquistata con i risultati dopo 11 anni di mestiere.
    LA SCALATA DEL PERUGIA – Discorso analogo per Massimiliano Alvini, classe ’70, ex giocatore dilettante, che solo un anno fa, quando approdava a Perugia, era circondato da molto scetticismo. Gli umbri lo avevano ingaggiato in fretta e furia dopo la “fuga” di Fabio Caserta al Benevento e non c’era molta fiducia in lui perché la stagione precedente non era riuscito a salvare la Reggiana in B (ma l’anno prima con gli emiliani aveva vinto i playoff di C guadagnando una sorprendente promozione). E invece, con una squadra su cui non scommetteva nessuno, ha incantato assai: tutte le big della B faticavano a fare punti contro il Perugia perché dovevano confrontarsi con una squadra tignosissima. Difesa a tre, giocatori pronti ad andare sempre all’uomo contro uomo, in un 3-5-2 con qualche variazione, inserendo uno o due trequartisti ma senza schiodarsi dai tre difensori. Risultato: gli umbri all’ultima giornata hanno centrato i playoff, scalzando il più quotato Frosinone di Grosso. Agli spareggi promozione, la squadra di Alvini è uscita subito nel turno preliminare di Brescia, penalizzata da un arbitraggio pessimo, una costante che ha afflitto il Perugia per tutta la stagione, altrimenti chissà dove sarebbe potuto arrivare. Dunque, Sottil e Alvini: teniamoli d’occhio. Sono attesi da compiti non facili, soprattutto il secondo a Cremona. Ma la loro occasione se la sono guadagnata sul campo, nessuno ha regalato loro niente. E chissà che possano portare qualcosa di nuovo alla scuola italiana degli allenatori. LEGGI TUTTO

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    Lukic l'uomo in più del Torino: con o senza la fascia. E fuori mercato

    TORINO – Sasa Lukic è il punto fermo del Toro che non si schioda dalle secche del calciomercato. Senza la grande cessione (Bremer) il club ha difficoltà a chiudere per i primi acquisti, con i prezzi sempre sopra l’offerta pianificata. Schermaglie, fino a un certo punto. Poi, bisognerà affondare i colpi e gli obiettivi sono diversi. Il tecnico Juric ne ha chiesti una decina. Di sicuro il punto fermo è casa Lukic, centrocampista totale all’olandese e vero punto di riferimento per i compagni e per l’allenatore. Leader autentico del gruppo con la fascia di capitano al braccio, ma anche senza. Lukic fuori mercato, nel senso che non ha prezzo per quanto è importante nel club granata. Lukic che anche in vacanza comanda e si scatena, sulla moto d’acqua e a bordo. Ragazzo serio e di classe, quest’anno è cresciuto moltissimo, in tutti i sensi. Quando è arrivato dal Partizan Belgrado, ragazzino, nel 2016, era costato meno di 2 milioni: adesso venti potrebbe essere il suo valore, soldino più soldino meno.  LEGGI TUTTO

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    Mercato Toro: granata all'attacco tra Dovbyk, Piatek e Joao Pedro. E in porta c'è Gabriel

    TORINO – Alessandro Baretti dalla redazione di Tuttosport delinea la situazione del mercato del Torino. Ci sono diversi nodi da sciogliere a partire dall’attacco: «Il primo giocatore individuato dai granata per sostituire Belotti, sempre più in uscita, è l’ucraino Artem Dovbyk, centravanti del Dnipro, che anche con la sua Nazionale si sta comportando molto bene. Per ora il Dnipro chiede troppo per Vagnati, c’è una forbice sostanziale tra domanda e offerta perché il Toro offre 9 milioni e gli ucraini ne chiedono 12. Ricordiamo che il club granata ha un bilancio negativo di 38 milioni, quindi il ds non avrà libertà di spesa e dovrà fare di conto. In questo senso, Vagnati potrebbe andare su un giocatore in prestito con diritto di riscatto, la stessa formula con cui il giocatore in questione era passato alla Fiorentina: si tratta di Krzysztof Piatek, che dunque entra in concorrenza con Dovbyk. Ma il Toro ha seguito a lungo anche un jolly offensivo come Joao Pedro, che piace a Juric ma anche tantissimo al Monza la cui concorrenza è forte. I granata, tuttavia, possono giocarsi ancora le loro carte, per adesso con il Cagliari c’è una distanza di 1-1,5 milioni sul prezzo del cartellino e qualcosa va limato sull’ingaggio». Capitolo portieri: «Il presupposto di base è che Milinkovic Savic non ha convinto Juric, nonostante il tecnico gli abbia dato ampia fiducia, e andrà via in prestito. Il Toro ha dunque deciso di scommettere su Gabriel, reduce dalla promozione in A con il Lecce: un colpo a costo zero. Sarà messo in concorrenza con Berisha, che si è discretamente comportato nel corso dell’ultima stagione. Certo, c’è un pizzico di azzardo nell’affidarsi a un portiere che viene dalla B, anche perché esistono colleghi di reparto che sulla carta avrebbero potuto garantire maggiore sicurezza, come Cragno e Meret. Però mettere in concorrenza Gabriel e Berisha è una mossa chiara da parte del Torino». LEGGI TUTTO

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    Nicola porta mezzo Toro alla Salernitana. E il mercato in entrata resta fermo

    TORINO – Tanti esuberi al Toro e per ora nessun arrivo. Con tutti i big che se ne sono andati o se ne stanno andando: Pobega di ritorno al Milan, Belotti e Bremer in cerca di una squadra, Praet, Brekalo e Pjaca non riscattati, così come Mandragora. La situazione è paurosamente di stallo. Il tutto nonostante l’impegno di Davide Vagnati che si sta muovendo senza soldi in attesa di poter disporre del tesoretto Bremer. A proposito: tra gli addii c’è anche quello di Ansaldi, visto che per limiti d’età la società non gli ha prolungato il contratto. L’argentino, però, sta per trovare squadra. Lo vuole Nicola alla Salernitana e il club campano è disposto a fargli un contratto annuale. Il tecnico lo conosce bene e sa quello che può dargli. La curiosità è che il club del proprietario Danilo Iervolino sta pensando al Toro per rinforzare la sua squadra. Naturalmente su consiglio di Nicola. Infatti sta trattando Verdi, Izzo e Zaza. E se verranno presi, con Ansaldi, sarebbero quattro giocatori. A parte l’esterno argentino, per gli altri tre c’è il problema dell’ingaggio: se accetteranno una riduzione e una spalmatura ci sono buone possibilità che l’operazione vada in porto. Significherebbe vedere praticamente metà Toro alla Salernitana, ma questa opzione è più che mai concreta. Il primo sarà Ansaldi quasi sicuramente, poi vedremo cosa decideranno di fare gli altri. L’apripista argentino è comunque importante. E dalle tre cessioni i granata (quelli del Toro) potrebbero incassare dai 12 ai 15 milioni. Per Urbano Cairo non sarebbe male. LEGGI TUTTO

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    Toro: il caso Bremer sempre più intricato, Piatek e non solo

    TORINO –  Con Camillo Forte dalla redazione di Tuttosport analizziamo il mercato del Toro. Partiamo da Bremer? «Incredibile, ma è ancora tutto fermo. Il brasiliano ha ribadito in un’intervista che vuole andare in Champions e in Nazionale. Il Torino chiede tanto, forse addirittura 40 milioni, soldi importanti da reinvestire dal mercato. Tottenham e Napoli ci sono, il club partenopeo se vende Koulibaly si lancia. Loro oltre alla solita Inter che parte davanti e offre contropartite». Sbloccando la cessione del difensore, Cairo può puntare a rafforzare la squadra. «Sì, anche in attacco dove il nome di Piatek potrebbe essere quello giusto. Il polacco non verrà confermato a Firenze e il Toro lo ha contattato anche lo scorso inverno. Ma, ribadiamo, tutto ruota attorno alle cessioni e all’ingresso di denaro fresco». Per chiudere, la Primavera ha trovato l’allenatore. «Sarà Giuseppe Scurto, ex Roma. E non Raffaele Palladino; si vede che Galliani ha ancora appeal e l’ha trattenuto al Monza…». LEGGI TUTTO

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    Torino, voglia di Mandragora. Proposti alla Juve 8 milioni: ne balla uno

    Bene partire da un assunto, prima di procedere con le novità relative alla trattativa tra Toro e Juve per Rolando Mandragora: l’anno e mezzo trascorso dal centrocampista in granata ha creato un legame tra il giocatore e il club. […] Un riepilogo necessario per introdurre come siano i discorsi, allo stato dell’arte. La Juve non può/vuole scendere sotto una richiesta di 10,5 milioni di euro, soglia necessaria per non mettere a bilancio una minusvalenza. Cifra della quale Cairo e Vagnati sono perfettamente a conoscenza: per adesso il dt – ed è notizia delle ultime ore – si è spinto a un’offerta di 8. Ai quali va aggiunto il milione e mezzo già corrisposto per il prestito oneroso.Sullo stesso argomentoMandragora più vicino al ToroTorino

    Il totale fa 9,5, quindi in linea teorica tra le due società balla un milione. In linea teorica perché il Toro vuole far valere il suddetto milione e mezzo già corrisposto, mentre la Juve replica sostenendo che, essendo in scadenza il vecchio contratto, il nuovo andrebbe impostato cancellando tutto quanto presente in quello precedente. Formalmente la risposta della Juve è comprensibile, ma nella sostanza quei soldi, dai bianconeri, sono già stati incassati. Per operare una sintesi, si può in definitiva ritenere che i granata debbano, uno sull’altro, arrivare a 11 milioni: 9,5 più uno e mezzo. A questa cifra la Juve sarebbe intenzionata a concedere il via libera.

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    Sullo stesso argomentoMercato Toro: Mandragora in ballo con la Juve, ma i granata ci credono. Attacco: spunta PiatekCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro-Salernitana: si scalda l'asse di mercato. E c'è il sondaggio per Mazzocchi

    TORINO – Il Toro è (anche) a caccia di un terzino destro. Con Ansaldi che non è stato confermato, nella rosa è rimasto solo Singo, visto che Vojvoda è stato spostato a sinistra mentre Ola Aina non convince più di tanto e molto probabilmente sarà ceduto. E allora il club granata, approfittando del discorso aperto che c’è con la Salernitana per Verdi e forse anche per Izzo e Zaza, ha chiesto notizie di Pasquale Mazzocchi, classe 1995, che i campani hanno riscattato dal Venezia. Un esterno destro che può giocare anche alto. Davide Vagnati lo sta monitorando con grande attenzione, considerato che il ragazzo ha solo 26 anni e percepisce un ingaggio annuale al di sotto dei 200mila euro. E nei prossimi giorni sull’asse Torino-Salerno potrebbe succedere qualche cosa di importante, visto che ci sono diversi giocatori nel mirino dei due club. Insomma, il mercato sta entrando nella fase calda. LEGGI TUTTO