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    Toro: Aina, colpo d'ali per Juric?

    TORINO – I novanta minuti (se non oltre…) più importanti della stagione. Ormai relegato ai margini del progetto tecnico di Juric, Ola Aina cercherà riscatto questa sera (ore 19) in un Nigeria-Ghana da dentro o fuori per Qatar 2022. Tutto in una notte, a maggior ragione in virtù dello 0-0 maturato quattro giorni fa nella gara d’andata degli spareggi africani verso il Mondiale, quando l’esterno granata aveva disputato 90′ nella linea difensiva a quattro delle Super Aquile. Il nigeriano di Londra è un tassello imprescindibile sulla corsia di destra per il ct Eguavoen, che lo ha lasciato sul terreno di gioco per 90′ e dovrebbe fare altrettanto oggi, nonostante al Torino non metta piede in campo addirittura da dicembre, prima del suo impegno proprio in Coppa d’Africa con la Nazionale.

    Ola Aina in cerca di riscatto

    Nel frattempo il tecnico croato ha trovato la quadra con Singo a destra e Vojvoda dirottato a sinistra, potendo inoltre sfruttare l’esperienza e la qualità di Ansaldi come alternativa di lusso: per Aina non c’è più stato spazio e lui, al Filadelfia, si è tirato a lucido per non mancare con la sua Nigeria il pass iridato. E chissà che, da questo snodo stagionale, non possa partire anche il suo rilancio in granata.

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    Torino, se Cairo elogia Juric: “Cose importanti”

    Dopo la calcisticamente devastante estromissione dal Mondiale in Qatar, il nome che ieri a tarda sera più circolava fra i tifosi del Toro era – in un mix di rabbia, sconcerto, fatalismo e sarcasmo – quello di Ventura, l’ex vate granata ma soprattutto il ct di un fallimento nelle qualificazioni che non sembrava replicabile. E invece. Meglio per tutti, dunque, sorvolare sulle frasi di Cairo relative al Belotti azzurro – ovviamente rivolte nel pre Macedonia a un secondo spareggio con il Portogallo, evaporato come Mancini – che oggi suonerebbero davvero fuori tempo, più che fuori luogo. Un senso di futuro, invece, posso assumere quelle sul Toro di Juric. «Abbiamo fatto un buon campionato fino a un certo punto, poi c’è stato qualche problema. La sosta di gennaio ci ha imballati, ma dopo qualcosa si è inceppato. Conto che si possa riprendere il cammino, la squadra ha fatto cose importanti, è da riconoscere. Cerchiamo di finire bene il campionato». Poi si vedrà: il Toro, il Gallo, Juric, tutto.Sullo stesso argomentoTorino, pochi giocatori e tanto lavoro: Juric torchia chi è rimastoTorino LEGGI TUTTO

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    Toro-Inter, la sfida dei giganti tra Bremer e Dzeko

    MILANO – Per averlo al top contro Bremer, Simone Inzaghi l’ha tenuto in ghiacciaia a Liverpool, attirandosi pure qualche critica nonostante l’espulsione di Alexis Sanchez arrivata 80” dopo il gol di Lautaro Martinez avesse complicato ulteriormente quella che già era una “mission impossible”. Domenica, al “Grande Torino”, obiettivo dell’Inter sarà vincere per tenere nel mirino il Milan (che, a meno di sorpresissime, batterà l’Empoli a San Siro) e, per riuscirci, l’allenatore punterà tutto su Edin Dzeko. […] Ivan Juric sa bene che Inzaghi ha tenuto a riposo Dzeko proprio per riproporlo al top contro il Toro, ma lui possiede la “Kryptonite dei centravanti”, ovvero Gleison Bremer, l’uomo che ha già saputo annullare Vlahovic tanto in maglia viola, quanto nel derby, e che all’andata – quando fu il migliore in campo del Toro – ha costretto Dzeko a girare a largo. In posizione più defilata, da rifinitore, il centravanti ha però regalato a Denzel Dumfries il pallone che ha sghiacciato e deciso la partita, azione che dimostra quanto può essere difficile limitare l’ex romanista per la capacità innata nel saper arretrare il raggio d’azione nel caso in cui – come accadrà col Toro – si troverà di fronte un mastino implacabile.Sullo stesso argomentoTorino, Juric avvisa l’Inter: “Sono forti ma cercheremo di vincere”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Milinkovic-Savic e la serenità da ritrovare: esercizi tra i pali

    TORINO – Oggi si torna in campo. Il Toro inizia la marcia di avvicinamento alla sfida contro il Bologna. E al Filadelfia, inevitabilmente, c’è un osservato speciale: Vanja Milinkovic-Savic. Il suo 2022 è partito in maniera disastrosa, dopo un ottimo girone d’andata. Anche contro il Cagliari ha trasmesso insicurezza sin dal primo tempo e ora Juric è chiamato a valutare un possibile avvicendamento fra i pali, con tutto ciò che comporta anche per la manovra, visto che Milinkovic-Savic con la sua abilità coi piedi esercita una forte influenza sul gioco del Toro. Etrit Berisha, che in campionato con la maglia granata non ha ancora messo piede in campo, scalpita: contro il Bologna esistono delle possibilità che si prenda lui la titolarità. E occhio al terzo “incomodo”: Luca Gemello, il “preferito” dai tifosi.Guarda la galleryTorino-Cagliari, le pagelle dei granata: Milinkovic Savic stecca ancora LEGGI TUTTO

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    Toro, tre ko in quattro gare: ora si cambia, tutti in bilico

    TORINO – Tre sconfitte in quattro partite sono davvero troppe: oltretutto contro squadre dai valori inferiori, Udinese, Venezia e Cagliari. Brutte frenate che hanno bruscamente interrotto i sogni europei del Torino, che prima di questi ko aveva la speranza di inserirsi in un discorso più ambizioso. L’incantesimo si è rotto e Juric, attento osservatore, dovrà cambiare qualcosa per far sì che il finale di stagione non diventi più insipido di una minestra riscaldata tante volte. Evidentemente ci sono giocatori che si sono bloccati e non riescono a emergere di nuovo da protagonisti. Alcuni stanchi, altri scarichi psicologicamente e altri ancora che hanno dato tutto quello che avevano. Di sicuro, alla luce di tutto ciò, bisogna correre ai ripari.Sullo stesso argomentoTorino, sollievo per Juric: Belotti e Sanabria disponibili per BolognaTorino

    I cambiamenti

    Si cambia, dunque, già dalla prossima trasferta di Bologna in programma domenica. Per prima cosa rientrerà Mandragora in mezzo al campo, dopo aver scontato la squalifica. Elemento che dà più equilibrio e, tra l’altro, è uno dei pochi che cerca la conclusione dalla lunga distanza. Al suo fianco – sempre in tema di cambiamenti – potrebbe giocare Pobega al posto di Lukic. Il serbo in quest’annata è stato uno dei migliori, ma nelle ultime partite, soprattutto quella contro il Cagliari, si è trovato in difficoltà. Un turno di riposo, anche se è già stato fuori per squalifica (aveva saltato la sfida col Venezia), potrebbe servirgli per riprendere forza. E il “prestito” milanista nell’ultima gara è stato uno dei migliori. Ma anche negli altri settori ci si attende dei cambiamenti. Cominciamo dalla difesa: Buongiorno, per esempio, merita di essere schierato anche in prospettiva futura e insidia il posto a Rodriguez nella difesa a 3. A destra ballottaggio tra Djidji e Zima, con Izzo oramai fuori da qualsiasi considerazione tecnica. Bremer intoccabile al centro. E grandi novità potrebbero registrarsi sulle corsie esterne. Probabile il ritorno dall’inizio di Singo sulla destra (anche se non è al top della condizione e va gestito) e quello di Aina a sinistra.

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    Vojvoda e Ansaldi, infatti, con il Cagliari non sono pervenuti o quasi. Peggio l’argentino del kosovaro, comunque. E poi Aina, che dopo il ritorno dalla Coppa d’Africa non ha più trovato posto, merita di avere un’altra possibilità. Del resto Juric aveva cominciato la stagione con lui titolare e sembrava che il nigeriano si fosse tolto di dosso tutte le perplessità del passato. Poi, invece, si è perso per strada tornando a commettere i soliti errori, soprattutto a livello di concentrazione. Ma per la sfida contro il Bologna la sua candidatura a un posto da titolare è concreta. Sulla trequarti, poi, non è certo scontata la conferma di Pjaca. Brekalo rimane sempre in vantaggio nei confronti di tutti gli altri, ma al suo fianco c’è la possibilità di vedere Linetty. Il polacco, quando inizialmente è stato proposto in questo delicato ruolo, aveva fatto discretamente.

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    É giocatore di completa proprietà granata ed è facile immaginare che da qui alla fine della stagione ci sarà più spazio per lui. Brekalo-Linetty sulla trequarti a Bologna è quindi più che una considerazione campata in aria. Con Belotti in attacco, anche se il Gallo in questo giorni sta smaltendo una botta al piede sinistro. E’ recuperabile, comunque. Da rivedere Sanabria, post cure: brutta botta al ginocchio, dovrebbe comunque farcela a sedersi in panca. In mezzo a questi discorsi ne va fatto un altro altrettanto importante. Da qui alla fine del campionato, considerando che la classifica della squadra non permette sogni europei ma neppure timori di lotta retrocessione, bisognerà valutare i giovani che sono arrivati dal mercato di gennaio. Demba Seck sulla trequarti, per esempio, contro il Cagliari ha fatto il suo esordio in granata. Il primo passo verso un inserimento più continuativo. E gli stessi ragionamenti vanno fatti per Ricci a centrocampo e Pellegri in avanti. I tre non partiranno titolari a Bologna, ma probabilmente troveranno spazio a partita in corso. Perché Juric e il Toro devono iniziare a capire fino a che punto potranno diventare i rinforzi giusti per il futuro.

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    Settantasei Toro Club a Belotti: “Resta!”

    TORINO – È un’eccezionale dichiarazione d’amore. Una lettera aperta, un appello che l’universo tifoso granata invia al Gallo. Un’attestazione di fiducia, comprensione, rispetto, amicizia, che si porta appresso una speranza grossa come una casa, anche se al momento è piccola la cruna dell’ago attraverso la quale può passare per raggiungere il cuore di Belotti. Sono poche, risicate, le possibilità che il capitano granata, simbolo per eccellenza del Toro e del granatismo di questo ultimo quarto di secolo, alla fine decida di restare, di rinnovare il contratto. Storia arata e ri-arata ancora una volta seminata: sperando di trovare terreno fertile nell’anima di Andrea. Affinché lì possa attecchire questo nuovo seme, e poi germogliare, generare frutti a forma di emozioni, sino a riempire nuovamente lo spirito di Belotti di motivazioni più uniche che rare. Come unico è l’amore che la tifoseria granata gli ha riservato, gli riserva e ancora gli riserverà: a Torino è un re, un emblema, un’effigie simbolica, una guida, un riferimento per i tifosi, le famiglie, i bambini. Altrove… altrove chissà. Ma non potrà mai essere amato, protetto, aiutato, in una parola: creduto, come è stato ed è adorato nel Toro.Sullo stesso argomentoTorino, se parte Belotti si va su Simeone o Joao PedroCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, Belotti e i falli subiti: meno solo di Neymar e Messi

    TORINO – E, adesso, provate a prenderlo. Adesso che Andrea Belotti è tornato a respirare a pieni polmoni il profumo dell’erba appena tagliata, lasciandosi alle spalle gli infortuni e mettendo in disparte le magagne contrattuali. Adesso che ha rimesso piede sul rettangolo verde nel finale di gara con il Venezia trovando subito la via del gol, in seconda battuta sbarrata solo da una cervellotica chiamata arbitrale. E adesso che ha ritrovato una maglia da titolare nel derby, segnando questa volta per davvero la rete valsa un punto, dal retrogusto persino di rimpianto. Già: adesso provate a prenderlo. Compito mica banale per i difensori della Serie A, che non a caso da anni tartassano il Gallo a suon di falli. Al punto che il numero 9 granata è il primatista di irregolarità subite in campionato nell’ultimo lustro, ma è anche uno dei più abbattuti su scala internazionale. Dove, secondo le statistiche di One Football, occupa il terzo gradino del podio nella speciale graduatoria. Dal 2016 a oggi, infatti, Belotti ha subito la bellezza di 747 falli, almeno conteggiando quelli realmente sanzionati dagli arbitri a fronte di botte e sportellate assortite regolarmente incassate.Sullo stesso argomentoSettantasei Toro Club a Belotti: “Resta!”Calciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, il piano di Juric per recuperare Milinkovic-Savic

    TORINO – Quanto durerà ancora la fiducia di Ivan Juric nei confronti di Vanja Milinkovic-Savic? É questa la domanda più ricorrente nell’ambiente granata, dopo l’esito di un derby che ha indubbiamente saldato la fiducia della tifoseria nei confronti della squadra, contestualmente aumentando le perplessità sulla tenuta del portiere. Questa volta, cioè venerdì sera, superato da un colpo di testa di De Ligt che ha sorpreso il serbo, nella circostanza mal posizionato e peggio coordinato. […] Le prime indicazioni dal Fila, riaperto ieri per un allenamento mattutino dopo i due giorni di stop seguiti al derby, dicono di un tecnico deciso ad aiutare ancora il serbo: pure penalizzato dal Covid, nel suo difficile 2022. Ora come ora è insomma in atto l’operazione recupero, nei confronti del portiere che anche contro il Cagliari di Mazzarri dovrebbe avere garantito il posto dal primo minuto. Juric in questi giorni cercherà di infondergli tranquillità, ma anche di stimolarlo a una concentrazione che nelle ultime uscite è mancata. Agirà quindi sulla testa, oltreché sui fondamentali: parate basse, uscite e rilanci, per Vanja saranno giorni particolarmente duri.Sullo stesso argomentoToro, la situazione Bremer: intrighi Milan-JuveCalciomercato Torino LEGGI TUTTO