consigliato per te

  • in

    Juventus, il piano di Tudor per rilanciare Koopmeiners

    Portare la Juventus in Champions é l’obiettivo principale di Igor Tudor. Ma nel suo lavoro ci sono anche altre missioni, tra queste, il recupero di Teun Koopmeiners, l’acquisto più oneroso del mercato Giuntoli con una spesa totale di circa 60 milioni. Eppure le aspettative non hanno rispecchiato i numeri fin qui raccolti: 39 presenze, 2785 minuti giocati per 3 gol e altrettanti assist messi LEGGI TUTTO

  • in

    Capello: “Juve, se vai in Champions tieni Tudor”. Sulla crisi Atalanta…

    Conversazione con Fabio Capello dopo Juve-Roma. L’occasione viene offerta dall’incrocio nell’etere creato dalla “Politica nel pallone”, la storica trasmissione di Gr Rai Parlamento in onda ogni lunedì, che Emilio Mancuso conduce da ventidue anni. E chi poteva avere una voce così qualificata per commentare Abbonati per continuare a leggere LEGGI TUTTO

  • in

    Giuntoli: “Tudor al Mondiale”, poi la frase su Motta. Tutta la conferenza Juve

    12:41

    Tudor: “Lippi? Con lui penso alla Juve”

    Infine su Marcello Lippi: “È un allenatore che mi ha portato alla Juventus, è andato via e poi è tornato. Quando penso a quella persona penso alla Juventus. I modi di fare, di allenare, di comunicare. Gli voglio bene”.

    12:37

    Tudor: “Pochi gol da calcio piazzato? Sono fondamentali”

    Sui pochi gol realizzati dalla Juve da palla inattiva: “Non mi va di commentare quello che è successo prima. Mi metto a lavorare e vedremo più in là. Spiegare queste cose non sarebbe bello ed educato da parte mia. Con i calci piazzati si smuove la classifica, diventano sempre più importanti nel calcio di oggi”.

    12:36

    “Dna Juve? Ne ho parlato tanto, qui grandi allenatori”

    Tudor sulla mentalità che cercherà di trasmettere: “Ho parlato tanto oggi di quella roba là. Ci sono tanti ragazzi nuovi. Ho preso tanto, non sono stato allenato da gente scarsa. Ho avuto Lippi, Capello, Ancelotti… hanno vinto poco mi sembra (ride, ndr). E’ stata una scuola di vita di tutto, quegli anni mi hanno costruito”.

    12:34

    “Ieri ho sentito il papà di Thuram”

    Una rivelazione su una chiacchierata avuta con Lilian Thuram: “Ieri ho sentito il papà di Thuram, abbiamo fatto una chiacchierata. Mi ha detto: ‘Se fa qualcosa di sbagliato, dagli uno schiaffo’. Lo conosco da Nizza, quando ero sotto contratto con il Marsiglia. Kolo l’ho visto ieri il primo giorno, è un giocatore fortissimo. Ci siamo conosciuti ieri e sono contento di averlo”.

    12:33

    “Genoa? Vieira sta facendo bene”

    Sul Genoa, suo primo avversario: “Vieira sta facendo bene, il Genoa ha qualità ed è una squadra pericolosa. Patrick è un allenatore capace, è riuscito a trasmettere le cose giuste alla propria formazione”.

    12:32

    Tudor: “Quarto posto? Dobbiamo rendere al massimo”

    Sull’obiettivo Champions League: “Senti sempre nello spogliatoio cosa pensano i giocatori. La juventinità qui la senti nell’aria. Ci sta il cuore e l’appartenenza, ma non si vince con quello, sennò portiamo qui il più grande tifoso e facciamo allenare a lui. Ci sono tanti punti da toccare, da parte di tutto il club. I giocatori sono sempre protagonisti, ma noi altri dobbiamo farli rendere al massimo facendo tutte le cose. Il giocatore capisce in fretta com’è fatto il proprio allenatore”.

    12:30

    “Voglio sempre fare un gol in più per vincere”

    Tudor ha risposto così ad una domanda sull’assetto offensivo che potrebbe dare alla squadra: “Non bisogna rinunciare a niente, bisogna fare tutto. Voglio gente che si diverta, sennò il calcio va in una direzione… La mia opinione è che si deve sempre fare un goal in più, ma anche correre e difendere. Mi piace attaccare con tanti ma anche non prendere goal. Se andiamo tutti là e poi prendiamo contropiede, cosa facciamo… Il lavoro dev’essere completo”.

    12:29

    Tudor: “Clima allo stadio? Dobbiamo prepararci, la Juve si ama sempre”

    Quindi su come intende affrontare la crisi ed il clima di contestazione allo Stadium: “Scuotere o coccolare la squadra? Tutte e due. Bisogna prepararsi, mettere cattiveria giusta, però senza ansia e pressione. Qua sappiamo com’è. I tifosi sono sempre importanti, sabato ci daranno un bel supporto. Il club si ama anche in momenti del genere. I ragazzi ci tengono e sono sicuro che partiranno bene”.

    12:27

    “Senso di appartenenza? Vi parlo di Zidane e Del Piero”

    Tudor ha svelato due curiosità del suo periodo da calciatore alla Juve: “Mi metto ad aspettare per fare una terapia, il lettino si libera e arriva Zidane: io mi sposto, lui però mi prende e dice che tocca a me. Poi, dopo un allenamento, prendo le calze e le butto via. Arriva Del Piero e mi dice di metterle in ordine. Sono due cose belle dei miei tempi, così vi ho raccontato due curiosità”.

    12:23

    “Difesa a tre? La differenza la farà lo spirito”

    Tudor ha anche risposto ad una domanda su come intende costruire tatticamente la sua Juve: “In carriera ho giocato sia a quattro che a tre, pressing a uomo o a zona. Bisogna trovare l’assetto giusto per i calciatori a disposizione, ma non è questo a fare la differenza, bensì lo spirito e la voglia di sacrificio. Non posso paragonare la mia Juve con quella precedente. Faccio il mio, vedo e lavoro in allenamento, sabato dobbiamo mettere in pratica il nostro lavoro. Ora abbiamo lavorato poco, ma spero di far vedere qualcosa”.

    12:21

    Tudor, l’annuncio sul capitano

    Il nuovo allenatore ha annunciato il capitano: “Sarà Locatelli. Poi di altri due o tre nomi, parleremo in questi giorni. Manuel è il ragazzo giusto. Tutti devono prendersi delle responsabilità, è il calcio, non esiste o l’uno o l’altro. Svolta? Ci credo tanto. Bisogna lavorare su tutto, dare un po’ di spensieratezza ma, allo stesso tempo, dare cattiveria e motivazione. Dal punto di vista tattico bisogna lavorare su tutti gli aspetti, senza trascurare niente. Dobbiamo andare forte, consapevoli di quello che rappresentiamo”.

    12:19

    “Leader? Alla Juve non importa se sei giovane o vecchio, devi vincere!”

    Tudor sui leader nella squadra e su cosa vuol dire essere Juve: “Qualcuno l’ho conosciuto ieri, non posso dire in qualche ora come sono le persone. Chiaro, generazioni sono diverse, non di calciatori ma anche di giovani che arrivano. Chiaro che prima c’era tanta più personalità, ovunque. Però va anche detto che si è intrapresa una strada di cambiamento, quando ci sono tanti giocatori il percorso di crescita di una squadra può rallentare. Alla Juve, non frega a nessuno se sei giovane o vecchio: devi vincere e crescere in fretta. Questo vale per tutti. La Juve fa le cose giuste scegliendo le persone giuste, se si sbaglia persone non si fa bene. Qua, invece, c’è stata sempre questa forza, a partire dalla gente ai vertici. L’umilità me l’hanno trasmessa questi 7-8 anni qui da calciatori come Del Piero, Zidane e Montero. Ricordo bene la cultura della Juve 1990/2000: c’era sempre voglia di vincere, sia il mercoleedì in Champions che la domenica contro squadre meno forti in campionato. E’ una cosa che ho provato a trasmettere anche da allenatore”.

    12:17

    Tudor: “Scelgo con il cuore, gli anni di contratto non mi interessano”

    L’allenatore ha spiegato perché ha accettato un contratto così breve con la Juve: “Mi considero un allenatore, nella mia carriera ho iniziato ad allenare abbastanza presto per problemi di infortuni. Posso essere un po’ particolare, faccio le scelte con il cuore: avere dieci anni di contratto o meno, per me cambia poco, faccio ugualmente il mio lavoro. Io vorrei stare qui dieci anni, ma faccio comunque il mio lavoro. Il futuro e il passato non possiamo controllarlo, vivo nel presente, stamattina ho preparato l’allenamento e devo parlare con i giocatori”.

    12:16

    “Yildiz e Koopmeiners? Facile trovare un ruolo”

    Tudor ha quindi spiegato come intende utilizzare Yildiz e Koopmeiners: “Quando un giocatore è forte, è facile trovare il suo ruolo. Tutti i ragazzi li ho visti dispiaciuti, quando un allenatore va via è anche responsabilità loro. Allo stesso tempo li ho visti molto motivati per ripartire. Koop e Kenan hanno caratteristiche rare, devono e possono fare goal, sono sempre i calciatori che fanno differenza nel calcio. Proverò a metterli nel ruolo giusto per farli rendere di più. I giocatori si devono sentire a loro agio giocando dove possono rendere di più. Koop è un giocatore forte con voglia di fare, è mio compito farlo rendere al massimo e sono sicuro che lo farò”.

    12:13

    “Vlahovic è fortissimo, ha fatto un bel gesto”

    Il nuovo allenatore ha subito parlato di Dusan Vlahovic: “Dusan ha fatto un bel gesto, quello di rientrare in anticipo. Si tratta di un calciatore fortissimo, sono felice di allenarlo. Ho fatto qualche dichiarazione su di lui, ma dimostra le sue doti con i fatti. Sa fare goal, capisce le azioni, è un trascinatore. Abbiamo parlato, scambiato le opinioni e ci siamo messi a lavorare. Lui e Kolo Muani sono due giocatori forti, possono giocare insieme, si può fare tutto. L’importante è avere giocatori forti, sennò un allenatore non può fare niente. La rosa poi è giovane, è stimolante”.

    12:11

    Tudor: “Tutti vorrebbero allenare la Juve”

    Prende la parola Igor Tudor: “Ringrazio il direttore e il club per questa opportunità, questa possibilità. Darò tutto per non deludere nessuno. Emozioni ci sono, chiaramente: tutti vorrebbero allenare la Juventus. Ma soprattutto c’è la voglia di lavorare, fare bene e raggiungere l’obiettivo, sappiamo tutti qual è. Credo tanto in questa squadra, ci sono giocatori forti. Ieri sono rientrati tutti dalle nazionali, però non ci sono scuse. Cerco responsabilità dai miei calciatori”.

    12:07

    Giuntoli: “Tudor resterà fino al Mondiale per Club, la speranza è continuare insieme”

    Spazio poi alla scelta di affidare la panchina a Tudor: “Le nostre scelte sono andate subito su Igor, non solo per il suo passato in bianconero, ma anche e soprattutto per le sue qualità tecniche, umane e morali. Rimarrà con noi fino alla fine della stagione, compreso il Mondiale per Club, poi ci siederemo attorno a un tavolo e la speranza è quella di continuare insieme, ha qualità importanti per continuare il nostro progetto. Questa squadra può dare grandi soddisfazioni per il futuro, siamo fiduciosi data la giovane età e l’esperienza in più di un anno fatta tutti insieme. Questo ci potrà garantire da subito una maggiore competitività sin da subito”.

    12:06

    Giuntoli ringrazia Motta: “Resterà una grande stima”

    Il dirigente bianconero ha subito speso della parole per l’ex allenatore: “Volevo cominciare questa conferenza nel ringraziare Motta e il suo staff per il grande impegno profuso in questi mesi. Il rapporto tra me e Thiago resterà uno di grande stima. Durante la settimana di sosta ci siamo presi tempo e abbiamo analizzato l’andamento delle gare, decidendo così di dare una sterzata importante per la squadra e per la Juve”.

    11:53

    Conferenza Tudor, a minuti l’inizio

    Sempre più vicino l’inizio della conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor alla Juventus, in programma alle 12:00.

    11:42

    Capitano Juve, la novità con Tudor

    Dopo i tanti cambi di che hanno caraterizzato la gestione Thiago Motta, Tudor dovrebbe applicare un gestione diversa della fascia di capitano. 

    11:30

    Juve, l’attacco può rinascere

    L’arrivo in panchina di Igor Tudor potrebbe contribuire a sbloccare il reparto offensivo bianconero, ormai a secco da due partite. Una “cura” che l’allenatore croato ha già sperimentato al Verona ed al Marsiglia.

    11:18

    Nico Gonzalez, possibile svolta con Tudor

    Dopo una prima parte di stagione deludente in bianconero, Nico Gonzalez potrebbe cambiare ruolo sotto la gestione di Igor Tudor.

    11:07

    Rogic e Javorcic, chi sono i collaboratori di Tudor

    Oltre all’allenatore, con l’esonero di Motta è cambiato anche parte dello staff tecnico. Tra le novità ci sono Tomislav Rogic e Ivan Javorcic, entrambi con una storia particolare che si intreccia anche a quella di Gatti.

    10:56

    Vlahovic, il confronto e la promessa a Tudor

    Nei suoi primi giorni di lavoro alla Continassa, Igor Tudor ha parlato spesso con Dusan Vlahovic. Il nuovo allenatore bianconero intende infatti puntare di nuovo molto sul serbo.

    10:44

    Tudor, il punto sul futuro

    L’allenatore può giocarsi la conferma alla Juve anche per la prossima stagione in caso di qualificazione alla prossima Champions League.

    10:32

    Juve-Tudor, tutto pronto per la presentazione

    La conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore bianconero inizierà alle 12:00.

    Torino – Allianz Stadium LEGGI TUTTO

  • in

    Motta esonerato, è ufficiale! Tudor nuovo allenatore della Juve: il comunicato

    “Cosa si chiede a Tudor. Motta? La cosa più difficile…”

    A Sky Sport a dire la sua sull’esonero di Motta e l’arrivo di Tudor anche il giornalista Marco Bucciantini: “Le ultime due partite avevano in sé qualcosa di definitivo, erano titoli di coda, era il finale che nessuno si aspettava e che nessuno voleva, a partire dall’allenatore. Ma raccontavano un finale: due partite con assenza di reazione. Ciò che si stava mostrando in campo, in relazione alla storia che dovevi rappresentare, era già qualcosa di definitivo. L’aspettare la gara col Genoa aveva un senso fosse stata un’attesa vera, ma siccome già sormontavano discorsi che riguardavano incastri finanziari più che volontà… Poi probabilmente in questi giorni hanno cercato di capire un po’ l’umore, comprendere quanto potesse essere efficace la voglia di Motta per uscirne, e il suo messaggio nello spogliatoio. E allora hab capito che non c’era più quel rapporto affinché il tecnico desse un senso di squadra, trasformando il tutto in un riscatto in campo. Credo che la decisione arriva davanti alla realtà dei fatti”. Ma cosa non ha funzionato? “Non lo so, è difficile. Era arrivata subito un’idea nuova, quella era stata la scelta: si voleva cambiare la proposta di calcio. Ogni tanto la Juve prova ad affiancare questo discorso ai risultati, non gli riesce sempre bene. Si voleva uscire dal rifugio dei risultati, il tentativo si è visto. Ciò che non si son visti sono stati i miglioramenti continui: un passo avanti e uno indietro, bene la difesa male l’attacco e poi il contrario, qualche infortunio. La cosa più difficile da spiegare per Motta è lo scarso rendimento della campagna acquisti. Togliendo Douglas Luiz che veniva da un altro campionato, ma Nico Gonzalez e Koopmeiners avevano ruoli definiti in Serie A, non solo ruoli in campo ma anche nell’importanza della Serie A, che sapevano incidere e che si sono persi. Anche calciatori come Yildiz che trovano il campo, poi lo perdono. C’è stato un disorientamento, che seguiva un tentativo di andare avanti, ma in realtà non c’era nulla di consolidato. I cambiamento continuavano a disorientare un po’ tutti, a fine marzo ancora non conosciamo una Juve ideale, con una squadra titolare con dei ruoli definiti. E non conosciamo il valore degli acquisti: sappiamo quello economico, che è altissimo, ma quello del rendimento ancora no”. 

    Tudor, che nel tempo ha dimostrato di avere un senso di appartenenza nei colori bianconeri, da tecnico del Verona disse che Osimhen era tra i più forti della Serie A, ma che il più forte secondo lui era Vlahovic: “Io credo che dopo la fine dell’esperienza col Marsiglia ci sia stato anche un corteggiamento o comunque un avvicinamento con la Juventus, e quello aveva affrettato anche il venir via da un posto dove aveva fatto benissimo. Tudor si è incontrato due volte, prima da giocatore e poi da vice allenatore: lui è un uomo che fa bene e fa in fretta. Nella sua carriera è curioso come non resista, perché probabilmente è molto esigente. Poco o tanto che sia stato, dovunque è stato ha fatto bene. Secondo me la Juve gli chiede questo, di fare bene in fretta in questi mesi, e dare un senso a questa stagione. Questa stagione ha perso il senso iniziale, che era quello di superare e ricominciare, ora serve conservare, e quindi arrivare almeno al posto Champions e anche un po’ un posto nella storia, perché la Juve non può chiudere l’annata con queste prestazioni. Curiosa la battuta su Vlahovic: c’è anche un po’ di sindacalismo slavo, c’è il ceppo. Poi è un’opinione che non condivido, Osimhen per me è superiore. Però negli obiettivi di queste ultime partite c’è sicuramente anche quello di rimettere in campo Vlahovic: comunque lui è della Juventus, mentre Kolo Muani no. Quest’ultimo deve o doveva aiutare la Juventus e sbloccarne l’attacco, ma Vlahovic invece è un calciatore bianconero. Non so per quanto ancora lo sarà, ma anche se devi piazzarlo sul mercato serve farlo vedere. Dall’esonero di Allegri in poi nessuna scelta della Juve ha indicato la strada per risolvere i problemi, e nemmeno ci ha indicato l’analisi di quale sia il problema. Apro una parentesi: curiosamente sono arrivati 2 esoneri in 10 mesi da un club che di solito non esonera mai. Questo ci racconta che è cambiata la Juventus che conoscevamo: è cambiata la proprietà anche se è la stessa famiglia, cambiato quanto la proprietà può incidere sul calcio italiano e sul Paese in generale”.
    WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, le urla di ADL e cosa ha detto a Garcia. Tudor in pole: i nomi in lista

    Ora basta. Il diluvio si è scatenato sullo stadio Maradona e Kovalenko ha messo i panni di Zeus, il Dio greco che scaglia fulmini all’indirizzo di Rudi Garcia: al 91’ l’ucraino è tornato a fare gol in Serie A dopo due anni e, di fatto, ha segnato pure la fine della tormentata esperienza del coach francese sulla panchina della squadra campione d’Italia. Tormentata e turbolenta, mai come ieri, con il presidente De Laurentiis precipitatosi negli spogliatoi al termine di un primo tempo piovoso e obbrobrioso, conclusosi con uno scialbo 0-0 al cospetto della formazione penultima in classifica e capace di segnare solo 3 gol in 11 partite.

    De Laurentiis, urla contro Garcia

    “Basta” ha detto il patron con un diavolo per capello e le urla che mai così forti si erano sentite all’indirizzo di Garcia nell’ultimo mese, quello trascorso quotidianamente al fianco del coach che avrebbe esonerato dopo la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, se solo Antonio Conte gli avesse detto sì. Lo 0-1 di ieri contro la formazione di Andreazzoli, un allenatore che la scorsa estate avrebbe potuto e (voluto) raccogliere l’eredità di Spalletti, è stato il classico punto di non ritorno. Squadra azzurra in pieno caos tattico, con un inedito 4-2-3-1 e con Zielinski e Kvaratskhelia lasciati incredibilmente in panchina. Davvero troppo per la pazienza dei 50mila spettatori al Maradona che hanno apprezzato le geometrie dell’Empoli e hanno liberato i soliti fischi quando l’arbitro Prontera ha mandato le squadre negli spogliatoi per l’intervallo. LEGGI TUTTO

  • in

    Sarri-Lazio, alta tensione: l’ombra di Tudor sul futuro

    La presenza di Igor Tudor in tribuna sabato pomeriggio a San Siro non è passata inosservata. Il tecnico croato ha seguito dal vivo Milan-Lazio con l’occhio dello spettatore interessato. Decisamente troppo, tanto che nelle ultime ore si è scatenato il tam tam mediatico. Non è un mistero, infatti, che l’ex allenatore del Marsiglia sia stato proposto al club del presidente Claudio Lotito tramite intermediari.
    Lazio, avvio da incubo
    D’altronde il peggior avvio di stagione dei biancocelesti negli ultimi 40 anni autorizza riflessioni sulla posizione di Maurizio Sarri. I 7 punti conquistati in 7 gare sono un bottino troppo magro per chi l’anno scorso ha centrato il secondo posto. La Lazio non faceva così male a inizio campionato dalla stagione 1983/84 (era una neopromossa), quando – nonostante la presenza in rosa di giocatori del calibro di Giordano e Laudrup – si salvò solamente all’ultima giornata. Quattro sconfitte in 7 partite sono decisamente troppe, al netto di un calendario complesso (trasferte contro Napoli, Juve e Milan). Ecco perché nelle prossime gare il patron laziale si aspetta una svolta e pure in fretta. LEGGI TUTTO

  • in

    Tudor è sul mercato! “Lascia il Marsiglia, ha già parlato con la squadra”

    Tudor, discorso alla squadra
    Ecco perché assume una certa rilevanza la notizia lanciata dal prestigioso quotidiano francese, che sul proprio sito ha assicurato che questa mattina, prima di iniziare l’allenamento, Igor Tudor avrebbe annunciato ai suoi giocatori la sua partenza al termine della stagione, che ha visto il Marsiglia chiudere al terzo posto in Ligue 1. LEGGI TUTTO

  • in

    Ligue 1, Tudor fermato in casa: Marsiglia-Montpellier 1-1

    Il Marsiglia non riesce ad avvicinarsi ulteriormente al Psg. La squadra di Tudor, nel match valevole per la 29ª giornata della Ligue 1, è stata fermata in casa dal Montpellier. La formazione del tecnico ex Juventus va subito in difficoltà: gli ospiti ottengono il momentaneo vantaggio dopo 12′ grazie al gol di Nardin. La risposta dei padroni di casa arriva sul finale del primo tempo, quando al 44′ Guendouzi realizza il calcio di rigore che riporta il risultato sull’1-1. Nonostante il predominio territoriale nel secondo tempo il Marsiglia non è riuscito a ribaltare completamente la sfida, dovendosi accontentare di un solo punto in classifica e portandosi dunque a -6 dalla capolista Psg, che però ha una partita in meno che giocherà in casa contro il Lione. LEGGI TUTTO