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    Juve, fuori casa non va ancora: numeri preoccupanti!

    TORINO – Nessun tifoso bianconero dotato di senno e buon senso può pensare che le ultime quattro vittorie consecutive senza subire gol in campionato abbiano già raddrizzato una stagione partita in maniera balorda, con l’uscita dalla Champions League ai gironi che non andrà mai giù a chi “mastica” la Juve, almeno fino al prossimo tentativo di cavalcata in Europa. I numeri migliorano, c’è ragione per sperare in un futuro più radioso, è vero: alcuni numeri però, non tutti. Per esempio: come la mettiamo con il rendimento della squadra di Massimiliano Allegri in trasferta? Sei partite, con due sole vittorie, due pareggi e due sconfitte, tre gol segnati e quattro subiti. Non sono cifre esattamente da Juventus…
    La Juve che fu e quella che è
    E non vale neppure l’eventuale scusante – in verità slegata dalle abitudini, perlomeno juventine – del calendario, visto che finora Dusan Vlahovic e soci hanno sfidato sul loro campo avversarie del calibro di Sampdoria, Fiorentina, Monza, Milan, Torino, Lecce. Insomma, con il massimo rispetto per le rivali di cui sopra e al netto delle potenziali difficoltà collegate agli incroci con piazze e squadre storicamente accese come Firenze e la Torino granata, in altri tempi nessuno si sarebbe stupito di una Juve capace di fare filotto – 18 punti – o qualcosa di molto simile. E non si è trattato di gare ad altissima tensione, anzi, piuttosto di lampi nel buio di prestazioni complessivamente poco soddisfacenti, almeno fino a parte del derby di metà ottobre. Pochi guizzi e chance a Genova, frammenti di buona Juve unicamente all’impatto con il match (vedi le partite contro Fiorentina e Milan) prima di subire comunque almeno una rete, il vuoto spinto in Brianza. Contro Torino e Lecce qualcosa è cambiato, ma della Juventus scintillante dei tempi andati non s’è rivisto granché.
    Problemi e soluzioni
    Morale: se in casa i bianconeri hanno il secondo miglior attacco (17 gol, alle spalle dei 18 del Milan) e la difesa meno battuta (3 reti, come l’Inter), fuori casa si gira un altro film, di un genere totalmente diverso. Tre gol segnati e 4 subiti (l’Atalanta ne ha incassati due, la Lazio di Maurizio Sarri a sorpresa solamente uno!): suvvia, di più si può fare. E comunque: Juventus meglio dello Spezia (una rete a bilancio per i liguri), peggio anche di Empoli, Lecce, Monza, Samp e compagnia, non proprio club in lotta per un posto in Europa. Ad Allegri il compito di trovare risposte, rimedi e soluzioni al problemone della Juve boccheggiante lontano dallo Stadium. Noi suggeriamo un punto, magari, di partenza, o uno spunto di riflessione se volete chiamarlo così: dalla Samp al Lecce, le avversarie che giocano sul loro terreno preferito la buttano sempre sulla quantità, utilizzando le armi più congeniali, vale a dire intensità, corsa, voglia, fame. Tornare a dominare l’avversario, probabilmente, è la strada da seguire. Fargli nuovamente paura, per intenderci. A naso, questa Juve non spaventa più.
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    Vlahovic dopo Juventus-Inter: “Non poter lottare è la cosa che mi fa più male”

    La Juve vince 2-0 contro l’Inter e con un solo colpo supera in classifica Roma, Udinese, ma soprattutto la squadra di Inzaghi. Rabiot e Fagioli regalano tre punti preziosi ad Allegri che con la vittoria di questa sera prosegue la striscia positiva in campionato e arriva a quota quattro vittorie di fila. Senza Vlahovic, ma con un ritrovato Bremer: i bianconeri dopo i primi 45′ un po’ in difficoltà trovano un super gol di Rabiot e chiudono la partita con la seconda rete in bianconero del giovane Fagioli. Nel seondo tempo il Var ha annullato un gol a Danilo per un tocco di mano.

    Vlahovic esulta sui social: “Ora gioiamo tutti insieme”

    Premiato come MVP di ottobre, Dusan Vlahovic ha assistito al riscaldamento dei compagni da bordocampo ed è stato bersagliato dai tifosi dell’Inter con fischi e insulti razzisti. Alla fine della partita l.’attaccante bianconero ha espresso tutta la sua gioia con un post social: “Non poter lottare con i miei compagni è la cosa che mi fa più male, ma con il cuore sempre con voi! Per chi ha sofferto allo stadio, per chi in campo e per chi a casa. Ora gioiamo tutti insieme “. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Inter, i tifosi nerazzurri contro Vlahovic: ecco cosa hanno urlato

    TORINO – «Sei uno zingaro, sei uno zingaro». Nient’altro, perché di nient’altro c’era bisogno, perché tutti hanno sentito e tutti si saranno fatti la loro personalissima opinione. Il coro è partito dal settore riservato ai tifosi dell’Inter, tradizionalmente occupato allo Stadium dai sostenitori ospiti e composto da duemila posti e spiccioli, nei minuti precedenti il fischio d’inizio. Il destinatario del coro razzista, Dusan Vlahovic, avrà fatto spallucce, ché del resto non è mica la prima volta che un episodio del genere lo riguarda da vicino. Nell’ottobre 2021 il serbo, allora bomber della Fiorentina, era stato apostrofato alla stessa maniera dai tifosi dell’Atalanta, appena battuta da una sua doppietta. Tempo di presentarsi all’intervista flash del postpartita di Bergamo a bordo campo e poi ecco quei cori spregevoli, con conseguente espressione inequivocabile dell’attaccante che andò oltre la sgradevole situazione. Ieri l’ex viola ha dovuto saltare il derby d’Italia per colpa della pubalgia. Ma Dusan era comunque presente allo Stadium per sostenere i compagni. E sul volto gli si leggeva chiaro il pensiero di chi, per nessuna ragione al mondo, avrebbe voluto saltare Juventus-Inter. Amen, il fattaccio è un altro: seguiranno conseguenze per i “complimenti” ricevuti ieri sera?Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Emergenza Juve-Psg: Allegri pensa al 3-5-1-1. Con Rugani e Fagioli

    TORINO –  Sempre più difficile o paradossalmente sempre più facile per Massimiliano Allegri scegliere la formazione della Juventus che mercoledì sera scenderà in campo all’Allianz Stadium contro il Paris Saint Germain di Leo Messi e Kylian Mbappé per l’ultima partita della fase a gironi di Champions League con l’obiettivo di chiudere al terzo posto e quindi garantirsi l’accesso all’Europa League. LEGGI TUTTO

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    Juve, Vlahovic rischia anche l'Inter: ricomincia il grande tormento

    Testuale: «All’ultimo momento Vlahovic non ha recuperato da questo persistere di dolore all’adduttore/pube». Ahia. Massimiliano Allegri, ieri in conferenza stampa di vigilia del match che la Juventus disputerà questa sera contro il Lecce, ha stroncato sul nascere le speranze più rosee e ottimistiche circa le condizioni dell’attaccante serbo. E ha riportato la memoria degli astanti non soltanto a martedì scorso (ergo: al momento dell’infortunio patito da Vlahovic durante Benfica-Juventus, con annesso cambio al 25’ della ripresa), bensì anche alla scorsa stagione. Quella travagliata – assai più del previsto – proprio a causa dei fastidi ai bassi addominali, adduttori. Ecco perché l’incubo rischia di ricominciare. Un incubo fatto di dolori, di acciacchi, di difficoltà ad allenarsi oltre che di indisponibilità. Mica per niente Vlahovic era così scorato, martedì, quando s’è accorto della situazione.

    Recente passato

    Vlahovic aveva dedicato buona parte dell’estate a lavori specifici ed esercizi mirati, terapie (saltando le prime partite amichevoli negli Stati Uniti) pur di risolvere una volta per tutte questo fastidio. Lo aveva spiegato chiaramente in una intervista rilasciata durante il ritiro, commentando l’annata appena conclusa: «Non mi piace trovare alibi. Se sono uscito in campo, è perché ero pronto a giocare. Però questo problema me lo sto portando dietro da tanto tempo. Alla fine della stagione volevo recuperare al meglio possibile visto che ho anche dovuto rifiutare la Nazionale, e questa è una cosa che mi spiace molto. Ma quest’estate mi sono dedicato solo a lavorare per recuperare. Ho iniziato un percorso per essere pronto al 100 per cento per questa stagione. Ora sto finendo questo percorso: mi sento bene e sarò a breve al 100 per cento». Effettivamente l’inizio della nuova stagione è stato promettente, con gol e buone prestazioni. Poi c’è stata una flessione dal punto di vista delle marcature, ma fisicamente non c’erano problemi di sorta. Allegri ha avuto modo di insistere molto sull’ex viola. Pure troppo, forse… Vlahovic – alle spalle di Danilo – è il secondo bianconero più presente in campo: 1267 minuti suddivisi in 15 presenze. Ultimamente, ecco il nuovo fastidio.

    Guarda la galleryJuventus dimezzata: la lista dei dieci indisponibili di Allegri

    Le tempistiche

    Ovviamente la speranza di tutti, giocatore in primis, è che il problema si risolva in tempi rapidissimi e senza lasciare conseguenze. Tuttavia il rischio che Vlahovic debba/possa saltare anche la partita contro il Paris Saint Germain in programma mercoledì prossimo all’Allianz Stadium è abbastanza concreto. E c’è di più: pure il match di domenica contro l’Inter, sempre allo Stadium, è a rischio. Sfidare la sorte, peraltro, sarebbe assai pericoloso. Questo è periodo in cui non solo gli infortuni, ma anche le ricadute, sono tutt’altro che una rarità in casa Juventus. Le valutazioni del caso saranno dunque fatte di giornata in giornata, con cautela e prudenza.

    Sullo stesso argomentoJuve, altro rinvio per Chiesa e Pogba: la data del possibile rientroJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri si gioca il futuro in 5 atti

    TORINO- Parola d’ordine: unità. Il presidente Andrea Agnelli ha convocato tutti i dipendenti bianconeri per rassicurare e tranquillizzare in merito agli sviluppi dell’inchiesta prisma. Così come il tecnico Massimiliano Allegri, sul lato sportivo, è al lavoro per ricreare compattezza in un gruppo che pareva essersi ritrovato dopo il ritiro post ko con il Maccabi Haifa ma che poi è crollato malamente contro il Benfica. Quanto di buon fatto, rischia ora di esser gettato a mare in caso di nuova figuraccia a Lecce.

    Esami

    Allegri si gioca molto. La linea della società resta ferma in merito alla volontà di non cambiare guida tecnica in corsa, ma la pazienza ha un limite e – soprattutto – si rischia di compromettere anche il campionato, con nuovi ko. Restano 5 partite (4 in campionato e una in Champions) prima della sosta per i mondiali. Cinque partite in cui Allegri può rinsaldare la propria posizione oppure comprometterla. LEGGI TUTTO

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    Benfica-Juventus, Vlahovic e il gol senza la goal line technology

    Attimi di confusione durante Benfica-Juventus. Nel match cruciale per il passaggio agli ottavi di finale di Champions League i bianconeri, dopo aver subito il gol dell’1-0 da Antonio Silva, avevano riportato il risultato in parità con il gol di Dusan Vlahovic al 22′. Inizialmente la rete era stata annullata per fuorigioco di Kean, che sembrava aver toccato il pallone poco prima di entrare in porta. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic: Integrato al 100% con la Juventus. E con Kostic è più facile

    Sette gol e un assist in 14 partite tra campionato e Champions League. Sono questi i numeri di Dusan Vlahovic in questo primo scorcio di stagione. L’attaccante serbo, miglior realizzato della Juventus fin qui, è chiamato a rispondere presente insieme a tutta la squadra nel match del Da Luz contro il Benfica in programma alle 21, determinante per mantenere ancora vive le speranze di qualificazione agli ottavi di finale. La squadra di Allegri, infatti, ha un solo risultato a disposizione: la vittoria.Guarda la galleryBenfica-Juventus, le probabili formazioni
    Vlahovic e l’esperienza alla Juventus
    A poche ore dal fischio d’inizio della gara contro i lusitani, l’ex Fiorentina è stato intervistato da TNT Brasil, ai quali ha parlato della sua esperienza alla Vecchia Signora: “Il 2022 poteva andare meglio sul piano personale e collettivo. Tutti i giorni voglio fare di più, voglio migliorare. Sempre si può migliorare e io cerco sempre di essere più forte del giorno prima. Non saprei dare una valutazione esatta, ma si poteva fare meglio. Cosa aspettarsi? Sarà importante mantenere la calma e la lucidità, pensare partita dopo partita. Il campionato è appena iniziato, è ancora lungo e può succedere di tutto. Noi siamo concentrati sul lavoro, lavorare più di tutti, essere calmi e vedremo cosa succederà. Il mio arrivo a Torino? Dal primo giorno mi sono sentito integrato, tutti si sono sforzati di aiutarmi su tutto e velocizzare l’ambientamento, a partire dai compagni ai dirigenti, il presidente, tutto lo staff e ringrazio anche loro. I giocatori più anziani che hanno vissuto tanti anni nella Juve mi hanno aiutato tanto. Con il tempo sono diventato amico di molti, sono molto fortunato”. 
    Guarda la galleryLa Juventus con il 3-5-2: può essere la svolta della stagione, l’analisi tatticaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO