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    Juve, Vlahovic e quella promessa rispettata a fine partita

    TORINO – Dusan Vlahovic ha scritto il suo nome nella storia del Derby della Mole, sua la rete decisiva nel’1-0 della Juventus nei confronti del Torino. L’attaccante serbo ha liberato tutta la sua gioia dopo il gol e anche dopo la sostituzione è andato avanti a sostenere con vigore i compagni. A fine partita l’ex Fiorentina si è anche reso protagonista di un bel gesto nei confronti di una giovane tifosa bianconera che sperava in un regalo speciale:  l’attaccante aveva promesso la sua maglia alla tifosa e ha mantenuto la promessa dopo il triplice fischio. Dopo aver esultato per il successo nel derby, Dusan si è avvicinato agli spalti e ha chiamato, con l’aiuto di un collaboratore, la bambina, accompagnata da sua mamma per regalarle la sua numero 9. LEGGI TUTTO

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    Torino-Juventus, Vlahovic difende Allegri e rivela: “Ecco a chi devo una cena”

    “Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile: era un derby, loro sono tostissimi, poi qui nel loro stadio, con la spinta dei loro tifosi… Per noi era importante vincere e dobbiamo continuare così, uniti e costanti”. Dusan Vlahovic, match-winner del derby Torino-Juventus, è intervenuto ai microfoni di Dazn: “Noi pensiamo partita per partita. Tutti conoscono i nostri obiettivi, noi non molleremo mai. Seguiamo l’allenatore? Sono domande banali, certo che lo seguiamo. A tutti capita un periodo no, oggi l’obiettivo era vincere, lo abbiamo ottenuto e ora dobbiamo continuare. Nelle difficoltà si cresce e si impara. Io mi metto a disposizione della squadra, poi una partita la gioco bene e una no, ma do sempre il 100%. Oggi ho segnato, spero di continuare a farlo, e che continuiamo a vincere. Il ct della Serbia in tribuna? Ci eravamo sentiti, sapevo venisse, gli dovrò una cena”.Guarda la galleryTorino-Juventus, decide Vlahovic: il golIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Determinazione e Vlahovic: passo avanti Juve

    TORINO – Non si può definirla una Juventus guarita, quella che dopo il ko con il Milan e il tracollo con il Maccabi Haifa è tornata alla vittoria conquistando il derby, ma è stata se non altro una Juventus assolutamente attenta e determinata nel seguire tutte le precauzioni necessarie a non aggravare la propria malattia e a imboccare la strada che può portarla a guarire davvero. E se dovrebbero essere doti basilari di qualsiasi squadra, dopo Haifa aver ritrovato attenzione e determinazione è un passo avanti enorme, anche perché entrambe costituiscono segni di quella compattezza su cui l’ultima prova di Champions aveva fatto sorgere dubbi.Guarda la galleryTorino-Juventus, decide Vlahovic: il gol

    La Juve ritrova Vlahovic

    Nel derby però la squadra di Massimiliano Allegri ha ritrovato qualcos’altro, oltre ad attenzione e compattezza. Anzi, qualcun altro. Ha ritrovato quello che è mancato al Torino, ossia un centravanti, e per giunta non un centravanti qualunque ma un grande centravanti. Ha ritrovato Dusan Vlahovic, la Juventus, e lo aveva ritrovato già prima che il serbo firmasse con un guizzo da serpente dell’area di rigore il suo primo gol in trasferta e la prima vittoria bianconera lontano dallo Stadium. DV9, al netto di due conclusioni non perfette, una nel primo tempo in cui era stato bravo anche Milinkovic Savic a chiudergli lo specchio, e una ciccata nel secondo, è stato un costante punto di riferimento, bravo svariare per trovare spazi, a ricevere palla e girarla sulle fasce da regista offensivo. Sempre concentrato e mai nervoso: e in questo il derby potrebbe aver rappresentato uno scalino fondamentale per lui e per la Juventus.

    Toro, senza Belotti è dura

    Avesse avuto un Vlahovic, il Torino avrebbe forse potuto approfittare dei timori e della preoccupazione che avevano irrigidito la squadra bianconera nella prima mezzora. O avrebbe potuto essere più incisivo nell’assalto finale. L’indisponibilità di Sanabria, gli acciacchi di Pellegri (impalpabile nel finale), ma soprattutto la lacuna non colmata in quel ruolo dopo la partenza di Belotti, hanno invece reso sostanzialmente sterile la squadra di Ivan Juric. Il resto lo ha fatto la già citata attenzione della squadra di Allegri, che si è via via scrollata di dosso un po’ di preoccupazione e dalla mezzora del primo tempo ha cominciato a impegnare Milinkovic Savic, fino al gol che le ha permesso di ritrovare i tre punti. Ora deve ritrovare un’altra dote fondamentale: la continuità nell’esprimere quell’attenzione e quella determinazione. E magari potrà guarire davvero. E di guarire ha bisogno anche il Torino, dopo quattro sconfitte e un pareggio: dovrà inventarsi qualcosa Juric, in attesa che a gennaio possa arrivare la medicina giusta.
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    Torino-Juventus, derby senza scampo: anche con Sonego e Tortu

    TORINO – Tutto pronto o quasi per il derby dei brividi. Tra Torino e Juventus (tre sconfitte nelle ultime 4 partite per i granata, due ko di fila per i bianconeri) la stracittadina può essere l’occasione del rilancio ma anche la partita in cui finire dentro un tunnel ancora più buio. Juric e Allegri hanno cercato di spronare i propri giocatori e non si devono escludere colpi di fantasia nelle due formazioni.
    Sonego contro Tortu: chi vince?
    Il derby si potrebbe provare a vincere a tavolino anche se per come nasce, questa sfida si dovrà conquistare soprattutto con il cuore. Allo stadio Grande Torino alle 18 si potrebbe registrare l’esaurito visto che ci sono pochissimi tagliandi ancora in vendita. Il derby lo abbiamo fatto giocare da un tennista che più granata non si può e da un velocista col sangue bianconero. Lorenzo Sonego contro Filippo Tortu per un match di parole che vi invitiamo a leggere su Tuttosport. LEGGI TUTTO

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    Psg, Mbappé chiede un centravanti e l'identikit è sempre Vlahovic

    PARIGI (Francia) – Nonostante un avvio di stagione decisamente scintillante, il Psg e il tecnico Christophe Galtier devono tenere la guardia alta per far fronte ai rapporti sempre più tesi tra due stelle della squadra: Mbappé e Neymar. Dopo lo 0-0 di ieri contro il Reims il fuoriclasse francese ha pubblicato una storia criptica sul proprio profilo Instagram, cancellandola però dopo pochi minuti. Lo scatto della (nuova) discordia ritrae Mbappé durante la partita di ieri sera ed è accompagnato dagli hashtag “#icicestparis”, celebre motto del club parigino, e “#pivotgang” (team centravanti, ndr). Il riferimento social a un ipotetico numero 9 non è passato inosservato, soprattutto in relazione al legame ormai apparentemente irrecuperabile tra Mbappé e O’Ney. Non è certo la prima volta che i due si mandano frecciatine attraverso i social network. E nemmeno la mediazione di Leo Messi ventilata dalla stampa francese sembra aver portato a una distensione. All’origine del litigio ci sarebbe la riunione tra Mbappé e i dirigenti del Paris Saint-Germain subito dopo il rinnovo contrattuale, a margine della quale il fuoriclasse francese avrebbe definito Neymar un giocatore non imprescindibile per il futuro del club parigino.
    Juve, gli occhi del Psg su Vlahovic
    A proposito di centravanti, la scorsa settimana il tecnico Christophe Galtier non ha nascosto di aver chiesto ai dirigenti del Psg un colpo nelle battute finali dello scorso mercato estivo per puntellare il reparto avanzato. L’ex allenatore del Lille ha raccontato di essere alla ricerca di un attaccante d’area, un interprete in grado di sposarsi per caratteristiche con Mbappé, sulla falsa riga di Giroud nella nazionale francese di Deschamps. Nonostante la Juve non sia disposta a privarsene, in termini di età e potenziale Vlahovic sembra incarnare alla perfezione l’identikit tracciato dall’allenatore francese e potrebbe essere quel Pivot che Mbappé vorrebbe tanto al suo fianco nel prossimo futuro, come suggerito dall’hashtag utilizzato sui social. 
    Juve, tra Vlahovic e Allegri spunta il Psg: Galtier cerca uno come lui

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    Milan-Juve, Vlahovic e il braccio: la decisione Var FOTO

    Al minuto 29 di Milan-Juventus un tiro di Leao è stato respinto da Vlahovic in angolo. Lo stesso Leao assieme al compagno di squadra Giroud hanno protestato con l’arbitro Orsato, chiedendo l’assegnazione del rigore per un tocco di braccio. Il pallone ha effettivamente sbattuto sul braccio destro dell’attaccante juventino che, tuttavia, aveva le braccia dietro la schiena.

    La decisione del Var Chiffi

    Dopo un check del Var Chiffi, Orsato ha fatto riprendere il gioco: il movimento del braccio di Vlahovic è stato ritenuto congruo, poiché attaccato al corpo, e non tale da giustificare una on field review che avrebbe potuto portare alla concessione del rigore per il Milan. LEGGI TUTTO

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    Milan-Juve, Vlahovic e il tabù San Siro da sfatare

    MILANO – Il confronto di San Siro tra Milan e Juventus, oltre a rappresentare un esame importante per entrambe le squadre, è una sfida che porta con sé alcune statistiche curiose. I rossoneri (2) e i bianconeri (4) sono infatti due delle tre squadre ad aver perso meno partite di Serie A in questo 2022 insieme al Napoli (3). Inoltre, proprio contro gli azzurri di Spalletti, gli uomini di Pioli hanno perso l’ultima gara giocata al Meazza dopo una striscia di ben 6 successi consecutivi. L’ultima volta che i Campioni d’Italia in carica hanno perso due partite di fila in casa risale al settembre del 2019, contro Inter e Fiorentina, quando alla guida della squadra c’era ancora Marco Giampaolo. LEGGI TUTTO