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    Cremonese o Catanzaro, si decide l’altra finalista

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, si gioca la seconda semifinale dei playoff di B, Cremonese-Catanzaro. Ieri, nella prima, il Venezia ha battuto il Palermo 2-1 con i lagunari che aspettano di sapere quale squadra affronteranno nelle finali playoff, previste per giovedì 30 maggio e domenica 2 di giugno, festa della Repubblica. Giocherò la prima gara in casa la vincente dell’incontro di stasera e allo Zini si annuncia una partita equilibrata, come all’andata. Al Ceravolo, martedì scorso, finì 2-2, con tanti rimpianti per i calabresi che, dopo essere andati sotto di due reti, si stavano producendo nel sorpasso, non fosse che nel recupero, Donnarumma ha colpito un clamoroso palo. Fosse stato gol, sarebbe stata un’impresa quasi leggendaria, che avrebbe permesso al Catanzaro di affrontare il match di Cremona con due risultati su tre. Così invece, ai grigiorossi padroni di casa, per andare in finale basterà replicare il pari dell’andata. Dalle indicazioni avute dalla gara d’andata, è emersa soprattutto la solidità della squadra di Stroppa, i lombardi incassano poco dietro, di solito, ma nonostante le due reti subite al Ceravolo, mantengono una buona compattezza in campo, frutto di quel solido 3-5-2 su cui il tecnico dei grigiorossi spesso sa introdurre varianti interessanti, anche in corso d’opera, grazie a un organico che gli offre ampia scelta. Non ultimo, il capitano, Ciofani, autore di uno splendido gol di testa nella gara d’andata, rete da centravanti mai troppo consumato, nonostante l’età ormai avanzata, compie 39 anni il 31 luglio. Per sbancare lo Zini, e il Catanzaro ha i mezzi per farlo, Vivarini dovrà soprattutto curare la fase difensiva. Si sa, i giallorossi calabresi, spesso concedono troppo dietro, regalando reti da oscar della dimenticanza, come dimostra lo 0-2 che stava maturando nella gara d’andata del Ceravolo al 50’. Tuttavia la Cremonese di patron Arvedi, il più potente imprenditore dell’acciaio italiano, ha tutti i numeri per guadagnare la finale. Ma, quantomeno, se la dovrà sudare, perché il Catanzaro, se è in giornata, può battere qualsiasi squadra della B, come dimostrò quando andò a vincere in casa del Parma, dominatore gentile della Serie B ma che quel giorno subì al Tardini una sconfitta senza attenuanti (0-2), era il 1° Aprile e non fu il classico pesce, ma un successo che infuse a Iemmello e compagni la consapevolezza di essere la possibile sorpresa dei playoff, approcciati però col sofferto successo sul Brescia nel turno preliminare, in cui il Catanzaro acciuffò il pari in pieno recupero e solo ai supplementari domò le rondinelle. Dunque stasera, può succedere quasi di tutto. Chi andrà in finale troverà il Venezia che, grazie al 3° posto ottenuto in campionato, sale in Serie A anche con due pareggi. LEGGI TUTTO

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    Da Iachini a Pirlo, tutta la B in campo

    Modena-Bari (ore 12.30) Gli emiliani di Bianco, allenatore debuttante in B, non vincono da 8 partite e hanno perso la zona playoff (ora distante 2 punti, +5 sui playout). Anche i pugliesi se la passano male: Iachini ha fatto 7 punti nelle sue 7 uscite, il margine sui playout è di sole 2 lunghezze. Emergenza in attacco: Nasti squalificato, Kallon infortunato, Diaw in ripresa (ma non pronto per l’inizio), Aramu rientrato in lista dopo la rescissione con Menez (ma finora fra i più deludenti) Restano Puscas, di rientro dagli impegni con la Romania e il 2005 Akpa-Chukwu, bomber della Primavera, che aveva debuttato con gol a inizio stagione con Mignani. Ma attenzione anche alla carta Morachioli. Appena 168 tifosi pugliesi al seguito: dopo le proteste, sta prevalendo l’indifferenza?
    Como-Sudtirol (ore 15) Lariani a -2 dal Venezia secondo (cioè dalla promozione diretta), reduci da tre vittorie nelle ultime quattro uscite. Altoatesini carichi per il 3-0 inflitto alla Cremonese prima della sosta, ora sono a -1 dai playoff ma ufficialmente puntano solo a salvarsi (però la permanenza nella categoria è quasi in tasca).
    Cosenza-Brescia (ore 15) Nei calabresi, seconda uscita in panchina per Viali (che ha rilevato Caserta), all’esordio, ko a Terni. Il cambio in panchina era stato fatto per provare ad agguantare i playoff ma ora i playout sono a 2 punti. Sull’utilizzo del totem Tutino, al rientro dopo l’infortunio avvenuto nel derby col Catanzaro, si decide all’ultimo. Il Brescia vuole continuare a sognare la conquista dei playoff (ora è ottavo, l’ultimo posto buono), sarebbe un gran risultato, se si considera che il confronto di oggi era stato il playout della scorsa stagione e Maran guida un Brescia molto simile a quello dell’ultima annata (con davanti bomber Borrelli in più).
    Lecco-Cittadella (ore 15) Lombardi reduci da 4 ko di fila e ormai condannati al ritorno in C dopo un anno, la società potrebbe essere ceduta al cinese Alex Lin, sponsor dell’Inter attraverso Skyland Energy, sostenuto da imprenditori lombardi. Il Cittadella, che fino alla 1ª giornata di ritorno lottava per la A diretta, dopo 7 ko di fila ha messo insieme due pareggi, ora è 10°, a -1 dai playoff e a +6 sui playout.
    Parma-Catanzaro (ore 15) Gli emiliani di Pecchia hanno la A in tasca (+8 sul Venezia, +9 sulla Cremonese), al Tardini non perdono da oltre un anno (21 partite), vorrebbero battere i record del Benevento di Inzaghi, promosso nel 2020. Pecchia punta a vincere le prossime 4 e chiudere ogni discorso sulla A. I calabresi di Vivarini, che al Tardini saranno seguiti da 2mila tifosi, cercano il miglior piazzamento playoff, sono sesti ma hanno gli stessi punti del Palermo quinto, è già un grande risultato ma a Catanzaro si sogna come non accadeva da almeno 40 anni.
    Pisa-Palermo (ore 15) Toscani in lotta per i playoff (distano un punto), reduci dal ko di Como, giunto dopo due vittorie di fila che avevano fatto sperare nella svolta per Aquilani. Il Palermo di Corini, che in estate era fra le favorite per la A diretta, ha perso tre delle ultime 4 partite e ora è 8 punti dalla A diretta. Inizia la “gestione” del 5° posto per poi provare a  essere al top ai playoff?
    Spezia-Ascoli (ore 15) Autentico spareggio per non finire in C, hanno gli stessi punti (31) e sono a -3 dalla salvezza. I liguri di D’Angelo all’andata vinsero 2-1, sarebbe importante per loro mantenersi in vantaggio negli scontri diretti. L’Ascoli è alla seconda uscita con Carrera, all’esordio 4-1 al Lecco.
    Venezia-Reggiana (ore 15) Prima della sosta, col trionfo di Palermo (0-3, 2 gol Pohjanpalo salito a 18, re dei bomber di B, 1 Gytkjaer) il Venezia di Vanoli s’è ripreso il 2° posto e ha i mezzi per difenderlo dall’assalto di Cremonese e Como. La Reggiana di Nesta ha il record stagionale di pareggi (16), è a -2 dalla zona playoff e nella gara d’andata superò il Venezia con un gol di Gondo.
    Cremonese-Feralpisalò (ore 18) I grigiorossi di Stroppa devono dimostrare che il tonfo di Bolzano col Sudtirol è stato un episodio (è stata pur sempre la prima sconfitta dei grigiorossi nel girone di ritorno). I gardesani di Zaffaroni, seppur penultimi, a  -4 dai playoff e a 7 punti dalla salvezza, sono ancora vivi e nelle ultime due trasferte hanno vinto a Modena e La Spezia.
    Sampdoria-Ternana (ore 20.30) I blucerchiati di Pirlo vengono da tre vittorie di fila che li hanno proiettati al 7° posto, in linea, dopo una stagione travagliata, con l’obiettivo-playoff, quello per cui la squadra era stata costruita. C’è ottimismo nella Samp, nel finale di stagione potrebbero esserci tutti i big che in stagione hanno avuto non pochi problemi fisici. Pedrola compreso: il talentino spagnolo è tornato ad essere convocato dopo 5 mesi fuori. Gli umbri di Breda prima della sosta hanno battuto il Cosenza, rendendo ancora più ingarbugliata la lotta per restare in B. Scenderanno in campo sapendo il risultato di Cosenza e Bari, le ultime a essere salve e avanti di due punti. LEGGI TUTTO

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    Catanzaro: a Parma si fa la storia!

    TORINO – Catanzaro, qui si fa la storia. A Pasquetta, tutta la B in campo. Ma il match clou sarà al Tardini, dove la capolista Parma, con più di un piede in Serie A, si misura coi giallorossi di Vivarini, a sorpresa con gli stessi punti del Palermo quinto e alla ricerca del miglior piazzamento playoff, dopo una bella stagione come da oltre 40 anni non si vedevano a Catanzaro. In cui in questi giorni è scoppiata la febbre per la gara di lunedì: saranno almeno tremila i tifosi calabresi che spingeranno Iemmello e compagni verso quella che sarebbe un’autentica impresa, il Parma non perde in casa da più di un anno, 21 partite senza ko. Non solo, all’andata la sfida assunse contorni umilianti che vanno riscattati. Era il 17 settembre, i calabresi ospitavano il Parma al Ceravolo condividendo con loro il primato in classifica a quota 10 punt dopo 4 uscitei. Finì 0-5 (gol di Man, doppietta di Benedyczak, uno su rigore, Partipilo e Colak), un castigo eccessivo ma dal quale il Catanzaro seppe risollevarsi alla grande, il campionato attuale dice già tutto. E al Tardini, nonostante la difficoltà dell’impresa, si cercherà di ottenere tutt’altro risultato, più fedele al valore reale della squadra. Anche perché il Catanzaro si presenta all’appuntamento con un attacco coi fiocchi, non molti ce l’hanno in B. Di Pietro Iemmello, tornato a casa e trascinatore dei colori giallorossi, ormai nel pantheon del Catanzaro assieme a Palanca e Bivi, praticamente s’è detto tutto: non solo gli 11 gol stagionali (alcuni fantastici) ma per come s’è calato nella parte di alfiere di Catanzaro è davvero l’uomo copertina dei calabresi. Vicino a lui, occhio a Tommaso Biasci, nell’ultimo impegno prima della sosta è andato a segno nel pari di Brescia, salendo a 9 gol e su di lui aumentano i rimpianti: a novembre farà 30 anni, avrebbe meritato di giocare molto di più in B, in tandem con Iemmello raccoglie il buon lavoro iniziato già durante la scorsa stagione, in cui il Catanzaro vinse la C a suon di record, mettendo le basi per l’attuale formidabile annata. Ma non ci sono solo i due bomber, attenzione al belga Jari Vandeputte, il terzo attaccante, lo scardina-difese partendo solo apparentemente più arretrato: è a quota 7, piace molto in A perché effettivamente da tempo è un giocatore di categoria superiore. In settimana, sull’edizione cartacea di Tuttosport, le due parti si sono fronteggiate in due diverse interviste che hanno innescato una piccola ma pertinente polemica. Prima, Vivarini – l’allenatore che col Catanzaro sta raccogliendo ciò che meritava da anni e che troppi, inopinatamente, gli avevano portato via – ha detto che il Parma vince perché ha la squadra più forte ma tuttavia non fa un calcio spettacolare. Il giorno dopo gli rispondeva da Parma il difensore venezuelano Osorio, fresco del confronto in amichevole con l’Italia spallettiana, dicendo che il dominio del Parma è frutto di un duro lavoro. Comunque, l’uscita di Vivarini qualche effetto l’ha sortito, l’ambiente emiliano non ha affatto gradito che qualcuno incrinasse il loro primo posto. Ma Vivarini va capito. Nel suo giudizio, probabilmente pesa lo 0-5 dell’andata: i giallorossi ebbero un approccio garibaldino alla gara e misero subito il Parma alle corde. Poi però, la corazzata della B alla prima occasione passò e le altre quattro reti arrivarono giocando – sostanzialmente – all’italiana che, com’è noto, da qualche tempo è considerata da una certa critica sportiva una bestemmia,. Di fatto dunque, quel Parma in campo non fece la partita come magari ci si aspettava e non espresse quel dominio del gioco che lascerebbe intendere il risultato finale. Allo stesso tempo va detto che sì, il Parma ha la squadra più forte della B, formata da 20 titolari potenziali. Ma patron Krause, nelle due precedenti stagioni di B degli emiliani, aveva allestito un organico non molto dissimile (quest’anno più completo) che aveva mancato la A, il primo anno in maniera clamorosa. Dunque non vanno sottaciuti i meriti di Pecchia, vicino alla sua terza promozione in A dopo quelle di Verona e Cremona, che in meno di due anni ha spazzato al meglio le macerie che avevano lasciato prima Maresca e poi Iachini nel primo anno dopo la retrocessione del 2021. Fa parte del gioco, fossero tutte così le polemiche calcistiche, vivremmo un football più sano. Comunque l’uscita di Vivarini ha colto nel segno, fa parte della partita, in cui questo Catanzaro ha tutti i mezzi per provare a stupire anche al Tardini, a patto che si evitino certi blackout visti in stagione fuori casa. LEGGI TUTTO

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    C’è pure il Catazaro per la A diretta

    TORINO – E adesso, occhio al Catanzaro di Vivarini. I giallorossi calabresi si sono presi la Calabria domenica scorsa, con la vittoria del derby di Cosenza, firmata dai gol di Iemmello e Biasci. Al netto di qualche scintilla fra le due tifoserie, è stata una grande festa, con la squadra attesa a Catanzaro, di ritorno da Cosenza, da almeno 5mila tifosi giallorossi. Un successo che consente alla banda Vivarini di insediarsi in quinta posizione, scavalcando il Palermo e inserendosi a pieno titolo nella lotta per la promozione diretta, visto che il 2° posto occupato dalla Cremonese, dista 5 punti. E visto che il Catanzaro, arrivati al cruciale mese di marzo, quello che preparare la volata per la A, appare come la più in forma delle squadre di vertice, reduce da tre vittorie di fila. Il cambio di marcia è arrivato con la crescita di Iemmello, il bomber che nell’estate del 2022 tornava a casa sua per guidare il rilancio dei giallorossi: con la rete del San Vito-Marulla, è salito a quota 11, di cui 8 realizzate nel girone di ritorno, il cambio di passo è quasi tutto lì, quando bisognava farlo. Conquistata la B a suon di record nella passata stagione, adesso si sogna perché dopo una annata di alti e bassi ma comunque di gran livello, ora nessuno ha il passo del Catanzaro: nel girone di ritorno i giallorossi hanno davvero cambiato marcia, trovando quel pizzico di continuità che mancava. Nel 2024 sono stati sconfitti solo a Piacenza dalla Feralpisalò alla seconda uscita dell’anno, poi non hanno mai steccato e ora ci si chiede come potranno chiudere la stagione, mentre bomber Iemmello, per i tifosi è già nella storia del club, fra i miti Palanca e Bivi, gli uomini degli anni del d’oro del Catanzaro in Serie A, parola che non è più proibita per i giallorossi. Faceva discutere, ogni tanto, l’inconsistenza che mostrava in trasferta la squadra di Vivarini, pareva il limite maggiore. Ma anche questo problema pare risolto, visto che nelle tre vittorie di fila, due sono arrivate fuori casa (prima di Cosenza, blitz a Cittadella). E poi bisogna dirlo, il Catanzaro è forse la squadra che gioca meglio in B, come aveva fatto notare già mesi fa Fabregas. Vivarini lo schiera con un 4-4-2 spumeggiate, dove in mezzo, il quarto a sinistra è quel Vandeputte che è un attaccante aggiunto: fatte le debite proporzioni, è il Kvara del Catanzaro per come scardina le difese e per i gol che segna mentre ora la difesa appare più solida (un solo gol incassato nelle ultime tre uscite). In avanti invece, che numeri: oltre a Iemmello a 11 gol, Biasci è salito a 8, Vandeputte è a 7, nessuna squadra della B ha tre bocche di fuoco simili in classifica cannonieri. Così sabato, fischio d’inizio alle 16.15, il Ceravolo traboccante di entusiasmo, chiederà alla squadra di Vivarini di mettere sotto la Reggiana di Nesta, perché il sogno continui. Quindi, sabato 16 marzo alle 14, il Catanzaro sarà di scena in casa della rivelazione Brescia, partita dopo la quale ci sarà la sosta per le Nazionali. E chissà, a quel punto, dove sarà il Catanzaro, con la città in festa che non sognava così da oltre 40 anni. LEGGI TUTTO

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    Vivarini e la partita a Santo Stefano: “Una mancanza di rispetto”

    Vincenzo Vivarini non ha usato giri di parole alla vigilia di Catanzaro-Brescia per commentare anche l’impegno in trasferta contro la Reggiana in programma a Santo Stefano: “Per quanto mi riguarda è come se fosse una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Anche noi vorremmo santificare le feste, è una ricorrenza importante per la chiesa e per tutte le famiglie. Siamo costretti invece a viaggiare e a preparare la partita il giorno di Natale. Non penso sia una cosa giusta, nessuno però parla e quindi accettiamo pure questo”.
    Catanzaro-Brescia, Vivarini in conferenza stampa: “Abituati a sfatare i tabù”
    Sul match contro il Brescia, Vivarini ha invece commentato: “Siamo pronti per il Brescia, sappiamo come giocano. Concedono pochi spazi, fanno un ottimo lavoro di blocco squadra e in questo momento sono molto motivati. Dovremo essere bravi a prendere campo e profondità. Sono temibili anche in fase di possesso, hanno calciatori tecnici e di personalità che hanno giocato pure in Serie A. Sarà una gara interessante anche sotto l’aspetto tattico. Si difendono con un 4-4-2 e attaccano con una sorta di 3-4-3. Il Brescia non perde a Catanzaro dal 1972? Siamo abituati a sfatare questi tabù”. LEGGI TUTTO

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    Vandeputte come Kvara: Catanzaro sogna

    TORINO – Venerdì scorso, al Barbera, è stata l’apoteosi del Catanzaro di Vivarini, forse la vittoria più bella (1-2) di questo straordinario campionato dei calabresi. Ogni volta che i giallorossi si riversavano in avanti, per il Palermo erano dolori, ogni azione offensiva era un pericolo costante per i rosanero che sì, stanno attraversando un momento delicato, ma che dal Catanzaro hanno subito una autentica lezione di calcio, premiata anche dagli applausi dello sportivissimo pubblico siciliano. Sì, il Catanzaro di Vivarini è forse la squadra che gioca il miglior calcio della B, come ha ammesso ad esempio Fabregas, appena insediatosi al Como. Le ultime due vittorie di fila (prima di Palermo, il Catanzaro si era aggiudicato il derby con il Cosenza), hanno portato i calabresi soli al 4° posto, a -6 dal duo di testa, Parma e Venezia. Davanti, Iemmello e Biasci stanno dimostrando di essere una bella coppia che del resto faceva faville già in C, vinta nella scorsa stagione a colpi di record. L’uomo in più, quello di categoria superiore però, è il belga Jari Vandeputte, 27 anni, autentico scardina-difese, senza esagerare troppo potremmo definirlo il Kvara del Catanzaro. Sono tanti anni che si parla bene di lui, in diverse sessioni di mercato era stato accostato anche a club di A. Eppure, solo adesso sta avendo in B la consacrazione che meritava da tempo, dopo aver “remato” a lungo in C. Al Catanzaro era arrivato nell’estate del 2022 dal Vicenza, ma è in Italia già dal 2017, quando sbarcò alla Viterbese proveniente dal Genk, il club dove era cresciuto, vivendo poi anche una parentesi al Psv. Fra campionato e Coppa Italia, in questa stagione Vandeputte ha già messo assieme 6 reti e 4 assist, numeri da centravanti, non da ala sinistra che Vivarini saggiamente fa partire largo e arretrato perché poi, una volta innescato, sa diventare devastante, un piacere per gli occhi, giusto quindi, fatte le debite proporzioni, paragonarlo al Kvaratskhelia del Napoli perché nel Catanzaro ha lo stesso peso che il georgiano ha per i campani. Ora però, per i ragazzi di Vivarini, è il momento di chiudere al meglio il girone d’andata per andare alla pausa (e al mercato) di gennaio cercando di capire che tipo di campionato potrà fare da qui a maggio il Catanzaro. Si parte domani alle 16.15 ospitando al Ceravolo il Pisa di Aquilani, squadra che non riesce a uscire da un campionato anonimo. Quindi, il 16, trasferta ad Ascoli coi marchigiani che dopo l’arrivo di Castori in panchina continuano ad avere i problemi che avevano con Viali. Il 23 il Catanzaro riceverà il Brescia che forse ha svoltato con Maran ma che oggi ha 9 punti meno del Catanzaro. Infine, il girone d’andata si chiuderà a Santo Stefano con la trasferta in casa della Reggiana, altra squadra che non riesce a decollare. Insomma, è un calendario niente male che se sfruttato al meglio, potrebbe dare al Catanzaro la possibilità di ambire a qualcosa di più del miglior piazzamento possibile ai playoff, specie se Venezia e Parma dovessero perdere qualche colpo. Per la gioia di Catanzaro, in città erano decenni che non si sognava come in questi mesi formidabili. LEGGI TUTTO

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    Samp-Palermo: ultima chiamata per Pirlo

     / Calcio / Serie BOggi 7 gare della 12ª giornata di B: il tecnico dei blucerchiati si gioca il posto contro i siciliani di Corini che in trasferta hanno raccolto 13 punti su 15. Il Venezia va a Terni, il Catanzaro riceve il ModenaGianluca Scaduto04 LEGGI TUTTO

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    Samp-Catanzaro: Pirlo si gioca tutto

    TORINO – Dopo le cinque gare di ieri, l’8ª giornata di Serie B prosegue oggi con le restanti cinque partite. Fra le quattro gare delle 16.15, brividi a Marassi, dove la Samp di Pirlo ospita il Catanzaro di Vivarini, l’ex regista della Juve si gioca la panchina. In teoria al Maestro dovrebbe essere dato tempo fino alla gara del 7 ottobre ad Ascoli, quella prima della sosta per le nazionali. Ma è chiaro che se la Samp – precipitata al penultimo posto dopo i risultati di ieri – dovesse perdere la quarta gara su quattro al Ferraris, la posizione di Pirlo si farebbe critica: la classifica piange e annuncia una stagione difficile, se non arriva la svolta. E attenzione al Catanzaro: i calabresi non erano così competitivi da decenni, sono l’unica neo pronossa che possa coltivare sogni di gloria e hanno dimostrato di aver assorbito il terribile 0-5 che gli ha inflitto il Parma in casa quando erano entrambe appaiate in testa. Poi il Catanzaro ha sfiorato la vittoria a Bari (2-2) e impattato col Cittadella in casa (1-1), ma la squadra c’è tutta e ha le carte in regola per un campionato importante. Il clou però, si gioca alle 18.30, allo Zini la Cremonese ospita la capolista Parma. I padroni di casa cercano ancora il primo successo interno, da due turni sono sotto la guida di Giovanni Stroppa (subentrato a Davide Ballardini), nei quali hanno raccolto 4 punti (2-2 all’esordio con l’Ascoli, promettente 1-2 a Cosenza). Bomber Coda è a 5 reti, cioé ha già segnato la metà dei gol che aveva realizzato nella scorsa stagione al Genoa, frenata da qualche incomprensione. E infatti questo Coda somiglia di più a quello leccese quando in due stagioni segnò 42 gol e portò i salentini in A. Di sicuro oggi tanti tiferanno Cremonese: i grigiorossi se vincono si rilanciano anche in chiave A diretta ma sopratutto fermerebbero la fuga del Parma. Gli emiliani di Pecchia stanno realizzando la miglior partenza in B della loro storia. Sono imbattuti e hanno raccolto 5 vittorie e 2 pari. Insomma, il Parma – squadra tecnicamente di Serie A ma al terzo anno di B – se supera anche questo esame, forse più probante di quelli affrontati finora, può veramente dire di essere la squadra da battere. Le altre gare delle 16.15. Intrigante Bari-Como. I pugliesi nell’infrasettimanale hanno incassato a Parma la prima sconfitta in campionato ma la squadra (quella che pareggia di più, 5 volte su 7), è attardata in classifica. In più, in settimana nella piazza ha tenuto banco la polemica sulle “negatività” che affliggono il Bari e che ha coinvolto prima lo storico capitano Di Cesare, poi anche la dirigenza. Legittimi e fondati i dubbi espressi dalla tifoseria sull’operato della società negli ultimi mesi. E dunque chissà che clima maturerà oggi al San Nicola, dove sbarca un Como che è la squadra del momento, la più in palla, reduce da 4 vittorie di fila. Moreno Longo, dopo un esordio in campionato choc (ko a Venezia, 3-0) sta facendo un gran lavoro e alle spalle ha la società più ricca d’Italia, i fratelli indonesiani Hartono. Il test di oggi dirà se il Como può lottare pure per la A diretta, anche se giustamente Longo parla di obiettivo playoff, perché il valore della squadra sembrerebbe quello ma i risultati degli ultimi tempi autorizzano a sognare in grande. Discorso simile per il Palermo che ha gli stessi punti del Como. Oggi la corazzata di Corini ha un test-verità in casa col Sudtirol (che esattamente un anno fa sbancava il Barbera e metteva le basi per diventare la squadra rivelazione della scorsa stagione). In settimana, la bella vittoria dei rosanero a Venezia (1-3) lascia intuire che il Palermo abbia i mezzi per aumentare il passo e mantenersi in zona A diretta, specie dopo che si è sbloccato bomber Brunori (suoi i tre gol al Penzo). Ma non va dimenticato che nell’ultimo turno in casa, il Palermo ha perso dal Cosenza, per questo che la gara col Sudtirol sembra una verifica chiave sulle potenzialità della squadra di Corini. Gli altoatesini di Bisoli sono ancora imbattuti ma vengono da tre pari di fila in cui hanno sofferto non poco. Pesa l’assenza in attacco, per infortunio, dell’albanese Merkaj, acquistato in estate dall’Entella in C: nelle prime gare era stato sempre decisivo e aveva segnato già 2 gol al debutto nella categoria. Dopo il suo infortunio, l’attacco è tornato quasi  tutto sulle spalle del pur ottimo Odogwu, ma la squadra ne sta risentendo anche se comunque il Sudtirol pare in grado di bissare la scorsa fantastica stagione. Infine, in chiave salvezza, si gioca Cittadella-Lecco. Nei veneti, a quota 9 punti, reduci dall’ottimo 1-1 di Catanzaro, c’è la sensazione che stia funzionando la mezza rifondazione della squadra operata in estate. Nel Lecco invece, che per le note vicende giudiziarie ha iniziato dopo la stagione e ha disputato solo 4 gare (con un punto raccolto), traballa la panchina di Luciano Foschi, l’uomo che ha riportato i blucelesti in B dopo mezzo secolo. LEGGI TUTTO