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    Serbia mondiale? No, è Juventus-Torino: Brasile, occhio!

    TORINO – (e.e.) Dal Vanja Milinkovic Savic show al Vlahovic sorridente che ha panchinato la pubalgia: ed è subito gol. Nel ritiro della Serbia, l’asse Toro-Juventus sostiene la nazionale che pensa in grande. In mezzo dirige Lukic e sulle fasce brillano Kostic e Radonjic. Insomma, un derby dell’amicizia che minaccia il Brasile favoritissimo, avversario nel Mondiale in Qatar. Neymar e comagni sono avvisati. I ragazzi di Stojkovic saranno avversari tosti. E in allenamento è spettacolo puro, tra torello, dribbling e calci da fermo. Dove emerge Vanja, il portierone granata maestro nelle conclusioni potenti e a giro, anche dalla lunga distanza. Il suo sogno: un gol da impazzire. LEGGI TUTTO

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    Dragowski ko con ironia: “ordina” la caviglia express. E Vlahovic…

    TORINO – Dopo qualche giorno di rabbia, dolore e frustrazione, Dragowski è riuscito a somatizzare e prendere atto di quello che è accaduto. Il terribile infortunio (poi rivelatosi meno grave del previsto) rimediato nell’ultima partita di campionato vinta dallo Spezia contro il Verona gli ha impedito di rispondere alla convocazione della Polonia per i Mondiali in Qatar, le sue lacrime al momento dell’uscita dal campo erano anche per quello, oltre che per il dolore in sé per sé dell’infortunio.Guarda la galleryDragowski, infortunio shock: addio Mondiale
    Dragowski torna sull’infortunio
    Adesso, però, Dragowski ha trovato la forza di scherzarci su, di fare autoironia, come testimoniato dal messaggio pubblicato su Instagram: “Volevo ringrazire tutti per i messaggi di sostegno. Ordinato nuova caviglia e se la consegna express funziona dovrei tornare presto”. Parole in cui ha cercato di sdrammatizzare, apprezzate anche dall’ex compagno di squadra alla Fiorentina Dusan Vlahovic. Il “mi piace” dell’attaccante della Juventus svetta sui tanti altri che hanno accompagnato il post del portiere polacco.
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    Juve da Mondiale: la situazione dei convocati, occhio a Vlahovic!

    TORINO – La Juventus viaggia nel mondo con gli undici bianconeri che hanno raggiunto le rispettive Nazionali per preparare l’ormai prossimo Mondiale in Qatar che scatterà domenica 20 con Qatar-Ecuador alle 17. Dunque Paredes e Di Maria con l’Argentina, Danilo, Bremer e Alex Sandro con il Brasile che è alla Continassa sino a venerdì, Szczesny e Milik con la Polonia, McKennie con gli Usa, Rabiot con la Francia e la coppia Kostic e Vlahovic con la Serbia. A proposito di Dusan, al centravanti deve aver fatto bene l’aria di casa visto che si è allenato insieme alla Nazionale dopo che aveva alzato bandiera bianca nelle ultime partite con la Juventus a causa di una sofferenza per la pubalgia. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic e Marchisio, la sfida a Fifa 23 con gli ex Juventus: chi avrà vinto?

    Marchisio e Vlahovic e la sfida a Fifa 23, chi avrà vinto? Prima della partita vera e propria, il Principino, vestito rigorosamente con la maglia Juve e l’attaccante serbo hanno partecipato a un gioco: “Davanti a voi ci sono varie icone e delle domande a cui rispondere”. Il primo a scegliere è stato Dusan che ha pescato… Zidane: “C’è poco da dire”, il commento del numero 9 bianconero che come seconda carta ha pescato un altro francese ex Juve, David Trezeguet. E su di lui Vlahovic ha detto: “È stato un attaccante fortissimo”.

    Marchisio a Vlahovic: “Te la senti?”

    Marchisio invece ha pescato una domanda: “Il rigore decisivo alla Coppa del Mondo Fifa, chi lo calcioa tra voi due?”, il Principino ha chiesto a Dusan “Te la senti?” – “Mi prendo questa resposabilità” , la replica del serbo. Terza carta ancora un altro grande ex Juve, Baggio. “Uno dei giocatori più iconici della storia del calcio italiano”, ha detto Marchisio, trovandosi d’accordo con Vlahovic che sul Divin Codino ha detto “Un giocatore meraviglioso”. Dopo il quiz sulle icone, Marchisio e Vlahovic si sono sfidati sul “campo” di Fifa 23 e con il risultato di 2-1 ha vinto proprio il…Principino.

    Sullo stesso argomentoGolden Boy: da Marchisio a Miretti, quel passaggio di consegne JuveGolden BoyIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Vlahovic si regala una Maserati speciale? FOTO

    In attesa di recuperare dall’infortunio e tornare protagonista con la maglia della nazionale serba ai Mondiali e soprattutto con quella della Juventus, Dusan Vlahovic ha provato a dimenticare l’assenza dai campi regalandosi un Suv sportivo da 530 cv e oltre 113mila euro di prezzo: Maserati Grecale Trofeo.

    530 cavalli per DV9

    Sul web è infatti apparsa una foto che immortala l’attaccante bianconero in compagnia della Maserati in questione e di Francesco Troito, consulente commerciale della concessionaria Forza, dealer del marchio modenese in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il Suv è stato realizzato secondo i desiderata di Vlahovic, che a giudicare dal sorriso in foto è rimasto pienamente soddisfatto.

    Ferrari, Lamborghini, Porsche: le fuoriserie dei fuoriclasse in Serie A

    Del resto, come potrebbe non esserlo? Grecale Maserati è il top di gamma per quanto riguarda la proposta Maserati di un modello di grosse dimensioni ma dalle connotazioni dichiaratamente sportive. Il suo motore Nettuno, un V6 da 3 litri, eroga 530 cv e 620 Nm di coppia, per una velocità massima di 285 km/h e un’accelerazione 0-100 km/h in 3,8 secondi.

    Guarda la galleryNuova Maserati Grecale, il potentissimo Suv del Tridente LEGGI TUTTO

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    Verona-Juventus, per Vlahovic test verità: dentro o fuori

    TORINO – Dopo le terapie e gli allenamenti personalizzati per superare il dolore causato dall’infiammazione all’adduttore, oggi è il giorno della verità per Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo proverà a testare la tenuta sul campo e in base a come reagirà il suo fisico verrà valutato, con staff tecnico e medico, se potrà essere a disposizione di Massimiliano Allegri già per la trasferta di Verona oppure sventolare ancora una volta bandiera bianca ed eventualmente rimandare il rientro a domenica contro la Lazio. LEGGI TUTTO

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    Juve: dove è finito il Milik dell'estate?

    TORINO – Con Vlahovic che oggi ha svolto lavoro differenziato e con Kean in fase di recupero ma non al top, Allegri deve aggrapparsi ancora a Milik come punto di riferimento in attacco contro il Verona giovedì al Bentegodi. A meno di un recupero dell’ultima ora del centravanti serbo, il polacco sarà di nuovo chiamato a guidare il reparto che ritroverà, tra titolari e subentranti, anche top player come Di Maria e Chiesa a supporto. Anche se le prestazioni del polacco sono in calo di produttività: combatte, lavora molto per la squadra, si spreme e non si tira indietro, però sotto porta non sta più trovando la necessaria continuità. Dopo aver cominciato la stagione con un impatto positivo, anche per le reti messe a segno, tanto da risultare il nuovo acquisto più brillante, Milik ha inciso meno nel mese di ottobre e in questo spezzone di novembre che precede il Mondiale. In campionato l’ultima rete del polacco è datata 2 ottobre, nel 3-0 bianconero sul Bologna.
    FUTURO DA SCRIVERE
    Da allora digiuno in Serie A prolungato, interrotto in Champions dal gol al Benfica che aveva illuso i bianconeri per una rimonta incredibile solo sfiorata a Lisbona. L’attaccante polacco ha dimostrato di saper duettare anche con Vlahovic oppure di fare reparto da solo, ma deve ritrovare la brillantezza estiva: anche perché il suo futuro alla Juventus è ancora tutto da scrivere. Il diritto di riscatto dal Marsiglia a una cifra relativamente bassa (7 milioni) per un attaccante di livello internazionale aiuta ad alzare le percentuali di conferma di Milik in bianconero, ma se qualche settimana fa pure le prestazioni spingevano in quella direzione, nelle ultime uscite la Juventus non ha più rivisto l’attaccante di inizio stagione, quello che punta anche sul Mondiale per ritrovarsi al top.
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    Juve, fuori casa non va ancora: numeri preoccupanti!

    TORINO – Nessun tifoso bianconero dotato di senno e buon senso può pensare che le ultime quattro vittorie consecutive senza subire gol in campionato abbiano già raddrizzato una stagione partita in maniera balorda, con l’uscita dalla Champions League ai gironi che non andrà mai giù a chi “mastica” la Juve, almeno fino al prossimo tentativo di cavalcata in Europa. I numeri migliorano, c’è ragione per sperare in un futuro più radioso, è vero: alcuni numeri però, non tutti. Per esempio: come la mettiamo con il rendimento della squadra di Massimiliano Allegri in trasferta? Sei partite, con due sole vittorie, due pareggi e due sconfitte, tre gol segnati e quattro subiti. Non sono cifre esattamente da Juventus…
    La Juve che fu e quella che è
    E non vale neppure l’eventuale scusante – in verità slegata dalle abitudini, perlomeno juventine – del calendario, visto che finora Dusan Vlahovic e soci hanno sfidato sul loro campo avversarie del calibro di Sampdoria, Fiorentina, Monza, Milan, Torino, Lecce. Insomma, con il massimo rispetto per le rivali di cui sopra e al netto delle potenziali difficoltà collegate agli incroci con piazze e squadre storicamente accese come Firenze e la Torino granata, in altri tempi nessuno si sarebbe stupito di una Juve capace di fare filotto – 18 punti – o qualcosa di molto simile. E non si è trattato di gare ad altissima tensione, anzi, piuttosto di lampi nel buio di prestazioni complessivamente poco soddisfacenti, almeno fino a parte del derby di metà ottobre. Pochi guizzi e chance a Genova, frammenti di buona Juve unicamente all’impatto con il match (vedi le partite contro Fiorentina e Milan) prima di subire comunque almeno una rete, il vuoto spinto in Brianza. Contro Torino e Lecce qualcosa è cambiato, ma della Juventus scintillante dei tempi andati non s’è rivisto granché.
    Problemi e soluzioni
    Morale: se in casa i bianconeri hanno il secondo miglior attacco (17 gol, alle spalle dei 18 del Milan) e la difesa meno battuta (3 reti, come l’Inter), fuori casa si gira un altro film, di un genere totalmente diverso. Tre gol segnati e 4 subiti (l’Atalanta ne ha incassati due, la Lazio di Maurizio Sarri a sorpresa solamente uno!): suvvia, di più si può fare. E comunque: Juventus meglio dello Spezia (una rete a bilancio per i liguri), peggio anche di Empoli, Lecce, Monza, Samp e compagnia, non proprio club in lotta per un posto in Europa. Ad Allegri il compito di trovare risposte, rimedi e soluzioni al problemone della Juve boccheggiante lontano dallo Stadium. Noi suggeriamo un punto, magari, di partenza, o uno spunto di riflessione se volete chiamarlo così: dalla Samp al Lecce, le avversarie che giocano sul loro terreno preferito la buttano sempre sulla quantità, utilizzando le armi più congeniali, vale a dire intensità, corsa, voglia, fame. Tornare a dominare l’avversario, probabilmente, è la strada da seguire. Fargli nuovamente paura, per intenderci. A naso, questa Juve non spaventa più.
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