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    Milinkovic: il prossimo tuffo è sul rinnovo

    TORINO – Da portiere che faceva spesso correre un brivido lungo la schiena di allenatore, compagni e tifosi, a portiere che sta acquisendo una crescente sicurezza, tra i pali come nelle uscite. Il percorso è in divenire, il margine di miglioramento resta, ma indubbia e pure certificata dai numeri è la maturazione di Milinkovic-Savic. Soprattutto dall’esperienza vissuta al Mondiale in avanti. Aveva bisogno di fiducia dopo un lungo girovagare, e l’esperienza in Qatar a difesa dei pali della propria Nazionale gliel’ha data. Sulle palle alte attorno all’area piccola deve ancora trovare i tempi giusti, ma quando si tratta di uscire d’impeto sui piedi dell’avversario ha coraggio e giusta lettura dell’azione (come ha confermato a San Siro su Leao). E pure tra i pali – anche sulle palle basse che erano un po’ il suo tallone d’Achille – è decisamente salito di livello. Si diceva dei numeri: uno, in particolare, fotografa la bontà delle sue prestazioni. Milinkovic-Savic è quarto per percentuali di parate rispetto ai tiri incassati. Guida Falcone del Lecce con il 77,7%, quindi ci sono Provedel (Lazio) con il 77,2% e Musso (Atalanta) con il 77%. Dopodiché arriva Vanja con il 76,7%. LEGGI TUTTO

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    L'agente di Miranchuk: “A Torino sta bene”

    TORINO – Miranchuk e il Toro. Il trequartista russo è stato inserito al primo posto da Juric nella sua lista delle preferenze per quanto riguarda i riscatti. E per questo Davide Vagnati si è già messo in contatto con l’Atalanta per discutere il diritto fissato a 12 milioni. Ci sono da sistemare alcune clausole che ha posto il club nerazzurro per cautelarsi, visto che il contratto del giocatore scade nel giugno del 2024. Ne abbiamo scritto sull’edizione cartacea odierna di Tuttosport e sull’argomento è intervenuto Vadim Shpinev, agente di Aleksei Miranchuk, che ha parlato ai microfoni di Championat e ha commentato la situazione del suo assistito: «La decisione sulla possibile acquisizione di Miranchuk verrà presa nella parte finale del campionato. I club possono parlare tra loro, ma noi per adesso on ci pensiamo perché Aleksei è concentrato sul gioco. Ora si sente bene, questo avvantaggia la squadra e da parte sua cerca di giocare nel miglior modo possibile». Parole e concetti importanti per i granata. Porta aperta? Spalancata. Adesso dipende dal Torino chiudere con l’Atalanta e trovare, successivamente, l’intesa col giocatore. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, occhio al derby: rischia di saltare la Juventus

    TORINO – Attenzione massima: quella che dovrà mettere Schuurs, lunedì contro la Cremonese, per evitare il cartellino giallo. L’olandese è infatti entrato in diffida, dopo aver preso un’ammonizione nell’ultima uscita a San Siro contro il Milan. Questo sempre che, per evitare il rischio di perderlo per il derby che arriverà dopo la sfida contro i grigiorossi, Juric non decida di risparmiare il centrale per la prova contro la squadra di Ballardini. Allo stato dell’arte le alternative ci sarebbero. Al tecnico croato manca Zima, ma con l’arrivo di Gravillon a gennaio le soluzioni restano comunque quattro: Djidji, Buongiorno, Rodriguez e appunto Gravillon. LEGGI TUTTO

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    Intervista a Cerci: “Miranchuk-Vlasic, prendetevi il Toro”

    «Certamente, e vedo una squadra solida che gioca in maniera molto aggressiva. Sta facendo il suo campionato e lo sta facendo bene. Ovviamente da grandissimo tifoso granata quale sono mi aspetto sempre di più, ma il Toro è in linea con gli obiettivi stagionali. Quando affronti una squadra come quella di Juric è sempre molto difficile avere la meglio. Lo dimostra la partita contro il Milan».

    A proposito della sfida di venerdì, Juric ha detto che la squadra ha dominato. Cosa non ha funzionato?

    «Il Toro non meritava di perdere a San Siro. Quando giochi con una squadra che attraversa un periodo difficile come il Milan ci si può aspettare di andare lì e fare la partita. Non dimentichiamo, però, che i rossoneri sono campioni d’Italia e hanno individualità importanti. Ai ragazzi di Juric è mancato solo il gol».

    Con Juric in panchina, in campionato il Torino ha vinto solo una volta in 22 partite giocate contro le grandi. Come si inverte la tendenza?

    «Con il lavoro quotidiano al Filadelfia. Il Toro ha un ottimo allenatore che fa giocare bene le proprie squadre e pretende molto dai giocatori, come si capisce dalle energie che spendono in campo. Mi dicono che ogni giorno lavorano tanto e bene, e in campo si vede poiché costruiscono tanto. Con un po’ di concretezza e una piccola dose di fortuna si può invertire la tendenza».

    Gli attaccanti, però, continuano a segnare troppo poco.

    «Il Torino dopo Ciro Immobile e Andrea Belotti non ha avuto attaccanti dello stesso livello. Parliamo di una grande squadra, che nella sua storia ha avuto centravanti importanti. Sanabria e Pellegri devono ancora dimostrare di essere da Toro. Il paraguaiano gioca bene la palla e ha margini di crescita. A volte basta un episodio per sbloccarsi definitivamente, e lo stesso discorso vale per Pellegri».

    Juric le piace?

    «Assolutamente sì. È un tecnico di riferimento per me e altri giovani allenatori. Adesso in tanti stanno copiando il suo gioco uomo a uomo. È un tipo di calcio che porta via tante energie, ma se hai qualità i risultati arrivano. Servono giocatori di personalità, energici. Da giocatore i duelli sono stati la mia forza, quindi non posso che essere un estimatore del gioco di Juric. È l’uomo in più di questo Torino».

    Torniamo al campionato e parliamo di obiettivi: con il tecnico croato in panchina è possibile qualificarsi alle coppe europee?

    «Se si guarda la classifica l’Europa è possibile, sia per l’Europa League sia per la Conference. Se guardo la squadra dico che può affrontare il doppio impegno campionato-coppa. Come per l’Italia, anche all’estero il Toro dà fastidio a chi lo affronta. Se c’è una squadra da evitare è proprio quella granata».

    E lei una qualificazione all’Europa League con il Torino l’ha conquistata nel 2014.

    «Esatto, anche se ho sbagliato il rigore contro la Fiorentina che era fondamentale. È stata una soddisfazione enorme, quella qualificazione, perché per noi era un obiettivo importante e siamo stati felici di regalare un’emozione unica ai tifosi. Da troppi anni il Torino non conquistava un posto in Europa».

    Da esterno offensivo come giudica le prestazioni di Vlasic e Miranchuk?

    «Mi piacciono entrambi: sono centrali per il gioco di Juric. Miranchuk è un mancino che dà qualità ed è bravo nell’ultimo passaggio. Vlasic non segna da un po’, ma certe volte serve una scintilla per sbloccarsi anche dal punto di vista realizzativo: tornerà a segnare. L’importante è non perdere mai la serenità».

    Il Torino deve riscattarli, a fine stagione?

    «Non conosco le dinamiche di mercato del Torino, ma sono buoni giocatori di prospettiva che possono ancora crescere. Dico sempre che a parlare sarà il campo».

    Vista la mancanza di gol degli attaccanti, i due possono diventare una soluzione anche in posizione di centravanti?

    «Il calcio moderno ti obbliga ad adattarti. Un grande maestro come Luciano Spalletti dice sempre che i moduli esistono solo a parole. Un calciatore deve essere impiegabile in più ruoli».

    Le sarebbe piaciuto giocare nel 3-4-2-1 di Juric?

    «Mi sarei divertito e avrei fatto divertire, perché è un gioco molto offensivo, il suo è un calcio spensierato».

    E lei adesso che progetti ha?

    «Sto facendo il mio percorso da allenatore. Alleno un’accademia del Frosinone (Accademia Gialloazzurri, ndr) qui a Roma. Mi sto buttando in questo mondo, guardo le partite e imparo».

    Cosa augura al Torino e a Juric per il prosieguo della stagione?

    «Il croato è un allenatore che ha le idee molto chiare. Auguro a lui e al Toro di raggiungere gli obiettivi prefissati e di far gioire i tifosi granata». LEGGI TUTTO

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    Idolo assoluto del Toro: «Il mio nome è Piero, Piero Schuurs»

    TORINO – “Fermati Piero, fermati adesso – Lascia che il Toro ti passi un po’ addosso…”. Chiediamo perdono a De André, e al Piero di “La guerra di Piero”, se ci concediamo di portare su un campo di pallone una canzone che mette sullo spartito le atrocità della guerra. Ma grazie all’intervista realizzata da Torino Channel abbiamo saputo che Schuurs, Perr quando era in Olanda, in Italia è diventato Piero. E allora viene naturale sostituire il “vento” del testo di De André con Toro, immaginando che a cantare il verso siano i tifosi granata con l’intento di indurre il difensore a prolungare la permanenza al Filadelfia. Non sarà semplice, visto che in estate è prevedibile che Cairo sarà allettato da offerte superiori ai 40 milioni, per il cartellino del gioiello dell’Ajax. Al quale è ugualmente probabile verranno rivolte offerte faraoniche, parlando di contratto. LEGGI TUTTO

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    Torino, che peccato: svetta a San Siro ma il Milan ha Giroud

    TORINO – A San Siro, il giovane Toro gioca, spreca e perde. Perde perché il Milan ha Giroud, attaccante che fa la differenza, mentre gli uomini di Juric non hanno un bomber vero ma un attaccante camuffato da punta. Sanabria, infatti, si è divorato un gol nel primo tempo tutto solo davanti al portiere: questa la differenza che ha permesso ai rossoneri di dare una piccola pedata alla crisi e ricaricare il morale in vista del match di mercoledì a San Siro contro il Tottenham di Antonio Conte, dove sarà battaglia. LEGGI TUTTO

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    Buongiorno, un vero Toro: laureato in Economia Aziendale!

    TORINO – «Ho sempre creduto che lo studio fosse un percorso da portare a termine, fino in fondo. Ne è valsa la pena. E ne varrà sempre la pena. Sono davvero orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo. Finalmente DOTTORE», scrive Alessandro Buongiorno, cuore Toro con la fascia di capitano. Laureato. E anche il club granata gli rende omaggio: «Congratulazioni @ale.bongio, Dottore in Economia Aziendale con tesi “Marketing Emozionale nel calcio: l’esempio del Torino FC” Orgogliosi di te!». LEGGI TUTTO

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    Ilic: domani il dentro o fuori

    TORINO – L’allenamento decisivo per capire se Ivan Ilic potrà essere convocato per la gara di venerdì sera contro il Milan, e in caso di riposta positiva quanti minuti nelle gambe possa avere il centrocampista serbo sarà quello di domani. «Contro l’Udinese non ha potuto giocare per una botta ricevuta alla caviglia, ma spero di poterlo recuperare in questi giorni per impiegarlo almeno per uno spezzone di partita a San Siro»: così parlava Juric dopo la sfida vinta contro i friulani grazie alla rete decisiva messa a segno da Karamoh. I segnali arrivati dall’allenamento di ieri sono moderatamente positivi, Ilic ha sostenuto parte dell’allenamento con il resto della squadra, ma per l’eventuale via libera c’è ancora da attendere. Il dentro o fuori sarà annunciato domani dallo stesso allenatore, atteso dopo la seduta di lavoro alla conferenza stampa di presentazione di Milan-Toro. Implicito, considerato l’infortunio di Ricci, che il tecnico croato farà di tutto per avere a disposizione l’acquisto di gennaio. LEGGI TUTTO