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    Claudio Sala: “Un Toro vincente perché è ricco di poeti del gol”

    Il Toro ha già collezionato 10 punti in 5 partite: c’è da essere soddisfatti per quanto la squadra ha fatto vedere finora.

    «La classifica è sicuramente molto buona: il Toro ha iniziato bene, con prestazioni importanti e dando sempre la sensazione di essere sul pezzo. L’inizio è buono, ma meglio restare coi piedi per terra: ora arrivano avversari che sulla carta costringeranno i granata a compiere un salto di qualità importante, vedremo la risposta che darà il gruppo».

    Già a partire dalla gara contro l’Inter. La considera una sfida proibitiva?

    «Contro l’Inter sarà molto dura: il Toro affronta una squadra forte e arrabbiata, che anche contro il Bayern Monaco ha mostrato troppi difetti. Però parliamo di una rosa di campioni, con una panchina molto lunga: anche i subentrati possono spaccare la partita, mentre il Toro fa più fatica da questo punto di vista. Chi sta fuori non è all’altezza dei titolari».

    La domanda più frequente fra i tifosi è questa: il Toro quest’anno è più forte della scorsa stagione?

    «Sembra un Toro più forte della passata stagione, ma è presto per dirlo: col collettivo sta sopperendo alle partenze di tanti giocatori fondamentali e questo è sicuramente un buon segnale. Vediamo nel corso del tempo, forse paradossalmente il vantaggio è il fatto che Juric stia continuando ad investire tempo e fatica sui giocatori che aveva già lo scorso anno. Questo rappresenta un bel vantaggio, perché conosce bene il gruppo».

    Quali protagonisti finora l’hanno colpita?

    «Mi hanno colpito ovviamente Radonjic e Vlasic. Di più il primo: non lo conoscevo, ma ha avuto un impatto incredibile sul campionato italiano. Oggi con esterni d’attacco molto forti puoi fare grandi campionati: se hai chi salta l’uomo in rosa, esattamente come Radonjic, fai molta strada. E chissà che magari il Toro non possa lottare per l’Europa: non ci sono squadre imbattibili in Italia, nessuna gara è ingiocabile».

    Il Toro è partito benissimo, nonostante un’estate travagliata. Che idea si è fatto della lite Vagnati-Juric?

    «Mi sembra che le turbolenze estive siano state superate agevolmente, è una storia ormai alle spalle. Non avevo mai assistito ad una scenata del genere fra direttore sportivo e allenatore, perché dovrebbero vivere e pensare calcio in sinergia. Ma successe una cosa simile a Roma, nella stagione 1976-1977 in cui facemmo 50 punti: perdemmo solo contro i giallorossi, Radice sbottò perché Castellini non era uscito in occasione del gol che subì da Musiello. Così tutto il gruppo dovette intervenire per dividerli, fu una vera e propria rissa. Poi fortunatamente chiarirono, ma queste cose possono capitare: meglio se in privato, ovviamente».

    Fra i protagonisti della passata stagione, c’è un giocatore in particolare che secondo lei i tifosi rimpiangeranno?

    «L’uomo che manca di più è Belotti, anche più di Bremer. Il Toro dovrà ricercare le reti che mancano: mi immagino più facilmente una cooperativa del gol coi trequartisti anziché un’esplosione improvvisa di Sanabria e Pellegri, che però hanno l’enorme pregio di legare bene il gioco e di essere in grado di aprire spazi golosi per gli esterni».

    Al posto di Bremer c’è Schuurs. È un degno erede del brasiliano?

    «Schuurs mi ha impressionato, ma quando un giocatore arriva dall’Ajax è difficile nutrire tanti dubbi. Lui è giovane, forte e ha una grande personalità. Non mi stupisce che sia già diventato un idolo indiscusso per i tifosi: è un progetto di campione, se continuerà a seguire Juric avrà un grandissimo futuro».

    E sta crescendo anche Buongiorno.

    «Come prodotto del vivaio non può che inorgoglire i tifosi: ha tutte le carte in regole, tecniche e morali, per prendersi la fascia di capitano col tempo. Prima o poi succederà».

    Intanto la Primavera di Scurto è prima in classifica. Che effetto le fa?

    «Che bella sensazione! Anche la Primavera sta tornando ai livelli degni della storia del Toro, una squadra che a livello giovanile non può vivacchiare, anzi ha l’obbligo di puntare sempre al vertice. Lo dice la storia di questo club».

    Sulla riapertura del cortile del Filadelfia, tema che agita i tifosi, se la sente di fare un appello?

    «Spero che il Toro lo riapra al più presto e che la società riesca a completare questa struttura. Fino a quando non sarà allestito il museo lì l’opera non si potrà definire conclusa, ma sono sicuro che il presidente Cairo porterà l’operazione a termine». LEGGI TUTTO

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    Il Toro ha una freccia in più: torna Singo per colpire l'Inter

    TORINO – Il Toro ci crede, eccome se ci crede. I granata sono convinti di sbancare San Siro sabato sera e impreziosire ancora di più la loro classifica. Per questo motivo al Filadelfia si vivono giorni intensi, giorni di grande lavoro con il sorriso sulle labbra da parte di tutti. E arriva anche una buona notizia: Wilfried Singo è tornato in gruppo ed è disponibile per la sfida del Meazza. Il terzino, dunque, entra in concorrenza con Valentino Lazaro, che contro il Lecce è stato uno dei migliori in campo. Ivan Juric, che segue la squadra da casa e fornisce le istruzioni in diretta al vice Matteo Paro, ora ha due giocatori fortissimi sulla destra ed è proprio su questa zona del campo che i granata vogliono colpire. Tra i due è ballottaggio, ma di sicuro entrambi scenderanno in campo nel corso dei 90 minuti. La staffetta sarà concordata prima dell’inizio della partita. Contro l’Inter, chi scenderà in campo dall’inizio dovrà dare tutto senza risparmiarsi per poi venire sostituito quando sarà finita la benzina.
    Le altre scelteIl resto della squadra è praticamente fatto: Vanja Milinkovic-Savic in porta, poi Koffi Djidji, Perr Schuurs e Ricardo Rodriguez. E ancora: Singo (o Lazaro) sulla destra e Mergim Vojvoda sulla sinistra (l’alternativa è Ola Aina), Karol Linetty e Sasa Lukic centrali, Nikola Vlasic e Nemanja Radonjic trequartisti con Antonio Sanabria unica punta. E in panchina tanti giocatori-titolari che scalpitano per entrare: Alessandro Buongiorno, Emirhan Ilkhan e Pietro Pellegri, pronti a dare il cambio in qualsiasi momento. Oltre naturalmente ad Aina e a colui che non partirà dall’inizio tra Singo e Lazaro.
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    Torino show: 2-1 a Cremona! E Juric esulta

    Come aveva annunciato, Juric cambia pochissimo rispetto alla squadra che ha pareggiato con la Lazio: l’unica novità – però di peso – è l’esordio di Schuurs al posto di Djidji. Nella Cremonese manca Chiriches, infortunatosi alla vigilia e sostituito da Bianchetti. I tecnici schierano le squadre in maniera quasi speculare, con marcature a uomo in alcuni casi rigidissime. A rompere l’equilibrio è il Toro al 17’, dopo che un paio di iniziative avevano messo un po’ in affanno la difesa grigiorossa: buono spunto di Aina, tocco per Radonjic che appoggia a Vlasic – complice una deviazione di Vasquez – la cui conclusione in acrobazia supera Radu e viene accompagnata in porta da Bianchetti nel tentativo vano di respingere. La reazione della Cremonese si concretizza in un tiro dal limite dello stesso Bianchetti: Milinkovic-Savic è attento. Poco dopo la mezz’ora splendida azione del Toro: Radonjic fa trenta metri palla al piede e serve Sanabria, il cui tentativo di chiudere la triangolazione si trasforma in un passaggio per Aina, che conclude forte ma alto. La squadra di Alvini cerca di mettere in difficoltà i granata, ma Schuurs, Bongiorno e Rodriguez fanno sempre buona guardia: l’unica chance arriva al 41’, quando dopo una serie di rimpalli Baez dal limite sfiora il palo alla destra di Milinkovic-Savic. 

    L’inizio ripresa del Toro è intensissimo. Al 2’ Schuurs con grande personalità arriva fino al limite dell’area della Cremonese e appoggia per Sanabria, che pesca a sinistra Radonjic: tiro a botta sicura, ma Radu è bravo a respingere. Al 10’ Aina viene ammonito e Juric, che nel primo tempo l’aveva ripreso per alcune disattenzioni in fase difensiva, lo sostituisce con Vojvoda. Cinque minuti più tardi, ripartenza velocissima: Radonjic libera Linetty che spreca facendosi ribattere il tiro da Radu con il piede. Un attimo dopo, Alvini cambia: dentro Buonaiuto e Sernicola, fuori Zanimacchia e Baez e passaggio al 3-4-3. Ma è il Toro a raddoppiare con un’azione strepitosa di Radojnic, che semina il panico, di tacco serve Vojvoda e poi va a raccogliere il passaggio del kosovaro per firmare il 2-0 da due passi. Juric inserisce Djidji al posto di Buongiorno, autore di un’altra prestazione convincente: Schuurs va al centro della difesa granata, che rischia al 25’ quando Dessers ha un sussulto, si libera di Rodriguez e calcia forte dal limite: Milinkovic-Savic è molto reattivo nel deviare in angolo. Al 34’ la Cremonese ritorna in partita con Sernicola, al primo gol in Serie A, abile a sfruttare una sponda di Buonaiuto e superare il portiere con un bellissimo tiro a rientrare. I grigiorossi cercano il tutto per tutto, chiudendo il Toro nella sua metacampo, ma senza riuscire a trovare il pareggio. La festa è del Toro!

    Cremonese-Torino 1-2

    Marcatori: pt 17’ Vlasic; st 19’ Radonjic, 34’ Sernicola

    Cremonese (3-4-1-2): Radu; Aiwu (39′ st Quagliata), Bianchetti, Vasquez; Baez (16’ st Sernicola), Pickel (23’ st Ascacibar), Escalante (39′ st Ciofani), E. Valeri; Zanimacchia (16’ st Buonaiuto); Okereke, Dessers. A disp. Saro, Sarr, Ndiaye, Lochoshvili, Acella, Ghiglione, Castagnetti, Milanese, Tsadjout, Di Carmine. All. Alvini

    Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Schuurs, Buongiorno (24’ st Djidji), Rodriguez; Singo, Linetty, Ricci, Aina (10’ st Vojvoda); Vlasic, Radonjic (39′ st Lukic); Sanabria (39′ st Pellegri). A disp. Berisha, Gemello, Djidji, Bayeye, Ilkhan, Adopo, Lazaro, Seck, Garbett. All. Juric

    Arbitro: P. Valeri di Roma

    Note: ammoniti Aina, Buongiorno e Linetty per gioco falloso. Recupero tempo: pt 1’; st 5′ LEGGI TUTTO

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    Ecco come giocheranno Miranchuk e Vlasic

    TORINO – Con l’arrivo di Vlasic e Miranchuk il Toro ha dato una decisa sterzata al mercato e adesso per Juric le variabili là davanti cominciano a essere interessanti, anche se magari non a partire dalla partita di sabato in casa del Monza, debutto di campionato. Perché i due nuovi arrivi sono gli uomini che il tecnico croato ha fortemente voluto per schierarli alle spalle di Sanabria o Pellegri nel 3-4-2-1 e non c’è dubbio che permetteranno ai granata di compiere un significativo salto di qualità sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista dell’esperienza anche internazionale. Nella sua mente Miranchuk giocherà a destra e Vlasic a sinistra e a questo punto Radonjic – che pure contro il Palermo in Coppa Italia ha lasciato una più che buona impressione – sarebbe destinato alla panchina, così come Demba Seck. D’altra parte, è questo un ruolo chiave per Juric, che non a caso aveva chiesto a Cairo e Vagnati addirittura tre trequartisti. È probabile che a questo punto i giochi siano fatti, anche perché nell’organico del Toro c’è ancora Linetty, che può rappresentare un’ulteriore alternativa a destra, oltre che in mezzo, in attesa per lo meno di capire quale sarà il suo destino. LEGGI TUTTO

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    Toro, depositato il contratto di Ilkhan. Ora tutto su Vlasic e sul difensore

    TORINO – (e.e.) Ivan Juric è stato chiaro: gli 8 giocatori andati via vanno sostituiti. Il contratto del turco Emirhan Ilkhan è stato depositato in Lega. Il giovane turco, risolti alcuni problemi burocratici, si metterà a disposizione del tecnico croato. Ma ha solo 18 anni, anche se con il Besiktas ha già fatto grandi esperienze, e dovrà crescere poco per volta, ambientandosi e imparando la lingua. Ora la priorità è trovare il sostituto di Bremer: resta in ballo il belga Denayer. Per quanto riguarda gli esterni-trequartisti, caldissimo Nikola Vlasic che nel West Ham non trova spazio. Si può trovare un accordo sul prestito con diritto di riscatto. Tocca agli inglesi aprire la strada. LEGGI TUTTO