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    Vélez-Talleres: cariche, sangue e un patto violato

    TORINO – Le immagini di violenza a cui abbiamo assistito nella Platea Sud Alta dello stadio del Vélez Sarsfield durante il derby argentino contro il Talleres, valido per l’andata dei quarti di finale di Copa Libertadores, hanno offuscato ancora una volta l’aspetto sportivo. Cerchiamo di capire che cosa ha portato alla battaglia campale del José Amalfitani: dopo che è stato puntato il dito sui tifosi “neutrali” che in realtà erano ospiti infiltrati, con il passare delle ore prende quota la ricostruzione secondo cui il quilombo, il putiferio insomma, si sia scatenato a causa della rottura di un patto. Negli altri settori dello stadio del Vélez, infatti, erano presenti un numero maggiore di tifosi ospiti che nella Platea Sud Alta, luogo del misfatto.
    PERCHE’? La domanda da un milione di euro, dunque, è perché gli incidenti siano esplosi proprio in quel settore specifico dell’impianto del Fortín. Per arrivare a una risposta credibile e attendibile dunque, la prima cosa che occorre sapere è che nella Platea Sud Alta si trovavano tifosi accreditati, con biglietti di protocollo. Per essere precisi: 350 biglietti nominativi. Non erano, dunque, tifosi che si erano spacciati come simpatizzanti del Vélez o che si erano infiltrati: erano tutti membri del consiglio di amministrazione, loro parenti e parenti dei giocatori del Talleres.
    INFILTRATI La seconda cosa da tenere a mente è che i Barras Bravas (perché definirli ultras sarebbe sbagliato e riduttivo per miliardi di motivi) di Vélez e Talleres mantengono rapporti eccellenti, al punto che entrambi i gruppi hanno condiviso un asado prima della partita e i capi de La Fiel, la Barra del Talleres, hanno assistito al match di Copa Libertadores assieme ai loro omologhi, spalla a spalla con La Pandilla de Liniers, la parte più incontrollabile del tifo del Fortín. Ed è qui che arriva la spiegazione finale della situazione, quella che determina perché le persone nella Platea Sud Alta sono state attaccate. Non si è trattato di una “caccia all’uomo” generalizzata agli infiltrati del Talleres all’Amalfitani.

    DUE DISSIDENTI ACCREDITATI
    Quando le autorità hanno analizzato le immagini delle telecamere dello stadio insieme agli addetti alla sicurezza del Talleres, hanno identificato due grossi problemi. Il primo è che nella Platea Sud Alta non erano ospitati solo i parenti di dirigenti e giocatori ospiti, ma anche due membri di una delle fazioni dissidenti della Barra Brava della tifoseria ospite. La seconda è che i membri della Barra Brava che comanda al Talleres, che stavano vedendo la partita in altri settori dell’Amalfitani, non hanno alzato manco un dito per difendere i loro colleghi di tifo quando i tifosi del Vélez sono partiti per attaccarli.
    Ma passiamo alla prossima domanda da un milione di euro. Chi ha concesso gli accrediti ai due Barras dissidenti del Talleres che erano nella Platea Sud Alta? Va fatto notare che la dirigenza del Vélez è stata quella che ha concesso quei biglietti ai loro colleghi di Córdoba, come peraltro era stato concordato nei giorni prima del match, ma dovevano essere riservati solo ai membri del consiglio di amministrazione, ai loro parenti e ai parenti dei giocatori.

    LA GIUSTIZIA INDAGA
    Al momento in cui vi scriviamo la situazione giudiziaria è nelle mani del pubblico ministero Celsa Ramírez, che prevede di approfondire la questione. La prima conseguenza, ovviamente, è subita dai tifosi del Vélez, ai quali verrà impedito di recarsi a Córdoba per la gara di ritorno, anche se alcuni biglietti per gli ospiti erano già stati messi in vendita nei giorni scorsi. La conseguenza più importante, però, potrebbe essere subita dal Vélez. Il pubblico ministero Ramírez sta analizzando il modo in cui il club fortinero non debba limitarsi a pagare solo una multa. Nella testa della Ramírez frulla l’idea di chiudere l’intero stadio o almeno il settore degli incidenti e quello popolare da cui sono partiti i Barras Bravas di casa. La pm ha già portato avanti diverse cause che coinvolgono il club di Liniers e capisce che c’è qualche collusione importante con il tifo violento. Nei prossimi giorni sono attesi ulteriori sviluppi. LEGGI TUTTO

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    Vélez-Talleres: “neutrali” e risse! E' il Sud America, baby

    TORINO – In Argentina, ormai da 9 anni, per una tifoseria in trasferta è pressocché impossibile seguire la propria squadra. Il divieto, infatti, è stato adottato per tentare di arginare la violenza che accompagna, spesso e volentieri, le sfide del calcio locale, non solo i clásicos, non solamente i derby. Quest’anno l’Afa, la federcalcio argentina, ha parzialmente reintrodotto alcune “trasferte soft”, mentre per altre sfide sono stati istituiti settori “neutrali”. In soldoni? Fatta la legge trovato l’inganno: i settori cosiddetti “neutrali” sono di fatto settori ospiti a tutti gli effetti. I tifosi entrano vestiti “neutralmente” senza la maglia del club del cuore o i tipici cappellini da pescatore molto in voga in tutte le barras del Paese o le sciarpe: passano i controlli, salgono i primi due scalini per accedere alla parte di stadio loro riservata e, voilà, si vestono di tutto punto con i colori della loro squadra.
    SALOON AMALFITANI Ed è quanto è successo la scorsa notte all’Estadio José Amalfitani di Liniers, Buenos Aires, la casa del Vélez Sarsfield. Si giocava Vélez-Talleres de Córdoba, un derby tutto argentino valido per l’andata dei quarti di Copa Libertadores. Nella Platea Sud Alta hanno iniziato ad accedere un grandissimo numero di “neutrali” (leggasi infiltrati) e fino a che le squadre non hanno iniziato a fare il riscaldamento prepartita tutto bene. Al momento dell’ingresso in campo della squadra di Pedro Caixinha i “neutrali” in un amen hanno svelato la propria identità, si sono trasformati in “infiltrati”: il coro «Soy Talleres, Talleres yo soy» ha iniziato a rimbombare fortissimo. La reazione della tifoseria di casa non si è fatta attendere e per lunghi minuti la Platea Alta Sud sembrava un saloon con risse degne del Far West.
    PREPARTITA… ALCOOLICO Del resto i tifosi della T non erano passati inosservati nelle ore precedenti al match: molte sono state le previas, i prepartita ad alto tasso alcoolico (il Fernet Branca con Coca Cola a Córdoba è come il latte materno) in diversi punti della città di Buenos Aires. Diverse centinaia hanno scelto i barbecue nel Parque Sarmiento, mentre molti altri hanno direttamente occupato Liniers, il barrio del Vélez, e le zone adiacenti lo stadio Amalfitani. Andrés Fassi, presidente del Talleres ha difeso la sua tifoseria spiegando che l’artifizio della “finta neutralità” sia stata la risposta alla decisione della dirigenza del Vélez che s’era rifiutata di vendere il numero minimo di biglietti (2.000) richiesto dal Conmebol per la squadra ospite. Per la gara di ritorno, invece, quasi diecimila tifosi del Fortín si recheranno a Córdoba per assistere alla rivincita allo stadio Mario Alberto Kempes: non sono da escludere vendette e agguati.
    COPA LIBERTADORES Andata quarti di finale. Corinthians (Bra)-Flamengo (Bra) 0-2 (pt 37′ De Arrascaeta; st 6′ Gabriél Barbosa; Atlético Mineiro (Bra)-Palmeiras (Bra) 2-2 (pt 46′ rig. Hulk/A; st 2′ aut. Murilo Cerqueira/A, 14′ Murilo Cerqueira/P, 47′ Danilo/P); Vélez Sarsfield (Arg)-Talleres (Arg) 3-2 (pt 5′ e st 28′ Janson/V; st 36′ Michael Santos/T, 43′ Garro/T, 45′ Julián Fernández/V). Domani ore 2.30 Athletico Paranaense (Bra)-Estudiantes de La Plata (Arg)
    COPA SUDAMERICANA Andata quarti di finale. Nacional (Uru)-Atlético Clube Goianiense (Bra) 0-1 (23′ pt Luiz Fernando Moraes dos Santos); Deportivo Tachira (Ven)-Independiente del Valle (Ecu) 0-1 (pt 3′ Angulo); San Paolo (Bra)-Ceará (Bra) 1-0 ( st 25′ Nikao). Domani ore 00.15 Melgar (Per)-Internacional (Bra) LEGGI TUTTO