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    Toro e il ritiro austriaco: test da Europa con l'Eintracht

    TORINO – Dal confronto di mercato a quello sul campo. La prima sfida è ormai vinta dall’Eintracht Francoforte, prossimo ad annunciare l’acquisto del terzino sinistro del Besiktas e della Nazionale turca Ridvan Yilmaz. Obiettivo quindi sfumato da parte di un Torino che per l’esterno deve guardare altrove (piacciono Falaye Sacko, rientrato al Vitoria Guimaraes dal prestito al Saint-Etienne e Federico Dimarco, potenziale contropartita nell’ambito dell’operazione Bremer con l’Inter: il primo è un terzino destro, il secondo un sinistro, ma la duttilità di Ola Aina – impiegabile su entrambe le corsie – consente a Vagnati di muoversi indifferentemente per i due profili).
    ANCHE IL MAINZ I detentori dell’Europa League hanno così effettuato il sorpasso decisivo ai danni di un Toro che, nel mezzo dell’estate, affronteranno in Austria per un’amichevole di lusso. Quello contro i tedeschi dovrebbe essere il primo, probante test per i granata di Juric in ritiro. Che si ha conferma verrà svolto in due località austriache: a Bad Leonfelden (quasi al confine con la Repubblica Ceca) la prima tranche dall’11 luglio, a Waidring la seconda (dal 23 luglio). Non sarà, quello contro l’Eintracht, l’unico incrocio di rilievo per il Toro nel corso del mese di luglio. Possibili le sfide anche contro il Mainz – altra squadra della Bundesliga – e quindi contro i ciprioti dell’Apollon Limassol. Sfide dal sapore internazionale, ambito che il Toro di Juric dalla stagione 2023-24 punta a frequentare non soltanto per le amichevoli estive. LEGGI TUTTO

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    Toro, tridente da svolta: Praet, Joao Pedro e Dovbyk subito

    Il Toro accelera per mettere a disposizione di Juric l’attacco dei desideri, quello che ha chiesto il tecnico croato nei giorni scorsi per non guardare in faccia nessuno e puntare dritto ad un posto in Europa. Tre giocatori che secondo i piani dell’allenatore dovrebbero arrivare nel più breve spazio di tempo possibile, sicuramente per il ritiro, ma anche se fosse prima del viaggio in Austria tanto di guadagnato: avrebbe il tempo per parlare con loro. […] Ecco i loro nomi: Dennis Praet, Joao Pedro e Artem Dovbyk. Due trequartisti ed una punta. Massì, chiamiamolo pure tridente della svolta. I dirigenti granata li stanno trattando da diverso tempo e in settimana potrebbero addirittura chiudere con qualcuno di loro visto che le basi sono buone e solide. […] Nei piani di Vagnati, dopo Londra, c’è l’intenzione di spostarsi a Leicester per un faccia a faccia con la società proprietaria del cartellino di Praet. La situazione è chiara. In questo periodo all’ex club di Claudio Ranieri non è arrivata nessuna proposta interessante e Vagnati tornerà alla carica per il prestito oneroso con diritto di riscatto. […]Sullo stesso argomentoTorino, Vagnati l’inglese: è doppia missioneCalciomercato Torino

    Anche su Joao Pedro, che i granata hanno lungamente inseguito dalla primavera del 2020 come Tuttosport ha anticipato, la trattativa è viva. Si è recentemente consumato un incontro tra Davide Vagnati e Stefano Capozucca, uomini mercato di Toro e Cagliari. Lo vogliono anche il Lille e il Sassuolo (in seconda battuta la Fiorentina), ma l’italo brasiliano preferisce il Toro perché in granata viene messo al centro del progetto. […] E per concludere si arriva ad Artem Dovbyk, 24 anni, attaccante del Dnipro e della Nazionale ucraina. Elemento di spicco, scaltro in zona gol, potente, bravissimo nei colpi di testa. In lui, da tempo oramai, i granata hanno individuato il sostituto di Belotti che ha scaricato il Toro e sta decidendo il suo futuro sulla spiaggia di Mondello. La trattativa con il club ucraino è aperta anche se siamo ancora lontani da un accordo vero e proprio.

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    Sullo stesso argomentoToro, intesa con Joao Pedro. Ma c’è distanza col CagliariCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Maggiore: svolta Spezia e Vagnati chiama subito

    TORINO – Indirettamente arriva anche una buona notizia per il Toro. Il Tas di Losanna ha parzialmente accolto il ricorso dello Spezia contro il blocco di mercato per quattro sessioni e di conseguenza il club ligure potrà tornare a fare operazioni in entrata dalla prossima campagna di trattative, che inizierà l’1 luglio. Così il Toro potrà tornare con più forza su Giulio Maggiore, 24 anni, capitano della squadra, un vecchio pallino di Davide Vagnati che si è subito messo in contatto con il collega Riccardo Pecini dello Spezia. I due in queste ore si sono sentiti telefonicamente. L’ultima volta si erano visti di persona allo Stadio Picco nella partita casalinga dello Spezia contro il Napoli del 22 maggio scorso e nell’occasione avevano parlato anche di Dimitris Nikolaou, 23 anni, greco, difensore centrale.Sullo stesso argomentoTorino, tutto fatto per il vice Berisha: preso GabrielCalciomercato Torino

    E i due si erano lasciati con l’intenzione di approfondire i discorsi nel momento in cui fosse arrivato l’esito del Tas di Losanna. Riprendiamo: appena emerso il nulla osta dalla Svizzera, i contatti sono immediatamente ripresi. Attenzione, però. L’interessamento di Maggiore non esclude la possibilità di trattare Mandragora, visto che Juric chiede di avere a disposizine quattro centrocampisti. Nello scorso anno poteva contare su Lukic, Pobega, Mandragora, Ricci e Linetty, mentre al momento a sua disposizione ci sono solo Lukic e Ricci. E ovviamente anche Linetty, che però non rientra nei piani. Con Maggiore e Mandragora, dunque, il reparto di centrocampo conterebbe su quattro potenziali titolari. Convincere lo Spezia non sarà semplice, ma neppure impossibile considerando la posizione contrattuale del giocatore che ha il contratto in scadenza nel 2023 e percepisce un ingaggio di “soli” 300 mila euro a stagione. 

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    Sullo stesso argomentoAnche Juric vota Gnonto: Torino in pole con altri tre clubCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, appuntamento con il Tottenham per Bremer. Poi Dovbyk, Laurienté e…

    TORINO – Detta con uno slogan: con i soldi Conte potranno arrivare a cascata una serie di rinforzi per Juric con diverse formule contrattuali. Acquisto immediato, prestito con obbligo condizionato di riscatto, altri prestiti onerosi con diritto. È la strada che il Torino sta percorrendo, alla ricerca di un’asta il più possibile allargata su un panorama internazionale per la cessione di Bremer. E anche lo stop venuto alla superficie quanto alla possibile partenza del difensore Bastoni alimenta i desideri del Torino. Chi voleva mettere le mani sull’interista sta ora guardando con maggiore attenzione allo stesso Bremer, già comunque da tempo nel ventaglio degli obiettivi. In testa appunto il Tottenham, con Conte allenatore e Paratici ds.Sullo stesso argomentoToro, intesa con Joao Pedro. Ma c’è distanza col CagliariCalciomercato Torino

    I londinesi giocheranno la Champions, a livello di potenza di fuoco (soldi in mano) possono sbaragliare la concorrenza nostrana (Inter e Milan, a oggi), inoltre anche la presenza di un allenatore italiano che gioca… all’italiana (quanto agli schemi difensivi) può favorire una risposta affermativa di Bremer. Come già rivelato nei giorni scorsi, dunque, è sempre più una lotta a 3, al momento: le due milanesi e il Tottenham. Variabili possibili sullo sfondo: altre inglesi, il Bayern e fors’anche il Psg.

    Il Milan e Pobega

    Circola sul mercato la valutazione di Bremer per Cairo: 50 milioni. Poi, certo, tira di qui tira di là, tutto è trattabile nel mondo del calcio: anche verso il basso, non solo verso l’alto. L’Inter ha già una sorta di preintesa con Bremer: ma non esclusiva. Il Milan ha effettuato un rilancio, a fronte delle problematiche emerse attorno a Botman del Lilla. Il Torino vorrebbe (oltre al cash) il rinnovo del prestito di Pobega, però stavolta con un diritto di riscatto. Ma per ora il Diavolo risponde picche sul centrocampista.

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    Sullo stesso argomentoTorino, la direttiva su Bremer: se si può soltanto cashCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, 5 milioni per Pellegri: intesa col Monaco dietro l'angolo

    TORINO – Con Andrea Belotti sempre più lontano, il Toro si sta cautelando in vista del campionato che verrà. Intavolando, per quanto riguarda l’attacco, la trattativa col Cagliari per Joao Pedro, ma anche trattenendo Pietro Pellegri: mancano solo alcuni dettagli. Nelle ultime ore il club granata ha accelerato le operazioni per il riscatto del cartellino dal Monaco: Vagnati ha offerto circa cinque milioni bonus compresi per prelevare l’attaccante. Dal Principato è arrivato l’ok, dunque sono state abbassate le pretese iniziali. Così il Toro ha ottenuto lo sconto dalla richiesta di 6 milioni, grazie all’ottimo lavoro di mediazione dell’agente Beppe Riso. Quest’ultimo ha un rapporto consolidato da anni col Monaco, sin dai tempi dell’affare che coinvolse Barreca e Meité, per cui è riuscito ad agevolare il buon esito della trattativa Pellegri.Sullo stesso argomentoToro, Belotti non dà segnali: Vagnati cerca un nuovo bomberCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, intesa con Joao Pedro. Ma c'è distanza col Cagliari

    L’incontro tra gli uomini mercato di Torino e Cagliari andato in scena ieri nel capoluogo sardo ha prodotto una fumata grigia con venature bianche: Davide Vagnati è forte dell’intesa raggiunta con Joao Pedro in tema di contratto, ma la forbice tra la richiesta formulata dal ds rossoblù Stefano Capozucca e l’offerta del responsabile dell’area tecnica granata è ancora molto ampia. Da una parte c’è il club di Giulini che vuole 10 milioni di euro, dall’altra un Toro che si è fermato a 5. Implicito: per arrivare all’accordo tra le società serve un sacrificio da parte di entrambi. Di un Cagliari che dovrà abbassare le pretese, ma pure di un Torino che dovrà aumentarla: il discorso potrà essere chiuso a una cifra oscillante tra i 7 e gli 8 milioni di euro. Forse più vicina ai 7, considerata la situazione contrattuale in essere tra l’attaccante e i rossoblù. Joao Pedro – 30 anni compiuti il 9 marzo scorso – andrà in scadenza nel 2023.Sullo stesso argomentoToro, assalto a Joao Pedro: summit col CagliariCalciomercato Torino

    In assenza di trasferimento in questa sessione di mercato avrebbe quindi facoltà di firmare a parametro zero per una società terza fin dal febbraio prossimo. Per evitare di perdere il capitale, il Cagliari deve trovare una quadra nel corso dell’estate, sempre che da grigia la fumata non diventi bianca già in questa coda di primavera. […] Non risultano invece esserci particolari ostacoli in relazione all’accordo tra il Torino e l’entourage di Joao Pedro in tema di ingaggio: l’italo-brasiliano andrebbe a ricevere circa 2 milioni di euro per un triennale con opzione per una quarta stagione. Qualcosa in tal senso andrebbe ancora limato, ma non sono gli emolumenti a preoccupare. Lo scoglio, come si è scritto, è di altra natura. I granata, che hanno agganciato il calciatore ormai due stagioni fa, mantengono per adesso una corsia preferenziale, ma a gioco medio-lungo rischiano di doversi guardare dalla concorrenza.

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    Sullo stesso argomentoToro, Belotti non dà segnali: Vagnati cerca un nuovo bomberCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Yilmaz spinge: Vagnati alza l'offerta

    Il suo nome e il suo cognome, se li traduciamo in italiano, possono significare “Il paradiso non si arrende”. Ridvan Yilmaz. Ridvan per i turchi: il suo nome di battesimo sulla maglia del Besiktas, come da loro abitudini per identificare i giocatori. Alla maniera occidentale, invece, Yilmaz. Il cognome della famiglia. Un cognome da Toro, nei piani del club granata. Ed effettivamente il paradiso non si arrende. Nel senso che questo terzino sinistro di spinta, molto rapido nella corsa e nel pensiero, tecnicamente ben dotato, protagonista nel Besiktas di stantuffate su e giù sulla fascia mancina senza soluzione di continuità, questo terzino, dicevamo, davvero non si arrende. Non vuole tirarsi indietro di fronte al braccio di ferro nato sul mercato tra la sua società e il Torino. Vuole giocare anche lui la partita: per Juric, udite udite.Sullo stesso argomentoCalciomercato Toro, riaperta una pista sulla fascia: YilmazCalciomercato Torino

    Il club granata ha cominciato a trattarlo già qualche settimana fa, ha trovato un primo sostanziale accordo con il giocatore e poi ha cominciato a far luccicare il denaro sotto il naso dei vertici della società di Istanbul. In testa il presidente, Ahmet Nur Cebi, rieletto giusto una settimana fa al vertice del sodalizio bianconero. La prima offerta, di poco inferiore ai 4 milioni, è finita nei fatti nel nulla. Respinta, perché giudicata prematura e comunque troppo bassa. E successivamente anche mal commentata a parole, qualche tempo fa: in un paio di dichiarazioni pubbliche non esattamente accomodanti, nei confronti della società granata. Normale amministrazione, in sede di mercato. Ma proprio la recente rielezione di Ahmet Nur Cebi ha messo il Torino nelle condizioni di poter nuovamente bussare alle porte del Besiktas, senza più ambiguità sul nome dell’interlocutore a capo del club.

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    Sullo stesso argomentoToro, avanti con Dovbyk e SolomonCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro-Solomon, Nicolini: “Granata in pole”. Ma lui aspetta la Premier

    A Davide Vagnati non basta ancora il vantaggio accumulato sulla concorrenza per ritenere definita l’operazione Solomon. Il pericolo sono le sirene inglesi, alle quali il giocatore non è insensibile. Sia perché all’esterno offensivo israeliano non dispiacerebbe confrontarsi con la Premier League, sia perché in Inghilterra il calciatore di proprietà dello Shakhtar Donetsk guadagnerebbe più che nel Toro. E anzi più questo secondo aspetto, a preoccupare la dirigenza granata. Solomon farebbe volentieri un passaggio in Italia alle dipendenze di Juric, ma lascia una porta aperta al Fulham – in Inghilterra principale ma non unica società ad aver manifestato interesse per l’israeliano, seguito pure da Everton e Southampton, Brighton, Aston Villa e anche dall’Arsenal – per il discorso economico di cui sopra.Sullo stesso argomentoToro, avanti con Dovbyk e SolomonCalciomercato Torino

    In definitiva il Torino continua a mantenere un vantaggio, come vedremo ha il sostanziale benestare del club ucraino alla definizione dell’affare, ma deve ancora lavorare sodo per allontanare Solomon dall’attrazione inglese. A certificare la posizione favorevole dei granata sono arrivate le dichiarazioni di Carlo Nicolini, vice direttore sportivo dei neroarancio: «Il Toro è in pole per Solomon, ma sul giocatore ci sono anche altri club di A, uno arrivato prima e uno dopo in classifica rispetto ai granata, nonché società inglesi – ha dettato il dirigente italiano a Tmw -. Normale piaccia un titolare dello Shakhtar che ha pure segnato in Champions. Finalmente le italiane si sono rese conto che con noi si possono fare affari».

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    Sullo stesso argomentoToro-Solomon, tifosi scatenati sul web: “Vieni da noi”Calciomercato Torino LEGGI TUTTO