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    Juric, Ivan il temibile è da sempre l'anti Juve

    TORINO – Ivan Juric ha sempre fatto penare la Juve. Ha vinto, perso e pareggiato ma ogni volta messo in apprensione la squadra bianconera che domani riaffronterà per la seconda volta nel derby torinese dopo aver perso, giocandosela a viso aperto e meritando ai punti qualcosa in più, in quello dell’andata. […] Con Genoa e Verona sono state partite vibranti. E sulla panchina del Grifone ha anche vinto, anzi stravinto. Era il 27 novembre del 2016 e i rossoblù si imposero per 3-1. L’altro successo risale all’8 febbraio 2020: Verona-Juventus 2-1. Poi quattro pareggi e tre sconfitte. Quasi tutti match combattuti ed equilibrati, giocati a viso aperto, senza remore psicologiche.Sullo stesso argomentoJuve-Torino, sarà Massa l’arbitro del derbySerie A

    La Juventus, dunque, patisce l’aggressività delle squadre allenate dal cro[1]ato che, guarda caso, è simile a quella che propone Gasperini, il quale con la sua Atalanta negli ultimi anni ha messo in seria difficoltà i bianconeri e con qualsiasi allenatore: Sarri, Pirlo, Allegri. Il gioco alto, fatto di pressing e forza fisica di Juric come di Gasperini non concede tregua agli avversari e anche domani sera sarà così. […] Ecco Ivan il terribile – in sintesi – che la Juventus conosce bene e che stasera deve temere. Lui e Allegri non hanno rapporti particolari, anche se si stimano. […] Domani sera, intanto sarà tutta un’altra storia: un conto è battere la Juve con il Genoa e il Verona, un’altra col Toro.

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    Toro, Belotti tenta il sorpasso in vista del derby

    TORINO – La rincorsa del Gallo. Chi vive dall’interno la realtà del Filadelfia racconta una storia più che restituire una fotografia dell’attualità, parlando di Andrea Belotti. […] Una rincorsa, appunto. Perché prima del Venezia (13 febbraio), il Gallo aveva giocato l’ultima gara il 28 novembre a Roma. Là dove si era infortunato rinunciando poi a ben nove giornate di campionato. Normale, quindi, che il tecnico e lo staff sanitario procedano con la massima cautela, in vista del pieno reintegro del numero 9. Che lotta strenuamente, ma che è anche consapevole del fatto che salvo un soprasso all’ultima curva il favorito per scendere in campo dall’inizio è ora come ora Sanabria. Un altro che comunque è apparso assai stanco, considerato l’impiego senza sosta sia in granata che con il Paraguay, da inizio annata. Si va insomma verso una staffetta tra i due, ma ancora non è scritta l’ultima parola sul titolare al centro dell’attacco.Guarda la galleryTevez, Pirlo, Cuadrado, Dybala, Ronaldo, Bonucci: Juve-Torino allo Stadium LEGGI TUTTO

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    Juric, le idee per il derby: Brekalo e Singo, dribblate!

    TORINO – Oramai gli allenatori si conoscono tutti, si studiano, cercano di annullarsi. E allora per sorprendere bisogna puntare sulle individualità oppure su qualche cambiamento repentino e inaspettato. Ed è quello che sta preparando Ivan Juric. […] Sa bene che Allegri si aspetta un Toro muscoloso, battagliero, improntato sulla corsa sfrenata. La Juve aspetta il “suo” Toro alto. E allora il tecnico croato, in questi giorni al Fila, sta cercando di mischiare le carte per colpire duro. […] Il tecnico croato, per prima cosa, punta molto sugli esterni. Che, però, saltino l’uomo. Chiede a Brekalo e Singo, che ne hanno le caratteristiche, di provare con più convinzione il dribbling e la puntata rete. Con le partite equilibrate vincere le sfide nell’uno contro uno diventa fondamentale. Per tutta la settimana i due, con a ruota Vojvoda e Pjaca, hanno lungamente lavorato sotto questo aspetto. […] Tra poche ore arriverà il responso del campo di una partita tanto attesa. Perché stavolta il Toro non vuole fare la vittima predestinata ma cercare il colpo risolutore. Se dimenticherà Udine e il Venezia chissà che non riesca nell’impresa.Sullo stesso argomentoCapello gioca il derby: “Vlahovic come Ibra. Belotti, risorgi”Serie A LEGGI TUTTO

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    Capello gioca il derby: “Vlahovic come Ibra. Belotti, risorgi”

    Fabio Capello ha vinto molto in campo, da giocatore, e ha vinto ancora di più in panchina, come allenatore di alcuni dei club più blasonati d’Italia e d’Europa. […]. Diventa sfizioso, dunque, provare ad anticipare il derby della Mole con chi conosce a fondo l’ambiente bianconero, ma si colloca per lo più sopra le parti. Al punto da ricordare: «Il gol decisivo che feci nel 1971? No, guardi. Per me il derby della Mole è un’altra immagine. É il gol tecnicamente più bello che ho fatto nella mia carriera, spettacolare: stop, controllo, giravolta e rete. A pochi minuti dalla fine. Ma poco dopo, subimmo gol e perdemmo il derby (30 marzo 1975, finì 3-2; ndr). Gioie e dolori… Ma è proprio questo il bello di una stracittadina».

    E questa volta, signor Capello, che derby può venir fuori?

    «Il Toro ha ormai in mente un tipo di gioco e l’ha assimilato perfettamente: interpreterà la partita aggredendo l’avversario, saltandogli addosso, giocando in verticale. La Juve con Vlahovic è diversa da prima: occupa bene il campo e quando riuscirà a liberarsi della pressione dei giocatori del Toro sarà molto, molto pericolosa».

    Vlahovic ha cambiato proprio tutto.

     «Sì, perché mancava un uomo che, ogni qualvolta la squadra entrava in possesso di palla cercasse la profondità. Ronaldo la cercava, ma partendo da lontano. Non era il punto cetrale. Invece adesso con Vlahovic c’è la possibilità sia per Morata di arrivare dall’esterno, sia per Dybala di portar via degli uomini».

    Vlahovic ha detto di avere Ibrahimovic come modello calcistico. Lei ha forgiato il giovane Ibra, imprimendo una svolta alla sua carriera. Al neobianconero cosa consiglierebbe?

     «É giovane, ha forza fisica, velocità, intuito… Gli consiglierei di lavorare ancora e sempre sulla tecncia: in base a quello che ancora gli manca o che può ancora essere migliorato. E’ esattamente quello che feci fare a Ibrahimovic».

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    Morata, Vlahovic, Dybala: è un tridente su cui puntare?

     «Sì, perché Morata aiuta e Dybala ha dimostrato di poter avere l’approccio giusto. Se fanno sempre così, possono giocare contro tutti con quel tridente lì perché è un tridente che corre, si sacrifica, si aiuta. Il calcio di adesso è così: innanzitutto devi correre e aiutarti, poi se nella corsa e nell’aiuto c’è la qualità, questo fa la differenza».

    Chiellini per quanto ci stupirà ancora?

    «Pensi che pur giocando all’80 per cento del potenziale fisico che aveva, è il miglior difensore italiano… Anche Mancini spera che sia a posto! E lo speriamo noi come italiani».

    Da capitan Chiellini a capitan Belotti.

    «Belotti a me piace, è un giocatore importante. Farebbe bene anche alla Nazionale tanto per essere chiari. Però dopo quelle grandi offerte che ha avuto, e poi è rimasto al Toro, si è un po’ perso».

     In questi casi è meglio restare dove si è o rimettersi in gioco altrove?

    «Ah, in questi casi bisogna avere la forza della Goggia. Volere, volere, volere e dimostrare. Dire: voglio tornare quello di prima».

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    Toro, Pobega alla Praet? Venturin: “Per visione di gioco e inserimenti è un sì”

    TORINO – Ok, il piede non sarà da Cenerentola, ma lo scarpino numero 45 che calza e che sabato si è trovato al di là della linea difensiva del Venezia consente a Tommaso Pobega di sostenere un fisico da corazziere. […] E la situazione in vista della sfida contro la Juve è la seguente: al ritorno di Mandragora e Lukic fa da contraltare l’assenza di Praet, tra i granata l’uomo più adatto a produrre gioco nella metà campo avversaria. […] Giorgio Venturin, attuale osservatore dell’Under 21 ed ex versatile centrocampista di grande intelligenza tattica ammirato anche nel Toro, così giudica la possibilità di alzare Pobega, nel derby: «Non ha esattamente le qualità di un trequartista, ma senza dubbio possiede tempi di inserimento tali da pensare di poterlo utilizzare vicino al centravanti. Non è un ruolo che possa interpretare una stagione intera, ma per una singola partita sì. Mi viene da pensare a Cristante, che con Gasperini nell’Atalanta ha spesso giocato dietro a due punte pur essendo per indole una mezzala. Se poi la partita in questione è il derby, da giocare contro una Juve che sta tornando a proporre una forza d’urto importante, allora l’utilizzo di Pobega – che potrebbe aiutare tanto in copertura pure da trequartista – è una buona idea».Sullo stesso argomentoBelotti, Bremer, Singo: ansie JuveCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, finali allucinanti. Juric, fai qualcosa!

    TORINO – Sapete dove nacque la zona Cesarini? Al Filadelfia, 91 anni fa: il contrappasso è dunque servito. Torino-Atalanta, inizio campionato: 1 a 1 al 90’, 1-2 al 93’, gol vittoria di Piccoli. Torino-Lazio 1 a 0 al 90’, ma 1 a 1 appena 60 secondi dopo, Immobile su rigore. Torino-Juventus 0 a 0 all’85’, poi Locatelli-gol all’86’, 0-1. Torino-Sassuolo 1 a 0, ma 1 a 1 finale (Raspadori all’88’). E Udine, infine: l’altro ieri. Molina al 93’, Pussetto al 97’, 2 a 0 e porta a casa. Il totale dice che, dopo l’85’, il Torino ha perso la bellezza, si fa per dire, di 7 punti. Restringiamo ulteriormente lo spettro: dopo il 90’, 4 punti di quei 7. Adesso invece allarghiamolo considerando gli ultimi 15 minuti delle partite, ovviamente sempre più recupero: altri 3 punti gettati alle ortiche, perché dobbiamo aggiungere il pareggio del Venezia al 78’ (Aramu, 1 a 1) e la sconfitta di Napoli (Osimhen all’81’). Complessivamente, il Torino ha subito addirittura 11 reti nell’ultimo quarto d’ora, il 48% del totale (23). E dire che i granata vantano la 4ª miglior difesa del campionato. […]Guarda la galleryIl Torino crolla nel recupero: l’Udinese vince 2-0

    Tra errori e sfortuna

    […] È una Waterloo strategica, che sta gambizzando in modo cronico l’intero campionato dei granata, dalla prima partita all’ultima giocata. Errori individuali da Izzo e poi Djidji (2 volte) fino a Milinkovic (altre 2 volte, fra il Sassuolo e l’Udinese), sfortune assortite (la carambola ai limiti delle leggi della fisica che portarono al gol di Osimhen), sostituzioni incomprensibili (Baselli centravanti contro la Juve, per poi guardare passeggiando Locatelli segnare), pressing disperati degli avversari, stanchezza mentale più che fisica. E soprattutto: limiti, individuali e collettivi (per dire: la ultrarischiosa gestione degli ultimi minuti contro il Sassuolo coinvolge anche Juric). Non è un caso, è sotto gli occhi di tutti. Vogliamo aggiungere anche le vittorie di misura soffrendo assurdamente o comunque troppo nel finale contro Genoa, Bologna e Verona? È invece un caso che alla zona Cesarini, nata proprio al Filadelfia, non si sia trovato un antidoto appunto negli infiniti allenamenti al Fila. Un rimedio tecnico-tattico (una mentalità più concreta nei finali e sostituzioni meglio conservative?), nonché fisico (se spari troppe cartucce nei primi 75 minuti prima o poi cali).

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    Sullo stesso argomentoTorino, Paro: “Partita al di sotto dei nostri standard”Torino LEGGI TUTTO

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    Toro, ansia Sanabria. Pellegri scalpita

    TORINO – Gli sguardi concentrati di Ricci, Seck e Pellegri durante gli allenamenti di questi giorni al Filadelfia raccontano la marcia di avvicinamento del Torino alla sfida di domenica contro l’Udinese. […] Ieri la squadra, agli ordini di Ivan Juric e del suo staff, ha continuato a faticare per preparare la partita della Dacia Arena: agli esercizi sulla parte atletica ha fatto seguito un lavoro sulla tecnica. Assente Djidji, che ha svolto ancora un allenamento differenziato ed è sempre più lontano dalla convocazione per il prossimo impegno. Diversa, invece, la situazione che riguarda Sanabria: nella notte tra martedì e mercoledì, l’attaccante ha giocato 21 minuti (più recupero) nella sconfitta per 4-0 del suo Paraguay contro il Brasile che è costato l’eliminazione matematica dal prossimo Mondiale in Qatar. […] Il suo arrivo in città è previsto per oggi, ma per il rientro in gruppo si dovrà attendere la giornata di domani. Al Filadelfia, Juric valuterà le condizioni del suo centravanti e la possibilità di schierarlo in campo dal primo minuto nella trasferta friulana. In caso di panchina a Udine – con Pellegri, prima alternativa, pronto a esordire dal primo minuto – Sanabria tornerebbe al centro dell’attacco granata contro il Venezia, sabato 12 febbraio.Guarda la galleryTorino, la concentrazione di Demba Seck e Pellegri in allenamento LEGGI TUTTO

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    Toro, Praet a rischio per la Sampdoria

    TORINO – La sostituzione di Dennis Praet a una manciata di minuti dal triplice fischio, lunedì sera, ha certificato l’unica nota stonata in una delle giornate più illuminate in stagione – e, di conseguenza, negli ultimi due anni e mezzo – per il Torino. Il belga è infatti uscito zoppicante dal campo su cui i granata stavano travolgendo per 4-0 la malcapitata Fiorentina e, ieri, si è sottoposto agli accertamenti del caso. Il rifinitore ha accusato un trauma distorsivo alla caviglia destra in occasione di un duro contrasto in mezzo al campo e le sue condizioni, ora, verranno monitorate di giorno in giorno dallo staff medico. Scongiurato, in ogni caso, il rischio di una di quelle noie muscolari che hanno limitato l’apporto di Praet nelle sue ultime esperienze alla Sampdoria e al Leicester, e che anche quest’anno sono tornate a bussare alla porta: il numero 22 è rimasto ai box per un mese a cavallo tra settembre e ottobre, per poi saltare gli impegni con la Nazionale nella finestra di novembre. Nulla di tutto ciò, questa volta: l’evoluzione del problema nelle prossime ore racconterà se il belga potrà essere a disposizione già in vista dell’impegno di sabato a Genova contro la Sampdoria. Guarda la galleryTorino da urlo. Poker contro la Fiorentina LEGGI TUTTO