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    Juve, è pareggite acuta: 2-2 da pazzi con la Salernitana e gol del sorpasso annullato

    TORINO – La Juventus vede i fantasmi, poi riacciuffa la Salernitana nel recupero. Ma è rabbia bianconera per il gol annullato a Milik in pieno recupero per fuorigioco di Bonucci. Succede di tutto e nel finale viene espulso anche Allegri.

    DA INCUBO

    Con la terza maglia al debutto, la Juve inizia subito in salita, trovandosi a rincorrere dopo nemmeno venti minuti. La “frittata” comincia da Cuadrado, che sbaglia il tempo dell’intervento di testa, poi prosegue la cottura McKennie, che non riesce a tenere il doppio passo di Mazzocchi: sul suo cross il più lesto è Candreva per il classico gol dell’ex. Inizio horror che più horror non si può per i ragazzi di Allegri: lo choc prosegue e la Salernitana prende fiducia esaltando anche i tanti tifosi granata allo Stadium. Il 4-3-3 juventino stenta a decollare: l’unico a provarci è il solito Miretti. Kean non sfrutta a dovere una buona opportunità sulla respinta incerta di Sepe, mentre Vlahovic riceve pochi palloni e spesso è spalle alla porta. L’horror diventa incubo quando Bremer tocca la palla con il braccio in area: rigore che Piatek trasforma da campione, Salernitana avanti 2-0.

    L’ILLUSIONE

    La scossa può darla (e ci prova in più occasioni) Milik, al posto dello spento Kean, ma in realtà arriva da Kostic che fa il break a sinistra, pennella un pallone su cui si fionda Bremer per l’1-2 che riaccende Juve e Stadium. Il brasiliano la riapre e la squadra di Allegri si sveglia: anche Vlahovic entra in partita e diventa fondamentale, anche se il colpo del pari non arriva. Allegri toglie Kostic per inserire Danilo, però la mossa della disperazione è Soulé per Cuadrado. Sembra finita, invece la Juve tira fuori l’orgoglio: follia di Vilhena che sgambetta Alex Sandro, dal dischetto Bonucci sbaglia ma segna sulla respinta. Il 2-2 sembra cosa fatta, quindi Milik segna il 3-2 annullato però per fuorigioco proprio di Bonucci rivisto al Var. Finale convulso con espulsioni e tensioni. Per la Juventus resta l’amaro in bocca per un successo sfumato in maniera rocambolesca. Di sicuro, al di là del risultato, i bianconeri non sono stati né antipatici né vincenti.
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    Juve, l'urlo di Vlahovic: “La gloria consiste nel rialzarsi ogni volta!”

    TORINO – Dicono che fatichi ad accettare l’idea di trascorrere novanta minuti su un campo di calcio senza segnare. Dusan Vlahovic, in effetti, vive per il gol, ma a soli 22 anni ha tutto il tempo per migliorare ancora. Intanto il bomber serbo veste volentieri i panni del leader già provetto nonostante la giovane età, tanto che il suo ultimo post sui social ha scatenato l’entusiasmo del popolo juventino, sia dei semplici tifosi sia dei campioni che per caso sono pure suoi compagni di squadra, come Angel Di Maria. Il Fideo è stato uno dei primi a rispondere al messaggio di DV9: «La gloria non consiste nel non cadere mai, bensì nel rialzarsi ogni volta».Guarda la galleryJuve-Salernitana: la formazione ufficiale di Allegri
    Prospettive
    Arde il fuoco della passione bianconera, nel cuore di Vlahovic e in quello delle migliaia di sostenitori che vedono la Juventus in difficoltà sul piano della continuità di gioco e risultati, eppure non possono aver motivo per mollare già ora. Questa sera, contro la Salernitana, il serbo ha l’occasione per autografare la quinta partita consecutiva casalinga in campionato con un suo gol: nella Juve ci sono riusciti solamente assi del calibro di David Trezeguet, Cristiano Ronaldo e Alessandro Del Piero nell’era dei tre punti e già solamente questo gasa ancor più la gente bianconera, che dopo due anni senza scudetti da festeggiare non vede l’ora di ricominciare a celebrare trionfi sbattendoli in faccia alla concorrenza. Vlahovic è chiamato a fare l’Haaland della Juve: il norvegese ha già segnato 12 reti contro le 4 di Dusan giocando tre partite in più. La Salernitana è avvisata.

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    Juve, Vlahovic vince l'Mvp di agosto Fifa23

    TORINO – I quattro gol in quattro partite hanno regalato a Dusan Vlahovic il titolo di Mvp “Powered by Fifa23” del mese di agosto: il centravanti bianconero, votato dai tifosi sul sito Juventus.com, riceverà il premio prima del match fra Juve e Salernitana, in progamma all’Allianz Stadium domenica 11 settembre alle 20.45, alla fine del riscaldamento pre-partita. Il serbo, dopo la doppietta realizzata all’esordio in campionato contro il Sassuolo, ha segnato il gol del momentaneo vantaggio dei suoi nell’1-1 casalingo contro la Roma e la rete che ha spianato la strada alla squadra di Allegri nel successo per 2-0 contro lo Spezia.  LEGGI TUTTO

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    Allegri e la sorpresa anti PSG!

    PARIGI – Più si avvicina l’ora x, ovvero le 21 di questa sera, e più cresce la voglia da parte di Massimiliano Allegri e del suo staff di sorprendere il PSG con una Juventus aggressiva e determinata. Del resto questa è in teoria la partita in cui i bianconeri hanno meno da perdere tra le sei che dovranno giocare nel proprio girone: in casa dei più forti del gruppo e tra i favoriti in assoluto per la vittoria della Champions. Ecco che, anche per dare un pugno in faccia alle notizie negative che arrivano dallo staff medico – Di Maria meglio tenerlo fuori per una settimana abbondante al fine di evitare che i dolorini muscolari diventino qualcosa di più mentre di Pogba che si è finalmente deciso a operarsi con 43 giorni di ritardo si sa già tutto – il tecnico toscano sarebbe sempre più propenso a far scendere in campo una squadra da una parte più protetta in difesa e dall’altra più efficace e pericolosa in attacco. Il tutto, ovviamente, sempre con undici giocatori in campo….

    La soluzione sarebbe una difesa a tre, tre marcatori veri, Danilo, Bonucci e Bremer e un reparto offensivo con due punte di ruolo, ovvero Vlahovic e Milik. A “rimetterci” sarebbero i terzini che peraltro non offrono in questo periodo niente di che, anzi, per un centrocampo a cinque con Paredes in regia sin che riesce a resistere visto che nel Psg ha giocato pochissimo mentre con la Juve era in campo solo sabato scorso a Firenze, due mezzali come Rabiot e Miretti e sugli esterni Kostic a sinistra e a destra probabilmente McKennie, utile non tanto in fase di spinta sulla fascia ma a coprire in mezzo quando il giovane Miretti proverà a migrare verso l’area avversaria.

     Dunque non resta che attendere e aspettare che il count down arrivi allo zero.

    Guarda la galleryChampions League, Psg-Juve: la probabile formazione di AllegriIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve-Psg. Di Maria, bandiera bianca in extremis. Il retroscena, le soluzioni

    PARIGI – Colpo di scena e non positivo per la Juventus che domani sera a Parigi affronterà il PSG. Infatti dopo la rifinitura sostenuta alla Continassa il club bianconero ha comunicato l’elenco dei convocati e non figura Angel Di Maria! L’argentino evidentemente al termine della seduta ha avvertito un problema muscolare, probabilmente ancora all’adduttore, che aveva allarmato a fine primo tempo Allegri tanto che a Firenze lo aveva lasciato negli spogliatoi dopo l’intervallo.
    A questo punto viene meno la fantasia del Fideo per cercare di contrastare il Trio dei Mostri ovvero Messi-Mbappé-Neymar.
    Ora è possibile che il tecnico toscano possa decidere di variare il modulo e schierare dall’inizio sia Vlahovic che Milik per un 3-5-2 oppure un 4-4-2 che garantisca comunque la presenza di almeno due attaccanti a insidiare l’area di rigore di Donnarumma.
      E’ già la seconda volta che ci sono criticità sulla gestione del sudamericano: dovette uscire nella ripresa all’esordio col Sassuolo e nel dopo gara il tecnico ammise che forse avrebbe potuto toglierlo prima visto che da alcuni giorni avvertiva un leggero fastidio. Ora il nuovo stop dopo la mezza partita disputata al Franchi in cui a un paio di colpi di classe ha contrapposto un intervento goffo e mal riuscito sulla respinta della difesa che ha permesso a Sottil di azionare il contropiede del pareggio.
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    Vlahovic, secondo gol di fila su punizione: è nella storia della Juve

    TORINO – È tutto vero, Dusan Vlahovic l’ha rifatto. Squadra diversa, lo Spezia, ma stessa posizione della Roma e stesso mancino sopra la barriera che si insacca sotto la traversa (stavolta non la tocca però): la seconda punizione consecutiva di DV9 è un altro capolavoro. Così la Juve è andata in vantaggio, s’è affidata di nuovo al talento del suo bomber, che ora è specialista anche fuori dall’area. E c’è un dato che lo proietta nella storia bianconera: Vlahovic è il quarto giocatore della Juventus in grado di segnare su punizione diretta in due presenze consecutive di Serie A dal 2004/05 (da quando Opta raccoglie questo tipo di statistica. Prima di lui Pjanic, Pirlo e Del Piero. Cecchino. LEGGI TUTTO

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    Milik e Vlahovic insieme? Per la Juve è più di un piano B

    TORINO – Prima ancora che lo facesse ieri Arkadiusz Milik, era stato Massimiliano Allegri alla vigilia di Juventus-Roma a spiegare che il polacco, oltre a essere un perfetto vice per Dusan Vlahovic, potrebbe giocare anche accanto al serbo. Parere ancora più importante di quello dello stesso attaccante ex Marsiglia, dal momento che, come ha ricordato proprio Milik, «sarà l’allenatore a decidere se giocare con una o due punte». L’allenatore ha già deciso per l’assetto a una punta, quando ha programmato assieme ai dirigenti la costruzione della squadra: Di Maria a destra, Chiesa a sinistra e Vlahovic in mezzo, questo è l’attacco ideale della Juventus 2022-23. Allegri, però, è quanto di più lontano possa esserci dall’integralismo tattico: se l’assetto tipo della squadra bianconera è il 4-3-3, nessun altro modulo è da escludere a priori, compresi quelli che prevedono due punte centrali contemporaneamente in campo. In corsa, come è successo nel finale contro la Roma, o anche dall’inizio.
    La soluzione Milik è preziosa
    Proprio in questo periodo, viste le assenze di Chiesa, destinata a durare ancora un bel po’, e Di Maria, che invece rientrerà a brevissimo ma non potrà certo giocare tutte le partite, la soluzione Milik potrebbe rivelarsi preziosa. Perché Kostic è un ottimo esterno, bravissimo ad andare sul fondo e crossare, ma è ben lontano dall’avere nelle gambe i gol di Chiesa e la capacità di accentrarsi e andare al tiro dell’azzurro. Lo stesso Cuadrado da quando è in bianconero (2015-16) non ha mai segnato più di 5 gol a stagione, cifra che per Di Maria al Paris Saint-Germain ha rappresentato il bottino minimo, pur essendo anche il Fideo un uomo assist più che un finalizzatore. Considerando che anche tra i centrocampisti manca, e mancherà ancora per un po’, quello con più gol nelle gambe, Paul Pogba, il rischio di dominare le partite ma non chiuderle, come successo con la Roma, non è legato solo a sfortuna (il tocco di braccio di Vlahovic che ha portato all’annullamento del gol di Locatelli), prestazioni eccezionali di qualche avversario (Smalling), e imprecisioni al tiro o al momento dell’ultimo passaggio che possono essere migliorate.
    Le due strade principali
    Con due esterni più portati al cross che al tiro come Cuadrado e Kostic, raddoppiare i centimetri in area aggiungendo i 186 di Milik ai 190 di Vlahovic sarebbe una buona soluzione (non l’unica), per aumentare l’incisività in fase di finalizzazione. Due le strade principali per schierare le due torri: 4-4-2 e 3-5-2. La prima imporrebbe il sacrificio di un centrocampista, non indolore visto quanto bene ha funzionato il terzetto Rabiot – Locatelli – Miretti contro la Roma e visto che il reparto dovrebbe a breve arricchirsi con Paredes. La seconda è una soluzione non molto amata da Allegri (che però la ha comunque usata in due stagioni del suo primo ciclo bianconero), ma che consentirebbe di schierare tre centrocampisti: la Juventus potrebbe comunque passare al 4-4-2 in fase difensiva arretrando uno degli esterni e allargando una mezzala e un difensore. C’è anche una terza via, il 4-3-1-2, ma con le fasce affidate solo ai due terzini alla fine a Vlahovic e Milik rischierebbero di mancare proprio i cross. Al di là del modulo, come combinerebbero tra loro Milik e Vlahovic? Lo ha spiegato proprio Allegri sabato: «A Milik per caratteristiche piace più venire incontro che attaccare la profondità, dunque può giocare anche con Vlahovic». E’ quello che il neobianconero ha fatto nelle 29 partite in cui ha giocato da titolare assieme a Lewandowski nella Polonia, o nelle tre in cui ha fatto coppia dal primo minuto con Piatek. Situazioni in cui Milik va spesso a ricevere il passaggio dei centrocampisti o dei difensori sulla trequarti mentre il compagno attacca lo spazio alle sue spalle (movimenti che a volte i due ovviamente invertono anche) e che possono funzionare anche con Vlahovic. 
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    La Serbia posta i “mondiali”: un derby Juventus-Torino

    TORINO – Il post della federazione serba scatena il derby di Torino tra granata e Juventus. Su Instagram ecco i giocatori della nazionale e il calendario del Mondiale in Qatar. I ragazzi si divertono e ripubblicano con commenti. Così, sotto la Mole gli schieramenti sono fatti: Vanja Milinkovic Savic, Sasa Lukic, Nemanja Radonjic nel Toro, Dusan Vlahovic e Filip Kostic nella Juve. Il ct Dragan Stojkovic può stare tranquillo: l’intesa in città si fortifica… scontrandosi. LEGGI TUTTO