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    Toro, avanti con Dovbyk e Solomon

    TORINO – Ieri sera Artem Dovbyk con la sua Ucraina ha perso lo spareggio con il Galles per la qualificazione ai mondiali del Qatar. L’attaccante, entrato nel finale, ha sfiorato il gol ed è stato uno dei più pericolosi. Anche in questa circostanza ha dimostrato tutte le sue qualità. Da oggi, dunque, avrà la testa libera per pensare al suo futuro e il Toro la possibilità di approfondire il discorso intrapreso con il suo entourage. In attesa del “no” di Andrea Belotti i granata si stanno muovendo per individuare il suo sostituto e l’attaccante del Dnipro è in pole assieme a Joao Pedro del Cagliari. Il costo dei due cartellini si equivale. L’ucraino è valutato 8 milioni e con la stessa cifra si può anche prendere il brasiliano naturalizzato italiano. Naturalmente Vagnati è al lavoro per cercare di ottenere uno sconto ma sui due giocatori si sta alzando l’asticella delle richieste. Su Dovbyk, per esempio, si sta facendo sotto l’Udinese e magari spunterà anche qualche altra squadra. Per questo motivo non si perdono di vista Pinamonti dell’Inter e Petagna del Napoli, a suo tempo alla Spal con Vagnati.Sullo stesso argomentoToro, Vagnati prepara l’affondo per Dovbyk dopo la NazionaleCalciomercato Torino

    Tanti nomi per l’attacco: chiacchiere, ammiccamenti, timide trattative. Adesso, però, è il momento di affondare il colpo. Colpo che va affondato anche sulla trequarti. Davide Vagnati è alla ricerca di tre jolly offensivi dando per probabile il ritorno di Praet. In questi giorni stiamo raccontando nei dettagli le trattative per il talentuoso nazionale israeliano Solomon, in fuga dagli ucraini dello Shakhtar per la guerra. Il suo club lo valuta 9 milioni, i granata sono arrivati a 7. Il margine per concludere è minimo, ma serve lo scatto decisivo: su di lui, per esempio, ci sono anche alcuni club della Premier. Continua a piacere anche Strefezza del Lecce, fresco promosso in serie A, giocatore che Vagnati conosce e apprezza per averlo avuto nella Spal. Per lui offerti 5 milioni mentre Corvino, diesse dei pugliesi, ne vuole il doppio. Ala destra e jolly difensivo è anche Armand Laurienté del Lorient. È un altro giovane di sicura qualità. Tante strade percorse, dunque. Elementi che hanno il parere favorevole di Ivan Juric che dalla Croazia sta aspettando qualche notizia positiva. E in questa settimana qualcosa potrebbe muoversi dalla cintola in su.

    Sullo stesso argomentoTorino-Solomon, scatto di Vagnati: si trattaCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro all'attacco per Praet: incontro Vagnati-Leicester

    Settimana importante sul conto di Dennis Praet, 28 anni, centrocampista belga del Leicester che nell’ultima stagione, nonostante alcuni problemi fisici, ha deliziato i tifosi del Toro. Davide Vagnati, dopo un periodo d’attesa, ricontatterà il club inglese per dare un’accelerata. Ricordiamo che per il riscatto definitivo i granata avrebbero dovuto versare 15 milioni. Una cifra non indifferente che la dirigenza non ha “sborsato”: le qualità del giocatore non si discutono, così come la propensione agli infortuni e i ventotto anni da poco compiuti. Come raccontato più volte, l’intenzione del Toro sarebbe ottenere un rinnovo del prestito con rinvio del riscatto al termine della prossima stagione, ma bisognerà fare i conti con la volontà del club inglese. Se nel frattempo non ha trovato nessuna squadra interessata a pagare una somma così alta per acquistarlo potrebbe prendere in considerazione la proposta che arriva da Torino. Quel che è certo è l’intenzione dei granata di continuare a puntare sul belga, che gode della fiducia di Juric e che diventerà ancor più importante con l’addio di Brekalo visto che attualmente sulla trequarti ci sono solo trattative ma ancora nessun acquisto.Sullo stesso argomentoToro, Cairo si dice pronto ad un sacrificio per PraetCalciomercato Torino

    Il rischio, in caso di mancata conferma, sarebbe infatti quello di ripartire da zero in una zona del campo che Juric considera fondamentale: ecco perché ad oggi la permanenza di Praet sta divenendo uno scenario ancor più probabile. Il piano del Toro è già sul tavolo del Leicester da diverso tempo: rinnovo del prestito (oneroso) con diritto di riscatto. In un primo tempo gli inglesi hanno risposto di no. Ma ci riferiamo ad una ventina di giorni fa e nel frattempo, se – come detto prima – non sono arrivate proposte di acquisto, il discorso con il Torino si potrebbe riaprire. Magari in prestito, però stavolta con obbligo di riscatto. Ma a questo punto il Toro vorrebbe mettere dei paletti: presenze da titolare del giocatore, per cautelarsi in caso di problemi fisici, e piazzamento finale della squadra. Situazioni che comunque vanno analizzate e discusse. Dunque: sicura la chiamata granata con prefisso di Leicester. Davide Vagnati non ha voluto mettere fretta agli inglesi ma, ora, la fretta ce l’ha lui: del resto sta passando il tempo e i granata, oltre a non aver ancora riscattato nessun giocatore, sono ancora fermi al palo.

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    Come loro tante altre squadre, certo, ma a differenza degli altri la situazione granata è precaria visto che i più forti se ne sono andati o se ne andranno presto (Bremer sicuro, Belotti molto probabilmente). Oltretutto Ivan Juric ha posto Praet come primo obiettivo. Il tecnico vuole costruire il nuovo Toro proprio attorno al trequartista belga. E poco importa se le condizioni fisiche del giocatore non sono sempre ottimali, l’allenatore ha imparato a gestirlo con allenamenti differenziati che lo portano alla partita in piena forma. Lui e il suo staff durante la settimana lo sottopongono ad allenamenti differenziati e mirati, fatto sta che il giocatore in campo riesce sempre a fare la differenza.

    Sullo stesso argomentoToro, Vagnati si muove per Strefezza: sul tavolo 5 milioniCalciomercato Torino

    Senza di lui il Toro frena, con lui vola. Sarà solo un caso? Ecco perché questa è la settimana di Praet. Una settimana da dentro o fuori, una settimana importantissima per il Toro. Per dare un segnale forte non solo a Juric ma anche a quei giocatori che sono nel mirino granata e che prima di accettare un eventuale trasferimento vogliono capire le intenzioni della società. Non con le parole ma con i fatti. Perché il tempo corre e dei dieci giocatori chiesti da Juric non ne è arrivato neppure uno e all’inizio del raduno manca un mese. C’è ancora tempo ma per allestire una rosa ci vogliono dei punti fermi. E uno di questi deve essere Praet. Il giocatore, tra l’altro, ha già fatto sapere di voler restare al Toro perché con Juric si trova bene e, soprattutto, sa di essere al centro del progetto. Anche Urbano Cairo, fatto tutt’altro che trascurabile, lo considera fondamentale. Ecco perché in settimana partirà l’assalto decisivo.

    Sullo stesso argomentoToro, colpo di scena: trattative congelate per Verdi e IzzoCalciomercato Torino

    Del resto il mercato del Toro ha bisogno di una spinta, anzi uno scossone, per partire. Come si può vedere dalla tabella qui a fianco in questo momento c’è grande ristrettezza tecnica e numerica, oltre a molta mediocrità in tutti i reparti. E per mediocrità intendiamo la mancanza di quei giocatori in grado di poter dare un contributo importante visto che le aspettative sono quelle di poter puntare ad un posto in Europa. Al momento le trattative imbastire da Vagnati sono tante, alcune di un certo spessore, sicuramente giocatori che hanno il gradimento di Juric. Che è in vacanza in Croazia e aspetta notizie, forte e speranzoso delle rassicurazioni ottenuto nell’incontro con Cairo e Vagnati il lunedì dopo la fine del campionato negli uffici milanesi del presidente.

    Sullo stesso argomentoToro, Vagnati cerca tre jolly offensivi: sale Laurienté con SolomonCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Nations League e Toro, i granata in campo da Lukic a Zima

    Un po’ di Torino in Nations League. Nella giornata di domenica 5 giugno, tre granata sono scesi in campo con le rispettive nazionali. Sasa Lukic è subentrato al 71′ nel match vinto 4-1 dalla Serbia sulla Slovenia. Maglia da titolare per Ricardo Rodriguez (sostituito al 62′) nella sconfitta per 4-0 patita dalla Svizzera in casa del Portogallo. In conclusione David Zima, che nell’altro match del Gruppo 2 della Nations League, ha disputato l’intero match con la sua Repubblica Ceca contro la Spagna: la partita è terminata 2-2.Sullo stesso argomentoTorino, un solo ritiro? No, Juric preferisce due localitàTorino LEGGI TUTTO

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    Torino, un solo ritiro? No, Juric preferisce due località

    TORINO – Il raduno del Torino slitterà, è storia che bolle in pentola già da parecchi giorni. In un primo tempo la data del raduno al Filadelfia era stata fissata per il 1° luglio, ma poi le considerazioni sul numero di giocatori convocati dalle varie Nazionali (ampio) e la necessità per gli stessi di godere di un periodo di ferie fino a luglio inoltrato hanno obbligato Juric e la dirigenza granata a rivedere i programmi. Sarebbe infatti non solo inutile ma anche controproducente lavorare per una settimana e più senza una decina di nazionali, accogliendoli poi strada facendo a scaglioni e ritrovandosi infine con più gruppi di giocatori alle prese con stati di forma anche molto differenti.Sullo stesso argomentoToro, Cairo non molla Bremer: più soldi, così non bastaCalciomercato Torino

    Meglio cominciare a lavorare qualche giorno dopo (4 o 5, al massimo), riducendo così le differenze rispetto a chi non potrà esserci già il giorno del raduno, da fissarsi verso la fine della prima settimana di luglio. I piani originari prevedevano una partenza per l’Austria intorno al 3 o 4 di luglio, in vista di due diversi cicli di ritiro in quota: dapprima quasi ai confini con la Repubblica Ceca, a Bad Leonfelden, per un paio di settimane. A seguire, un breve ritorno a Torino con la concessione di 2 o 3 giorni di riposo. E il successivo ritorno in Austria, ma stavolta ai confini con la Germania meridionale, a Waidring.

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    Toro, avanti per Joao Pedro e Dovbyk

    TORINO – La strategia per disegnare un attacco che a meno di sorprese non conterà più sul capitano, quell’Andrea Belotti che a forza di tergiversare sta depauperando l’amore (quasi) sconfinato che la gente granata nutre (nutriva) nei suoi confronti, è chiara. Il Toro vuole un profilo giovane e promettente (Dovbyk) e un elemento in grado di ballare in sia sulla corsia che al centro e subito pronto (Joao Pedro). Questo presupponendo la partenza di Belotti (e ovviamente di Zaza), in caso contrario uno solo sarebbe il rinforzo per Juric. In rosa c’è infatti anche Sanabria, e l’idea è quella di confrontarsi con il Monaco per rilevare pure il cartellino di Pellegri.Sullo stesso argomentoTorino, botta e risposta tra la moglie di Belotti e i tifosi granataTorino

    Questo il quadro per l’attacco: bene adesso procedere con i singoli casi iniziando con Joao Pedro. Del quale ieri ha parlato sul sito Torinogranata il direttore sportivo dei sardi Stefano Capozucca: «Ho sentito il Torino a cui piace Joao Pedro, ma il mercato è appena iniziato e per le trattative c’è tempo». L’esperto dirigente ha così confermato l’interesse granata per un giocatore che, come aveva anticipato Tuttosport, il dt Davide Vagnati aveva iniziando a seguire nella tarda primavera del 2020. Come spesso capita, quanto seminato allora potrà produrre frutti adesso. Con le condizioni per il passaggio dell’italo-brasiliano al Torino che si sono fatte pressoché ideali. Innanzitutto il Cagliari, retrocesso in B, è costretto a vendere alcuni pezzi pregiati sia per le legittime ambizioni dei medesimi a giocare nella massima serie, sia per rientrare delle perdite che la discesa tra i cadetti comporta. In secondo luogo il cartellino di Joao Pedro, come vedremo, vale adesso circa la metà già solo rispetto a 12 mesi fa. Questo per la retrocessione che porta a un deprezzamento del valore dei cartellini, nonché per la situazione contrattuale dell’attaccante, in scadenza con il club di Giulini nel 2023. Non la posizione migliore, per trattare l’uscita di un giocatore.

    Che, e arriviamo al lato tecnico-tattico della vicenda, piace a Juric per la capacità di agire in fascia come da riferimento centrale. Se Belotti dovesse rimanere al Toro per Joao Pedro si aprirebbe un ruolo da trequartista/attaccante esterno, mentre con la partenza del Gallo l’azzurro potrebbe giocare da centravanti. In questo secondo caso – cioè con l’addio al capitano – Cairo e Vagnati andrebbero a realizzare un doppio colpo, per il reparto offensivo. L’altro grande obiettivo oltre al cagliaritano è Artem Dobyk. Giovane (ma nemmeno più tanto) di 24 anni che in questa stagione ha radicato la presenza nella Nazionale ucraina – ieri la settima presenza, con annesso il terzo gol nel 3-1 alla Scozia – grazie a ben 14 reti in 17 partite segnate con il Dnipro nel campionato passato. Indubbie, le qualità di una punta che però avrà bisogno di un fisiologico tempo di ambientamento, prima di potersi accollare la responsabilità dell’attacco granata. Che nel frattempo potrà così ricadere su Joao Pedro. Con Sanabria – utile nel gioco di squadra ma finalizzatore tradizionalmente un po’ spuntato – e Pellegri quali alternative (la posizione del giovane attaccante va discussa con il Monaco: Cairo lo acquisterebbe, ma per una cifra tra i 4 e i 5 milioni e non ai 6 fissati dall’accordo ereditato dal Milan e sottoscritto dai rossoneri con i monegaschi).

    Intanto il patron granata ha stanziato il tesoretto che dovrà servire a rilevare i cartellini del rossoblù e dell’ucraino. Cifre simili, leggermente più alte guardando a Dovbyk, per il quale il Dnipro parte da 12 milioni, ma che potrà essere chiuso attorno agli 8. Joao Pedro dai 15 milioni di due anni fa era già passato ai 12 nella scorsa estate, mentre adesso ha un valore assestato attorno ai 7 milioni di euro. Possono valere la pena di essere spesi, se il cagliaritano avrà ancora il gusto di mettersi a disposizione di Juric con motivazioni rinfrescate, dopo il colpo subito a Cagliari. Guardando solo ai numeri il suo acquisto ha un senso preciso: 47 i gol segnati dall’attaccante negli ultimi tre campionati di Serie A in 110 partite. Già, non è sicuramente la continuità ad aver fatto difetto a un calciatore che nelle annate in esame ha saltato appena 4 partite. Due per squalifica, una per scelta tecnica, e una sola per un leggero fastidio muscolare. Dopo i tanti infortuni subiti dal suo Toro anche per situazioni pregresse, a Juric anche la tenuta fisica recente di Joao Pedro è motivo per chiederne l’acquisto. Che può essere concretizzato a 7 milioni: con Dovbyk si arriva a 15 e aggiungendovi il riscatto di Pellegri si sfiorano i 20. Questo il tetto di spesa, per l’attacco del presumibile dopo Belotti.

    Sullo stesso argomentoDovbyk, primo sì al TorinoCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Vagnati prepara l'affondo per Dovbyk dopo la Nazionale

    In attesa della decisione di Andrea Belotti, il Toro tiene sotto stretto controllo Artem Dovbyk, 24 anni, bomber del Dnipro e della Nazionale ucraina. I dirigenti granata aspetteranno ancora qualche giorno prima di prendere la decisione definitiva, ma nel frattempo non perdono di vista l’attaccante del Dnipro tant’è che stasera, in occasione della semfinale playoff per il Mondiale tra Scozia e Ucraina a Glasgow, un uomo di fiducia del club granata seguirà il giocatore. E in caso di successo dell’Ucraina lo farà anche domenica quando ci sarà la finale contro il Galles. In questi cinque giorni Vagnati spera ancora di avere il sì del Gallo, in caso contrario affonderà il colpo Dovbyk: il giocatore, ospite a Torino e del Torino, portato a visitare le strutture sportivo e successivamente ad assistere a Milan-Torino, ha già dato il proprio assenso al trasferimento, entusiasta di intraprendere l’avventura italiana. La strategia granata, dunque, è delineata e il comportamento di Belotti comincia a infastidire non poco il presidente Cairo che solo poco tempo fa, tramite Vagnati, gli ha fatto pervenire una proposta di rinnovo economicamente molto importante.Sullo stesso argomentoDovbyk, primo sì al TorinoCalciomercato Torino

    L’impressione è che, alla luce del piano Dovbyk, i granata aspetteranno il Gallo ancora una settimana, dopodiché si muoveranno verso Dnipro per trovare un accordo con la società che detiene il cartellino del giocatore. Un primo contatto con gli ucraini è già avvenuto. Più che altro un incontro esplorativo nel quale il Dnipro ha chiesto 12 milioni per il suo gioiello. Il Toro ne ha preso atto senza entrare nei particolari anche se per il giocatore è disposto ad investire una cifra vicino ai dieci milioni, più meno che più. Considerando la volontà dell’attaccante la trattativa non sembra impossibile, anzi, anche perché i granata corteggiano il giocatore da più di un anno. Dovbyk è un centravanti di buona struttura (189 centimetri d’altezza per 76 chilogrammi di peso) che nell’ultima stagione ha confermato tutte le buone impressioni che si erano da subito avute sul suo conto. Dopo un 2020-2021 con dieci reti in 27 partite tra campionato e Coppa, in questa ha cominciato ad andare a bersaglio in maniera eccezionale.

    Sullo stesso argomentoBelotti così perde Juric e i tifosi del ToroCalciomercato Torino

    Che fosse la stagione della sua definitiva consacrazione lo si era capito da subito: alla prima giornata è Dovbyk con una doppietta a consentire al Dnipro di pareggiare in trasferta contro la Vorskla Poltava e dopo 11 partite da titolare su 12 è arrivato a quota 6. Praticamente un gol ogni due match. Ma è nei mesi di novembre e dicembre – prima dello stop imposto dalla guerra – che il suo nome comincia a circolare con una certa insistenza tra i direttori sportivi d’Europa: tra il primo novembre e il 10 dicembre il Dnipro disputa sei partite vincendole tutte e Dovbyk è il grande trascinatore con 8 gol. E per impreziosire la sua quotazione internazionale a novembre va anche a bersaglio con la sua Nazionale nel successo per 2-0 contro la Bosnia. In totale, con l’Ucraina, 6 presenze e 2 reti. Questa sera, nella partita più attesa contro la Scozia, partirà dalla panchina ma non è escluso che – anzi è molto probabile – venga buttato nella mischia nel secondo tempo, soprattutto se l’Ucraina dovesse aver necessità di recuperare il risultato.

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    L’attaccante ucraino, comunque, non è l’unico per l’eventuale (probabile) dopo Belotti. Continuano, infatti, i contatti con il Cagliari per Joao Pedro. La formazione sarda retrocessa in serie B non può trattenere uno dei suoi giocatori più rappresentativi e il Toro si è rifatto sotto. Per lui i granata, considerando anche l’età del giocatore (30 anni) non sono disposti a spende[1]re più di 7 milioni contro i 15 che i sardi avevano chiesto la scorsa estate. Comunque sia anche questa trattativa potrà decollare solo nel momento in cui il Toro conoscerà la decisione del Gallo, perché se il capitano decidesse di restare sul capitolo attaccanti Vagnati metterebbe sopra una bella croce per poi concentrarsi su altri obiettivi. Di sicuro la prossima settimana il mercato del Toro potrebbe svoltare, o meglio cominciare a delinearsi. Perché oltre al discorso Belotti sempre aperto e sempre più difficile da digerire per i tifosi c’è il discorso sui prestiti da riscattare che vanno presi di petto. I granata, dopo un periodo d’attesa-tattica, cercheranno di chiudere il discorso Praet, giocatore che Juric considera indispensabile per poter presentarsi al via del prossimo campionato con un Toro competitivo.

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    Toro-Solomon, tifosi scatenati sul web: “Vieni da noi”

    Cori e tori: nel calcio digitale del ventunesimo secolo il mercato dei tifosi si fa sui social. Commenti e dichiarazioni d’amore per gli obiettivi delle società, al fine di sensibilizzare i diretti interessati e influenzarne le scelte. E chissà quanto effettivamente ai calciatori facciano piacere detti complimenti, o quanto realmente incidano sulla buona riuscita degli affari. Nell’ambiente granata si parla con insistenza di Manor Solomon, esterno offensivo dello Shakhtar Donetsk. Un interesse vero, quello del Torino per il classe 1999 che piace anche e soprattutto in Inghilterra, su cui i tifosi stanno cercando di dare il proprio contributo. Improvvisamente, per chi ha il Toro nel cuore, il profilo Instagram di Solomon – fino a pochi giorni fa ricco di commenti in ucraino o in lingua ebraica – è diventato un santuario in cui le preghiere (laiche, s’intende) e le speranze crescono alla velocità della Rete. «Vieni al Toro» ha commentato un tifoso allegando un cuore e un torello; «Ti aspettiamo» ha scritto un altro torinista di fede.Sullo stesso argomentoToro, idea Salomon per la trequarti di Juric: il profilo del nuovo BrekaloTorino

    E c’è chi ne ha approfittato per fare un po’ di pubblicità alla città («Vieni al Torino: Juric e Museo Egizio») o ha ricordato la gloriosa storia granata: «Torino sette volte campione d’Italia». In Italiano ma anche in inglese, per cercare di farsi comprendere dal giocatore, i tifosi hanno invaso di commenti l’ultimo post datato 19 aprile – in cui Solomon appare all’ingresso del campo prima dell’amichevole in Turchia tra lo Shakhtar e il Fenerbahce, tenendo per mano una bambina e con la bandiera dell’Ucraina legata al collo – nel tentativo di fare breccia nel cuore dell’israeliano. «Partiamo col dire che Torino sarebbe una bellissima città» si legge in commento immediatamente seguito da «Ma poi hai presente cosa significherebbe allenarsi con il capo Juric?». Già, Juric. In ragione dell’addio di Brekalo e della trattativa non semplice per il rinnovo del prestito di Praet dal Leicester (a cui si aggiunge la situazione di Verdi, rientrato dai sei mesi alla Salernitana ma già con la voglia di ripartire), il tecnico si aspetta almeno un rinforzo sulla trequarti.

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    Toro, Belotti si prende altro tempo? Juric non implora nessuno

    Sarà il 15 giugno la data giusta per Belotti per dare una risposta al Toro? Oppure stupirà tutti con un effetto speciale e comunicherà la decisione a breve, se non addirittura a strettissimo giro di posta? […] Belotti non dice no, in senso stretto: rinvia, continua a rinviare, gioca a nascondino. Si prende altro tempo, a costo di scontentare quella che ormai vede come una controparte. I segnali non sono positivi, è del tutto evidente. Continua a risultare che nessun club abbia già in tasca la sua firma. E che lui non abbia già in tasca un nuovo contratto, anch’esso firmato. Non si può ovviamente escludere categoricamente, lo stesso Cairo in un paio di circostanze non ancora troppo lontane nel tempo aveva avanzato il sospetto, ma le indiscrezioni che si possono raccogliere su Belotti e sui club a lui interessati a questo stanno portando, con una qual certa coerenza. […]Sullo stesso argomentoBelotti-Toro, partita nel gelo: la Fiorentina osservaCalciomercato Torino

    E Juric? Lui, dopo un approfondito colloquio col Gallo pre-Roma (ultima di campionato), si aspettava una risposta entro lunedì scorso: niente da fare, Belotti si è poi preso altro tempo. Juric era ancora al fianco del Gallo, idealmente. Ora, invece, una distanza si è materializzata. E Ivan non è certo persona che si mette a implorare o anche solo pregare qualcuno. Non l’ha mai fatto con nessuno, non lo farà neanche stavolta. Pretende giocatori motivati ed era convinto che Belotti avesse cominciato a comprendere la bontà, l’utilità e l’importanza per lui di accettare l’ultima offerta del Torino: un rinnovo contrattuale da 3 milioni a stagione. Non è stato così. Juric tira dritto, adesso. Non nel senso che ci ha anche tirato una riga sopra (la permanenza del Gallo era considerata una buona notizia per il tecnico), ma di sicuro non si metterà a inseguire al telefono un centravanti diventato bravissimo nei dribbling, però un po’ meno a tirare un rigore nei tempi giusti senza cercare tra l’erba margherite da sfogliare.

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