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    Torino-Udinese, 14 gol segnati nell'ultimo quarto d'ora

    Torino-Udinese è il secondo posticipo che chiude il 13° turno di Serie A. Le squadre di Juric e Gotti hanno 14 punti in classifica e questo non è l’unico dato che accomuna granata e bianconeri…
    Pronostici di Serie A, indovina il risultato di Torino-Udinese e vinci i premi in palio!
    Torino, festival di No Goal e Under 1,5 al primo tempo
    Stessi punti ma anche stesso numero di gol segnati, 15 a testa, con una particolare “predilezione” per l‘ultimo quarto d’ora. Già, perché piemontesi e friulani finora hanno realizzato rispettivamente 8 e 6 gol nei minuti che vanno dal 75’ a fine partita. Di più, con Bremer e compagni in campo è andata in onda la saga del No Goal primo tempo, esito uscito 12 volte su 12. Solo sfiorato l’en plein in fatto di Under 1,5 primo tempo: 11 su 12, l’Over 1,5 al riposo è uscito nel match Torino-Genoa (2-0/3-2).
    Occhio allora anche ai primi tempi dell’Udinese. Il No Goal primo tempo fa registrare 10 apparizioni e l’Under 1,5 primo tempo otto. Nelle 5 trasferte disputate Pereyra e compagni sono andati in svantaggio al riposo solo contro la Roma, chiudendo 3 volte sullo 0-0 e una volta in vantaggio per 2-1 a Genova contro la Sampdoria. Anche questo tipo di dettagli possono fare la differenza… LEGGI TUTTO

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    Serie A, l'Inter non ha mai perso al Meazza

    Domenica alle ore 12:30 si gioca Inter-Udinese. I nerazzurri dopo aver battuto l’Empoli proveranno a ripetersi contro una squadra rimasta imbattuta nelle ultime quattro giornate.
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    Nerazzurri favoriti al Meazza
    Dzeko e compagni nelle prime 4 gare disputate al Meazza hanno fatto registrare 2 successi con Genoa (4-0) e Bologna (6-1) e 2 pareggi con Atalanta (2-2) e Juventus (1-1). I nerazzurri quindi non hanno ancora mai perso nei lidi amici e per di più hanno sempre segnato per primi nei 4 incontri fin qui disputati in casa. Per le quote l’Inter parte senza dubbio con i favori del pronostico ma contro l’Udinese regina del pareggio (5 segni X in 10 giornate) sembra prudente cautelarsi provando la “combo” che associa la doppia chance 1X al Multigol 2-4. LEGGI TUTTO

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    Atalanta corsara con Zapata e Ilicic, il Verona riprende l'Udinese

    L’Atalanta dimentica il pareggio interno con l’Udinese e le incertezze europee, vincendo 3-1 a Genova, sulla Sampdoria, grazie a Zapata, che provoca l’autorete del vantaggio e poi raddoppia, e a Ilicic, che entra e chiude i conti con una magia. Non sa più vincere invece l’Udinese, a secco di successi dall’1-0 di La Spezia del 12 settembre: i friulani dominano il Verona per 45 minuti nel derby del Triveneto, poi calano e sono raggiunti da un rigore a 7 minuti dal fischio finale.
    Udinese-Verona 1-1
    L’Udinese di Gotti si presenta alla Dacia Arena con Pereyra, rientrato dalla squalifica, e Success (ex Watford) alle spalle di Beto. A centrocampo gioca Arslan, preferito a Makengo. Tudor cambia sette-undicesimi del suo Verona: Simeone, reduce dal poker alla Lazio, si siede in panchina, sostituito da Kalinic. A supporto del croato ci sono Barak e Lasagna. Success, alla prima da titolare in bianconero, va a segno al 3’: il nigeriano si libera di Ceccherini, si presenta davanti a Montipò e lo batte con un tiro angolato. Gli scaligeri sono in balia dei padroni di casa, che sfiorano più volte il raddoppio: Nuytinck, di testa su corner, prima impegna Montipò e poi spara sopra la traversa. Il monologo dell’Udinese prosegue con un altro colpo di testa, stavolta di Beto, deviato dal portiere veronese sul palo, e con una seconda conclusione del portoghese, controllata in due tempi da Montipò. L’1-0 di fine primo tempo va stretto ai friulani. Nella ripresa il Verona è decisamente più vivo, andando alla conclusione con Veloso, fuori misura, e con il nuovo entrato Lazovic, il cui tiro è respinto in angolo. Al 66′ Tudor butta dentro anche Simeone al posto di Kalinic. All’83’ il Verona pareggia su calcio di rigore, concesso per una scorrettezza di Becao su Barak: l’arbitro Marchetti ha un lungo consulto con il Var per un possibile fuorigioco, poi conferma la decisione. Dagli undici metri Barak spiazza l’ex Silvestri con un tiro potente. Il derby del Triveneto si chiude in parità.
    Udinese-Verona 1-1, tabellino e statistiche
    Guarda la galleryL’Udinese pareggia con il Verona: a Success risponde Barak
    Sampdoria-Atalanta 1-3
    A Marassi mister D’Aversa lascia Quagliarella ancora fuori dai titolari: davanti ci sono il redivido Candreva e Gabbiadini a supporto di Caputo. Nell’Atalanta, in panchina, c’è il vice allenatore Gritti al posto dello squalificato Gasperini: uomini contati in difesa, con i tre centrali che sono Lovato, Palomino e De Roon; davanti Zapata è supportato da Malinovskyi e Pasalic. Ilicic e Muriel partono tra i rincalzi. La Sampdoria sblocca il risultato al 10’ approfittando della difesa nerazzurra altissima: Caputo, servito da Thorsby, scatta sul filo del fuorigioco e batte Musso in diagonale. Il Var conferma che è tutto ok. La risposta della Dea non si fa attendere: al 17’ Zapata colpisce di testa, su cross di Zappacosta, sorprendendo Audero, che smanaccia il pallone goffamente. Il portiere blucerchiato è però ingannato da un tocco decisivo di Askildsen, a cui la Lega Serie A assegna l’autogol. L’attaccante colombiano colpisce ancora quattro minuti più tardi, nuovamente di testa e su assist di Zappacosta, stavolta angolando verso il palo lontano. Caputo al 36′ sfiora il 2-2, ma Musso ha un riflesso miracoloso che salva la porta dell’Atalanta. Nell’intervallo la formazione bergamasca deve rinunciare anche a Palomino, fermato da un infortunio. Al 58′ Musso rischia il pastrocchio, scivolando su un retropassaggio prima di recuperare l’equilibrio e scartare l’accorrente Caputo. D’Aversa inserisce il giovane Ciervo e Quagliarella alla ricerca del pareggio, ma è l’Atalanta a mancare di poco il tris, con Zapata e con il nuovo entrato Ilicic. Lo sloveno poi firma il 3-1 conclusivo al 95′, con un magico diagonale quasi dalla linea di fondo.
    Sampdoria-Atalanta 1-3, tabellino e statistiche
    Guarda la galleryL’Atalanta ribalta la Samp: Zapata trascina, Ilicic trova un gioiello LEGGI TUTTO

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    Atalanta-Udinese 1-1: Beto risponde a Malinovskyi al 94'

    Le scelte di Gasperini e Gotti
    Reduce da sei vittorie e un pareggio negli ultimi sette precedenti, l’Atalanta di Gasperini affronta l’Udinese di Gotti in piena emergenza in difesa: davanti all’ex Musso, infatti, agiscono un adattato De Roon, Palomino e Lovato. Zappacosta, Pasalic, Freuler e Pezzella formano la linea a quattro dei centrocampisti, Malinovskyi ed Ilicic trequartisti, mentre il terminale offensivo Zapata completa il 3-4-2-1 del tecnico orobico. La risposta friulana è un 3-5-2 camaleontico con Silvestri tra i pali, Becao, Nuytinck e Samir a sua protezione, Stryger Larsen e Udogie a tutta fascia, in mediana Walace, Makengo e Molina, con quest’ultimo che, in fase di possesso, si alza sulla linea delle punte trasformando il modulo in un 4-3-3, e Beto e Pussetto in attacco. Indisponibili Deulofeu e Pereyra.
    Pali di Molina e Ilicic: Atalanta-Udinese 0-0 al 45′
    Zapata costringe agli straordinari Becao, Malinovskyi e Pezzella impegnano Stryger Larsen (alla 150ª presenza in bianconero) in una grande chiusura, Silvestri si oppone alla zuccata di Ilicic: l’Atalanta, partita fortissimo, soffre col passare dei minuti le ripartenze dell’Udinese. All’8′, infatti, Pussetto prova a beffare l’ex compagno Musso, che blocca a terra, all’11’ è invece Zapata, in un insolito ripiegamento difensivo, ad allontare un cross insidioso di Stryger Larsen, mentre al 17′ ci prova Udogie con un colpo di testa su traversone di Makengo, col pallone che termina di poco alto. Se la Dea risponde con tre giocate in sequenza di Ilicic, che portano all’ammonizione di Samir e al doppio vano tentativo di Malinovskyi (prima salva tutto Walace, poi Silvestri sventa il pericolo), è ancora la formazione ospite a sfiorare il vantaggio: al 25′ un contropiede ben orchestrato mette Beto nelle condizioni di inventare un diagonale a tagliare l’area lombarda su cui si avventa Molina, che sbatte però contro il palo esterno. Quindi, dopo un timido tiro di Malinovskyi, è Samir ad impegnare ancora Musso (26′). Intorno alla mezz’ora l’Atalanta alza il proprio baricentro e torna ad attaccare con continuità, ma Nuytinck toglie dai piedi di Zapata un facile tap-in (27′). Gasperini, non del tutto soddisfatto dei suoi, inverte le posizioni di Ilicic e Malinovskyi, ma al 35′ si spaventa sul tentativo dalla distanza di Molina che esce di un soffio. Al 37′, invece, è Becao a trovare la fondamentale deviazione in angolo sulla girata a rete di Zapata. I ritmi aumentano e i nerazzurri vanno ad un passo dall’1-0 con Ilicic, che al 39′ centra in pieno il palo, poi con Pasalic, che se ne va in dribbling nel cuore dell’area friulana e calcia di punta, con un super Silvestri che non si lascia superare (40′). 
    Atalanta-Udinese 1-1: Beto risponde a Malinovskyi
    Si riparte senza cambi e al 48′ l’Atalanta sfiora il vantaggio: spunto di Malinovskyi, splendido scambio con Zapata e mancino a giro di Ilicic che termina a lato di pochissimo. Il fantasista sloveno accende il Gewiss Stadium con un colpo di tacco che lancia Lovato sull’out destro, chiuso in angolo, ma per l’1-0 bisogna attendere il 56′: Malinovskyi riceve da Pasalic, stoppa al limite e batte Silvestri con un preciso diagonale sul palo lontano. Pussetto si prende un giallo per proteste, recriminando circa un fallo in avvio dell’azione che ha portato al gol nerazzurro, mentre l’ucraino cerca la doppietta, sbattendo però contro la barriera. Girandola di cambi al 64′: da una parte fanno il loro ingresso in campo Muriel e Miranchuk per Zapata ed Ilicic, dall’altra Arslan e Success fanno tirare il fiato a Makengo e Molina. Al 69′ l’Atalanta si divora il 2-0 con Pasalic che, prima di far spazio a Koopmeiners, sbaglia il controllo a tu per tu con l’estremo difensore friulano, al 71′ ci prova invano Miranchuk. Gotti vede i suoi in difficoltà e si gioca le carte Soppy e Samardzic per Stryger-Larsen e un esausto Pussetto, mentre Lovato e Pezzella finiscono sul taccuino dell’arbitro Marinelli. Mentre termina in curva il pallone calciato dalla distanza da Walace, Forestieri prende il posto di Nuytinck, aumentando il potenziale offensivo dell’Udinese. La risposta di Gasperini, nervosissimo ed espulso poco dopo, è l’esordio in A di Scalvini, classe 2003 che rileva Zappacosta, ma al 90′ ringrazia Musso, miracoloso sulla deviazione di Lovato dopo la progressione di Becao. La beffa arriva al 94′: angolo di Samardzic e perfetta incornata di Beto, che sigla così il definitivo 1-1. LEGGI TUTTO

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    Atalanta-Udinese, possibile il segno 1

    Nona giornata di campionato, l’Atalanta dopo aver battuto l’Empoli per 4-1 si prepara a ricevere l’Udinese. In classifica la “Dea” si trova a un punto di distanza dalla zona Champions. I friulani invece sono undicesimi con 9 punti conquistati nelle prime 8 giornate del torneo.
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    Lo stato di forma delle due squadre
    In questa prima parte di stagione il ruolino di marcia di Atalanta e Udinese parla chiaro. Zapata e compagni nelle ultime 5 gare di campionato hanno fatto registrare 3 vittorie, 1 pareggio (a Milano contro l’Inter) e una sconfitta (con il Milan). L’Udinese nelle precedenti 5 partite invece ha totalizzato solamente due punti frutto di due pareggi con Sampdoria (3-3) e Bologna (1-1). La “Dea” parte favorita, l’undici allenato da Gasperini difficilmente sbaglierà l’approccio al match.  Ok il Multigol Casa 2-4 al triplice fischio dell’arbitro LEGGI TUTTO

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    Dacia Arena, la casa dell'Udinese ha un nuovo look

    Nel 2016 Udinese Calcio e Dacia presentarono ufficialmente il nuovo Stadio Friuli sponsorizzato Dacia, una struttura moderna e polifunzionale pensata non soltanto per i tifosi, ma anche per le aziende e le famiglie.
    Nel giugno 2014 la posa della prima pietra e a gennaio 2016 la prima partita, con l’intera capienza e un nuovo nome per lo Stadio Friuli. Per la prima volta nella storia del calcio italiano, infatti, la casa di un prestigioso Club calcistico di Serie A viene battezzata con il nome del suo sponsor, nasce così la Dacia Arena.
    Dacia presenta il nuovo logo
    Da allora, il legame tra Udinese Calcio e Dacia, iniziato nel 2009, è diventato ancora più forte ed innumerevoli sono state le occasioni per il Club sportivo ed il Marchio automobilistico, per presentarsi come una vera squadra.Oggi, a distanza di cinque anni, la Dacia Arena è teatro di un altro grande momento: la presentazione al grande pubblico in anteprima italiana della nuova identità di Marca. Svelata a giugno, in occasione del reveal digital del nuovo face lift di Dacia Duster, la prima realizzazione fisica della nuova identità di Marca è stata presentata in Italia a luglio, in occasione del reveal della nuova maglia “Away” e, successivamente ad agosto, con il reveal digital e social della maglia “Home”.
    Dacia presenta il nuovo logo
    Oggi, grazie all’approccio dinamico e concreto che contraddistingue Dacia e Udinese Calcio, è possibile scoprire la Nuova Identità di Marca Dacia, per la prima volta in Italia ed in Europa, proprio sulla struttura della Dacia Arena che diventa quindi un esempio emblematico in tutto il mondo. Il logo, che è l’elemento fondamentale della nuova identità visuale, ispira robustezza e stabilità fin dal primo sguardo e richiama chiaramente la forza del legame tra Dacia e Udinese Calcio. L’emblema, semplice e preciso, rappresenta l’incontro della D e della C, come due componenti che si connettono e si assemblano in una simmetria perfetta, per costituire l’anello di una catena, simbolo di solidarietà e di forte legame. Tutto il mondo grafico è volutamente minimalista, per ricordare che Dacia è una Marca che si concentra sull’essenziale. La nuova identità di marca si riflette pure nei colori (Verde Kaki, Terracotta, Sabbia, Arancione e Verde Brillante), che ricordano il mondo outdoor che ci circonda, punto di riferimento importante per i clienti Dacia e territorio su cui i veicoli della Marca, come ad esempio l’iconico Duster, sfruttano appieno le loro capacità. LEGGI TUTTO

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    Poker Verona con lo Spezia, spettacolare pari tra Sampdoria e Udinese

    TORINO – È un Verona da applausi quello di Tudor, che al Bentegodi travolge lo Spezia con un perentorio 4-0 e trova il quarto risultato utile in altrettante gare giocate con il sostituto dell’esonerato Di Francesco in panchina. Gol ed emozioni anche nell’altra gara domenicale delle ore 15 a Marassi, dove Sampdoria e Udinese non si risparmiano colpi e pareggiano 3-3. I friulani tornano così a muovere la classifica dopo tre ko di fila e restano a +2 sui blucerchiati, agganciando il Torino (sconfitto dalla Juve nel derby) a quota 8 punti, come fanno anche agli scaligeri.
    Serie A, la classifica
    Show dell’Hellas al Bentegodi
    Verona con il 3-4-2-1 al Bentegodi, con Tudor che in difesa preferisce Casale a Ceccherini e Magnani mentre davanti Simeone è l’unica punta, con Barak e Caprari a supporto (Kalinic e Lasagna iniziano in panchina dove si rivede Veloso al rientro dall’infortunio). Dall’altra parte, con dieci indisponibili, è emergenza a centrocampo per lo Spezia di Thiago Motta che concede allora l’esordio da titolare a Podgoreanu e all’attaccante Manaj. I piani tattici del tecnico ligure naufragano però ben presto, perché l’Hellas parte fortissimo e dopo un quarto d’ora è già avanti di due reti. Ad aprire le danze è Simeone, che al 4′ stacca bene in area sul cross di Ilic e insacca di testa (seconda rete di fila per l’argentino), poi ci pensa Faraoni a raddoppiare  al volo col piatto destro (secondo centro in campionato per l’esterno) sul traversone ‘pennellato’ da Caprari (15′). Lo Spezia prova a reagire ma Montipò è attento su Gyasi al 16′ e un minuto dopo viene graziato da Manaj, che dopo aver colpito la traversa di testa calcia poi alto a porta vuota in tap-in. Ancora l’albanese impegna alla mezz’ora il portiere di casa, mentre non può fare nulla il collega Zoet sul destro a giro di Caprari (servito da Simeone) che cala il tris al 42′. L’ultimo brivido del primo tempo è una punizione di Verde, sventata da Montipò che sul successivo corner vede la palla sfilare a lato sul colpo di testa di Antiste. La gara è praticamente già finita ma nella ripresa lo Spezia cerca comunque l’arrembaggio con generosità, lasciando però praterie che il Verona sfrutta con Bessa: blitz palla al piede fino al limite e poker servito al 71′. E a chiudere la domenica nera dei liguri arriva anche il rosso a Bastoni, espulso all’81’ per una gomitata sullo stomaco di Ilic: finisce 4-0 e con il Bentegodi in festa.
    Verona-Spezia 4-0: statistiche e tabellino
    Guarda la galleryVerona, poker allo Spezia: che vittoria per Tudor
    Gol ed emozioni a Marassi
    Con Gabbiadini, Verre, Ihattaren e Vieira ai box ci sono però Quagliarella e Caputo a guidare la Sampdoria, schierata con il 4-4-2 da D’Aversa che consegna a Damsgaard la maglia da titolare sulla sinistra. Sull’altro fronte è indisponibile Nestorovski nell’Udinese di Gotti, che sceglie Beto per affiancare Deulofeu nel tandem offensivo del suo 3-5-2. La partenza dei friulani è veemente e già all’8′ il doriano Yoshida rischia l’autogol in scivolata, mandando sul palo la palla di Beto destinata a Deulofeu. E se al 10′ Audero riesce ad opporsi al tiro di Udogie, cinque minuti dopo si fa sorprendere dalla girata in area di Pereyra che di piatto insacca su cross basso di Deulofeu. Nonostante il vantaggio l’Udinese insiste ma a riportare a galla la Samp ci pensano i suoi uomini più esperti: Quagliarella rifinisce per Caputo che pesca Candreva, destro a giro e palla che sbatte prima sulla traversa e poi sul piede dello sfortunato Stryger Larsen, per rotolare infine nella porta bianconera. I padroni di casa provano a sfruttare il momento, ma il destro di Adrien Silva è troppo centrale (31′) e a chiudere il primo tempo in attacco è invece l’Udinese, che impegna Audero con Samir (42′) e poi si riporta avanti: palo colpito da Samir e palla a Beto che insacca a porta vuota (43′). Il vantaggio ospite non dura però molto perché a inizio ripresa il portiere Silvestri travolge in uscita Caputo, concedendo a Quagliarella l’occasione di pareggiare su rigore e di andare così a segno in Serie A per la 17esima stagione di fila. Tutto da rifare per l’Udinese, che con il passare dei minuti sembra accusare la stanchezza e al 69′ viene punita ancora da Candreva: splendido il gol dell’esterno, che dai 25 metri incrocia con il destro e spedisce la palla all’incrocio. Sorpasso definitivo? Nemmeno per sogno, perché all’82’, dopo un colpo di testa di Nuytinck, il nuovo entrato Forestieri fissa il risultato sul 3-3 con un tocco sotto porta.
    Sampdoria-Udinese 3-3: statistiche e tabellino
    Guarda la galleryCandreva fa lo show, ma non basta: Samp-Udinese 3-3TuttoSport.fun, gioca gratis, fai il tuo pronostico e vinci! LEGGI TUTTO

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    Il Genoa ribalta il Cagliari con Fares, Udinese in alta quota

    TORINO – Arriva con una incredibile rimonta il primo successo in campionato del Genoa, che a Cgaliari va sotto di due reti ma nella ripresa ribalta i sardi con un gol di Destro e l’incredibile doppietta dell’ex laziale Fares, che festeggia come meglio non avrebbe potuto immaginare l’esordio in maglia ligure. Vittoria pesantissima poi quella dell’Udinese, che passa nel finale sul campo dello Spezia di Thiago Motta e aggancia così l’Inter a -2 dalla vetta.
    Serie A, la classifica
    Cagliari beffato: il Genoa passa in rimonta
    Con Godin e Strootman in infermeria (come il lungodegente Rog), Semplici lascia in panchina anche Pavoletti e schiera Keita con Joao Pedro in attacco nel suo 3-5-2. Modulo speculare per Ballardini, che senza Badelj e il nuovo acquisto Caicedo si affida in avanti alla coppia formata da Pandev e Destro, ma vede i suoi faticare nel primo tempo contro un Cagliari che dopo un quarto d’ora spezza l’equilibrio: Keita infila al centro la difesa ospite e viene steso in area da Sabelli, che concede così a Joao Pedro l’occasione di andare in gol su rigore (tiro centrale e Sirigu battuto). L’inizio della ripresa non va meglio per il Genoa, che al 56′ incassa ancora: corner calciato da Marin e Ceppitelli festeggia il rientro dall’infortunio raddoppiando di testa (56′). La gara sembra chiusa ma a riaprirla ci pensa subito Destro, bravo a sfilarsi dalla marcatura del neo entrato Caceres e a insaccare in tuffo con la testa su splendido assist di Cambiaso (59′). È una scossa per i liguri che al 69′ pareggiano: angolo calciato da Rovella e stacco perfetto di Fares che, entrato dopo il riposo, va a segno all’esordio. L’ex laziale, come ora tutto il Genoa, non si accontenta e dopo qualche minuto concede il bis, ancora di testa ma stavolta su cross di Cambiaso. A fallire il poker è poi Kallon, che calcia a lato di un niente (87′), mentre sull’altro fronte Joao Pedro si divora clamorosamente la rete del pari nel recupero: finisce 3-2 per il Genoa che festeggia il primo successo in campionato, mentre i sardi restano fermi a quota uno.
    Cagliari-Genoa 2-3, tabellino e statistiche
    Guarda la galleryFares decisivo in Cagliari-Genoa: entra e segna una doppietta
    Udinese in volo: Spezia ko nel finale
    Thiago Motta abbandona la difesa a tre per sperimentare la linea a quattro di fronte al confermato portiere Zoet, mentre davanti lascia in panchina Verde parte dalla panchina: ai lati di Gyasi ci sono Antiste e Colley. Nel 3-5-2 di Gotti invece Becao vince il ballottaggio con Nehuen Perez in difesa e Molina, appena rientrato dall’Argentina, parte titolare sulla destra con la coppia Pussetto-Deulofeu in attacco. Ed è proprio Pussetto a far surriscaldare gli animi al 14′, quando va giù dopo aver anticipato Zoet: l’arbitro assegna il rigore ma dopo il ‘check’ del Var torna sui suoi passi, ammonisce per simulazione il friulano ed è costretto a usare il giallo anche con Arslan e Nikolaou per sedare un accenno di rissa. La partita è equilibrata e le due squadre ci provano così dalla distanza, ma i tentativi di Stryger Larsen (29′) per gli ospiti e di Bastoni (32′) e poi di Sala nel recupero per i liguri non vanno a buon fine. Nella ripresa lo Spezia ringrazia Zoet (che devia sul palo la conclusione di Deulofeu) e Thiago Motta decide così di gettare nella mischia Verde. L’ex romanista dà vivacità ai suoi e mette in affanno più volte la difesa dell’Udinese, che nel finale trova però la forza di spuntarla con il nuovo entrato Samardzic: imparabile il suo tiro dal limite, che vale ai friulani l’aggancio all’Inter a -2 dalla vetta.
    Spezia-Udinese 0-1, tabellino e statistiche
    Guarda la gallerySpezia ko con l’Udinese: grinta e Var, poi decide SamardzicTuttosport.fun, nasce il grande gioco dei pronostici. Partecipa gratis e vinci! LEGGI TUTTO