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    Samp, c'è Redstone con Cerberus

    Cerberus più Redstone = un consorzio per la Samp. Ecco, in estrema sintesi, un’equazione realistica sul futuro del club blucerchiato. Fonti accreditate sostengono che l’holding britannica Redstone Capital starebbe studiando un’offerta congiunta – ancora non vincolante – insieme con il fondo d’investimento statunitense Cerberus Capital Management per acquisire la Sampdoria. Di Cerberus già si sapeva; la novità è Redstone. Si tratta di un marchio già conosciuto nel mondo sportivo, dei media e nel settore immobiliare: in particolare si occupa dell’ideazione di impianti sportivi e stadi. Al momento questa società sta contribuendo alla costruzione dell’arena dei Golden State Warriors, tra le maggiori franchigie della NBA dove sono campioni in carica. E nella Genova blucerchiata c’è già chi sogna un nuovo stadio di proprietà. Ma, nonostante i passi avanti di questi giorni, la partita non è ancora chiusa. Il consorzio anglo-statunitense deve vincere la forte concorrenza di un gruppo di matrice araba che conta su risorse a dir poco imponenti. Si parla di un coinvolgimento della famiglia Al Thani. Non si è ancora capito se sia direttamente coinvolto l’emiro del Qatar, il ricchissimo Tamim bin Hamad, o qualche altro membro della famiglia. La stima del patrimonio di Al Thani è di 2 miliardi di euro, mentre quella dell’intero gruppo di circa 600 miliardi di dollari. Resta il fatto che entro la fine di luglio dovrebbe esserci la svolta; tant’è che, secondo indiscrezioni, il gruppo anglo-americano (tutt’ora in pole position) starebbe già contattando personalità da inserire nella nuova Samp. Detto di Petrachi come possibile nuovo ds, ieri è circolata l’indiscrezione di Moreno Mannini, altro grande protagonista della Samp d’Oro, come presidente, mentre Vialli resta sempre un nome importante da coinvolgere. Resta il fatto che la priorità del nuovo è e dev’essere quella di dare un taglio netto col recente passato, cancellando la gestione precedente. LEGGI TUTTO

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    Euro2020, i 'tormenti' di Mancini: “Italia forte, dura lasciarne fuori due”

    TORINO – I ‘gemelli del gol’ cercano una nuova impresa in coppia, dopo quella realizzata nel 1991 quando trascinarono la Sampdoria fino alla vittoria di un indimenticabile scudetto. E oggi, nel 2021, cercheranno di ripetersi a Euro 2020 nei rispettivi ruoli di commisario tecnico e capo delegazione dell’Italia.
    I ‘gemelli del gol’ puntano l’Europeo
    E dopo aver diramato la lista dei 28 pre-convocati azzurri, prima degli ultimi due ‘tagli’ che porteranno la lista definitiva a 26 nomi, proprio Mancini non nasconde la sua fiducia nel gruppo e il suo ottimismo durante la puntata odierna di ‘Che tempo che fa’ su Rai Due: “È stato difficile lasciare fuori sei ragazzi dal primo pre-raduno, sarà altrettanto complicato lasciare fuori gli ultimi due: sono tutti ragazzi che meritano di stare in lista. Le rivali più pericolose? Quelle che sono partite un po’ prima di noi con il loro progetto e hanno quindi un po’ più di esperienza – spiega il commissario tecnico – come la Francia, il Portogallo, il Belgio che da anni è primo del ranking o l’Inghilterra, ma l’Italia deve sempre partire con l’obiettivo di raggiungere il massimo risultato”. E a dare una spinta in più agli azzurri saranno i tifosi, che pur in numero ridotto saranno sugli spalti nel match inaugurale contro la Turchia (Svizzera e Galles le altre avversarie del girone) in programma allo stadio Olimpico di Roma: “Non saranno solo tifosi italiani – dice Vialli – ma di certo riavere dopo tanto tempo il pubblico di nuovo dopo al proprio fianco caricherà i ragazzi a molla”.
    Guarda la galleryEuro 2020, i 28 convocati da Mancini per l’Italia
    Trent’anni fa l’impresa con la Sampdoria
    La speranza è che il ‘Mancio’ sia riuscito a ricreare l’atmosfera che nella Genova di inizio anni ’90 portò la Sampdoria a vincere uno scudetto che dopo quella volta è rimasto sempre nelle città di Torino, Milano e Roma: “Sarebbe più bello se accadesse più spesso – dice Mancini – ma oggi sembra ancora più difficile di allora quando il merito, oltre che di Paolo Borea (che era il direttore sportivo, ndr) e di mister Boskov, fu soprattutto di Paolo Mantovani che creò un gruppo di giovani che erano bravi calciatori e amici anche fuori dal campo”. D’accordo con lui Vialli: “Il presidente era riuscito a mettere insieme una squadra di professionisti e a coinvolgerli totalmente, per noi era comune un papà e per questo noi scendevamo in campo con l’elmetto e dormivamo col pigiama della Sampdoria. Detto questo poi, oltre al senso di responsabilità e di appartenza, eravano una squadra fortissima”. Caratteristiche che non sembrano mancare nemmeno all’Italia che si appresta a giocarsi l’Europeo: “I ragazzi sono bravi – assicura il ct Mancini – e sono tranquillo. Alcuni giocatori non sono al meglio dal punto di vista fisico, ma siamo una squadra forte e ci divertiamo: ci sono tutti i presupposti per fare un buon Europeo”. LEGGI TUTTO